Hogwarts: Il Paiolo Magico - {Harry Potter GDR}

Leah Ashfield

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    Grifondoro
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    Dal grande tendone di Bagy

    Status
    Anonymous
    I am good, but not an angel. I do sin, but I am not the devil. I am just a small girl in a big world trying to find someone to love.

    Nome: Leah
    Il nome non richiama alcun significato particolare e fu scelto semplicemente perché piaceva ai genitori. Leah avrebbe preferito lo avesse, un significato, se non altro per potersi consolare quando, a ogni nuova presentazione, si trova costretta a sbandierare un nome tanto pretenzioso, che fa il paio con quel cognome, Ashfield, dal suono così british e aristocratico.
    Preferisce di gran lunga che la si chiami "Leev", come fa suo nonno, seguendo una logica che solo lui conosce, o "Elle", come fa sua sorella.
    Cognome: Ashfield
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    Data di nascita: 17/01/07
    L'unico evento rilevante della nascita di Leah risiede nella coincidenza di tre coppie di numeri che compongono i sei della data abbreviata: due zero, due uno, due sette. Non fosse per questo la sua sarebbe una nascita ordinaria, in un ospedale ordinario, nell'ordinaria Seattle.
    Luogo di nascita: Seattle (WA, USA)
    I coniugi Ashfield si trasferirono nella Seattle babbana, lasciando la comunità magica, dopo la morte di Violet, nonna di Leah, che Olivia, figlia di Violet e madre di Leah, riteneva causata dalla magia. Dominic si assicurò che sua moglie fosse sicura di voler chiudere con il mondo magico, ma, ricevute le dovute rassicurazioni, non ebbe problemi a trasferirsi nel mondo babbano. Il lavoro lo teneva lontano da casa per molto tempo, e il sistema scolastico babbano forniva maggiori certezze sull'istruzione della figlia, Emily, che di lì a poco sarebbe arrivata. Senza contare che la scuola avrebbe tenuto occupato la figlia durante la mattina e insegnato a familiarizzare con i coetanei in un contesto differente da quello familiare.
    Ceto medio-alto
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    Stato di sangue: purosangue
    Purosangue da generazioni e generazioni e generazioni. Da sempre per quanto ne sappia, anche se sul lato paterno, circa l'antichità del lignaggio, avendo frequentato poco i parenti inglesi, non metterebbe la mano sul fuoco. Della discendenza materna invece conosce miriadi di storie e aneddoti, e non ha mai sentito parlare di parenti babbani o maghinò.
    Bacchetta - Revisione V anno [x]
    12 pollici e mezzo, flessibile, legno di salice e nuclei di erba fondente e un capello di sirena del mare del nord.
    "Il salice è un legno da bacchetta raro e dotato di poteri curativi. Ho notato che spesso il proprietario ideale di una tale bacchetta ha alcune insicurezze (di solito ingiustificate), per quanto bene cerchi di nasconderlo. Anche se molti clienti sicuri di sé insistono a voler provare una bacchetta di salice (attirati dalla sua bellezza e dalla fama ben fondata di consentire magia avanzata e incantesimi non-verbali), quelle da me fabbricate hanno sempre preferito maghi dalle grandi potenzialità rispetto a quelli che credevano di non aver più molto da imparare. Nella mia famiglia si diceva sempre: 'Chi più lontano deve andare, con il salice più in fretta ci potrà arrivare'."
    Competenze
    GUFO: ALC CDCM DCAO ERBO INC LOM MINT MDM POZ SDM TRA
    Casa: Grifondoro
    Secondo le indicazioni lette su un libro regalatole dal nonno è la casa più affine a quella che a Ilvermorny ha ospitato la maggior parte dei maghi e delle streghe Green e Sanders: Wampus. Sua sorella è stata tra i Wampus, e prima di lei Olivia e nonno Jonathan. Fece eccezione nonna Vi, che di sua volontà rifiutò il richiamo della casa storica in favore del Serpecorno.
    A causa degli incontri sul treno che la portò a Hogwarts, Leah affrontò lo smistamento forte di un'unica certezza: voleva evitare la casa Serpeverde, in cui era certa si sarebbe sentita a disagio quanto lo era stata in treno, circondata da prefetti, capiscuola e loro amici, tutti o quasi appartenenti a quella casa. Il cappello prese in considerazione Corvonero come possibile destinazione, poi però si risolse a smistarla tra i Grifondoro. Un anno di lezioni e confronti con gli altri studenti non ha aggiunto granché a quanto già sapeva circa le motivazioni di scelta. Non ha scoperto alcuna riserva nascosta di coraggio, né ha avuto modo di saggiare la cavalleria o forgiare un alto senso dell'onore. A oggi, sa che la scelta del cappello è stata condizionata dal retaggio familiare, a un tratto affascinante, mentre sedeva sullo sgabello al centro della sala, quindi dalla sua volontà, e si basa su una previsione sibillina ancora disattesa. Secondo il cappello, infatti, tra i Grifondoro avrebbe trovato ciò di cui sentiva la mancanza, l'amicizia, che però ha trovato altrove, in una coetanea Tassorosso.
    Carica: Caposcuola
    Coming soon
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    Camera blindata
    D349
    Gruppo sanguigno
    A-
    curiosità
    Secondo l'oroscopo occidentale è del segno del Capricorno, trova però molto più calzanti le caratteristiche a lei associate da quello cinese, verificate con il test su un sito di cui non ricorda l'indirizzo, che la vede nata sotto il segno del Cane.
    curiosità
    Dopo aver sporcato pulisce sempre e mette a posto. Si può dire sia sulla via per diventare maniaca dell'igiene, dell'ordine o entrambe le cose. L'unica cosa fuori posto che tollera nella sua stanza è il sottile pannello in legno pressato che sistema sulla scrivania prima di usare tempere, acquerelli, colla e altre sostanze che potrebbero macchiarla.
    curiosità
    La sera prima della partenza per l'anno on-the-road in giro per la nazione, Emily l'ha truccata, per Leah era la prima volta, secondo il suo stile. Poi hanno indossato degli abiti adatti e insieme hanno registrato due videomessaggi per le loro stesse del futuro: uno da aprire l'anno successivo, al ritorno di Emily, l'altro a distanza di sette anni, dopo il diploma di Leah, per verificare quanti degli obiettivi entrambe siano riuscite a realizzare e quali giuramenti a infrangere nel tempo stabilito.
    Il contenuto di entrambi è top secret. [1]
    curiosità
    La visione di un film horror le instillò il terrore della perdita delle dita o dell'uso delle mani. Ha l'istinto di serrarle a pugno ogni volta che vede persone armeggiare con i coltelli, ad esempio i cuochi impegnati a tritare qualche alimento nei programmi televisivi, o metterle in pericolo in altra maniera, infilandole sotto un grosso oggetto che potrebbe cadere e spappolarle, ad esempio.
    curiosità
    Diventa isterica davanti alle cavallette, ha il timore delle api, delle lucertole e prova repulsione per un gran numero di coleotteri, insetti e altri essere a loro simili.
    curiosità
    Da bambina, quando aveva qualche anno in meno, il suo giocattolo preferito era un microfono-karaoke che non amplificava un bel niente ma, premendo i pulsanti sul lato, riproduceva una decina di canzoni di un programma per bambini chiamato Punny Hare. Ogni tanto, incuranti di quanto l'aneddoto la imbarazzi, il nonno e i genitori ricordano di come, ogni volta che la famiglia si riuniva, si piantasse in mezzo alla sala e cantasse con enfasi delle avventure di Punny.
    Non ammetterà mai di ricordare ancora alcune strofe di quelle canzoni.
    curiosità
    Ama la cioccolata calda, aromatizzata e non, l'importante è che sia zuccherata correttamente. Un solo grammo in più rovinerebbe l'aroma trasformandola in una brodaglia di zucchero, quindi meglio servirgliela un po' meno dolce e lasciare che l'aggiusti da sé.
    Le piace anche il tè freddo. Non beve spesso quello caldo da infuso perché a suo dire sa di foglia, e per cancellare il sapore deve scioglierci dentro troppo zucchero. Le piacciono i frullati, anche sperimentali, meglio se di sua invenzione, creati con i rimasugli sul fondo alla cesta della frutta.
    Il dolce per cui va pazza è la cheescake, in tutti i modi, di tutte le forme, i gusti e, soprattutto, a ogni ora del giorno. Ragion per cui chiede che non le si porti in casa troppo spesso.
    curiosità
    Parla con un leggero accento del Pacific Northwest. Pronuncia parole come "don" e "dawn" allo stesso modo, e le "e" di altre come "ay" (egg diventa aygg, beg bayg). Nelle parole che terminano in "-ing" è solita mangiare la g finale. Prima dell'esperienza scolastico nel Regno Unito non si era mai resa conto di queste differenze nel parlato, né era in grado di distinguere gli accenti delle altre persona. Ora è in grado di distinguere uno studente inglese da uno scozzese o irlandese. Il primo degli accenti è quello che le piace meno, troppo posh, il secondo è ostico ma piacevole da sentire. Tutto sommato non cambierebbe il proprio modo di parlare.
    curiosità
    Non le è mai capitato di viaggiare da sola, ma le piace creare itinerari, informarsi sui luoghi e fantasticare su come sarà visitarli. I viaggi, e le uscite di piacere in generale, anche l'andar per negozi, è una delle poche esperienze in cui riesce a liberarsi, non tener conto dell'orologio. E' disposta a spezzare gli eventi programmati in più sessioni (e anzi preferirebbe dilatare l'avventura il più possibile) piuttosto che correre per far rientrare ogni evento nell'ordine di eventi prestabilito.
    curiosità
    Rovistando su instagram e per i blog, ha fatto sua una certa passione per gli ambienti patinati e i gala. I film, soprattutto quelli ambientati nelle scuole americane con balli di fine anno e cerimonie magnifiche, hanno fatto il resto. Identificandosi nelle ragazze che alla fine di un lungo percorso difficile trovano il riscatto, ha sempre fantasticato di trovare un compagno con cui apparire al ballo e far morire di invidia chiunque l'avesse presa in giro. Non vede l'ora di poter partecipare a eventi del genere, quando è in casa spesso si veste come pensa sarebbe opportuno nelle serate di gala, attingendo anche all'armadio di sua sorella, e si specchia, fingendo di ballare o camminare in modo elegante. Emily, che queste cose le disprezza, la rimprovera sempre in modo aspro.







    Role varie
    Treno per Hogwarts - Scompartimento n° 001 [x]
    Cerimonia di inizio anno [x]
    Un dolce spavento [x]
    Stunts in the dark [x]
    Miti e leggende magiche [x]
    [Petsfestival] Leah - Olib [x]

    I anno - acquisti e obbligatorie
    Ghirigoro [x]
    Calderoni e Farmacia [x]
    Madama McClan [x]
    Olivander [x]
    Vaccinazione Heliantus [x]
    Serraglio Stregato [x]
    Serraglio Stregato - ritiro premio petsfestival [x]

    II anno - acquisti e obbligatorie

    II anno - Ghirigoro [x]
    II anno - Calderoni&Farmacia [x]
    II anno - Serraglio Stregato [x]
    II anno - Mondomago [x]
    II anno - Ghirigoro bis [x]

    III anno - acquisti e obbligatorie

    III anno - Ghirigoro [x]
    III anno - Magie Sinister [x]
    III anno - Cespuglio farfallino [x]
    III anno - Calderoni & Farmacia [x]
    III anno - Madama McClan [x]
    III anno - Visita medica e vaccinazione [x]

    IV anno - acquisti e obbligatorie

    IV anno - Ghirigoro [x]
    IV anno - Cespuglio Farfallino [x]
    IV anno - Calderoni e Farmacia [x]

    V anno - acquisti e obbligatorie

    V anno - Revisione Olivander [x]
    V anno - Ghirigoro [x]
    V anno - Serraglio stregato [x]
    V anno - Calderoni & Farmacia [x]

    VI anno - acquisti e obbligatorie

    VI - Madama McClan [x]
    VI - Ghirigoro [x]
    VI - Calderoni & Farmacia [x]
    VI - Cespuglio Farfallino [x]



    Orecchini fiori di vetro [pic]
    Contiene 5 dosi di Incanto Delistesco liquefatto (una per petalo), specifico per piante tipiche del clima Inglese. Una volta svuotato un petalo, esso non può essere ri-riempito, appena lo si rimette a posto si blocca all'interno e non si potrà più staccare. La magia contenuta funziona con le stesse caratteristiche dell'incanto Delitesco. Permette di fondersi con le piante. Adatto solo per vegetazione di tipo inglese. Dosi rimaste: 5/5
    Cuddlechair [pic] [role] ricevuta in dono a natale del 2019 dal suo secret santa, la creatrice herself Durlindana. Finora vanta tre soli utilizzi. Il primo appena tornata in dormitorio, la stessa sera in cui l'ha ricevuta, si collega a uno dei ricordi più traumatici mai provati. Non pensava che la poltrona avesse una stretta tanto potente. Al primo ha pensato di morire e ha pronunciato subito la parola d'ordine: lasciamo. Il secondo utilizzo è stato uno scherzo a Emily, sua sorella, che le è costato diversi giorni di silenzio e cioccolatini regalati.
    Diario dei sogni (premio iniziativa ministeriale giugno '19)
    Magiscotch (25 usi) (premio iniziativa ministeriale giugno '19)
    Orecchio oblungo (premio iniziativa ministeriale giugno '19)
    Omniocolo (premio iniziativa ministeriale giugno '19)
    Occhiali aparecium (premo iniziativa ministeriale aprile 2022)
    Occhiali che permettono a chi gli indossa di vedere la vera natura delle cose. Questi occhiali ignorano gli effetti di dissimulazione presenti su persone, animali o cose. Permettono quindi di vedere trasfigurazioni, effetti di pozioni, incantesimi o qualunque cosa che possa ingannare l'occhio umano.
    Piercing Un piercing brillante senza ganci, da appiccicare all'orecchio soltanto posandolo sulla pelle, il cui singolare potere consiste nel far sbocciare fiori brillanti lungo la curva dell'orecchio stesso in base a quanto l'indossatrice si sente bene, a proprio agio o sicura in ogni momento della giornata. (Pescato dallo scatolone di Van Morin durante una lezione del PG1).
    Cerotti 3 cerotti da applicare sulla bacchetta, ognuno amplifica un solo incantesimo legato a un elemento: 1 per il fuoco, 1 per l'aria, 1 per l'acqua. [Vinto grazie a una prova eseguita durante la prima lezione di Incantesimi del PG2).
    Gemma del Cammino Questa gemma, grande abbastanza da riempire il palmo di una mano ma sottile come un paio di cartoncini impilati, emana una flebile luce. Infondendovi magia, è possibile cambiarne il colore. Se avvicinata a un buco o ad un incavo, ad un rilievo, può esservi affissa con la magia per fungere da luce portatile. Appare nitidamente su mappe come la Mappa del Malandrino. Può essere rimossa dall'infisso da chiunque con un po' di magia. E' molto fragile, e se viene spaccata perde ogni caratteristica magica. Utile per non perdersi e se non si vuole rimaner concentrati su un Lumos. La luce è considerata a tutti gli effetti come quella solare. (Ricevuta in regalo da Opheim durante la prima lezione di Erbologia del PG2).
    Set di rune nere 1 set di rune nere strettamente personali incantate per essere utilizzate esclusivamente dal primo mago che ne tocca anche solo una. Chiunque provi a toccarle dopo si troverà con dei semplici sassolini incandescenti tra le mani. Inoltre hanno la peculiarità di cambiare colore a seconda dell'umore del proprietario. (Ricevuto per essere arrivata prima durante la prova pratica nella seconda lezione di Incantesimi del PG2)
    Kit Capelli Perfetti una serie di prodotti per prendersi cura
    della propria chioma, comprende shampoo, balsamo, crema ristrutturante, maschera ricostituente e gel. [Secret Santa 2020]
    Peter Pan libro babbano per bambini [Secret Santa 2020]
    Wand cover pietra di luna Si attribuisce a questa pietra la capacità di stimolare l’inventiva e l’intuito, migliora le capacità intellettive.
    BONUS: bonus di +4 in utilizzo di incantesimi di Manipolazione della Mente di +3 in attività di natura manuale (costruire, far funzionare oggetti magici e non) regalo a se stessa natale 2021
    Segnalibro audiolibro Un segnalibro magico che leggerà a voce alta la pagina in cui verrà appoggiato, valido per qualunque libro. Si può scegliere il tono di voce, non copia quelle altrui. [IMG] [ritiro]
    Spilla al valore A Leah venne dato come "ricompensa" per il lavoro ben svolto una piccola medaglia all'onore, direttamente da Chapy. Pareva esser stata forgiata in platino, forse. Era in realtà un'elegante spilla, le quali forme ricordavano quelle della statua della Tentacula, un loto splendente dalle curve dolci e femminili. Emanava un debole bagliore magico. [ricevuta a Erbologia, II lezione PG3]
    Collana Bresc una catenina sottile con un pendaglio di vetro colorato, ricordo del percorso di alchimia svolto con il professor Bresc [ricevuto ad Alchimia, II lezione PG3]
    Collana regency Collana formata da una catenina sottile da cui pende un piccolo medaglione dorato, di forma ovale, con decorazione bassorilievo di foglie dorate. Nella parte sul retro, una volta che la pelle del vostro personaggio sarà entrata in contatto con la superficie metallica, si inciderà magicamente, oltre alla data della festa, anche il suo nome. [ricevuto al ballo di fine anno 2021/22]
    Sonnifero di Arborea Sirena [3 dosi] - x - Se fatto ingerire, addormenta immediatamente il bersaglio, purchè non sia eccessivamente grande. Se usato per aumentare l'effetto di una pozione soporifera, ne aumenterà di 2 le dosi create, raddoppiando la durata e la CD per resistere.



    Metamorfomagus [role] - [patente]
    Animagus role - patente






    Life isn’t about finding yourself. Life is about creating yourself.

    Carattere Leah è sempre stata descritta in molti modi, con parole diverse a seconda che a pronunciarle fossero i compagni con intento derisorio, o gli insegnanti per tesserne le lodi. Sapientona, snob, lecchina, cocca dei prof; educata, rispettosa, brillante. In nessuno dei due casi Leah è mai stata felice, forse solo gratificata nel secondo, in quanto le parole degli adulti confermano la riuscita del suo intento di apparire impeccabile, non far trasparire le sue emozioni o reazioni. La lezione dell'apparire è una delle prime insegnatele dal nonno, secondo in quale il primo passo per riuscire in qualsiasi campo della vita, dovendo rapportarsi ad altre persone, è dare di sé l'impressione migliore, in modo che nessuno abbia mai da ridire e anzi capisca al volo di trovarsi davanti a una persona di valore. Leah a ciò si è sempre attenuta e almeno su quel punto, dai capelli agli abiti, non le si può criticare niente. La fissa per i capelli la porta a controllarne di frequente lunghezza e piega, tanto che nella sua borsa non manca uno scompartimento di piccole dimensioni colmo di nastri, elastici e mini spazzola. Altro tempo fondamentale è dedicato al guardaroba, nel quale si immerge al fine di trovare le combinazioni di colori e abiti che si abbinino, le stiano bene in relazione alla giornata, rispecchino il suo umore o lo contrastino. Con le loro parole i compagni hanno sempre rimarcato la distanza che li separava e che lei non è mai riuscita a colmare, pur volendolo. Qualsiasi cosa facesse o dicesse, sembrava non andar bene, e a peggiorare le situazioni giungevano, con precisione studiata, le stranezze magiche da giovane strega incapace di controllare i poteri che hanno moltiplicato soprannomi e prese in giro per tutti gli anni di scuola. Per tanto tempo neanche avere una sorella maggiore popolare e ammirata che ne facesse risaltare, appesantendoli sulle sue giovani spalle, i fallimenti l'ha aiutata, e solo quando le sue insicurezze si sono tradotte in parole, lite e confronto con lei la situazione è migliorata. Non nei rapporti sociali, solo nel modo di affrontare le persone, non farsi ferire dalle loro parole e lasciare che il tempo selezionasse per lei le persone più importanti. Leah ha imparato a non dar peso alle parole dei compagni, benché continuasse a soffrirne, benché desiderasse stringere qualche amicizia duratura e non rapporti freddi tra persone che si scambiano i compiti o informazioni sullo studio. Tende a reprimere le emozioni e non mostrarle, anche se poi nel privato della sua stanza le capita di sfogarsi o ripensare per ore a un determinato comportamento che l'ha fatta infuriare o l'ha ferita, rivivendo la stessa scena con reazioni, sue, ed esiti differenti, ricavano, a seconda del momento, consolazione o motivo di ulteriore frustrazione per essersi mostrati inadeguata nel momento adatto. Va fiera di non aver mai pianto davanti ai compagni babbani, neanche a seguito degli scherzi più crudeli. La fatica di reprimere le lacrime si traduce nell'orgoglio di riuscirci, più è grande la prima, più cresce la seconda. L'essere cresciuta per lo più senza amici le ha lasciato in eredità la difficoltà di capire le altre persone. Spesso non riesce a indovinare cosa pensano o cosa le porti a dire qualcosa. Nei rapporti umani parte sempre da una forma di pregiudizio che le fa dubitare della sincerità di chi le sta diventa e la porta a chiedersi molto spesso se dietro le sue parole ci sia l'intento di deriderla o schernirla. Allora si mette sulla difensiva e diventa più evasiva di quanto già non sia normalmente. Il suo modo di fare, schivo, fa però in modo che molto difficilmente possa ferire i sentimenti delle altre persone, nonostante tale atteggiamento le tenga proprio lontane.
    Non è una ragazzina lunatica, ma proprio per queste ragioni è facile che si stranisca e si allontani, richiudendosi in se stessa. Non mostra di essersela presa, e apparentemente può capitare che le persone non si accorgano del cambiamento. Interagire con le persone online le viene più semplice che nella vita vera. Non perché abbia difficoltà a parlare in pubblico, anzi, potrebbe esporre un libro in tono accademico senza incepparsi una volta sulle parole più complicate, e quando parla di un argomento che le sta a cuore rischia di non fermarsi più, è proprio il non sapere cosa dire, quali cose siano giuste e no, il perder tempo a parlare sul niente del più e del meno, a bloccarla. Ha così trovato un modo diverso di esprimersi nell'arte e attraverso la tecnologia: con il disegno, in video - brevi, stupidi, pseudo corti amatoriali - da tenere in una cartella segreta del pc o nelle foto a soggetti vari da pubblicare su Instagram (non dirà mai il suo nickname a nessuno, ma va parecchio fiera di avere qualche centinaia di follower). Negli Hobby come nei doveri, tanto a casa quanto a scuola, mette tutto l'impegno di cui è capace, come anche la determinazione di portarli a termine al meglio, spesso in modo maniacale, il che tradisce la sua natura più profonda di perfezionista. Quando si immerge in un compito è capace di scordare qualsiasi cosa, anche appuntamenti importanti o necessità fisiologiche come il mangiare o il bere. E' brava a lavorare sotto pressione, purché sia sola o in compagnia di persone che non si interessano di ciò che fa. Se ha solo il sospetto che qualcuno stia cercando di sbirciare o le giri in torno aspettando qualcosa o cercando di capire si innervosisce, perde la concentrazione, e fatica a portare a termine alcunché, più raramente forza i suoi ritmi, giungendo a un risultato insoddisfacente sul quale poi torna inevitabilmente, per liberarsi del tarlo piantato in testa che evidenzia i difetti del lavoro impreciso.
    Al contrario di quanto si possa pensare, con le persone è generalmente gentile ed educata, anche se a chi non la conosce appare come musona, troppo seria e per questo noiosa. A volte le capita di isolarsi, fantasticare e perdersi in idee bizzarre che possono nascere dalla visione casuale di una nuvola dalla forma strana o anche di una parola del tutto ordinaria che in un momento le esplode vivida in testa e la porta a domandarsi le origini, come si sia sviluppata, il suo significato profondo.
    Non sopporta il disordine e neanche lo sporco. Dopo aver dipinto o disegnato ripulisce per bene la superficie e riordina i colori. Lega i pennelli con un elastico, i pennarelli con un altro, le penne con un altro ancora, e così via, fino a ottenere degli insieme di oggetti funzionali e simili tra loro che può estrarre facilmente dall'astuccio senza dover perdere tempo a cercare.
    Non cerca lo scontro, anzi lo evita, e spesso arriva anche a glissare, non far valere i propri argomenti pur di non doversi confrontare con persone che non le vanno a genio, per motivi seri, oppure semplicemente a pelle, per come si esprimono, in modo aggressivo, ad esempio, o per una parola fuori posto che ha sentito e non le è andata giù. Se però decide di esporsi allora si può essere certi che sia quasi sicura di ciò che sostiene e troverà il modo di avere la certezza assoluta e, se può, dimostrarlo, così che tutti lo riconoscano. Non le piace stare al centro dell'attenzione, non come lo è stata, ad esempio, quando sembrava lei il passatempo dei compagni.

    Aspetto
    Leah misura centosettantatre centimetri e pesa cinquantasette chili, qualche centimetro sopra la media e qualche chilo sotto. A tradire la giovane età sono la mancanza di forme femminili e le guance, paffute, morbide, di chi ancora deve fare i conti con la pubertà. Dopo un periodo durato qualche anno, durane l'infanzia, in sovrappeso, dovuto al consumo eccessivo di merendine, alimenti zuccherati e poco salutari, il corpo di Leah si è modellato in maniera del tutto naturale in forme che ha poi mantenuto, grazia anche alla scoperta di svariati hobby che talvolta, quando è sola in casa o con il nonno, le fanno scordare i pasti principali e la merenda. Leah ha un fisico secco, non tonico per via del totale disinteresse verso ogni tipo di attività fisica, il collo slanciato e le dita di mani e piedi lunghe per la sua età. Tiene alla cura delle unghie come a ogni altro aspetto apparente della sua figura, non esce mai di casa prima di averle smaltate in uno dei tanti colori dalle tonalità pastello in suo possesso.
    Il suo viso, per via delle guance, è tondeggiante e anche se gli adulti lo definiscono grazioso, mentre i compagni della scuola babbana, con una buona dose di esagerazione, sottolineavano come non fosse poi tanto diverso da quando era grassa, mal si sposa con il resto della sua figura.
    A spiccare maggiormente sono però gli occhi, due globi larghi e sporgenti, spesso accostati in modo poco lusinghiero a quelli di rane e rospi dagli altri bambini, color dell'ametista verde, talmente chiari che nelle condizioni sbagliate di luce danno l'illusione di essere azzurri.
    Ha il naso piccolo, come le orecchie, la punta, rivolta all'insù, contribuisce a donarle un aspetto un po' snob, ma anche ad accentuare la particolarità del suo aspetto. Le labbra sono molto sottili, quasi perfettamente dritte, poco formose, e pallide, in tono con l'incarnato, diafano, quasi spettrale, eredità del ramo paterno della famiglia. Comune ai parenti prossimi sono la forma e il colore naturale dei capelli: lisci, di un biondo non platinato, ma abbastanza chiaro da poter essere definito freddo.
    Leah tiene molto ai capelli, li lava con cura e li pettina e li sistema con attenzione ancora maggiore. Prima di scoprire i poteri di metamorfosi li teneva lunghi oltre le spalle e li accorciava sporadicamente, quando le punte spezzate li rendevano indomabili. Le pettinature prescelte erano due: a coda, raccolti sulla nuca e bloccati con un cerchietto, o sciolti, per lo più d'inverno, sistemati in due bande laterali con la frangia, poi fissata sul lato sinistro, a dividere in obliquo la fronte.





    YGMfKdu
    Dominic Ashfield // pic // padre

    Dominic conobbe Olivia nel '98, quando tentò di attraversare, dal Messico, la frontiera statunitense dell'Arizone con un uovo di velenottero in borsa che intendeva riportare a suo padre, e per ciò venne arrestato, dimostrando quando fosse ingenuo. A occuparsi del caso fu Jonathan, che preferì, per convenienze personali, non rendere la cosa ufficiale e gestire in modo amichevole i problemi del figlio di una ministeriale inglese d'alto rango.
    Di lei lo colpirono l'intelligenza, il carattere aperto e la brillantezza che emergeva a ogni sua parola e gesto. Anche dopo il ritorno in Galles gli fu impossibile dimenticare la ragazza che, nonostante gli studi di magipsicologia, trovava il tempo di sedersi o uscire con lui perché si distraesse dai guai che ai tempi sembravano molto pesanti. Dominic e Olivia rimasero comunque in contatto, e alla fine lui decise di tornare a Seattle, per provare a dar corpo a quella fantasia a lungo cullata e dare una chance a loro due come coppia.
    Non avendo pendenze con la giustizia, non ufficiali almeno, dopo la nascita di Emily e diversi lavori per mantenersi, Dominic ottenne un posto al MACUSA, sponsorizzato, contro il parere di Olivia, da Jonathan dietro una delle scrivanie dell'ufficio controllo creature magiche. Negli anni successivi la lontananza da casa venne ripagata con una carriera brillante. Dominic transitò per differenti divisioni, dal controllo creature pericolose legalmente detenute, alla salvaguardia specie autoctone, fino a che ottenne un posto in una divisione speciale che si occupava, e lo fa tutt'ora, del controllo degli habitat e delle creature a rischio, in una sottosezione incaricata di supervisionare la costa ovest. L'assenza da casa è diventata insopportabile quando Emily è diventata abbastanza grande da portare a galla i propri disagi causati dall'assenza del padre. Per un periodo Dom ha fatto il possibile per rincasare giornalmente, ma il lavoro allungava i suoi orari oltre la sera, e le argomentazioni di Jonathan, alle quali per lui era comodo credere, gli fornivano una facile giustificazione. Delle sue scelte ha risentito il rapporto con Emily, ancora oggi freddo. La promozione nella divisione della costa ovest, avvenuta dopo la nascita di Leah, gli ha consentito di tornare a casa più spesso e frequentare la secondogenita più della prima. Leah, che fuori casa ha avuto sempre pochi legami, a differenza della sorella, vede nel padre il proprio eroe: quando torna a casa è una festa, e se anche rincasa a orari improbabili, e capita che lei sia sveglia, pretende di sentire i suoi racconti. Entrambi sanno che per lo più sono ingigantiti, a volte inventati, che tante volte Dom li scrive nelle rare pause per lei. Nessuno lo dice ad alta voce. È un rito, per entrambi.
    Il peggior incubo di Dominic è che un giorno, tornando a casa, una Leah adolescente o poco più grande smetterà di chiedergli delle sue giornate, e inizierà a guardarlo in modo freddo, come si guarda un estraneo al quale è riconosciuto il titolo di padre perché scritto su un certificato di nascita.

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    Olivia Green // pic // madre

    Quando Jonathan portò in casa Dominici, presentandolo come un ospite di riguardo al quale serviva una camera mentre sistemava alcune questioni, Olivia era una fresca studentessa di psicologia all'università magica di Washington. Ai tempi Olivia aveva un carattere simile a quello di Emily, come molti meno spigoli. Era una ragazza sveglia, brillante, altruista, ottimista, capace di contagiare con il suo buon umore chiunque le stesse intorno. Fu in gran parte merito suo se Dominic non impazzì nell'attesa che sua madre e il padre di lei risolvessero il mistero che lo teneva legato a casa Green. La mattina Olivia seguiva le lezioni all'università, e appena poteva tornava a casa e cercava di coinvolgere quel ragazzo un po' goffo nei suoi studi per distrarlo, facendosi interrogare o sottoponendogli quesiti interessanti sotto forma di test da lei ideati. Altre volte cercava di indovinare perché lo avessero fermato, e perché suo padre lo avesse portato in casa e non rinchiuso in un qualche sotterraneo buio del MACUSA. Disattendendo le raccomandazioni Jonathan, lui le raccontò del quasi inconsapevole contrabbando del velenottero, che intendeva si introdurre negli States, ma per riportarlo a casa, non per creare disagi. Dopo aver ascoltato e speso qualche parola di conforto, Olivia mise su un disco e gli spiegò a cosa era dovuto il lungo e serrato interrogatorio al quale lo avevano sottoposto prima dell'arrivo di Jonathan. Il disco era la seconda fatica di un gruppo grunge della scena musicale magica di Washington dal quale tutto era partito. In "Dopo il bacio del velenottero", mistificando gli effetti del veleno di tali creature, la band raccontava la fine di un amore profondo e di come il bacio del velenottere fosse utile a rivivere le sensazioni e farle sentire vere. La hit scatenò una caccia al veleno di velenottero, che sfociò nell'import illegale delle creature e nella vendita, altrettanto illegale, di veleni, veri e falsi, da cui scaturì un'ondata di avvelenamenti e ricoveri che costrinsero il MACUSA a prendere provvedimenti per arginare il fenomeno.
    Nonostante i risvolti negativi della vicenda, quella divenne la loro canzone e prima della partenza Olivia regalò a Dominic una copia del disco come ricordo.
    Di lui lo colpirono una palese incapacità nel mentire, l'animo sensibile e una certa ingenuità in valutazioni nelle quali lei spesso risultava brava, ma un po' troppo cinica o rigida. Accorgendosi di sentire la mancanza di quel ragazzo a casa Green, fu lei a riallacciare i rapporti a un mese e mezzo di distanza dalla separazione, scrivendogli la propria indignazione per per l'essere stata ignorata da lui. Dominic trovò il modo di farsi perdonare otto mesi più tardi, quando si presentò all'improvviso a Seattle e le chiese di uscire.
    Dopo la laurea Olivia esercitò la professione di magipsicologa a Seattle, rifiutando più volte i suggerimenti del padre di entrare a far parte del corpo Auror del MACUSA. Qualche tempo dopo rimase incinta e sposò Dominic.
    Il suo mondo cambiò con la morte di Violet, sua madre, in circostanza che non furono mai chiarite del tutto. Da uno dei diari di sua madre, Olivia lesse numerosi resoconti sull'amicizia con una certa Daisy. Quel dettaglio colpì Jonathan, che non conosceva alcuna Daisy ma non poteva dimenticare il nome che avevano scelto di dare alla prima figlia. Rileggendo in quell'ottica i diari, Olivia concluse che quella Daisy doveva essere proprio la figlia nata morta e che, in qualche modo, la maledizione di famiglia di cui si parlava in quegli stessi fogli aveva tormentato sua madre fino a condurla alla morte per mezzo delle visioni di sua figlia. Nei nove mesi di gravidanza, anche per via della solitudine dovuta all'assenza di Dominic, la storia di famiglia e la maledizione divennero ossessioni per lei, più reali della realtà. Iniziò a temere le storie e gli antenati come se avesse vissuto le prime e conosciuto i secondi. Il suo carattere si fece diffidente, duro, paranoico, e in lei si fece strada il timore per la magia e gli aspetti più arcani della stessa, quelli legati ad amore e soprattutto all'odio, capaci di sopravvivere perfino alla morte.
    Nel suo tentativo di sfuggire alla maledizione, convinse suo marito ad abbandonare il mondo magico per la Seattle babbana, dove iniziò una nuova vita, aggiornando le sue conoscenze di psicologia, e al contempo investendo parte dell'eredità in un internet café nella zona universitaria. Il successo dell'attività l'allontanò dalla materia studiata, ma le permise di stare vicina alle figlie e crescerle come babbane, coltivando per anni la speranza di sottrarle alla magia. In entrambi i casi le andò male, compromettendo i rapporti con le figlie per motivi diversi: con Emily per un eccesso di attenzione, con Leah per un atteggiamento troppo distaccato.
    Leah vuole bene a sa madre, a volte dubita che sua madre ne voglia a lei. La sente spesso fredda, distante in senso affettivo, distratta perché focalizzata su Emily, o quando interessata per essere severa. Olivia ha per anni ritenuto che Leah, una bambina dall'attitudine casalinga, tutto sommato obbediente e docile, fosse più al sicuro di Emily. In realtà ha solo mal interpretato i segnali di una figlia che non conosceva granché e non ascoltava. Solo dopo l'intervento di Jonathan nella vita di sua figlia, la scoperta e l'adozione, da parte di Leah, degli hobby di Violet, ha compreso che la tendenza a isolarsi della secondogenita, il chiudersi in un laboratorio e tagliare fuori il mondo, la fanno somigliare pericolosamente alla nonna defunta. Il suo più grande timore è non riuscire a bloccare il diffondersi della maledizione, di non riuscire a salvare le figlie, quindi perderle.

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    Emily Violet Ashfield // pic // sorella

    A differenza di Leah, Emily ha sempre avuto un carattere forte, grande fiducia in se stessa e spiccate doti relazionali, unite a una mente sveglia. Ci la conosce solo superficialmente può stupirsi nel costatare quanto tenga alle persone e di quanta empatia sia capace. Emily può essere facilmente amata e altrettanto facilmente detestata, risultare arrogante e umile a seconda della persona che ha davanti e del suo pensiero riguardo a essa. Il compromesso non fa parte del suo carattere, è sempre stata una ragazza decisa, caparbia e determinata, ed è facile che risulti indisponente e tagliente con chi non le va a genio.
    Nei primi anni di vita anche Leah rientrava in questa categoria. Emily la trovava fastidiosa in ogni suo modo di agire: nel cercarla sempre, nel seguirla, anche a gattoni, di stanza in stanca o ancora, appena più grande, nel chiedere e ottenere vestiti identici ai suoi e nell'imitare movenze, gesti e modi di dire. Olivia ha stemperato la tensione come meglio ha potuto fino a che, Leah aveva 8 anni, Emily 7 di più, una sciarpa macchiata ha fornito il pretesto per rissa impari a suon di schiaffi, alla quale sono seguite, in modo automatico e imprevisto, delle scuse e il primo confronto sincero.
    Leah ha confessato di invidiare la vita della sorella perfetta e di aspirare, in futuro, a somigliarle almeno un po'. Emily ha replicato infrangendo l'illusione della perfezione alimentata dalla madre, che copriva in modo ingiusto tante lotte con i compagni, le coetanee che, invidiose della facilità di creare rapporti con i ragazzi, la apostrofavano con epiteti squallidi, le normali difficoltà scolastiche, e la fatica di ritagliarsi un posto tutto suo in quel microcosmo soffocante. Negli anni della scuola Emily si è sempre battuta per migliorare le condizioni dei compagni e contrastare l'imperante maschilismo della sua casa, ai vertici della quale stavano i giocatori della squadra di quodpot, il cui motto, massimo prodotto del loro acume, partiva dal detto sulla casa per sostenere la tesi che il Wampus scegliesse il corpo di maschi adatti a primeggiare nello sport e quelli delle femmine per gratificarli delle vittorie.
    Da Emily Leah ha appreso molte lezioni, e la considera la persone più intelligente e forte che conosca.

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    Jonathan Green // pic // nonno materno

    La carriera di Jonathan al MACUSA è iniziata presto, è stata brillante ma, per sua precisa scelta, non rapida. Negli anni di servizio, Jonathan ha ricoperto ogni posto all'interno dell'ufficio per le relazioni internazionali e, alla fine, anche se lentamente, è arrivato in cima. Se si fosse dimostrato più flessibile avrebbe faticato meno, ma la sua ambizione non è mai stata di arrivare in alto tanto per della vista dall'alto, quanto per cambiare lo stato delle cose. Resta un uomo vecchio stile, legato a concetti principi granitici e, pur non esseno moralista, un uomo d'onore, anche se una parte dei dirigenti del MACUSA non lo definirebbero tale. Nel corso della carriera Jonathan ha avuto un solo obiettivo, e lo ha perseguito, insieme a una dozzina di altri e maghi e streghe suoi pari e superiori, fino a quando le conseguenze delle loro scelte li hanno condotti alle dimissioni forzate. Lo scopo ultimo di questo gruppo di maghi, tutti del mid-west/west del paese, era di affrancarsi dal MACUSA e costituire un nuovo ministero indipendente che si dedicasse solo alla costa ovest, con sede a Washington. Per quanto i viaggi fossero resi semplici di passaporte, polvere volante e ogni ritrovato magico, lavorare a New York era stressante e finiva per tenerli lontani in ogni caso. C'era sempre poi una sorta di complesso, come se alla sede principale non si curassero delle necessità dei maghi della west coast e non conoscessero i loro bisogni, né il modo di pensare.
    L'intera vicenda di Dominic è da inserirsi proprio in questo quadro. Prima di procedere con la scissione, Jonathan puntava a ingraziarsi il ministero britannico, o una parte di esso, nel periodo della restaurazione seguita alla seconda guerra magica. Allacciare il rapporto con la madre di Dominic fu un primo passo. Non chiese nulla in cambio, e anche se la donna non gli lasciò che parole vaghe si ritenne soddisfatto: si era fatto conoscere. L'idea della separazione con il passar del tempo subì una serie di rallenti tutti interni, dovuti alla debolezza del gruppo e alla necessità di muoversi con cautela, talvolta snervante. Gli anni passarono, e un giorno del 2010, quando nessuno se lo aspettava, gli aspiranti separatisti furono chiamati a rispondere dei loro progetti. Jonathan e gli altri scoprirono così di essere stati tenuti sotto osservazione meglio di quanto credessero (i ritardi li avevano insospettiti). Grazie all'appoggio di cui godevano, corposo quanto i maghi originari della parte est del paese, riuscirono ad evitare un processo e il carcere, ma negli anni seguenti, con svariati pretesti, chi per l'età, chi per motivi di budget e ridimensionamento degli uffici, venne costretto alle dimissioni senza troppo clamore. Per Jonathan il momento arrivò sette anni dopo, con uno dei pensionamenti più anonimi per un dirigente del suo rango. Jonathan si reinventò pensionato giusto in tempo per assumere un ruolo importante nella vita della nipote più giovane, proprio quando aveva maggior bisogno di essere sottratta alle cure malate della madre.
    Leah stima molto il nonno, tiene in gran considerazione le sue opinioni e ascolta ogni suo consiglio, in fatto di stile, comportamento, educazione e modi di agire, e con lui sente di poter parlare quasi apertamente e quasi di tutto.

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    Violet Sanders // pic // nonna materna

    Violet possedeva una vena creativa molto sviluppata, riscontrabile, a poco meno di vent'anni dalla morte, nello studio che si trova al secondo piano di casa Green. Pur non avendo mai avuto bisogno di lavorare, per via delle ricchezze di famiglia, si è sempre tenuta occupata in svariate attività. Curava due rubriche per un giornale magico venduto in tutto lo stato di Washington, era attiva nel volontariato, faceva parte del club dei pozionisti di Seattle, e, quando poteva, prestava la bacchetta ai negozianti della zona magica o ad amici di famiglia. Una svolta nella sua vita fu la perdita della prima figlia, nata morta. Di ciò Violet si è sempre ritenuta responsabile, e l'incapacità di perdonare se stessa per non aver previsto ciò che sarebbe successo ha gettato su di lei un'ombra che neanche la nascita di Olivia ha cancellato. Dopo quell'evento, Violet è diventata più schiva e ha cominciato a dedicare via via più tempo alle invenzioni di incantesimi e pozioni. Nell'armadio del suo vecchio studio in casa Green sono ancora stipati diversi quaderni con formule di sua invenzione, pozioni abbandonate a se stesse, mai brevettate, preparate solo un numero di volte sufficiente a perfezionarle, poi archiviate in favore di nuovi esperimenti che alimentassero la fiamma interiore della creatrice. Come sua figlia, credeva nella maledizione di famiglia, ma questo non l'ha mai allontanata dal suo mondo. Anzi, per lei la via di contrastare e sconfiggere la maledizione si inoltrava a fondo nel cuore della magia stessa, un'entità da studiare e capire.

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    Gareth Ashfield // pic // nonno paterno

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    Deanna Ledley // pic // nonna paterna

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    Catherine "Caschy" Schneider // Tassorosso
    Leah ha conosciuto Catherine durante una lezione turbolenta di babbanologia. Non è stato però l'incidente di due kart a farle incontrare, né il comportamento molesto di un mestolo magico impazzito, bensì il carattere aperto della tassorosso, che per prima le rivolse la parola. Da allora si sono cercate a vicenda a ogni lezione e Leah, con il tempo, ha iniziata a considerarla la prima vera amica della sua vita. È proprio il carattere, diverso dal suo, a piacerle di tanto di lei. A Caschy si può leggere in volto ogni emozione, positiva o negativa, e addirittura delle volte non è neanche necessario interpretare le sue espressioni, poiché esterna i suoi pensieri a voce. Non ha filtri, e probabilmente non è in grado di mentire. Leah ammira la sua naturalezza e con lei si sente a proprio agio. Nonostante ciò sconfiggere abitudini consolidate in undici anni non è facile, e per quanto cerchi di essere sempre onesta e sincera con lei, delle volte non è in grado di esternare i problemi e i pensieri che più le stanno a cuore. Ogni volta si sente in colpa. È un suo difetto e vuole risolverlo per non rovinare il rapporto con Caschy.

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    Chandra Taylour-Parsons // Serpeverde
    Il tale che l'ha abbandonata in infermeria.
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    Edward Sullivan // Serpeverde
    Prima di condividere l'avventura in biblioteca Edward era un ragazzino come tanti, solo un po' più calmo degli altri serpeverde suoi compagni di casa. Leah non lo ha mai sentito prendersela con nessuno, né lo ha mai visto insultare gratuitamente, essere crudele o in generale creare problemi.
    Tutto ciò glielo fa andare abbastanza a genio. Dopo Caschy è uno dei compagni di classe che preferisce.

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    Audrey Hastings // Serpeverde
    La prima strega sua pari, non adulta, con cui abbia scambiato una conversazione non legata a libri da comprare, vaccini, materie o altri argomenti legati alla scuola. Conosciuta sul treno, Audrey è stata in grado di metterla a disagio fin da subito, facendole credere di essere entrata in uno scompartimento riservato ai prefetti. Audrey ha avuto il merito di farle capire, in modo non troppo brutale, che le streghe e i maghi non sono per forza migliori dei No-maj, e che anche a Hogwarts avrebbe dovuto guardarsi bene le spalle da certe persone. Non si fida affatto di Audrey, e ufficialmente cerca di evitarla, pur non avendoci discusso. Se dovesse incontrarla si fingerebbe cordiale per evitare guai.

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    Aylin Malstrom // Proprietaria Serraglio Stregato

    Non proprio una persona amica, più un volto ricorrente, una conoscente che il mondo magico le mette davanti di tanto in tanto e un volto familiare dietro la porta del negozio meno affine a lei, eppure il più visitato durante il primo anno a Hogwarts. La signorina Malstrom è una donna molto elegante, dal carattere, per quel che ha potuto constatare, a lei compatibile, almeno sul lavoro. Seria ma non noiosa, affabile e disponibile. L'ha aiutata a trovare tutti e tre i suoi compagni animali e le ha fatto compagnia durante il pet festival, quando non sapeva bene come muoversi tra i tanti stand. Per tutte queste ragioni le sarà sempre riconoscente.




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    Olib // Asticello
    Olib è un asticello, acquistato da Leah al serraglio stregato nell'ottobre del 2018. Più importante, è la prima creatura da compagnia di cui si sia presa cura in vita sua. Per questo, per le difficoltà iniziali di capire il suo carattere ed entrarci in sintonia, tiene a lui in maniera particolare. Olib è un agglomerato di forme imprecise e asimmetriche che Leah troverebbe ripugnante in qualsiasi altra creatura. La testa, un romboide dai lati inuguali, ricorda una mano per via dei ciuffi irregolari che gli crescono sulla nuca. La bocca non è perfettamente centrata e sporge in fuori, conferendogli una espressione di dubbio perenne. Ha una spalla più bassa dell'altra e un braccio più sottile. La mano sinistra ha tre dita, la destra solo due. Quando lo ritiene sicuro, ancora, ad esempio, non lo porta sul nottetempo, dove con tutti gli scossoni rischia di fargli del male accidentalmente, o non rischia di infrangere alcuna regola, lo porta sempre con sé. Di solito Olib sale sulla spalla sinistra e quando studia l'ambiente si nasconde tra i capelli, che Leah fa crescere e scurisce con i suoi poteri per offrire maggior riparo.
    Le doti di mimetismo di Olib lasciano infatti a desiderare. Non si rende conto che chiunque riesce a vederlo, e il fatto che fissi le persone che non conosce e attirano la sua attenzione contribuisce a renderlo meglio rintracciabile.
    Ha un carattere un po' schivo, all'inizio, ma è un asticello coraggioso e curioso. Gli ambienti nuovi lo incuriosiscono e superata una prima fase di spavento, nella quale si accerto da lontano di essere al sicuro, esplora il nuovo ambiente nel dettaglio. È dotato di una grande empatia, che mostra verso la padroncina, confortandola a modo suo quanto la vede giù di morale o stressata, e versa le matite di legno, che secondo Leah riconosce simili, e per questo cerca di salvarle dal temperino che vive dentro l'astuccio. Ne possiede una sua personale verde, simile a lui per colore.

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    Kip // Coniglio nano
    Se esistesse un esercito dei conigli nani, Kip sarebbe una vedetta o un esploratore. È in costante movimento, alterna salti da atleta a scatti da velocista, ma nonostante ciò niente sembra sfuggire ai suoi occhi color caramello. È appena un cucciolo, le orecchie sono corte, non pienamente sviluppate, il manto marron tendente all'arancio, e il muso rotondo, puerile. Quando si ferma perché ha puntato un obiettivo si rizza sulle zampe posteriori e annusa l'aria, il tutto senza perdere di vista l'oggetto della sua attenzione. Leah lo trova molto buffo e durante l'estate si è abituata a sentire il frenetico scalpiccio che segnala l'improvvisa partenza di Kip verso una nuova esplorazione.
    L'unico inconveniente, al quale non aveva pensato prima dell'acquisto, è la sua passione per il legno. E se per evitare rosicchiamenti indesiderati ha rivestito tutte le superfici a rischio della sua camera, fare altrettanto con Olib sarebbe crudele. Kip sembra non perdere mai di vista per troppo tempo l'asticello, cosa che la inquieta abbastanza da assicurarsi che Olib abbia sempre una via di fuga in verticale (Kip sarà anche iperattivo, ma non ha ancora imparato a scalare niente che vada oltre la portata del suo salto).
    A differenza dell'asticello, Kip ha un vero talento per nascondersi e tendere imboscate. Scarpe, scatole abbandonate, anfratti bui, sembra non esista fessura nella quale non riesca a infilarsi.

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    Cora // Barbagianni
    Cora è un barbagianni dal carattere mite, anche quando richiama l'attenzione perché ha fame o perché vuole uscire dalla gabbia emette un verso melodioso, controllato nel volume, che non infastidisce nessuno. Ha un portamento e movenze estremamente eleganti, anche quando si muove lungo il trespolo, con le zampe lunghe affusolate, o quando osserva le imprese di Olib e le peripezie di Kip. Il suo piumaggio è candido, con disegni precisi dalle forme quasi geometriche sulle ali, di un marrone che se colpito dalla luce solare da l'illusione di essere dorata, donandole un'aspetto quasi regale.
    Kip è decisamente il compagno preferito di Cora. Inizialmente Leah era convinta avesse una strana cotta per lui, poi ha scoperto che nella dieta dei barbagianni rientrano i topi, e forse Cora vede in Kip un potenziale pasto (di nuovo, ai tempi dell'acquisto non aveva pensato a dettagli simili).
    Nonostante gli uccelli della scuola la intimorissero, con Cora non ha mai avuto problemi. Quando la sera le apre la gabbia, Cora attende che lei si allontano, poi vola fuori senza causare caos. Se la carezza apre leggermente le ali, socchiude gli occhi e volta la testa a destra e sinistra, a seconda di dove vuole guidare la mano.



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    Olib // Asticello

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    The past is full of life, eager to irritate us, provoke and insult us, tempt us to destroy or repaint it. The only reason people want to be masters of the future is to change the past.

    Leah nacque a Seattle nel Gennaio del 2007, da Olivia Green, strega purosangue nata e cresciuta nella stessa città, e Dominic Ashfield, mago mezzosangue gallese che, seguendo l'esempio di suo padre, si trasferì nella città della sua futura moglie poco prima del matrimonio. I primi anni Leah li trascorse gattonando dietro Emily, sua sorella di sei anni più grande, seguendola come un'ombra ovunque andasse, fin sulla porta di casa quando lei doveva uscire. Emily, un po' divertita, un po' lusingata, all'inizio si limitava a scacciarla con qualche parola secca, poi, quando la sorella incrementava i suoi sforzi, il tono si faceva più aspro e duro, in un crescendo di urla che terminava solo con l'intervento di Olivia. Di quel periodo Leah non conserva alcun ricordo, solo la stima e l'ammirazione per la sorella. Sempre lodata dalla madre per i suoi voti, ben voluta dalle amiche e invidiata dalle altre, non poteva che diventare il punto di riferimento e modello con il quale confrontarsi e misurarsi nei vari step della vita. Neanche la frequenta assenza di Dominic, dovuta al lavoro di dipendente del MACUSA, in una sottosezione che si occupava del controllo delle creature magiche e della riparazione o cancellazione dei danni da esse causati, riuscì a incrinare la tranquillità della famiglia. Ci riuscì qualche anno più tardi l'avvenimento che alcune famiglie attendono e sono pronte a festeggiare: la scoperta della magia di una bambina, Emily.
    La conferma di aver generato una strega, per Olivia, significava l'avversarsi dello scenario peggiore, per quanto normale, e la rievocazione della morte della madre, avvenuta mentre aspettava Emily, per mano della maledizione di famiglia che perseguitava maghi e streghe Green da più di due secoli. Le autorità competenti in un primo momento bollarono la morte della strega come suicidio, poi divenne ufficialmente un'incidente a seguito di un malfunzionamento del catalizzatore durante uno strano esperimento in cui Violet Sanders mescolava pozioni pericolose e tempere da pittura babbane.
    Quella sera Olivia, che non credeva alla versione delle autorità, rivisse il trauma e tutti i problemi che ne derivarono e sfociarono, come manifestazione dello stress, nelle complicazione durante la gravidanza. Quando la rabbia di Emily esplose gli Ashfield si trovavano a cena in casa Green, ospiti di Jonathan, padre di Olivia. Gli adulti parlavano di questioni di loro interesse, e intanto Emily e Leah giocavano con i bizzarri oggetti magici regalatagli dal nonno. Il modellino animato di serpecorno intrattenne Leah per una decina di minuti, forse quindici, poi la più piccola delle sorelle Ashfield decise di obbedire all'impulso di dare un'occhiata all'oggetto ricevuto da Emily, un ovale opaco di color argento delle dimensioni di un posacenere. Chiese alla sorella maggiore di mostrarglielo, con insistenza crescente a ogni rifiuto. Poi anche Emily alzò la voce, insistendo a sua volta con la madre perché la liberasse dalla sorella. Olivia, impegnata in una discussione seria con padre e marito, prestava poca attenzione alle figlie, fino a che la rabbia di Emily sfogata in magia fece bollire ogni liquido presente nella stanza, costringendo gli adulti a domandarsi cosa stesse succedendo. Il più rapido a rispondere fu Jonathan che voltandosi verso le nipoti scoppiò a ridere. Per secondo arrivò Dom, il quale si alzò dalla sedia per allontanare Leah da Emily e verificare che lo scoppio di magia accidentale non avesse ferito la più piccola delle due. L'unica a non muoversi o reagire fu Olivia, che impallidì di colpo e insistette perché la serata finisse in anticipo.
    Già dal ritorno a casa, quella sera, imbracciò le armi diplomatiche dell'antica battaglia contro suo marito. Era sua profonda convinzione che la maledizione risiedesse nella magia, che si alimentasse del suo uso e, una volta eliminata la fonte del suo potere avrebbe esaurito il potere e l'influenza su sua figlia sarebbe stata nulla. In un mondo tecnologico, evoluto rispetto ai suoi tempi, nel quale i babbani avevano migliorato e semplificato la loro vita più dei maghi, chiunque avrebbe potuto facilmente rinunciare alla magia senza troppi rimpianti. Lei stessa ricorreva alla magia solo in casi di estrema necessità già dalla morte di sua madre. Per dare forza ai suoi argomenti ripose la bacchetta in un cassetto, dove la chiuse a chiave, ma neanche questo bastò a smuovere Dom. L'istruzione magica rappresentava ancora una possibilità che non intendeva negare alle figlie, e per di più non insegnare a Emily come controllare i suoi poteri sarebbe stato rischioso. Olivia dovette cedere, complice il supporto di suo padre alle tesi di Dom, ma non si arrese e nei mesi successivi tentò ogni via per convincere Emily a restare nel mondo babbano, il tutto a insaputa di Dom.
    Il settembre dell'ingresso nel mondo magico di Emily coincise con quello di Leah nella scuola babbana, e Olivia si ritrovò a dover raddoppiare gli sforzi per salvare entrambe le figlie. Si impegnò affinché Leah si integrasse, desse del suo meglio nello studio e esaudì le richieste che le sembravano in linea con quelle dei suoi compagni babbani, così che la figlia minore si sentisse maggiormente in sintonia con il mondo babbano e non desiderasse abbandonarlo. I piani di Olivia non tenevano però conto del carattere meno socievole e spigliato, rispetto ad Emily, di Leah, che a scuola faticava a stringere amicizia e veniva spesso presa di mira dai compagni di scuola perché antipatica, poiché piaceva ai professori, o perché in sovrappeso, o ancora per le piccolezze che la differenziavano dal gruppo. La reazione della bambina era quella di rispondere al gruppo, ma la frustrazione per le proporzioni di uno scontro che la volevano sola contro il gruppo e sempre perdente pian piano ebbe la meglio. Leah si scostò sempre più dal resto dei compagni, con i quali non voleva avere a che fare e che avrebbe sostituito con altri migliori di loro che la accettassero. A casa non parlava dei suoi problemi a scuola. Sentiva che la sua inadeguatezza avrebbe sfigurato se confrontata con l'esperienza precedente di Emily, che sua madre, sempre fiera della sorella, sarebbe rimasta delusa da lei. Non che il clima in casa conciliasse il dialogo. Casa senza Emily divenne per Leah un luogo più freddo e solitario. Per far fronte alla crisi economica che colpì il paese, a Dominic furono affidati i compiti di tre uomini e da entità tangibile spesso assente si trasformò in fantasma. Dovendo viaggiare lungo tutta la costa occidentale, il suo domicilio si spostava di sera in sera in un albergo differente, e i ritorni a casa slittavano alla prima data utile, impossibile da pianificare. Anche Olivia, a seguito della notizia dello smistamento di Emily tra i Wampus, storica casa della famiglia Green, segno del ripetersi della storia e l'incombere della maledizione, si rifugiò nel lavoro. Divenne più fredda e distaccata nei confronti di Leah, considerata, nella miopia per la sorte magica della primogenita, più che ben instradata nel mondo babbano, e iniziò a passare sempre più tempo in ufficio, architettando chissà cosa. Suo nonno affrontava in quel periodo un complesso caso che lo teneva spesso fuori dagli states e non poteva considerarsi più reale o presente di Dom.
    La differenza d'età aveva sempre fatto si che tra le sorelle non ci fosse un rapporto troppo stresso, eppure nel giro di pochi giorni Leah finì per sentire la mancanza di abitudini fastidiosi quali il cantare stonato di sua sorella, le tremende canzoni che rispecchiavano i suoi gusti lasciate suonare a tutto volume o soltanto il suo volto conosciuto, familiare, caldo, amico.
    Gli anni seguenti scorsero immutati in quel clima domestico pesante, alleggerito soltanto dagli occasionali ritorni di suo padre a casa. Nei pomeriggi in cui tornava, Leah insisteva affinché le raccontasse delle sue avventure sul lavoro, e sentendo le sue parole viaggiava per la costa e approfondiva la conoscenza di creature magiche viste solo nelle illustrazioni dei libri. Per ovviare alle sue assenze, Dom arrivava a superare il limite della stanchezza e si interessava ai compiti di Leah e alla sua vita. Leah fu sul punto di confidarsi con lui più di una volta, ma il meccanismo difensivo interiorizzato con sua madre scattava sempre a impedirle di parlare. Così strinse i denti e andò avanti come le riuscì per i mesi seguenti, ricacciando dentro la rabbia e la frustrazione fino a che una mattina, aveva otto anni e frequentava la terza elementare, durante una partita di dodgeball in un campetto esterno della scuola si ritrovò a essere bersaglio della squadra avversaria. All'ennesima caduta accompagnata da un coro di risate, represse dal professore con fare distratto e poco convinto, la vista le si appannò, non per le lacrime, che raramente le bagnavano gli occhi, ma per la rabbia. Sentì qualcosa bollire nel petto poi un grosso scoppio fece trasalire tutti. I palloni che i ragazzi che la perseguitavano stringevano tra le mani esplosero in contemporanea, causando più spavento che danni reali. Solo due rimasero feriti in maniera lieve: il capo, graffiato da un lembo di pelle del pallone che gli ferì di striscio la guancia sinistra, e uno dei fedelissimi, al quale comparve un ematoma sul lato destro della faccia della forma del frammento di palla che lo colpì pochi centimetri sotto l'occhio. Il professore liquidò l'accaduto come un incidente, dovuto forse a una partita di palloni difettosi, alla vecchiaia degli stessi o a entrambe, e nessuno seppe mai della magia accidentale.
    Olivia poté dormire sonni tranquilli fino all'estate successiva. Agosto volgeva al termine, e il ritorno a scuola delle ragazze era prossimo. Era stata un'estate tranquilla, il numero di incidenti sorprendentemente basso aveva liberato Dominic per buona parte del tempo e gli Ashfield si erano concessi un periodo di serenità e totale stacco lontano da Seattle, in California. L'estate di Leah era stata solitaria senza le attività extra scolastiche organizzate dai genitori della classe che detestava a tenerle indesiderata compagnia, ma migliore di quanto sperato, e anche per questo la prospettiva di tornare a scuola le metteva più ansia e la gettava nello sconforto. Per giorni sognò scene vivide che la riportavano indietro e le preannunciavano un anno di nuove lotte. Leah si addormentava a fatica e riposava male, fino alla prima sera nel letto di casa, quando tutto assunse contorni più reali e sfuggì al suo controllo. Un attacco di magia accidentale la svegliò nel cuore della notte, o forse fu lei a svegliarsi per liberarsi di quella sensazioni opprimente, differente da quella provata nel cortile della scuola tempo addietro perché scatenata da cause differenti. Nella confusione del risvegliò non riuscì a stabilire se il suono delle sveglie che le rimbombava nelle orecchie fosse un ricordo del sogno appena concluso o qualcosa di reale fino a che Emily, che dormiva nella stanza accanto, si precipitò nella sua stanza chiedendo stizzita se fosse lei l'idiota che avesse puntato la sveglia a quell'ora. Seguì Olivia, il volto imperlato di sudore, che in un filo di voce sollevava la figlia da ogni responsabilità. Tutte le sveglie di casa suonava all'unisono e non avevano alcuna intenzione di smettere, non importava quanta energia si imprimesse al tasto di spegnimento. C'era però un di più che non intendeva rivelare a voce alta visto che Emily non lo aveva notato: i numeri sui quadranti, come le lancette di tutti gli orologi, viaggiavano avanti segnando lo scorrere del tempo a velocità folle, seguendo la quale in una giornata di 24 ore si sarebbero alternati 5, forse 6 secoli. Dall'arrivo di Olivia, in pochi attimi Leah riprese il controllo di se e mentre la bambina, a conoscenza dei problemi da strega, si interrogava su cosa avesse combinato o se anche solo le sveglie sognate e quelle reali fossero collegate, tutti gli apparecchi tornarono al silenzio. Senza chiedere scusa per le parole rivolte alla sorella, Emily tornò a letto mugugnando maledizioni contro gli stupidi oggetti difettosi. Olivia però aveva perso il sonno, e sedette sul bordo del letto di Leah per un interrogatorio su quanto accaduto. Le chiese se sapesse cosa fosse appena successo, se avesse azionato le sveglie coscientemente, se fosse la prima volta e se ci fosse un motivo particolare per quell'evento, se qualcosa l'avesse scossa e volesse parlargliene. Leah rispose in modo vago a tutti gli interrogativi, e non le passò neanche per la mente di accomunare quella sera alla mattinata dei palloni, poi all'ultima domanda tacque. La risposta più corretta sarebbe stata si, ma Leah poteva vedere la febbre dell'ossessione per la magia e la paura dietro gli occhi di sua madre, si chiese se e quale dei problemi avrebbe ricevuto la sua attenzione, e ancora una volta tenne tutto per se, lasciando che Olivia credesse non ci fossero mostri dietro l'evento occorso. Madre e figlia si diedero la buonanotte per niente sollevate dalla chiacchierata e per motivi diversi non dormirono. Leah accarezzava la rivelazione - aspettata, ma non assicurata - di essere una strega come una via di fuga dalla sua vita babbana. Fantasticò sul suo smistamento, sulle possibili case, sui compagni e di come si sarebbe fatta rispettare con qualche incantesimo nella manica. La mattina successiva Olivia raccomandò alla figlia di non raccontare ancora niente al padre, disse che gli avrebbero fatto una sorpresa al momento opportuno e per tutto il giorno la tenne vicina come mai prima, parlandole della magia, di cosa fosse, quanto fosse normale e in nessun caso fondamentale. Leah avrebbe potuto rinunciarci, continuare a vivere tra i babbani e avere una vita serena e facile. Dubbi la bambina ne aveva tanti, ma non certo sulla magia. L'unica incognita restava come dirlo a sua madre. Ci sarebbe stato tempo, e infatti passato qualche giorno la vita tornò a scorrere nel verso giusto, Emily tornò a Hogwarts per il nuovo anno e nessuno parlò più dell'accaduto.
    Nel dicembre dello stesso anno Emily tornò a casa per le vacanze di natale con qualche giorno di anticipo, dopo essere stata dimessa dall'ospedale nel quale aveva trascorso dieci giorni per smaltire una febbre magica contratta a scuola. A dispetto di quanto sostenuto dai guaritori, il rischio contagio non era ancora scongiurato, e pochi giorni dopo il ritorno, durante le vacanze scolastiche, Leah si ammalò della stessa febbre. Cominciò con spossatezza, poi brividi e nausea, e una mattina a pranzo in cui la famiglia era riunita esplose in un dolore lancinante alle tempie che quasi fece crollare la bambina sul piatto, e con esso la magia, di nuovo fuori controllo. Con un gemito di dolore lasciò cadere il bicchiere che teneva tra le mani e nello stesso momento le fiamme che sentiva cingerle la testa si materializzarono nella cucina: il cellulare di Emily, poggiato sul tavolo, prese fuoco, tra lo stupore di tutti e le proteste di lei, poi fu il turno delle tende tirate sulla finestra che dava sulla strada principale. L'antincendio fu più rapido dei presenti a spegnere le fiamme, e Dominic e Olivia, assicuratisi che Emily stesse bene, a differenza del cellulare, si concentrarono su Leah, caduta a terra, scossa dalle convulsioni per il dolore. Il sangue freddo maturato sul lavoro consentì a Dom di prendere in mano la situazione. Sollevò Leah da terra e la adagiò sul divano, posandole un panno umido sulla fronte bollente. Nel giro di quindici minuti fu chiara l'insostenibilità della situazione: gli oggetti di casa venivano avvolti dalle fiamme a ogni nuovo gemito di dolore di Leah, e il nesso non sfuggì a nessuno, neanche a Emily che si lasciò sfuggire un commento riferito alla notte delle sveglie. Dom non era ancora stato informato per volontà di Olivia e, benché irritato, decise di rimandare le discussioni. Il fatto che sua figlia fosse una strega rendeva più urgente la situazione. La sollevò per la seconda volta e, informata Olivia su dove raggiungerlo, si smaterializzò in direzione dell'ospedale magico che aveva curato Emily. All'ospedale Leah migliorò dalle prime ore, cosa che consentì a tutti di tirare un sospiro di sollievo e a Dom di mettere in chiaro alcune questioni con sua moglie. La lotta era sempre la stessa, come le posizioni, solo Olivia sembrava più decisa che mai ad avere la meglio. Gli attacchi di magia di Leah, i più violenti e sinistri ai quali avesse mai assistito, mostravano in loro lo spettro della maledizione che combatteva da anni, anni durante i quali aveva studiato i modi di controllare la magia senza istruzione, al solo scopo di non nuocere a nessuno. Quei metodi li avrebbe insegnato lei stessa alla figlia e dopo, ma solo dopo, Dom avrebbe potuto giudicare e dire la sua. Il discorso di Olivia non convinse il marito, neanche dopo settimane, quando Leah era ormai guarita. A metà Gennaio una nuova emergenza costrinse Dom a viaggiare di frequente. Prima di partire trascorse qualche ora a parlare con la figlia per sapere cosa pensasse della magia, poi con la moglie alla quale ribadì, rinforzato negli intenti dalle parole di Leah, di non testare i suoi metodi stravaganti sulla bambina. La sua fiducia risultò essere mal riposta. Ogni pomeriggio, dopo scuola e studio, Olivia sedeva nella casa vuota con sua figlia e provava a insegnarle i rudimenti del controllo della magia. Leah, non potendo affidarsi a nessuno, finse di assecondare le volontà della madre ma non si impegnò mai nei compiti che le affidava. Le cose a scuola, con i compagni, non accennavano a migliorare. Anche se qualche compagna di tanto in tanto le si sedeva accanto, parlava con lei, sentiva di non avere legami profondi con nessuno, tanto che a casa si trovava sempre sola, senza nessuno con cui giocare o trascorrere del tempo. Il suo desiderio di cambiare aria restava dunque più forte della determinazione di sua madre. Fu quello a salvarla fino all'Aprile dello stesso anno, quando suo nonno fu spinto alla pensione a seguito di una vicenda poco chiara nel caso che aveva seguito per gli ultimi due anni. Un pomeriggio in cui decise di far loro una sorpresa, Jonathan trovò madre e figlia sedute attorno a un tavolino, la stanza avvolta nella penombra, le tende tirate, e chiese spiegazioni. Ciò che sentì lo allarmò più di quanto il suo volto lasciasse trasparire, e in quell'esatto istante comprese il suo compito: aiutare entrambe a trovare superare la tempesta prima che i fulmini diventassero ingestibili. Convinse sua figlia, delusa e frustrata per la mancanza di progressi, a lasciare che si occupasse lui di Leah per qualche tempo, e al termine delle giornate lavorative sarebbe stata lei stessa a giudicare i risultati. Tutto ciò che fece Jonathan fu parlare con sua nipote, e se anche lei non le confidò tutto, niente sui problemi a scuola, ad esempio, si aprì parecchio con lui. A sorprendere di più il nonno fu la percezione che lei aveva della madre: una donna fredda, interessata solo alla magia che le ribolliva dentro. Jonathan le spiegò le ragioni per cui la madre si comportava e le raccontò ciò che sapeva sulla temuta maledizione. Le mostrò un antico libro appartenuto a sua moglie, Violet, sul quale era raccontata la storia della famiglia. Le risparmiò almeno i dettagli cruenti su morti e suicidi, attingendo alle parole che sua moglie usava per convincerlo delle sue ragioni, perché anche Violet credeva, anche se non nella maniera radicale di sua figlia. A sentir lei la maledizione era stata lanciata da un loro antenato legato a qualche gruppo criminale, schieratosi contro la famiglia per amore e fedeltà a una certa causa, e dalla stessa famiglia denunciato e fatto incarcerare. Una parte di lui o della sua magia era sopravvissuta nei discendenti per sua precisa volontà, e riusciva a far vedere loro una realtà alterata, differente da quella che le persone sane potevano sperimentare e, per mezzo di quelle che Violet definiva delle ombre, portava alla pazzia chiunque non fosse abbastanza solido e forte nella mente. Per rassicurare sua nipote, Jonathan aggiunse che nessuna di quelle credenza era provata e lui non si era mai convinto che la maledizione fosse reale. Semplicemente nella vita capitavano anche cose spiacevoli e inspiegabili, e lei doveva solo comprendere come ragionasse sua madre.
    Allo stesso tempo Jonathan parlò con sua figlia. Tentò di convincerla a desistere dai suoi tentativi, poiché rischiava di causare danni alla figlia, e informò prontamente Dom, ritenendo che non sapesse nulla. L'uomo si infuriò con la moglie, e ancor più con se stesso per non essersi accorto di nulla. Al suo ritorno le discussioni con Olivia si fecero più frequenti e accese, l'argomento uno solo: il futuro delle figlie. Per Leah la situazione migliorò. Continuò a trascorrere gran parte del tempo libero in casa del nonno, il quale divenne un'educatore di riserva dei genitori. Un pomeriggio in cui parlavano di Violet, Leah scoprì il talento per la pittura della nonna, e rimase talmente affascinata da pennelli e colori che li aggiunse agli hobby che già praticava da due anni, fotografia e videomaking amatoriali.
    In estate Emily tornò a casa dopo un trimestre scolastico complicato dalle irruzioni della madre nella sua vita e un nuovo ciclone si abbatté sulla famiglia. Quando Dom era tornato a casa, informato della situazione in casa da Jonathan, Olivia si era sentita tradita e per ripicca aveva intensificato i suoi sforzi nella lotta alla magia. Una sera, in preda a una febbre delirante, alla delusione e una quantità di sentimenti negativi che le avvelenavano il petto, stese su carta tutti i pensieri e le sofferenze degli ultimi anni e li indirizzò al capocasata di Emily, con l'esplicita richiesta di aiutarla ed espellere sua figlia allo scopo di salvarla. Il capocasata, ritenendolo uno scherzo, convocò Emily per discuterne, e la ragazza, al suo sesto anno, andò su tutte le furie, cosa che non manco di rimarcare per tutta l'estate. La decisione di non rivolgere parola a sua madre si scontrava spesso con l'intenzione di farla impazzire, e in quel quadro rientrava il raccontare a sua sorella, a voce ben udibile, tutti i successi e le meraviglie di Ilvermorny, come di quanto fosse migliore di qualsiasi scuola babbana avesse mai visto. Quando non le serviva ai suoi scopi, il rapporto con Leah avrebbe fatto pensare a chiunque che non fossero sorelle, e le uniche parole scambiate seguivano qualche malefatta della sorella minore ai danni della maggiore: una volta il centro della contesa era un abito preso in prestito per un qualche video o una foto, un'altra delle cuffie o il semplice volume alto della musica che usciva dalla camera dell'altra. La cosa raggiunse il punto critico una sera di mezza estate, quando Leah tornò dalla piscina, luogo dell'attività prescelta per il gruppo extra scolastico, più infuriata che mai. Emily l'aggredì per un foulard sporco di tempere nascosto sotto una pila di vestiti nel suo armadio, per il quale Leah si disse dispiaciuta. Ma la ragazza, calata nel suo nuovo essere più aggressivo, continuò fino a giungere agli schiaffi. La tempesta si placò dopo che ognuna ebbe dato e ricevuto uno o due colpi, e dopo un silenzio imbarazzato l'impensabile le spinse alle scuse, a parlarsi e rivelare all'altra segreti inconfessati. Per Leah fu la prima confessione dei problemi avuti a scuola, e la comprensione mostrata dalla sorella, così distante da quella vita, la sorprese quanto lo stupore che le lesse nel sentirle dire quanto la ammirasse. Da Emily Leah apprese dei problemi avuti a Ilvermorny dei quali non parlava, come le continue lotte con l'invidia delle altre ragazze che giudicavano male il rapporto che lei aveva con i ragazzi, non capendo che proprio il loro odio la spingeva lontano dalle compagne femmine, e di quelli causati da sua madre. Olivia in più di un occasione aveva intercettato dei messaggi delle amiche indirizzate a lei, nella speranza, forse, di rovinare i suoi rapporti sociali. Da quel pomeriggio le sorelle iniziarono a parlare tra loro, a confidarsi e aiutarsi appena possibile. E' sempre in quel periodo che si concluse il processo di dimagrimento iniziato diversi mesi prima, quando le sue passioni erano diventate più serie, e il suo peso si stabilizzò, senza però cambiare il clima all'interno della sua classe.
    La prospettiva di Ilvermorny rallentò lo scorrimento dell'ultimo anno nella scuola babbana, e anche se i rapporti con i compagni non migliorarono, Leah riuscì a trovare un po' di pace nella compagnia di qualche compagna più ben disposta verso di lei, nelle lettere più o meno costanti scambiate con Emily e nell'immersione sempre più profonda nei suoi passatempi, riscontrabile in una lieve flessione nei voti che scontentò Olivia. Nonostante ciò Emily terminò la scuola tra le lodi dei docenti che l'avevano avuta per tutti i cinque anni. L'euforia per la liberazione si tradusse in dipinti colorati come mai prima e fotografia di panorami gioiosi della Seattle conosciuta da Leah.
    A metà luglio i piani della vita a Ilvermorny sui quali fantasticava da 9 mesi subirono un brusco cambiamento quando suo nonno le parlò di una ipotesi alla quale aveva pensato per aggirare l'ostinato rifiuto di Olivia di accettare che anche Leah ricevesse un istruzione magica, resa ancor più irremovibile dagli ultimi litigi con Emily, scappata di casa , secondo lei, dopo aver conseguito il diploma, in viaggio per gli states per un anno sabbatico secondo Dom, che si fidava delle ultime parole pronunciate dalla figlia. Leah non intendeva ripiombare nell'incubo che si era lasciata alle spalle e si disse intenzionata a contrastare sua madre in ogni modo necessario, anche ricorrendo alle tattiche viste da Emily. Fu lo stesso Jonathan a chiarire che non sarebbe stato necessario. Lui e Dom si erano accordati con largo anticipo sul da farsi, restava da scegliere quale via avrebbero dovuto percorrere in base alla risposta che Leah avrebbe dato loro: studiare a Hogwarts, in Inghilterra, o Ilvermorny come tutta la famiglia. La prima sarebbe stata la scelta più semplice: per loro, che avrebbero convinto Olivia con più facilità mostrandole di aver compreso la sua esigenza di cambiare il corso della storia magica della famiglia, e per lei, che avrebbe rischiato meno incursioni nella sua vita rispetto a quelle subite da Emily.
    Sulle prime Leah si sentì scossa da un brivido nuovo che non sapeva se associare alla paura dell'ignoto o alla semplice idea di dover dire addio ai familiari stretti per trasferirsi in casa dei nonni paterni che conosceva appena, in Galles. Nonostante i dubbi accettò, e da quel giorno interiorizzò la prospettiva di cambiare paese, che a poco a poco le sembrò la scelta più normale e aderente a ciò che aveva sempre desiderato. Convincere sua madre non fu semplice, richiese giorni di discussioni, pianti e grida, ma alla fine cedette in cambio dell'assicurazione di potersi recare in Galles ogni volta che lo desiderasse.
    Ai primi di Agosto Leah partì accompagnata da sua madre e suo padre verso il Galles, ansiosa di iniziare la nuova vita inglese, libera dai bulli americani.




    I Year


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    2EhmNil
    Ricettario di Violet Sanders (pozioni)

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    m6S0RyQ
    Grimorio di Violet Sanders (incantesimi vari)

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    ZR6Wiqr
    Storia conosciuta della famiglia Sanders

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    ◆ codice scheda Akicch; NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT


    Edited by Nate D. - 19/11/2023, 17:23
     
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    leahashfield-meta
    leahashfield-ani
    • Scolastico
      • Competenze: ALC CDCM DCAO ERBO INC LOM MINT MDM POZ SDM TRA | MAGO
      • Anno di Diploma:
    • Fisiche
      • Metamorfomagus: Si LINK
      • Animagus:LINK
      • Ibrido: No
      • Licantropia: No
      • Vampirismo: No
      • BONUS/MALUS DI RAZZA & SKILLS

        Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit. Nullam molestie maximus lectus nec rutrum. Maecenas faucibus quam nec nibh laoreet, et elementum leo scelerisque. Sed eget eros aliquam, molestie leo id, malesuada nibh. Nam convallis quis orci non semper. Donec ornare, quam ut consectetur aliquet, urna nibh tempus nunc, vitae auctor eros odio ac libero. Sed vel aliquet leo. Cras et nibh lacus. Mauris convallis urna non sollicitudin pulvinar. Sed a magna vel sem commodo dictum. Vivamus lectus dolor, suscipit id odio a, tincidunt vehicula nulla. Etiam a ligula vel ipsum maximus tempor vel vitae sem. In cursus nunc vitae tellus sollicitudin, nec mollis risus aliquet. Donec eleifend, ipsum id scelerisque eleifend, magna est consequat erat, et placerat nisi dolor sed ex. Donec in libero commodo, ultricies tellus non, tristique sem. Suspendisse potenti. Vestibulum id dolor ex.
    • Creature Magiche
      • Creatura ***: No
      • Possesso creature magiche pericolose: No
      • Addestratori: No
      • Cavaliere Qualificato: No
    • Lavorativo
      • Magipsicologo: No
      • Veterimago: No
      • Guaritore: No
      • Magizoologo: No
    • Altro
      • Smaterializzazione: No
      • Profezia: No
      • Veggenza: No
      • Concessioni: No


    COMPETENZE & INCANTI



    • I DIPLOMATI fino al 2016 possono utilizzare le skill Avanzate delle loro competenze.
    • Gli ADULTI possono utilizzare le skill Avanzate delle loro competenze.
    • Gli STUDENTI SECONDARI possono utilizzare le skill Avanzate delle loro competenze.

    • Codice SOLO PER GLI STUDENTI (Cancellare se non si fa parte di questa categoria)
    PBPG1PG2PG3PM1PM2PM3
    ALC (skills) AvanzateAvanzateAvanzate 
    AST (skills)     
    BABBABase    
    CDCM (skills)BaseAvanzateAvanzateBase   
    DCAOAvanzateAvanzateAvanzateAvanzate   
    ERB (skills)BaseAvanzateAvanzateAvanzateAvanzate  
    INC (skills)AvanzateAvanzateAvanzateAvanzateAvanzate  
    LOM AvanzateAvanzateAvanzate 
    MINT (skills) BaseBaseAvanzate 
    MDM AvanzateBaseAvanzate 
    POZ (skills)BaseAvanzateAvanzateAvanzateBase  
    SDMAvanzateAvanzateAvanzateAvanzate 
    TRASFBaseAvanzateAvanzateAvanzateAvanzate  
    PAGELLELINKLINKLINKLINKLINKLINKLINK

    INSERIRE QUI EVENTUALI INCANTI APPRESI FUORI LEZIONE O APPRESI GRAZIE AD UNA SPECIFICA PROFESSIONE


    Nome: Incanto monocromo
    Materia ed Anno: Incantesimo sperimentale
    Formula: Coblessium
    Movimento: Disegnare in obliquo una U molto stretta, partendo dall'alto, in direzione del colore scelto come bersaglio.
    Manifestazione: La punta della bacchetta produce un alone color bianco puro della durata di pochi secondi. In questo lasso di tempo, le superfici del colore scelto diventano più luminose, poi tornano normali.
    Effetto: Incanta un colore a scelta presente su una qualsiasi superficie nel raggio di azione, rendendolo affascinante, allettante. Gli occhi di chiunque non abbia scagliato l'incantesimo ne sono come attratti. La vittima diventa cieca al complementare del colore scelto. Anche quando si trova in quantità esigue, non vedrà nulla che lo contenga o su cui sia posato, e, se necessario, sarà portata a guardare nuovamente quello stesso colore.
    Controincantesimo: L'incantesimo stesso, lanciato sul colore incantato, sovrascrive e annulla un precedente incanto monocromo lanciato su di esso.
    Durata: dura 5 turni dal momento in cui si deve il colore;
    Costo: 1 azione;
    Particolarità:
    - Ai fini dell'attivazione degli effetti non è necessario che il bersaglio veda la luce prodotta dalla bacchetta;
    - Si incanta il colore presente su un oggetto, un fiore, o qualunque altra superficie. L'incantesimo si attiva su chiunque guardi la superficie incantata;
    - Il disinteresse per il colore complementare (rispetto al colore incantato) si manifesta come una cecità selettiva che impedisce di vedere qualunque cosa sia colorata anche in minima parte con la tonalità scelta. Se ad esempio il colore scelto per attirare è il giallo, la vittima non vedrà niente che contenga il viola. Percepirà una presenza fastidiosa nel campo visivo ma il suo cervello non sarà in grado di elaborarne la forma, dimensioni, distanza, e tenderà ad escluderla come un fastidioso punto;
    - Ogni altro colore appare sbiadito, appiattito sui toni del grigio, ma l'ossessione è tale che la vittima non se ne accorge fino a che non si libera dell'incantesimo;
    - Ogni altro colore appare sbiadito, appiattito sui toni del grigio, ma l'attrazione è tale che la vittima non se ne accorge fino allo scadere degli effetti dell'incantesimo.
    1. Danno: Non fa danno
    2. Range: 30 metri
    3. Difficoltà: Difficile
    4. Velocità di applicazione: Istantaneo




    EXTRA

    • BONUS QUEST
      • LINK QUEST + Lezione erbologia Incantesimo delitesco liquefatto (5 dosi) - specifico per piante tipiche del clima Inglese. Una volta svuotato un petalo, esso non può essere ri-riempito, appena lo si rimette a posto si blocca all'interno e non si potrà più staccare. La magia contenuta funziona con le stesse caratteristiche dell'incanto Delitesco.
      • LINK QUEST + TITOLO nome bonus - descrizione bonus
      • LINK QUEST + TITOLO nome bonus - descrizione bonus
      • LINK QUEST + TITOLO nome bonus - descrizione bonus
      • LINK QUEST + TITOLO nome bonus - descrizione bonus
    • SKILLS EXTRA
      • Iniziative mensili: Marzo 2021 - Aprile 2022 - LINK LEZIONE 3
      • SKILLS


        Palato raffinato: Dopo aver consumato un cibo salato, il pg avrà un bonus di +2 su tutte le prove per cinque turni. Inoltre il range massimo degli incantesimi aumenta del 20%.

        Diritto d'autore: Quando il pg lancia un incantesimo di sua invenzione, ottiene un bonus di +5.


      • Trasfigurazione: Animagus - LINK LEZIONE 2 - LINK LEZIONE 3
      • SKILLS

        Nome: Somma magica
        Materia ed Anno: TRASF (Extra, Animagus)
        Formula: Adde
        Movimento: eseguire un movimento a semicerchio dall'altro verso il basso e chiudere con un colpo leggero in direzione del bersaglio.
        Manifestazione: un sottile filo di luce trasparente, appena visibile, collega utilizzatore e bersaglio.
        Effetto: L'utilizzatore presta e somma la propria forza di volontà a quella di un altro essere al fine di aiutarlo in un determinato scopo, come evitare di essere trasfigurato o eseguire un incantesimo più potente del normale.
        Controincantesimo: non ne ha. Termina se l'utilizzatore perde la concentrazione.
        Durata: 1-3 turni
        Costo: 2 azioni in caso di utilizzo singolo; in caso di uso prolungato si perde l'intero turno.
        Particolarità:
        - Non è possibile usare altre azioni in caso di uso continuativo
        - Per poterlo usare al meglio utilizzatore e bersaglio devono necessariamente focalizzarsi sul medesimo scopo o lo stesso incanto.
        - Potenzia gli effetti e incrementa i danni prodotti dagli incantesimi di altri maghi o streghe.
        - Risulta più semplice per chi ha tra le competenze MDM.
        Danno: non ne causa
        Range: 0-25 metri
        Difficoltà: Difficile
        Velocità di applicazione: istantaneo.

        Nome: Volontà incrollabile
        Materia ed Anno: TRASF (Extra, Animagus)
        Effetto: l'utilizzatore è in grado di resistere e annullare incantesimi di trasfigurazione umana a lui rivolti senza usare la bacchetta. +10 all'esito quando ci prova, anche in forma animale.
        Particolarità: Il fato richiede una prova difensiva a colui che subisce l'incantesimo di trasfigurazione, come fosse, appunto, un incantesimo di difesa. La prova di difesa si basa su due cardini della trasfigurazione: visualizzazione del proprio corpo normale e concentrazione per evitare di essere sconfitto. Il fato sceglie poi in base al post dei due player. Nel caso della trasfigurazione umana si ha un mago che vuole trasformare il corpo di un altro mago, il quale però non vuole essere trasformato. Per riuscire a trasformarlo deve superare la sua volontà di non essere trasformato, volontà che quindi funge da difesa.

        Nome: Controllo corporeo
        Materia ed Anno: TRASF (Extra, Animagus)
        Effetto: l'utilizzatore è in grado di ritardare di due azioni effetti trasfigurativi sul suo corpo derivanti da pozioni, oggetti e qualsiasi altra cosa non sia conseguenza di incantesimi trasfigurativi diretti (anche in forma animale).
        Particolarità: Il fato richiede una prova difensiva a colui che subisce l'incantesimo di trasfigurazione, come fosse, appunto, un incantesimo di difesa. La prova di difesa si basa su due cardini della trasfigurazione: visualizzazione del proprio corpo normale e concentrazione per evitare di essere sconfitto. Il fato sceglie poi in base al post dei due player. Nel caso della trasfigurazione umana si ha un mago che vuole trasformare il corpo di un altro mago, il quale però non vuole essere trasformato. Per riuscire a trasformarlo deve superare la sua volontà di non essere trasformato, volontà che quindi funge da difesa.

      • MATERIA3: LINK LEZIONE 1 - LINK LEZIONE 2 - LINK LEZIONE 3
      • SKILLS

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    Edited by Nate D. - 29/6/2023, 11:44
     
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