Hogwarts: Il Paiolo Magico - {Harry Potter GDR}

Posts written by Noruwei

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    Noruwei
    15/12/2014
    Link Scheda
    Grifondoro
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    Camille Macaulay

    A
    veva passato tutta la mattina a mordicchiarsi le unghie, il cuore che le batteva più veloce della norma. Persino la Vige si era accorta dell'insolito nervosismo della Macaulay, la quale aveva passato l'ora della sua materia preferita persa nei propri pensieri, guadagnandosi un morso di pianta carnivora che era stata poi costretta a farsi medicare in infermeria. Sfiorò col polpastrello la garza che le avvolgeva il polso, sforzandosi di seguire la spiegazione della Grael ma nada, non ce la faceva, non con Emrys Howell seduto accanto. Non parlava, evidentemente dopo a terza battuta cretina che Camille aveva ignorato doveva aver intuito che non era aria. Anche se zitto la Corvonero sentiva la sua presenza: il modo distratto con cui continuava a intingere la piuma nel calamaio, riempiendo di macchie il foglio, i segnacci che di tanto in tanto rivolgeva a Fitz, posizionato dall'altro lato.
    Pozioni.
    Camille non l'aveva mai capita. Del resto, aveva intuito presto che non faceva per lei, scegliendo di continuarla al secondo anno per una sorta di sfida con se stessa, finendo poi per continuarla unicamente per quel ragazzo dai capelli ricci e ribelli. Quando la campanella suonò scattò in piedi, sentendosi una stupida mentre sistemava con molta lentezza il libro e il resto nella borsa a tracolla, continuando a osservare l'amico con la coda nell'occhio.
    Odiava San Valentino e odiava quel martedì mattina, era ufficiale. E odiava Emrys. Era sicura che avesse capito tutto e facesse finta di non sapere per non metterla in imbarazzo - filava come ragionamento, no? Considerava la loro amicizia abbastanza importante da non volerla rovinare rifiutandola. Magari anche a lui piaceva Selyse. Dopotutto Selyse piaceva a tutti, come dimostrava il cumulo di lettere e rose che la ragazza aveva sfoggiato a colazione. Tra quelle c'era anche una scritta da Emrys? No, le aveva lette insieme a Selyse, segretamente per accertarsi che nessuna corrispondesse alla calligrafia di Howell. Però, però... c'erano modi per contraffarla, giusto?
    «Lo sai perché i pesci non vanno a scuola?» se ne uscì d'impulso, sperando che Emrys Howell non facesse caso alle sue guance completamente rosse. «Perché la classe non è acqua.» Era di Ethan, quella. Doveva avere appena fumato quando gliel'aveva raccontata con gli occhi arrossati e quella risata che sembrava un latrato.
    Camille si posizionò la tracolla sulla spalla, affiancandolo mentre uscivano dall'aula. «Hai- hai programmi per oggi?» Ecco, una domanda generica. Se diceva che doveva vedersi con qualcuna poteva ancora fare dietro-front, nascondendosi dietro la semplice curiosità per poi scappare in dormitorio. Trattenne l'impulso di attorcigliarsi la ciocca laterale che sfuggiva dalla coda intorno all'indice, mentre il suo gomito, varcando la soglia, sfiorava quello del ragazzo.
    «Esci con... quella Tassorosso? Come si chiama già?» Fanny Thompson, se non aveva capito male dai discorsi dei maschi che fingeva di non ascoltare quando si univa al gruppo di suo fratello. Congratulandosi con se stessa per il tono noncurante con cui aveva formulato il quesito, rivolse un cenno di saluto a Fitz, il quale ricambiò con un'occhiataccia nauseata.
    Non avrebbe mai capito che diavolo ci trovasse lei in Emrys Me-La-Tiro Howell.
    Fanny Thompson gli piace?, rifletteva la Corvonero, chiedendosi cosa stesse pensando il compagno di casata.
    Grant aveva detto che se la sarebbe fatta, quindi doveva essere bella - lei personalmente trovava che avesse il naso troppo all'insù e gli occhi troppo piccoli. Selyse però diceva che Grant si sarebbe fatto anche un muro, se questo respirava, e che quindi non faceva testo.
    Emrys l'aveva mai baciata? Forse sì, non ne era sicura. Chissà com'era baciare Emrys. Era bravo? Lei aveva baciato solo un ragazzo, tale Oliver Cook, Serpeverde del quinto anno, quando faceva ancora il terzo. Ricordava solo un sacco di saliva e la sensazione di avere una centrifuga nella bocca, poi la mano di Oliver era scivolata più in basso e lei era scappava via. Tre giorni dopo Charles era stato messo in punizione per aver duellato in corridoio senza apparente motivo.
    Ma Emrys Howell non era Oliver Cook. No, erano due cose completamente diverse.
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    Presente
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    Mittente: Camille Macaulay
    Destinatario: Ellenor Sibel Reed
    Link dell'acquisto (se comprato nel gdr): /
    Breve descrizione dell'oggetto: carillon in legno
    Link all'immagine dell'oggeto (non obbligatoria): click



    Camille Macaulay


    But strange and marvelous as she was, a wisp of silk in a forest of black wool, she was not the fragile creature one would have her seem.
    - The Secret History, D. Tartt
    A
    mava il Natale, il clima spensierato che si respirava a Hogwarts, i regali, le feste, i regali. Camille aveva passato tutta la serata a impachettare per poi affrettarsi a sgattaiolare nel dormitorio maschile di Grifondoro così da riuscire a nascondere i pacchetti sotto i cuscini degli amici e del gemello.
    «Ethan!» cinguettò gioiosa, entrata in Sala Grande, stampando un bacio sulla guancia dello scapestrato Grifondoro. «Non avrei mai detto che fossi tipo da Secret Santa.» osservò, arricciando il nasino. Ethan Grant sarebbe stato sempre in grado di stupirla. Chissà, magari i suoi modi erano tutta una facciata e in realtà era un ragazzo sensibile e buono! «Oh, ma quello non è Fitz?»
    Il tempo di salutare tutti che si ricordò del vero motivo per cui si trovava là, ovvero individuare Ellenor Sibel Reed. Del resto, era quello il nome che aveva trovato nella lettera, scarabocchiato in una grafia elegante.
    Girando attorno all'abete a un certo punto il suo sguardo si posò su una Serpeverde dai capelli scuri che la superava in altezza di qualche centimetro. Nonostante fosse al quarto anno, infatti, non era così insolito che la gente scambiasse Camille Macaulay per una primina.
    Azzardò qualche passo nella direzione di quella che presumeva fosse Ellenor, per poi picchiettarle delicatamente sulla spalla, rivolgendo un sorrisone a lei e alla ragazza dalla chioma rossa con cui era intenta a parlare. «Scusateee.» Le guance le si imporporarono di rosa. «Sei Ellenor Sibel Reed, giusto? Io sono Camille.»
    Fece un passetto indietro in modo da infilare la mano nella borsa a tracolla, tirando fuori un pacchetto che era evidente fosse stato fatto da lei stessa, visto l'aria malandata - non era mai stata brava in quel genere di cose.
    Non conoscendo la Serpeverde personalmente era stato complicato pensare a qualcosa che potesse piacerle e alla fine aveva optato per qualcosa di grazioso. «Buona Vigilia a tutte e due.» aggiunse, sbattendo gli occhioni e accennando a un altro impacciato, ma allegro sorriso.
    Avrebbe voluto correre da Ethan per chiedergli dove fosse Emrys, così da potergli dare il suo regalo personalmente - sapeva che il ragazzo non avrebbe partecipato a quell'iniziativa - ma allo stesso tempo era frenata dal fatto che il giovane si rendesse conto di quanto fosse pateticamente ossessionata da lui. Cioè, sarebbe divenuta lo zimbello del castello.


    Mi ero scordata, sorry >//<
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    Mittente: Allyn Davies
    Destinatario: Audrey Hastings
    Link dell'acquisto (se comprato nel gdr): click
    Breve descrizione dell'oggetto: Optical Iris. Lenti a Contatto Magiche altamente traspiranti in grado di cambiare aspetto a seconda della volontà dell'indossatore. Una volta applicate sarà possibile alterare l'aspetto dei propri occhi con forme, colori e fantasie senza limiti per l'immaginazione. Chiudendo gli occhi e sfregandosi le palpebre, sarà inoltre possibile accendere le lenti. Sebbene la luce possa dare qualche fastidio all'indossatore, non sarà più un problema trovare la serratura di casa, e chiunque incrocerà il vostro sguardo ne rimarrà "abbagliato".
    Link all'immagine dell'oggeto (non obbligatoria): ___

    third year • gryffindorscheda

    I
    l punto era che quando si trattava di "tatto" il maschio medio perdeva tutto il proprio naturale charme e, di conseguenza, per quanto riguardava i regali per un essere vivente femminile la crisi era dietro l'angolo. Era per quel motivo che quando il gufo planato di fronte a lui aveva portato la missiva col nome del destinatario del suo regalo gli era sfuggito un mezzo gemito dalle labbra.
    Audrey Hastings.
    Serpeverde. Secondo anno. Prefetto. Seguiva Alchimia con lui. Le cose che sapeva di quella ragazza finivano lì. Sì, beh, era anche una molto fissata con lo studio (stando all'attenzione che ci teneva a prestare a Whitefog durante le ore di lezione) e molto irritabile, tanto che, ogni volta che si erano ritrovati a condividere banchi e alambicchi, il Grifondoro non aveva mancato di stuzzicarla con tentativi di pasticciarle i quaderni e risate mal trattenute ogni volta che la fanciulla si esibiva in qualche battuta tagliente che avrebbe offeso chiunque altro. Eppure, a discapito dell'apparenza, non gli stava propriamente antipatica, visto che tendeva a prendere gli insulti della Hastings con divertimento, trattandola con condiscendenza nei turni insieme alle ronde solo perché sapeva che quell'atteggiamento la irritava ancora di più.
    «Cosa si regala a una femmina?» aveva interrogato i suoi compagni di stanza qualche giorno prima, andando avanti e indietro per il dormitorio, ormai spazientito dopo tutte le sue ipotesi brutalmente scartate. «Non è il tipo da peluche. Le collane sono banali. I braccialetti pure. Non ho voglia di andare a Diagon Alley a cercare.» aveva elencato con le dita, stravaccatosi sul letto prima di sbadigliare. La soluzione era arrivata da sé - cioè, più o meno, in realtà era stato a Charles a squadrarlo con un sopracciglio inarcato azzardando un 'prendilo via gufo, no?'
    Dunque se il giorno della Vigilia Allyn Davies non stava varcando la soglia della Sala Grande a mani vuote lo si doveva anche al biondo Macaulay.
    «Hei, Rosaleen.» disse, notando una chioma rossa e rivolgendo alla teletubbies un divertito cenno di saluto. Sorrise allegramente anche a Cannie, Kenneth e agli altri che conosceva, provando un vago senso di estraniamento di fronte ai visi sconosciuti dei primini (Godric, parevano moltiplicarsi), ma, individuata la Hastings, mutò bruscamente direzione, attirato da una forza invisibile.
    «Oh, mio amabile Grinch natalizio.» l'apostrofò con un sogghigno, sfilando il pacchetto dalla tasca. «Questo è per te. E, visto che a Natale sono tutti più buoni, mi scuso per essermi dilettato a irritarti durante le lezioni di Alchimia.» Fece una pausa, pensoso. «Anche se alla fine delle vacanze tornerà tutto come prima.»
    Concluse con un noncurante scrollare di spalle. «Fammi poi sapere se ti piacciono.» Pronunciata l'ultima sillaba si apprestò ad agitare la mano in aria in modo da attirare l'attenzione di Ethan, che aveva intravisto con la coda dell'occhio intento a parlare con un altro tizio. «Grant!» Sì, beh, l'amicizia tra un prefetto e quel casinista non era vista di buon occhio da nessuno degli insegnanti, ma - dopotutto - Allyn non era mai stato un prefetto nella norma.
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    Nickname + link profilo: Noruwei
    Nome pg + link scheda: Allyn Davies

    Nickname + link profilo: Noruwei
    Nome pg + link scheda: Camille Macaulay
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    Allyn Davies


    And what could be more terrifying and beautiful, to souls like the Greeks or our own, than to lose control completely?
    - The Secret History, D. Tartt
    C
    on i compagni di stanza che si era ritrovato il giovane prefetto aveva imparato a chiudere un occhio - se non due - con incurante facilità, senza impegnarsi a imporre qualsivoglia apparente autorità, consapevole che i ragazzi del quarto anno gli avrebbero risposto con un elegante terzo dito. Del resto, se i ruoli fossero stati invertiti, lui avrebbe fatto lo stesso.
    Avendo iniziato direttamente le ronde, non aveva idea se Ethan avesse anche solo sfiorato col culo il letto né avrebbe saputo dirlo, visto che l'altro Grifondoro aveva un certo talento nel cacciarsi nelle situazioni più imprevedibili. «Pensavo fossi impegnato a tener compagnia a qualche vivace donzella.»
    Una mezza smorfia gli scivolò sulle labbra nel sentire pronunciare quella frase così simile al discorso fatto prima dell'estate da Isobelle Lagrange. Una finta sfumatura offesa gli attraversò gli occhi. «Dear, sono la miglior cosa che potesse capitarti.» Storse il naso con disprezzo. «Cazzo, pensa se ti beccavi i Serpeverde.» Probabilmente gli avrebbero rotto le scatole per settimane, tra punizioni e ramanzine che Ethan Grant - dall'alto dei suoi quattro anni da ribelle a Hogwarts - aveva sentito più e più volte.
    In fondo, lo sapeva, lui e Grant erano simili per quello andavano d'accordo. Non erano tipi da prendersi per manina a proclamarsi rispetto reciproco, ma nei modi tra il giocoso e l'irriverente con cui si parlavano era possibile cogliere la consapevolezza del considerarsi alla pari, anche se quell'anno in più portava l'altro un gradino più in alto.
    Avanzò di qualche passo, infilando la mano sinistra nella tasca.
    «La Hastings si occupa dei piani inferiori.» sbadigliò con falsa noia, mentre si chiedeva dove l'interlocutore volesse andare a parare con quella romanda. Poteva quasi sentire l'ingranaggi del cervello dell'amico girare con preoccupante velocità. «Dovrebbe avere finito, comunque.» aggiunse, rivolgendo un'occhiata all'orologio da polso, per poi tornare a studiare Ethan con un sopracciglio inarcato in modo interrogativo. «Che hai in mente?»
    Sapeva che forse sarebbe stato meglio persuaderlo a lasciar perdere, a non combinare casini, visto che, se ci fossero state prove troppo evidenti, la colpa sarebbe ricaduta anche su lui, essendo la sua ronda e, quindi, compito suo sorvegliare, eppure l'attrazione che proveva per il cacciarsi nei casini in modo idiota era troppo forte per non prestare ascolto al ragazzo.
    Probabilmente si trattava di un'idea dell'ultimo secondo, visto che in caso contrario avrebbe coinvolto anche gli altri. Non era insolito che Grant ideasse piani, assegnando compiti ai vari membri del gruppo per garantire una riuscita al novantacinque per cento. Solitamente funzionavano, ma vi era sempre qualche imprevisto che li portava vicini a essere scoperti mentre fuggivano dal castello o tagliavano le ore scolastiche o si dilettavano in qualche altro passatempo contro il regolamento scolastico.
    Di sicuro, però, non si poteva negare che Ethan Grant fosse una persona divertente.
    «Sai che non andrò a fare la spia.» sbuffò Allyn, roteando gli occhi, mentre un lampo d'interesse ne attraversava lo sguardo. Sapeva che alla fine l'altro gliel'avrebbe detto, che voleva solo farsi un po' pregare, ma quello non diminuiva il lieve fastidio.


    Edited by Noruwei - 1/2/2017, 16:03
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    HTML
    <tr>
    <td>[URL=http://ilpaiolomagico.forumfree.it/?act=Profile&MID=11337836]Noruwei[/URL]</td>
    <td>III</td>
    <td>Periodo imprecisato</td>
    <td>Scuola e problemi personali mi stanno lasciando davvero pochissimo tempo per il GDR</td>
    </tr>
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    Noruwei
    15/12/2014
    Link Scheda
    Grifondoro
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    Allyn Davies


    And what could be more terrifying and beautiful, to souls like the Greeks or our own, than to lose control completely?
    - The Secret History, D. Tartt
    L
    e dita, infilate nella tasca della divisa scolastica, strinsero il freddo metallo. Il prefetto tirò fuori lo scellino, facendolo roteare un secondo nell'aria prima di riprenderlo al volo, mantenendolo nel palmo della mano. L'aveva trovato a Hogsmeade quel fine settimana, sul marciapiede, mentre usciva al Paiolo Magico. Il suo sguardo aveva sorvolato per una manciata di secondi la destra, venendo catturato al luccichio della moneta, probabilmente scivolata dal borsello di qualche strega distratta. Non se ne sarebbe mai accorta visto che si trattava solo di uno scellino - nulla di troppo valore. Quando si era chinato per raccoglierlo aveva sperato si trattasse almeno di un galeone, ma alla fine, constata la realtà, l'aveva comunque infilato nella borsa a tracolla, finendo per giocherellarci durante le lezioni, facendola girare sul banco distrattamente.
    Quella sera lui e la prefetta di Serpeverde - una tizia del secondo anno dalla lingua pungente - si erano divisi l'area del castello, in modo da sbrigarsela più in fretta. Per quel motivo Allyn Davies si ritrovava a vagare da solo nei corridoi con un senso d'inquietudine crescente ogni volta che gli pareva di percepire un cigolio alle spalle. L'abitudine, conseguenza del primo anno, lo portava a provare l'irrazionale timore di essere beccato, sebbene avesse il permesso di essere in giro a causa delle ronde.
    Se non altro aveva la scusa per farsi una passeggiata. Ormai aveva preso l'abitudine di addormentarsi tardi, rimanendo fino all'una in Sala Comune a giocare a carte finché tutti gli altri non andavano a dormire assonnati, costringendolo a imitarli. Rimaneva un'ora a fissare il soffitto, incapace di prendere sonno, ascoltando i mugolii di Grant a proposito di qualche sirena. Del resto, lui era l'ultimo che poteva biasimarlo visto la passionale nostalgia che provava nei confronti dei baci della sua ex, ma almeno Jiselle Levi non aveva una coda da pesce, ecco.
    Stare in dormitorio col resto del gruppo era la maggior parte delle volte uno spasso, anche se spesso gli altri - più che altro Grant e Fitz - si dilettavano a evidenziare il loro avere un anno in più. Poi, certo, c'erano le crisi nervose di Charles per il disordine, la mocciosa Macaulay sempre tra i piedi e l'odore di fumo che impregnava le tende, ma tutto funzionava più o meno bene grazie al fatto che come prefetto aveva adottato un adeguato atteggiamento omertoso. Nella sua avventatezza si sentiva affascinato dai loro atteggiamenti sfrontati e sovversivi e, influenzato da ciò, non si faceva troppi problemi a far loro da spalla nelle loro avventure.
    Facendo scorrere le dita sul corrimano si diresse verso il piano superiore, corrispondente al settimo, il quale corrispondeva all'unico che gli mancava per portare a termine il lavoro notturno. Aveva lasciato alla Hasting i piani inferiori, più che altro perché lui detestava i sotterranei - il clima umido, le ragnatele, la Sala Comune dei Serpeverde fin troppo vicina. L'unico vantaggio di fare le ronde con un prefetto di anni inferiori era quello di poter scegliere la tabella di marcia per il diritto dato dall'anzianità (che a voce si giustificava con "maggior esperienza").
    «Fate le brave.» mormorò rivolto alle scale che già prima l'avevano costretto a fare un giro assurdo per raggiungere il quarto piano visto che, proprio mentre stava per salire l'ultima rampa, avevano avuto il geniale impulso di spostarsi portandolo di nuovo al secondo. «Niente giochetti, bambine.»
    Saltato l'ultimo gradino fece un sospiro di sollievo, avanzando lungo il corridoio illuminato da fiaccole laterali che lo aiutavano a vedere un poco dove metteva i piedi. Hogwarts di notte aveva un'aria insolitamente cupa. Senza le orde di studenti che cianciavano nel dirigersi da una classe all'altra nella scuola regnava il silenzio, rotto solo da sinistri fruscii che gli facevano venire la pelle d'oca.
    «Chi c'è là?» gli sfuggì dalle labbra, notando una figura scura di fronte alle vetrata rivolta all'area ovest del castello. Aveva preso in mano la bacchetta e, la mano ferma, la puntava sull'ombra che, avvicinatosi di qualche passo orientandosi verso sinistra identificò come Ethan Grant. Abbassò il braccio, rilassando le spalle. «Che ci fai- Godric, non sono sicuro di volerlo sapere.» Ammiccò, chiedendosi se per caso il ragazzo si fosse intrattenuto con qualche compagnia femminile - magari in carne e ossa. Percepì il battito del cuore riprendere a un ritmo normale, passata l'adrenalita: dopotutto era solo Ethan, anche se non era certo di sapere a dove quello avrebbe portato.


    Edited by Noruwei - 1/2/2017, 16:02
  11. .
    Benvenuta <3
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    Presente
    Allyn Davies - Studente

    (Avendo già postato, avevo eliminato il topic dai seguiti, quindi non mi era arrivata la notifica che diceva di ripostare)
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    allyn davies — III anno — grifondoro — scheda
    L'atmosfera uggiosa dell'autunno lo rendeva più assonnato del solito, anche a causa del ritmico battere della pioggia sui vetri che accompagnava le nottate in Sala Comune, una mossa di scacchi dopo l'altra.
    Quella domenica mattina, però, in cielo brillava il sole, quasi a invitare gli studenti a prendere posto all'aperto. Era stato quell'impulso a spingere il giovane prefetto a uscire dal castello, avviandosi verso la radura nei pressi del prato all'ombra degli alberi, indossando solo una felpa, nonostante il vento che gli spettinava i riccioli. La borsa a tracolla, contenente qualche libro di testo scarabocchiato e il consueto catalizzatore, sfrusciava contro la coscia a ogni passo rapido e deciso. Dopo tre anni era difficile non squadrare i primini con un atteggiamento altezzoso, che tuttavia non dipendenva affatto dalla spilla che brillava al petto, ma più che altro dal fatto di essere un Sopravvissuto.
    Appoggiò la schiena contro uno dei cipressi, scivolando verso il basso finché il suo fondoschiena non tocco l'erba, permettendogli di stendere le gambe. Gli pareva quasi di essere tornato alla prima parte dell'anno precedente: la stessa noia, stesso atteggiamento fiacco, stessa sensazione d'inutilità. Se due anni prima qualcuno gli avesse detto che un giorno il suo unico desiderio sarebbe stato di quello di starsene da solo con i propri pensieri senza che nessuno gli rompesse le palle probabilmente avrebbe riso. Non era mai stata una persona solitaria, aveva sempre avuto bisogno di un suo pubblico, eppure nell'ultimo periodo - circa da quando Aidan si era messo con Lynx - si sentiva stranamente e illogicamente tradito.
    «Che rottura.» bofonchiò tra sé, sfilando la bacchetta dalla borsa e poi, con un pigro movimento del polso, evocare un fascio luminoso. Aveva ancora le labbra corrucciate in una smorfia quando sentì l'abbaiare gioioso di un cagnolino che, una volta rivolto gli occhi verso destra, visualizzò rotolarsi tra le foglie autunnali cadute dagli alberi, proprio vicino a lui. Dopo una lieve esitazione allungò la mano per sfiorargli la nuca, edibendosi poi in una stranamente affettuosa carezza. Gli piacevano i cani molto più dei gatti - quegli stronzetti viziati - e, infatti, ne aveva avuto uno in California che, però, avevano dovuto lasciare ai vicini perché sarebbe stato un casino tenerlo nell'appartamento a Londra. Allyn non aveva rivolto la parola a sua madre per una settimana quando aveva scoperto quella cosa, l'incazzatura inoltre l'aveva spinto anche a passare una giornata intera a zonzo per il quartiere rintrando solo alla sera sbattendo la porta alle proprie spalle.
    Mantenne il muso del cane tra i palmi delle mani, sfiorandone il naso col proprio. «Ehilà.» Probabilmente era di qualche studente, rifletté, finendo per alzare lo sguardo, incrociando gli occhi di un ragazzino con l'aria di essere uno spilungone. Tassorosso, stabilì dai colori della divisa. «È tuo?» gli sfuggì dalle labbra con noncuranza, senza preoccuparsi di prendersi troppa confidenza o meno. Del resto, era lui quello più grande, no?
    wanna more? ➙ Hime©


    Edited by Noruwei - 14/10/2016, 17:27
  14. .
    Ti ho amata non appena ho letto "Dexter" <3
    Benvenuta v.v
  15. .
    She was still a girl, a slight lovely girl who lay in bed and ate chocolates, a girl whose hair smelled like hyacinth and whose scarves fluttered jauntily in the breeze. But strange and marvelous as she was, a wisp of silk in a forest of black wool, she was not the fragile creature one would have her seem.
    - The Secret History, Donna Tartt

    L
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    CODICE
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