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Quale istinto ci dice che un orologio è fermo, anche se segna l’ora giusta?
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Adam Basset-Thorne | 12 y. o. | II anno | Scheda
Ad essere ignorati ci si poteva anche abituare, se si era quel ragazzetto silenzioso con le mani in tasca.
Solo che l'abbraccio tra cugine lo visse proprio come una porcata. Potevano abbracciarsi sempre, quelle due, ogni minuto e ad ogni ora del giorno... e allora perché, Declann?
Perché mi ignori?
Gli uscivano degli occhi quelle domande. Mentre la Drummond che un tempo era bionda scappava, lasciando lì la bionda del momento. Che farfugliava cose su Leonard; cose ridicole e senza senso, che Adam non sarebbe riuscito a comprendere neanche concentrandosi. Seguiva con gli occhi quella che rubava i quaderni come gli schiaffi, finché la domanda su quanto fosse bellissima non gli venne addosso a centotrenta.
Come un tir fuori controllo.
Stirandolo in un sibilo sofferto, debole come una spina dorsale sbattuta sull'asfalto. Debole come un Sì che si perdeva nel traffico, tra i semafori in tilt e la transumanza di esseri umani, per pascolare al centro, ruminare un ballo o forse qualcosa di più.
Guardò quella mano tesa come un cielo di stelle, nelle notti senza lampioni.
Stravolto e incantato.
Perché alla base delle sue trediecimila turbe sui contatti fisici c'erano le lezioni di valzer lento a cui lui e suo fratello erano stati sottoposti negli ultimi cinque anni. Accoppiati a vecchie megere e ragazzine spavalde, tutti i venerdi di tutte quelle maledette estati, spese a rivivere l'infanzia della madre - che non contenta stava cercando di traviarli pure con la scrittura.
Era quello il dramma: aveva imparato per osmosi, sapeva ballare decisamente troppo bene vista la portata dell'impiccio.
Ecco perché quella mano sospesa aveva la forma dei problemi rimandati troppo a lungo.
La strinse con un sospiro inevitabile, per trascinarla con sé senza troppe cerimonie.
Guido io
Era abituato a specificarlo - non bastava essere nati maschietti per beccarsi il ruolo del cavaliere alla Angels Academy.
E una volta al centro fu come tornare là; si riattivarono tutti gli anticorpi di quella brutta malattia. La mano destra che scivolava dietro, alta, all'altezza della scapola di Ailsa Drummond. Senza sentire niente, nulla per cui vergognarsi: era morto dentro troppi anni prima.
Mano sinistra sulla mia spalla destra
Metodico, sempre.
Con quella freddezza che richiedeva l'arte imposta. La cinse e la condusse seguendo la terza figura classica del giro a sinistra, con molta meno velocità e leziosismi inutili.
Solo un lento come tanti, senza i gomiti alti e la sveltezza di passo; la base rimaneva valida.
Piede sinistro avanti, fronte diagonale al centro; piede destro a lato, spalle diagonali al palco, piede sinistro che chiudeva al destro e le spalle parallele alla linea di ballo.
Quel tratteggio idealizzato con cui s'era tanto allenato.
Avevano buona memoria, i piedi.
Girava con lei, una mano nella sua e l'altra dietro, con quegli automatismi così istintivi e predeterminati.
Piede destro indietro, spalle sulla linea ideale, piede sinistro a lato puntando la diagonale del palco; piede destro che chiudeva al sinistro, fronte diagonale al palco.
C'era una grazia sconvolgente, a tratti surreale per quella faccia inespressiva.
Uno, due, tre - quattro cinque sei
Rintocchi di una mente corrotta, mentre gli occhi sfilavano ogni tanto in quelli della compagna.
Lo so che vuoi chiedermelo...
Meno di un bisbiglio al suo orecchio, solo per prevenire una domanda diretta su tutta quella sicurezza improvvisa da parte di uno smidollato di primo livello.
Poteva quasi sentirli, certi pensieri.
... non farlo
Con quel sorriso tirato da ho ucciso per molto meno. Si sarebbe risparmiato volentieri i dettagli.
Intercettò per un momento il profilo di Declann, una sola volta.
E quando la canzone finì si scordò di restituire ad Ailsa la sua libertà. O d'emozionarsi per quella voce struggente.
Pochi secondi in più; erano ancora vicini quando parlò.
Come li vedi, Declann e Ted?
Così. Molto spassionatamente.
Come se fosse una domanda come un'altra.CITAZIONEIl personaggio ha preso il veritaserum all'entrata: SI
Il personaggio ha abbracciato qualcuno: NO
Risposte ad Ailsa + BALLO
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+6 .
★ EVELYN CASTEL ★ V ANNO ★ LICANTROPO ★ CIP ★ SHEETSospirò quando udì il nome di Vittòria. Era l'unica che realmente poteva aiutarla, l'unica che aveva vissuto quello che stava vivendo lei eppure sapeva che non poteva scriverle. Con che faccia le invio una lettera? Deve affrontare un assassino contando, purtroppo, solo sulla professoressa Kyiomizu. Non posso parlarle dei miei problemi quando lei ne deve affrontare di peggiori.
Per un po', avrebbe dovuto cavarsela da sola ma appena Jolly fosse stato sbattuto in prigione, lei avrebbe contattato la donna. Sperava solo che l'Auror non ci impiegasse secoli per fare il suo lavoro.
Rabbrividì al ricordo di quel ballo e di cosa avesse scritto gossip witch sul suo conto. Ripensandoci, era da quell'evento che aveva organizzato che le feste ad Hogwarts avevano iniziato ad assumere delle sfumature alquanto preoccupanti ed imbarazzanti.
Annuì dinanzi all'ottimismo della rossa ma sapeva che quel piccione gigante non avrebbe più fatto il suo ritorno. Si sarebbe notato nei cieli di tutto il mondo eppure la stampa era in silenzio. Non c'era cura per lei, avrebbe dovuto iniziare ad accettarlo.
Rimarrò per un altro po'. Il tempo necessario a far finire questa tortura disse indicando le luci rosate tutte intorno a loro.
Evelyn sapeva che origliare non era corretto ma questo significava che non lo avrebbe fatto? Assolutamente no. In fondo, Emily la conosceva abbastanza da sapere come era fatta e Adam avrebbe ignorato che qualcuno stava ascoltando le sue parole.
Dalla loro conversazione non captò nulla di interessate. L'unica emozione che le suscitò fu la sorpresa nel constatare che il grifondoro era abbastanza sveglio, anche se non lo sembrava affatto, da capire che i muffin fossero stati gentilmente manomessi.
Chissà, forse c'era ancora qualche speranza per l'umanità.
Si, più o meno tutto confermò quando la rossa arrivò per poi scuotere il capo nel notare il tono leggermente triste della tassorosso.
Non hai rotto nulla. Ha letto il messaggio, ha accettato la sfida. Tu non hai colpe anzi, gli hai detto la verità quando non eri tenuta a farlo. Forse la sua idea su di te non è più la stessa ma che importa? Te lo dissi mesi fa e lo penso ancora: l'opinione degli altri non ti definisce. Sei tu che definisci te stessa. Eccola, sempre a sottolineare quanto fosse poco importante il pensiero altrui rispetto al proprio ma, a differenza delle altre persone, Evelyn non fingeva quella sua indifferenza. A lei realmente non interessava ciò che gli altri pensavano sul suo conto.
E comunque, il ragazzino si sta già consolando egregiamente continuò facendo un cenno con la testa a lui che danzava con una sua coetanea.
Detto ciò, con un incantesimo annunciò la fine dell'evento, felice che quel momento imbarazzante fosse finalmente concluso.
Io ora vado. Avviserò il nostro amico di ricordarsi della promessa che ci ha fatto. Tu vai da Zach, divertiti e domani mi racconterai tutto davanti a quella cioccolata calda. Le strinse leggermente la mano e, finalmente, uscì da quella Sala Grande, incurante di salutare gli ospiti che aveva invitato a quella serata.
THE PERSON WITH AN INNOCENT HEART AND AN EVIL MIND IS BEST COMBINATION EVER〘 Yuiccia 〙CITAZIONEIl personaggio ha preso il veritaserum all'entrata: No
Il personaggio ha abbracciato qualcuno: SI, Emily
Interagisce con Emily, cita Adam e poi esce di scena.. -
+5 .
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Il personaggio ha preso il veritaserum all'entrata: SI
Il personaggio ha abbracciato qualcuno: SI - AILSA
Nuova canzone:
DeclannDeliaDrummondÈ strano il sangue di drago
Lei prende fuoco se lui apre bocca e le dice "Ti amo"
È sangue di dragoSospirai, in quella romantica cornice fatta di dichiarazioni d’amore celate e sguardi persi nell’oblio. Un sospiro dopo l’altro mi rendeva parte dell’armonia della vita, che mi rendeva vera e reale, consapevole del mio corpo, dei miei occhi chiusi, del mio cuore che batteva, della mia anima.
Quando aprii gli occhi, lo sgomento nel vedere qualcosa che non mi aspettavo. Le mani di Adam strette ma imbarazzate sulla schiena di Ailsa, in una danza che sembrava così naturale per lui e impacciata per lei. Eppure, riusciva a rendere naturale e leggiadra anche Ailsa che ancora non aveva trovato un posto nel mondo. Li guardai soffiando le ultime note come esalassi la mia stessa esistenza e non smisi di guardare Adam. Il mio vestito nero come i suoi occhi.
Presi fiato, potevo scendere dal palco e godermi la serata ma avevo bisogno ancora di cantare. Scambiai uno sguardo con i miei colleghi di band e presi un respiro che sapeva di vita. Cantai di nuovo, un’altra canzone più sfrontata e sensuale, le mani che naturalmente spostavano i capelli dal viso e li legavano in una coda disordinata. Chiusi gli occhi e mi appigliai al microfono magico come se fosse la mia ancora di salvezza e quando li aprii avevo un solo bersaglio. Lui.
Scossi la testa con una malizia che non sapevo di avere, Ailsa nella sua genuina innocenza formata da quei lunghi capelli biondi e se il cuore batteva a ritmo, il mio corpo lo seguiva a ruota. Lo sguardo che passava da Adam ai miei compagni di musica, a Ted e Zacharie, ad Emily o a chiunque altro fosse lì quella sera. Ero io al centro della festa, e così mi piaceva stare. Distante, eterea, lontana dalle paure e dalle mani tremule e gli occhi lucidi.
Quando la canzone finì, in un lento movimento di spalle e bacino, attesi un segnale per avere un motivo valido per scendere dal palco e raggiungere la festa.
code by thefedivan. -
+6 .Emily Mills
Decise semplicemente di annuire e avanzare verso Adam nel pieno silenzio e solo dopo aver parlato con lui, tornò dall'amica a riferire se non avesse ascoltato ma insomma, era strano che l'orecchio non ce lo avesse buttato anche perché conosceva molto bene Emily e sapeva che avrebbe chiesto la sua opinione.
"Hai ragione... si, è che mi ci devo abituare a questa cosa, insomma... non dovrebbe toccarmi, è che mi sta simpatico anche se ti ha fatto dei commenti misogini" borbottò quella frase mentre incrociava le braccia "vorrei una piccola Evelyn in tasca da tirare fuori all'occorrenza per mettermi di buon umore e rafforzarmi il carattere... è che stanno succedendo fin troppe cose in questo periodo" strana frase detta ad una ragazza che per molti poteva essere identificata come una Lady-Broncio, ma non per Emily, lei era la Cip del suo cuore, non poteva di certo pensare diversamente anche dopo la licantropia, e poi aveva sempre storto il naso per i balli scolastici, di certo non era questione di luna piena o frasi sceme dette da un moccioso.
"Mh?" si voltò verso Adam, seguendo il cenno fatto da Evelyn e le venne da ridere nel vederlo impacciato tra le braccia di un'altra ragazzina "ma secondo te ha degli amici maschi oltre a Zacharie?" si trattenne dal ridere, portandosi una mano sulle labbra "va bene, ti narro tutto tutto" si lasciò stringere leggermente la mano e poi avanzò verso il palco, voleva stare vicino a Zacharie e il più lontano da tutti gli studenti, aveva bisogno di ricaricare le batterie e dopo la canzone conclusa da Declann, li raggiunse per avanzare direttamente verso il proprio fidanzato "Declann sei stata bravissima" disse semplicemente, sfoggiando un dolce sorriso per poi scoccare un bacio stampo sulle labbra del ragazzo, e beh, poi le guance, la fronte, il naso, il collo, come una mitragliatrice dell'amore "ahah e tu sei fantastico" sussurrò al suo orecchio e solo dopo il cenno della compagna di band, afferrò il microfono, iniziando un duetto con la giovane grifondoro.L’INVIDIA NON È ALTRO
CHE UN ODIO PER LA SUPERIORITÀ ALTRUI« "PARLATO" 〉"ANIMUS" 〉"SERPENTESE" »CITAZIONEIl personaggio ha preso il veritaserum all'entrata: No
Il personaggio ha abbracciato qualcuno: SI + Zacharie e Evelyn
Ems parla con Eve e poi va da Zacharie
Canzone: LINKSPOILER (clicca per visualizzare)Testo:
Ain’t no magic tool to fix it
You should keep your distance
I’m only tellin’ you because I care
‘Cause I’m hard to love, find it hard to trust
When it feels too good, I just fuck it up
You want all of me, I can’t give that much
So don’t fall too hard ‘cause I’m hard to love
(Yeah)
I’m hard to love
Yeah
(Hard to love)
Never meant to cause you a problem
Here I am yet once again with the same old story
You don’t see the issues, I got ‘em
Yeah, I do (Yeah, I do), yeah, it’s true (Yeah, it’s true)
I’ll make it feel like heaven, but I swear I’m not a saint
And you won’t see the truth ‘causе I’ll be kissin’ it away
Yeah, I’ll be all you need until I’m drivin’ you insanе
Baby, all I’m tryna do is save you the pain
‘Cause I’m hard to love, find it hard to trust
When it feels too good, I just fuck it up
You want all of me, I can’t give that much
So don’t fall too hard ‘cause I’m hard to love
(Yeah)
I’m hard to love
Yeah
(Hard to love)
Up ‘til I’m down
I’m all in ‘til I’m out
Got a lot to work out
‘Til it’s all behind me
You know you don’t
Play with fire in the dark
Protect your heart
Ain’t no goin’ back once you start
I’m tryna be nice
(Yeah)
I’m hard to love
Yeah
(Hard to love). -
+4 .
Ailsa Drummond jr.▾ GRIFONDOROVivo senza soffrire, non c'è croce più grande
non ci resta che ridere in queste notti bruciate
Una corona di spine sarà il dress-code per la mia festaNon avevo bisogno di altro, se non di quel sì rivolto alla bellezza di Declann. Che era qualcosa di indiscutibile. Qualcosa di appurato e certo. E che mi raggiunse come una vittoria personale. Chissà che gli passava per la testa, ad Adam, a dire la verità così, senza mezzi termini. Non ero abituata. Così come non mi aspettavo che Adam avrebbe accettato di ballare. O di guidare. Io non avevo la più pallida idea di come si ballasse, quindi non è che avessi particolare scelta.
Così, seguii le indicazioni di Adam, amico che mi stava insegnando anche... che cos'era? Un valzer? Guardavo i nostri piedi muoversi cercando di non calpestarli, lasciando che l'inaspettato ballerino mi facesse capire quali figure seguire. La sorpresa doveva leggersi nei miei occhi perché sì, stavo proprio per chiedere dove diamine avesse imparato quando mi bloccò con un tono che sembrava più una preghiera che l'imposizione che voleva essere. Va bene. sorrisi, sperando che Adam riuscisse finalmente a capire che volevo davvero essere sua amica e non avevo doppi - tripli o quadrupli - fini, che non avevo nessuna intenzione di pugnalarlo alle spalle o chissà cosa.
La domanda al termine della canzone mi lasciò perplessa. Per quanto volessi che Adam e Declann capissero che erano fatti l'uno per l'altra - almeno nel mio mondo di unicorni rosa - non avrei mai tradito la fiducia di Declann andando a raccontare i fatti suoi. Avrei sviato, avrei detto che erano amici, lasciando un po' di mistero intorno a mia cugina. Forse sarebbe risultata ancora più interessante agli occhi di Adam. Come li vedo?Come due che suonano insieme e vanno d'accordo ma che non hanno praticamente niente in comune. Portai la mano che era sulla spalla di Adam alla bocca. Cosa era appena successo? Perché avevo dato la mia vera opinione anziché quella che avevo pensato per sviare? Sebbene il panico fosse leggibile nei miei occhi, tentai il tutto per tutto nella mia strategia preferita. Cambia argomento o fingiti morta. Se ti promettessi che non glielo rivelerò mai... ammetterai mai che almeno un po' Declann ti piace? Adesso mi avrebbe cacciata e, di conseguenza, avrei potuto fingermi morta. Una stratega.
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Interagisce con Adam.CITAZIONEIl personaggio ha preso il veritaserum all'entrata: SI
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+2 .
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Adam Basset-Thorne | 12 y. o. | II anno | Scheda
C'era del bello in quella complicità.
Niente momenti equivoci o sguardi strani, solo due persone in mezzo a tante altre, che al centro di quella Sala Grande continuavano ad essere quelli dell'ora di pranzo, solo più vicini, in grado di toccarsi, respirarsi, stare insieme con quei gradi d'intimità che nessuno dei due sembrava percepire realmente.
Ci si poteva abituare.
Declann riprese a cantare e la strana coppia a girare, con la solita lentezza, quasi a memoria. Pure Ailsa stava migliorando. A tratti sembrava lei il cavaliere e lui la dama: funzionava così dopo un po', lo facevano anche alla Angels Academy per "divertirsi". Quelli sì che sapevano come spassarsela... tsk!
Poi capì una cosuccia in più.
Conosceva quella mano portata alla bocca, quella sorpresa sfaldante del proprio io e del piano reale: c'era dentro con tutte le scarpe pure lei. Si era mangiata un dolcetto alla crema di veritaserum. Ne era sicuro al 99,99%.
Se la sarebbe presa più avanti la conferma... giusto il tempo di farsi fregare.
Ailsa Drummond era talmente impicciona che non sembrava neanche farle apposta tutte quelle domande ficcanti: non ebbe neppure mezzo secondo per maledirla, ringhiando tra i denti il suo più fatale Sì
Come un gemito sotto quelle frustate di verità in piena faccia, calda e fremente.
Ma non come pensi te
Postille funzionali, proprio come l'aria minacciosa che mise sù all'istante.
Falla un po' finita con le domande, Blondie
I modi seccati facevano scopa coi nomignoli: non era un caso se quel risolino spuntò fuori a mezza bocca. "Blondie" era l'erede di "Rospo", secondogenito di una gloriosa dinastia.
Mentre Declann stava concludendo, Adam fingeva di non guardarla. Per non dar modo alla cuginetta di fantasticare e per ripagare Declann della stessa moneta: pure lei l'aveva ignorato, prima.
A quell'età era così.
Quindi a te chi ti piace?
Glielo disse fermandosi assieme alla canzone, cominciando a lasciarla, allentare la stretta, la presa dietro... non gli occhi.
Non c'era niente di personale.
Si trattava solo d'assicurarsi un 100% pieno in fatto di supposizioni.CITAZIONEIl personaggio ha preso il veritaserum all'entrata: SI
Il personaggio ha abbracciato qualcuno: NO
Risposte ad Ailsa + ANCORA BALLO. -
+4 .Ailsa Drummond jr.▾ GRIFONDOROVivo senza soffrire, non c'è croce più grande
non ci resta che ridere in queste notti bruciate
Una corona di spine sarà il dress-code per la mia festaIl sì di Adam arrivò alle mie orecchie come un bicchiere d'acqua a un assetato. Se non fosse che l'aggiunta successiva rese quel bicchiere irraggiungibile. Chissà, forse era davvero Ted la persona migliore per Declann. Del resto, in quel momento di onestà in cui aveva ammesso che sì, gli piaceva Declann, perché avrebbe dovuto mentire con la frase successiva? Troppo ingenua a credergli e fidarmi così? Nei momenti di confidenza non si mente, è una delle regole base dell'amicizia. Uff, la convincerò a uscire con qualcuno di meno antipatico di te, allora. Mi limitai a ribattere facendo le spallucce, come se non mi interessasse davvero, mentre in realtà mi aveva spezzato il cuore, facendomi sentire Cupido per circa quindici secondi. Ma se dovevo smetterla con le domande lo avrei fatto. Ultima domanda, allora, perché Declann non mi ha risposto. Lasciai un momento di suspance, come se fossi pronta a chiedere chissà cosa. Bionda sì o no? Non sono convinta. Sorrisi, provando così a chiudere quel momento di scambio segreti di Pulcinella. Adam, però, non era d'accordo e, sciogliendo il nostro contatto fisico al termine della canzone, arrivò la sua stilettata. Ma non avevo nemmeno bisogno di pensarci. E non avrei mentito, non ne avevo intenzione, così come - credevo - non aveva mentito lui. La sincerità chiama la sincerità. Vediamo... Hélio, ma ormai lo sa chiunque. Dorian, anche se non penso che... insomma, niente. E tu, ma non come pensi te. Feci una linguaccia. L'intento era chiaro, continuare a mettere Adam in imbarazzo. Feci un cenno a Declann, sperando ci raggiungesse presto. A un certo punto non avrei più saputo come uscirne.
code by thefedivan
Interagisce con Adam. Cita Dorian anche se è sparito dalla circolazione.CITAZIONEIl personaggio ha preso il veritaserum all'entrata: SI
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rees. Yuiccia DreadlightDeclannDeliaDrummondÈ strano il sangue di drago
Lei prende fuoco se lui apre bocca e le dice "Ti amo"
È sangue di dragoNonostante l’invidia mi dilaniasse il petto e l’anima, cantare con Emily mi piaceva tanto. Eravamo diventati un quartetto strampalato ma funzionale, la sua bravura e le mie note, gli accordi di Zacharie e il ritmo di Ted. Sorrisi, complice, cantando di difficoltà ad essere amati e ad amare come se sapessi davvero di che parlavo. Nonostante tutto, però, Adam continuava a danzare con Ailsa, a ignorarmi, a parlocchiare con lei che sembrava la me stessa dell’anno scorso, solo in versione grissino.
Sospirai piano, all’ultimo verso della canzone, abbracciando Emily con un entusiasmo che non ricordavo di avere nei confronti della tassorosso più grande di me. La spinsi a inchinarsi, sperando di accogliere qualche applauso per quella performance da urlo, e poi la guardai: ”Siamo una forza!”
Un’esclamazione di bambina, l’entusiasmo di chi stava scoprendosi a poco a poco. Poi saltai giù dal palco per lasciare spazio a lei, trotterellai rapida verso Ailsa e Adam.
“Ciao!” Entrambe le mani davanti ai due, i piedi saltellanti e le gambe che ancora tremavano. ”Vi sono piaciuta? Sono stata brava?”
L’imbarazzo rivolgeva a entrambi la domanda, quando sapevo perfettamente cosa pensasse di me Ailsa ed era chiaro che quel plurale era solo atto a sentirmi meno in imbarazzo.
“Avete anche ballato, deve esservi piaciuto almeno un pochino… come canto, intendo!” Che parlare di loro due stretti in un ballo (romantico?) mi facesse male, era un altro paio di maniche.
Poi mi rivolsi ad Ailsa, prendendole una ciocca di capelli per rigirarla tra le dita: “Ti stanno d’incanto questi capelli, la prossima volta li facciamo uguali! Mi manca essere bionda, questo nero forse lo lascio ai tenebrosi come…” per un istante guardai Adam, alzando un sopracciglio, “…Lachlann.”
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+1 .©
Lauren Morgan■ Età: 12 ■ Data di nascita: 23/09/2010 ■ Anno di corso: secondo ■ Casata: Corvo nero ■ Stato di sangue: Mezzosangue ■ Scheda ■ Outfit ■Tanti. Disse Lauren confermando quanto sospettato da Zachary riguardo a gli animali che aveva Capre, galline, mucche, asini, il gatto che ho comprato al Serraglio e che ho chiamato Salem, e un cane bianco che mia mamma ha comprato per scacciare definitivamente un nogtail che aveva maledetto la fattoria quando ero piccola e che si chiama Snow. Se il ragazzino fosse stato abbastanza esperto di babbani avrebbe capito che quella era una fattoria babbana.
Poi venne il turno dell'abbraccio al cui scioglimento seguì un'affermazione di Zachary sulla forza di Lauren, lei ridacchiò divertita Devo essere forte per aiutare mio babbo alla fattoria. Disse sempre con molta fierezza riguardo al suo aiutare il padre, poi Zachary propose alle ragazze di andare sulle altalene Si andiamo. Disse confermando la scelta di Samantha.
Una volta arrivati Lauren si impossessò di un altalena, ma ovviamente non poteva certo andarci in maniera normale, ci salì in piedi , come se nulla fosse, e iniziò a ondeggiare sempre più velocemente divertendosi tantissimo, a un certo punto, però, si girò veso Samantha per chiederle se si stava divertendo, ma la vide pensierosa e preoccupata Dev'essere per quello che hanno detto le organizzatrici. Pensò per poi saltare giù atterrando in piedi e fermando l'altalena con il proprio corpo.
Ci si sedette sopra stavolta con calma e disse guardando l'amica Sammy, tranquilla, qualsiasi cosa ti faranno affrontare ci sarò io ad aiutarti, sei la mia migliore amica e non ti abbandono. Lasciò perdere il fatto che, come sempre, era convinta che non sarebbe capitato nulla di particolarmente brutto all'interno di quella scuola, in quel momento non avrebbe aiutato, poi sorrise e chiese in maniera scherzosa Vuoi che ti spinga? sapendo bene che probabilmente avrebbe rifiutato l'offerta visto che era ovvio come sarebbe andata a finire.CITAZIONEIl personaggio ha preso il veritaserum all'entrata: SI
Il personaggio ha abbracciato qualcuno: Sì, Zachary Hayward. -
+3 .
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Adam Basset-Thorne | 12 y. o. | II anno | Scheda
Quando le cose filavano lisce c'era sicuramente una questione scomoda dietro l'angolo.
Detto fatto
Sentirla tirare in ballo un ipotetico altro soggetto gli creò un fastidio latente, semi-nascosto negli spasmi, tra le sopracciglia e le dita a trombettista. Era un filo di nervosismo sottilissimo, forse rilevabile al rallentatore - più una discreta potenza di zoom.
Perché le femmine erano sempre troppo avanti su tutta la linea, correvano a mille e si precipitavano subito al vissero per sempre felici e contenti. Se lo sentiva che certe domandine tendessero all'amore... ma che poteva saperne lui dell'amore?! Dell' "uscire"? Del concetto immenso di "stare insieme"...?
Era precisamente quello, il senso del non come pensi te.
Era un dodicenne che sapeva di esserlo, Adam Basset-Thorne. Con urgenze molto più umili degli altri, anche solo non finire isolato come tutto il primo anno ad Hogwarts. Non voleva sparire di nuovo, né farsi rimpiazzare da un tizio "meno antipatico".
Tipo Ted? - l'eco di una voce persa nei meandri dell'odio.
Non capisci niente
Gliela ributtò in faccia, con quelle chiusure piccate.
E stai meglio bionda
Il trend era sempre polemico. Ci aggiunse un morso all'interno della guancia per punirsi: odiava doverle dare sicurezze. Non se le meritava.
Al nome di Hèlio sbuffò con la bocca, a quello di Dorian col naso. Quando si sentì buttare nella mischia gli occhi raddoppiarono, come un gatto e gli abbaglianti di un caravan addosso. Inevitabile. Piombò nell'imbarazzo e in un certo grado di disagio: era quasi meglio ballare che starla a sentire.
Sentire l'uso distorto delle proprie parole, beccarsi una linguaccia...
... rospo biondo
Gli uscì con un sospiro, la testa scossa e un mezzo sorriso agganciato.
Rassegnato e quasi felice, con la mano tesa all'Adam del passato, che da qualche parte veleggiava come un fantasma dannato.
Poteva ancora sentirlo, quando era completamente in silenzio - stava soltanto dormendo, nella propria testa.
La lasciò perdere in favore di sua cugina, di Emily e di Zacharie...tagliando fuori l'ultimo 25% della band. E mentre lo scroscio degli applausi veniva giù da un muro di mani alzate, gli occhi di pece seguirono la discesa di Declann tra i comuni mortali.
Più si avvicinava e più si sentiva esposto, sotto mira... non era neanche sicuro di averla mai vista tanto entusiasta.
E per un attimo fu come non esserci.
Sapeva di futuro, quell'istantanea tra cugine. Sigillata con quegli occhi che non sapevano spostarsi, stoici ed impertinenti, trasformando di fatto quel duo in un trio.
Con un corpo morto ed una voce che non sapeva più mentire.
Più che brava
Non c'era ironia, né esitazioni.
Era una correzione al rialzo con dentro uno sprazzo di spontaneità.
Sicuramente più di come balla Ailsa...
Scrollatina di spalle come gli intervalli al cinema - fine dei momenti zuccherosi. Il riferimento sul nero da tenebrosi non lo colse proprio, già stravolto da quelle due che si cominciavano a toccare i capelli. Turbinavano forte i convenevoli. Il momento sensazionale per pescare tre bicchieri da un tizio che passava di lì con un vassoio.
Ne appioppò uno a ciascuna ignorando cosa ci fosse all'interno; e una volta che lo strinsero intonò qualcosa che sembrasse autorevole. Andava bene qualsiasi cosa, bastava farle smettere con le loro coccoline snervanti.
Al povero Godric
Che se avesse visto la propria discendenza si sarebbe rivoltato nella tomba.
Alzò il bicchiere giusto mezzo secondo, per poi farlo fuori in un sorso soltanto.
Benedetto succo di zuccaCITAZIONEIl personaggio ha preso il veritaserum all'entrata: SI
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Risposte ad Ailsa e Dek. -
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........... I exist for love
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Leta Lilly Foreman• 12 anni • Studentessa secondaria • Corvonero • SchedaIl figlio di Salazar di fronte a me continuava a essere piuttosto rigido nella sua posa; chissà cosa lo costringeva a starsene così tanto dritto, come se avesse un bastone incollato su tutta la lunghezza della spina dorsale. Posa che, in modo curioso, faceva pendant con la sua espressione seria, di chi è quasi diffidente(?), arrabbiato(?) con tutto e tutti al mondo. Abbracciare, era una delle cose che, era vero, si faceva soprattutto tra persone amiche, ma in quel caso si trattava di un gioco e niente altro; mi era capitato a tiro lui e quindi con lui avrei dovuto farlo...Non avevo nessuna intenzione di incappare in chissà quale punizione o scherzo a fine ballo di San Valentino. Lo strinsi in modo gentile, senza stringere le suetenuiossa, d'altronde era persino più esile di me. Sentii il suo corpo irrigidirsi e notai le sue braccia completamente estese verso l'alto, con le mani occupate che, sia per quella buona ragione, sia perché probabilmente non avrebbe mai ricambiato il gesto, non avrebbe liberato per nessun galeone al mondo magico. Staccatami da lui, esternai la mia tranquillità e serenità riguardo la cosa, il momento superato senza incidenti di percorso. Hai visto?! Ora non ci sarà nessuna punizione per noi, forse! Non dissi niente riguardo il colorito che aveva assunto, poiché anche io ero solita arrossire e molto di più rispetto a lui, in alcune situazioni... Ma quelle emozioni si erano dileguate insieme alle persone che ne erano state la fonte primaria. Mentre le luci cambiavano un'altra volta, facendo si che tornassero a tonalità meno rosee, vidi un gruppetto raggiungere il palco, tra cui una delle Grifondoro che frequentava il secondo anno insieme a me, prendendo possesso del microfono e dando vita a un brano che, alcuni
in sala, approfittarono per ballare. Tornai a puntare le mie iridi castane su Lorcan che, spazzando via qualsiasi alito d'imbarazzo, mi porgeva il suo piatto, offrendomi qualcosa da mangiare. Guardai verso il tavolo dei minorenni dove avevo lasciato il tovagliolo col dolcetto preso all'entrata, ma non lo vidi più Qualcuno lo avrà scambiato per immondezza e lo avrà gettato via... pensai, annuendo alla sua richiesta e allungando la mano verso il piatto. Si, prendo questo...Mmm, cioccolato! mormorai, passandomi la lingua sulle labbra e addentando subito dopo il gustoso muffin. Nel frattempo un altro gruppetto si avvicinò al punto nei pressi della vasca delle palline, visto che le altalene, ora, erano completamente libere. Vidi sia Sammy che Lauren, quindi mossi la mano in segno di saluto. Cviao rvagazze! esclamai con la bocca ancora un po' impegnata col cibo, quindi mi misi a osservare Lauren che, intrepida, decise di mettersi in piedi sull'altalena, cosa sconsigliabile se non si aveva un buon equilibrio e una giusta dose di coraggio, insieme a una ferrea stretta sulle corde. Ehy, avtenta Lauvren! dissi ad alta voce, sorridendole e lasciandola al suo gioco. Tu non mangi?! domandai poi, al mio compagno (casuale?) per quella serata.
SPOILER (clicca per visualizzare)ageali bisogna guarire questo ragazzo,
:3. -
+2 .Ailsa Drummond jr.▾ GRIFONDOROVivo senza soffrire, non c'è croce più grande
non ci resta che ridere in queste notti bruciate
Una corona di spine sarà il dress-code per la mia festaI dialoghi tra me e Adam tendevano sempre per finire al non capisci niente. Una volta da parte mia, una da parte sua e così via. Però stavolta davvero non stavo capendo. Era stato lui a dire che Declann non gli piaceva in quel senso, non io. Che altri sensi c'erano? Una persona ti piace o non ti piace. E se ti piace non è che ti ci devi sposare o fare cose schifose tipo baciarsi (ew). Io non avrei mai baciato Helio o Dorian. Ew. Il commento sui miei capelli, invece, arrivò inaspettato. Non pensavo di stare meglio bionda. Avrei chiesto conferma a Declann. Che ne poteva sapere, Adam? Un bellissimo rospo biondo. Ormai, a quanto pareva, sarebbe stato quello il mio animale rappresentativo. Tanto valeva prenderne il buono. Craaaaaaaa. Ma ormai Adam aveva spostato la sua attenzione verso quella meraviglia che era mia cugina, che finalmente ci stava raggiungendo.
Strinsi Declann come si stringe il proprio peluche preferito, con la foga dell'affetto e l'attenzione dovuta alla cura e alla paura di rovinarlo. No, sei stata fenomenale! Mi sei piaciuta tantissimo! Qualcuno avrebbe potuto pensare che ero immensamente stucchevole, e forse era davvero così, ma sentivo il bisogno di esternare con estrema sincerità il mio sentire e la necessità di rispondere alle domande di Declan con la verità più assoluta. E Adam è un ottimo ballerino, dovresti invitarla, Adam! Ballerà sicuramente meglio di me dissi, rivolta al mio compagno di casa, anche se ben sapevo che non avrebbe accettato. Non dopo quanto mi aveva appena detto. Non dopo lo sguardo che le aveva riservato.
Presi un bicchiere di succo di zucca. Che di certo non si aspettava tre scemi come noi tra le sue fila. Scusaci Godric. Risi, sorseggiando il succo con molta più tranquillità di Adam.
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Interagisce con Adam e Declann, cercando di convincersi che non sono una coppia perfettaanche se lo sonoCITAZIONEIl personaggio ha preso il veritaserum all'entrata: SI
Il personaggio ha abbracciato qualcuno: No. -
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il mio libro: https://amzn.eu/d/hosAJiZ
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Il personaggio ha preso il veritaserum all'entrata: SI
Il personaggio ha abbracciato qualcuno: SI - AILSADeclannDeliaDrummondÈ strano il sangue di drago
Lei prende fuoco se lui apre bocca e le dice "Ti amo"
È sangue di drago“Grazie…” Il suo complimento mi colse impreparata. Avevo ancora tra le mani una ciocca dei lunghi capelli biondi di Ailsa quando sentii quel senso di vuoto allo stomaco. Grande, immenso, un buco nero pieno di stelle che mi risucchiava dall’interno. Trattenni per un istante infinito il fiato, guardando con la coda dell’occhio Emily sul palco che cantava in solitaria.
“Anche se la tua preferita sta cantando adesso?” Gli chiesi, senza pudore. Non sapevo di star dicendo forzosamente la verità a causa di un muffin avvelenato di pozioni, perché io spesso dicevo la verità così com’era, anche se spesso riuscivo a trattenermi. Lo guardai con la faccia da poker che sapevo fare meglio, con gli occhi fissi sugli angoli della sua bocca, poi sul suo naso, ma mai sui suoi occhi. Ailsa era splendida - anche lei mi aveva dedicato dei complimenti - e loro avevano ballato insieme, ma io non sapevo se avrei mai avuto il coraggio di chiedergli di ballare, ciononostante sentii i movimenti del mio corpo cullarmi nella musica, il mio elemento.
Una serie di esclamazioni e abbracci da parte di mia cugina rimbombarono nella mia mente occupata da un turbinare di pensieri come se le sue parole avessero concretizzato un incubo o un sogno. Il riferimento della distaccata dei Drummond al ballare insieme, io e lui, mi aveva provocato uno stordimento da schiantesimo e sentii le guance diventare fuoco vero.
Un sorriso a disagio.
Trattenni il fiato per un istante, incapace di guardare mia cugina, incapace di guardare Adam, capace soltanto si guardare un po’ più in là dei loro volti e delle loro spalle. Una sorta di guardo-non-guardo, insomma.
Nel momento in cui la conversazione deviò - grazie al cielo - su un bicchiere pieno di qualcosa di profumato, i miei occhi si presero di una luce nuova, il languore della pancia svuotata dall’adrenalina.
“Grazie,” dissi, di nuovo, sfiorando inavvertitamente la sua mano nel prendere il bicchiere che mi competeva. Bevvi piano dopo quel brindisi attempato, non sapendo a cosa brindare. Alla fine, quella cosa non era nemmeno alcolica e, forse, troppo poco zuccherata per i miei gusti.
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+4 .
Quale istinto ci dice che un orologio è fermo, anche se segna l’ora giusta?
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Adam Basset-Thorne | 12 y. o. | II anno | Scheda
In quel frangente senza scadenze, privo dei grigiori quotidiani e degli incastri obbligati, sentì per la prima volta di potercela fare.
Era qualcosa d'inspiegabile, folle come una sloth gripp roll sotto la pioggia, stupenda come un'ora di buco il lunedì mattina, irreale come gli occhi di Declann.
E anche solo per un attimo il mondo sembrò migliore.
Guardava le due Drummond abbracciarsi e ripensava alle sberle prese da entrambe, fuori dal labirinto e sulla torre di astronomia...
Ci rise, anche se non c'entrava niente. Proprio mentre Ailsa si lodava e gracidava veramente; mentre Declann puntava al palco con uno strano giro di parole.
Domanda indiretta, compresa solo girando gli occhi su Emily Mills, prima che un sospiro segnasse la fine della quiete.
Non ebbe nemmeno il tempo d'incamerare la provocazione: correva più veloce delle lamentele, la verità.
Lei è più intonata...
Sembrava tutto accendersi, colorarsi, fino a potersi sentire accarezzato dalla vita. Aveva smesso di subirlo, quel Veritaserum. Come se una catena di sincerità potesse renderlo incredibilmente libero.
... tu sei più vera
Si sentì attraversare da un brivido, guardandola. Non c'erano sorrisi all'orizzonte, niente che potesse indurla a credere che scherzasse.
Era un complimento talmente secco e risoluto che sembrava sparato da una giuria, quelle borghesi e un po' snob, ma che sapevano scindere la tecnica dal trasporto... e sapevano cogliere una margherita in un campo di rose spinose.
E poi Ailsa fece l'Ailsa, straparlando senza permesso di quella dote a lungo repressa. Non contenta tirò in mezzo una proposta a bruciapelo.
Saltellò tra di loro con due occhi preoccupati, per poi stazionare sulla Drummond cantante.
... dovrei?
Lo stava chiedendo proprio alla diretta interessata, con quella faccia un po' stralunata e un po' irridente.
Di chi non riusciva proprio a credere che una personalità alla Declann volesse essere invitata a ballare.
E poi quel silenzio devastante. Dek che non diceva niente di niente... non lo guardava nemmeno.
Fu costretto ad abbassarsi leggermente per entrare nel suo campo visivo.
...vuoi?
Le stava offrendo una mano - un contatto fisico volontario - mentre gli occhi, rapaci, si sarebbero piantati mezzo secondo su Ailsa la Spiona.
Potresti evitare di mettere i manifesti?
Il sarcasmometro segnava 9.2; credeva di essere stato chiaro, prima, a proposito del fatto che ballasse decentemente.CITAZIONEIl personaggio ha preso il veritaserum all'entrata: SI
Il personaggio ha abbracciato qualcuno: NO
Risposte ad Ailsa e Dek. -
+3 .Lorcan Weavernarrato – «parlato» – pensatoCode: YuicciaLeta di Corvonero sembrava assolutamente non a disagio ed espresse la possibilità che non ci toccasse nessuna punizione alla fine della serata grazie a quel mezzo abbraccio. Sinceramente, m'importava molto poco della possibile punizione, ma dato che lei era tranquilla feci del mio meglio per ricompormi anch'io. Intanto le luci cambiarono nuovamente, tornando al loro colore originario accompagnate da un ulteriore ammonimento.
La ragazzina accettò poi un dolce dal piatto ricolmo che le avevo offerto. Finalmente, interrotto il contatto fisico, riuscii a sentirmi un po' più me stesso. Meno a disagio, almeno. Perché la mia bocca comunque parlava molto di più di quanto di solito non facesse e soprattutto non nascondeva nulla di quello che di solito per riservatezza o buona educazione preferivo non rivelare.
«Oh, a me il cioccolato fa schifo» borbottai «Mi sembra cacca sciolta»
Dovevo avere veramente, veramente sonno per parlare così.
Intanto la band di Hogwarts aveva iniziato a dare il meglio di sé, la Grifondoro che riconoscevo come la ragazzina che mi aveva regalato la pianta di Dittamo al Babbo segreto cantava appassionatamente delle canzoni che non avevo mai sentito. Mi persi un po' ad ascoltare e a guardare il palco.
Venni richiamato dalla voce di Leta, che a bocca piena salutava un gruppetto arrivato nella zona delle altalene.
C'erano due ragazzine che ero piuttosto sicuro di aver visto in giro, ma dovevano essere di un altro anno e non conoscevo i loro nomi. Non feci alcun cenno di saluto nei loro confronti, ma le fissai abbastanza a lungo che si sarebbero sicuramente accorte di essere state viste.
Mi riscossi nuovamente alla domanda di Leta. Ero effettivamente ancora impalato come uno scemo con il mio piatto di cibo, vero motivo per cui ero a quella serata, ancora intatto.
«Ero distratto» risposi «Ho paura che quella laggiù si rompa l'osso del collo» accennai nella direzione delle altalene.
Finalmente richiamato alla mia missione, mi guardai attorno in cerca di un tavolino, ma non ce n'erano; come estrema misura posizionai accuratamente il bicchiere di succo tra il busto e il braccio sinistro che lo stringeva e iniziai a servirmi senza troppe cerimonie dei pasticcini. Non mangiavo da ore, dopotutto.
Interazione con Leta, menzione a Samantha e LaurenCITAZIONEIl personaggio ha preso il veritaserum all'entrata: SI
Il personaggio ha abbracciato qualcuno: NO (kinda?).
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