Hogwarts: Il Paiolo Magico - {Harry Potter GDR}

[San Valentino] Un posto sicuro per essere sé stessi!

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    Serpeverde
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    Un posto sicuro per essere sé stessi!
    L'amore sboccia tra persone, non tra sessi.
    Perché porsi dei limiti?

    Il giorno più romantico dell'anno è ormai alle porte e tutta Hogwarts è in subbuglio. Potete sentire i vostri amici e conoscenti domandarsi se anche quell'anno si terrà il tanto attesissimo ballo di San Valentino che, negli anni passati, non ha mai deluso le vostre aspettative con le sue buone dosi di amori, gioie e drammi adolescenziali.
    Le domande hanno trovato risposta, i desideri di chi vuole festeggiare sono stati avverati. Infatti, nella fredda ed uggiosa serata del 7 febbraio, una volta rientrati nei vostri rispettivi dormitori, notate la presenza di qualcosa di scintillante adagiato delicatamente sul vostro letto. Avvicinandovi, potete osservare una busta verde, di grana spessa, con il vostro nome scritto in corsivo con inchiostro dorato.
    Una volta aperto l'involucro, ci sarà ad attendervi un cartoncino bianco, spesso e ruvido, decorato con disegni in movimento che ne incorniciano i bordi, formando intrecci di tutti i colori dell'arcobaleno.
    In alto, è stata apposta la data e l'ora dell'evento, mentre dietro si trovano le due regole fondamentali per la serata:

    • Le bacchette non sono ammesse.
    • Sono ammessi tutti i colori e bizzarrie per gli outfit!

    free-to-use-magnolia-square-by-randomkiwibirds-dccqebx-375w-2x

    Il giorno tanto atteso è finalmente arrivato e trepidanti di attesa vi dirigente al luogo d'incontro.
    Giunti in prossimità della Sala Grande, potete subito notare come l'enorme portone in legno massiccio sia stato sostituito da una raffinata porta in vetro da cui è possibile intravedere, solo parzialmente, ciò che si nasconde al di là di essa. Tutt'intorno, c'è un tripudio di fiori, di qualsiasi colore e tonalità, che rende il tutto ancora più magico. State per varcare la soglia ma la voce di una delle due organizzatrici vi blocca sul posto "Potete sceglierne solo uno. Decidete saggiamente. Noi vi abbiamo avvertiti" .
    Vi guardate intorno e qualcosa attira la vostra attenzione, qualcosa di gradito ma certamente inaspettato: due ceste piene zeppe di dolci. Ci sono muffin al cioccolato oppure ai mirtilli, donuts glassate con colori sgargianti ed impreziosite da topping a forma di cuori, fiori e stelle, tortine ripiene di marmellata dai più disparati gusti e tanti altri dolci che emanano un profumino così invitante da essere irresistibile. Le ceste sono collocate ai lati opposti dell'ingresso e su di loro sono stati apposti due piccoli cartelli: per la cesta di sinistra, un piccolo omaggio "Dolcetto di San Valentino, buono e rinfrescante che speriamo vi aiuti ad addolcire la vostra serata", quello di destra è più intrigante "Dolcetto di San Valentino, lo morderanno solo i più coraggiosi, se non vuoi dimostrare il tuo valore, mangia dalla cesta accanto". Potete avvertire il tono di sfida nascosto in esso ma sta solo a voi decidere se raccogliere il guanto che vi è stata lanciato.
    Una volta varcata la soglia, la Sala Grande che siete abituati a conoscere, sarà un lontano ricordo. Notate, in lontananza, dei muri vetrati che, impattando la luce, creano caleidoscopici giochi colorati, mentre il pavimento è completamente ricoperto da una sottile e delicata erba. Su di esso osservate la presenza di zolle che, se calpestate, si illumineranno e rilasceranno il profumo del fiore preferito di chi lo ha calpestato.
    Un piccolo suggerimento? Credo che queste piccole zone siano perfette per poter danzare con la propria metà o con una persona a voi cara. Sono certa che la luce che si propagherà dal terreno e il profumo da esso rilasciato, renderanno l'esperienza ancora più indimenticabile.
    Se solleverete la testa verso l'alto, potrete rimanere affascinati dalla riproduzione dell'Aurora Boreale che accoglierà tutti sotto il suo caldo e rassicurante abbraccio e allo stesso tempo, se sarete fortunati, sarete in grado di intravedere un piccolo vagone aperto e sospeso in aria, che girerà per la sala affiancando le pareti. Sarà a tutti gli effetti un palco vagante che porterà la musica in tutta la Sala Grande! Chiunque vorrà cimentarsi nel cantare, fare una dedica speciale o suonare agli studenti, potrà farlo senza problemi.
    Oltre ai volontari, ci sarà l'iconica band di Hogwarts che vi diletterà con la sua musica.
    Per i più golosi, tranquilli, abbiamo pensato anche a voi. Infatti, lungo i lati della navata inferiore, troverete due grandi banchetti. A sinistra, molti dolci particolari e tipici sia babbani che classici dei maghi, come gli zuccotti di zucca, cheescake, brownies, cioccorane, bevande analcoliche e bicchieri dalla tintura rosa.
    A destra invece, separati da una linea dell'età, quindi solo per gli insegnanti e i diciassettenni, un banchetto identico, ma con, in aggiunta, alcolici particolari e frizzantini. Inutile dirvi che, per i minorenni, sarà impossibile fare i furbetti!
    Infine, se siete stanchi di ballare e volete rendere la vostra serata ancora più emozionante, in fondo alla sala potrete osservare la presenza di una piscina di palline tutte colorate che richiamano i colori della comunità LGBTQI+ e, sospese su di essa, delle altalene dalle quali potrete lanciarvi come fosse un trampolino.
    Non vi sarà alcuna scadenza oltre a quella di chiusura evento: 31.03.2024
    ON GDR la festa inizierà il 14.02.2024 alle 20:00.
    FgIgYsm
    yuiccia & formenis

    Compilate questo Form e tenetelo sotto il vostro codice role per tutta la festa di San Valentino, perché l'effetto durerà tutta la serata e naturalmente il personaggio non ne ha assolutamente idea, solo le organizzatrici e gli insegnanti sanno il contenuto:
    CODICE
    Il personaggio ha preso il veritaserum all'entrata: SI\NO


    A sinistra la cesta contiene dolcetti normali, a destra invece c'è il veritaserum.



    È possibile partecipare con i docenti, personaggi principali e secondari.

    Buon gioco e divertitevi!
     
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    Tassorosso
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    Emily Mills
    Ciop ϟ Caposcuola V° Anno, Tassorosso Capitano Veggente
    Non era una novità che Emily Mills fosse una delle organizzatrici del ballo di San Valentino, praticamente era il suo terzo ballo consecutivo sull'amore e doveva ammettere che era proprio brava, soprattutto con l'arrivo della sua aiutante e collaboratrice Evelyn. Quest'ultima aveva quasi un'avversione verso il mondo dei cuori, fiori e unicorni, ma insieme dovevano ammettere che erano un team sensazionale.

    Truccata e preparata, dentro un vestitino color rosa pastello dai ricami bianchi, ecco che avanzava in sala grande mentre aiutava la sua amica e gli elfi domestici a sistemare tutto quanto. Ormai l'ora si stava avvicinando e decise di aspettare gli invitati sul palco, porgendo dei tappi per le orecchie a Evelyn "almeno in questo modo sentirai normale probabilmente e il microfono non ti darà fastidio" non sapeva com'era o quanto era fino l'udito di una licantropa in incognito, ma sapeva che se le urlava accanto col microfono in mano, probabilmente l'avrebbe resa sorda per un paio di giorni.

    Gli invitati entrarono e fece un largo sorriso, salutando tutti quanti, dando una lieve gomitatina all'amica per farla sorridere a sua volta, anche se la sua risposta cinica era sempre dietro l'angolo, ma ad Emily piaceva quel suo adorabile caratteraccio e solo dopo aver visto gran parte degli invitati in sala, disse al microfono: "benvenuti al ballo di San Valentino, questa sera ci saranno delle sorprese lungo la serata, certe belle, altre discutibili, ma l'importante è divertirsi e ricordate di mangiare! Buon appetito" alzò uno dei dolcetti che stavano fuori, e diede un morso sorridendo a tutti quanti per poi avviarsi verso Zacharie dopo aver fatto un sorrisetto all'amica. Loro sapevano perfettamente il contenuto delle ceste e di conseguenza, non avrebbero mai preso il dolcetto sbagliato... ma gli altri?

    L’INVIDIA NON È ALTRO
    CHE UN ODIO PER LA SUPERIORITÀ ALTRUI
    « "PARLATO""ANIMUS""SERPENTESE" »
    code by Yuiccia


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    Il personaggio ha preso il veritaserum all'entrata: No

    Non c'è bisogno di aspettare i post delle organizzatrici, postate senza problemi da adesso!
     
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    Serpeverde
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    oEhuJTh
    ★ EVELYN CASTEL ★ V ANNO ★ LICANTROPO ★ CIP ★ SHEET
    Ogni anno affermava che avrebbe chiuso con i balli eppure, chissà come, Emily riusciva sempre a farle cambiare idea. Nei mesi precedenti aveva sottolineato così tante volte quanto l'organizzazione della festa potesse esserle utile per smettere di pensare che, alla fine, si era convita pure lei ma ora che stava sistemando gli ultimi dettagli per la serata, si stava già chiedendo quando sarebbe potuta fuggire via da quella sala.
    Una volta concluse le sue mansioni, si avvicinò alla rossa che sfoggiava un delizioso vestito dai toni pastello, ben diverso dal completo nero che aveva scelto Evelyn per l'occasione. Un tempo avrebbe tentato di omologarsi al tema della serata, vestendosi con abiti che l'avrebbero fatta sentire inadatta tutto il tempo. Quel giorno era diverso. Già si sentiva un'estranea nel suo stesso corpo, non avrebbe peggiorato la situazione indossando vestiti che l'avrebbero fatta sentire più sbagliata di quanto già non fosse.
    Grazie le disse afferrando i tappi ed infilandoseli. Era migliorata molto nel controllare i suoi sensi supersviluppati nella vita di tutti i giorni ma era la prima volta che doveva farlo ad un bello con musica ad alto volume ed invitati fin troppo chiassosi E ricorda, se perdo il controllo schiantami senza pietà. L'unico motivo per cui aveva accettato che le bacchette fossero bandite per quella sera era perché lei ed Emily erano in grado di fare magie anche senza l'aiuto dei loro catalizzatori altrimenti non avrebbe mai permesso una cosa del genere.

    I primi invitati iniziarono ad entrare e la licantropa rimase immobile accanto alla rossa, scostandosi dal viso, leggermente truccato, una ciocca di capelli che portò dietro l'orecchio, gesto che rese visibile l'helix nero che aveva scelto per la serata.
    Guardò per un istante verso il basso, dove i suoi stivaletti scuri si stagliavano contro le calzature chiare della migliore amica. Esternamente erano così diverse da sembrare quasi sbagliate eppure chiunque le conoscesse sapeva che erano due pezzi di uno stesso puzzle destinati ad unirsi. Posò lo sguardo sulla tassorosso quando sentì la lieve gomitata Te lo scordi. Non riusciva a sorridere da quella notte, figurarsi se si fosse costretta a farlo su un palco, solo per fare felici persone di cui non le interessava nulla.
    Testardardamente, rimase accanto alla ragazza ma sembrava quasi disinteressata a quello che le accadeva intorno. Il viso era rilassato ma privo di espressione, gli occhi erano limpidi ma glaciali e la sua postura esprimeva una forza che mai aveva posseduto prima. Sembrava che stesse lì sopra quasi per fare un favore agli altri ed Evelyn, nonostante fosse consapevole di ciò, non fece nulla per modificare il modo in cui il prossimo la percepiva.
    Chi la conosceva sapeva come era realmente, di tutti gli altri non le importava.
    Finalmente, poté scendere dal palco e solo in quel momento fece apparire, con un gesto veloce della mano, il dolcetto che aveva preso dalla cesta sinistra poco prima di entrare in Sala Grande.
    Alcuni avrebbero ritenuto sbagliato ingannare così gli studenti e forse, se non fosse stata un'organizzatrice, anche lei lo avrebbe pensato. Quante volte aveva maledetto i docenti per averle somministrato pozioni senza il suo consenso?
    Eppure, in quel momento, non le interessava. Non si sarebbe fatta troppi scrupoli nel farcire di veritaserum parte dei dolcetti fintantoché il suo segreto fosse stato al sicuro.


    THE PERSON WITH AN INNOCENT HEART AND AN EVIL MIND IS BEST COMBINATION EVER
    Yuiccia

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    Il personaggio ha preso il veritaserum all'entrata: No
     
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    FINTAN • BEARACH • O'BRIEN
    Role%20Valentine
    Fin si era dato appuntamento con Alex davanti alla Sala Grande e, complice l'essere comodamente alloggiato al primo piano, era arrivato un po' prima di lei.
    Stava fermo sul posto, con le braccia incrociate e muovendo il piede destro su e giù velocemente. Se avesse voluto nascondere il proprio nervosismo in quel momento avrebbe fallito miseramente, ma in realtà non gli importava troppo di essere appariscente nelle proprie emozioni, era pur sempre la sua prima festa di San Valentino.
    Una settimana prima aveva ricevuto l'invito esattamente come tutti gli altri, la splendida busta verde adagiata sul proprio cuscino, e la sera stessa aveva fatto l'unica cosa sensata: scrivere a suo zio per chiedere un consiglio di stile. In passato si era consultato con sua nonna quando aveva avuto bisogno di aiuto per vestirsi in modo particolarmente elegante, ma era innegabile che l'esperto di moda maschile fosse suo zio Eamon. Dopo un brevissimo scambio di lettere, l'uomo gli aveva spedito un completo a detta sua "perfetto per la romantica occasione".
    In effetti quella sera Fin era genuinamente splendente, aveva anche speso quasi mezz'ora ad acconciarsi i capelli biondo fragola, tirandoli indietro con pazienza e usando prodotti consigliati dallo zio. Un ciuffo era ricaduto sulla fronte, rifiutandosi di restare assieme ai suoi simili, ma l'effetto tirabaci era sorprendentemente efficace.
    Non si era mai ritenuto un ragazzo particolarmente bello, ma anche lui aveva dovuto ammettere a sé stesso che stava davvero bene.

    Dopo qualche minuto speso ad agitarsi riguardo la serata che lo attendeva alzò lo sguardo, vedendo scendere Alex dalla scalinata. Fin restò a bocca aperta: la ragazza aveva un vestito dai colori chiari e dall'aspetto leggero le cui maniche erano adornate da fiorellini e altre decorazioni floreali. Si era persino truccata, una cosa inusuale a dir poco per la giocatrice di Quidditch. Era un look semplice, ma davvero delizioso.
    Buonasera, mademoiselle. chiuse finalmente la mandibola e ridacchiò come suo solito, slegando le braccia e andandole incontro Stai una favola! In effetti sembri uscita da una favola. Posso? le porse il gomito in un gesto di galanteria decisamente estraneo al rapporto di stretta amicizia che i due condividevano, ma che sembrava indicato per l'occasione.
    Avanzarono verso la Sala Grande pronti a varcare la soglia, entrambi adornati da colori decisamente primaverili e piacevolmente coordinati, quando una voce familiare li fermò. Era Emily, la Caposcuola Tassorosso e una delle due organizzatrici dell'evento. Li aveva invitati a scegliere un dolce da due ceste, entrambe accompagnate da scritte vaghe nelle descrizioni ma intriganti.
    Ciao Ems, ciao Evelyn. Bel vestito capa, il colore soprattutto! si esibì in un occhiolino scherzoso rivolto alla concasata, come a sottolineare la somiglianza di tonalità fra i loro completi. In effetti rosa e bianco erano un'accoppiata perfetta per quella serata. Osservò poi le ceste di dolci che avevano davanti a loro, prima di rivolgersi alla compagna.
    So che il coraggio è più una cosa per la tua Casa, signora Prefetta, ma... si sganciò da Alex e afferrò un muffin al cioccolato dalla cesta a destra. Lo morse subito facendo attenzione a non sporcare la giacca o la camicia; era stato coraggioso ancora prima di scegliere quel dolce, indossando colori così chiari a una festa dove sicuramente cibo e bevande non sarebbero mancati.
    Ci vediamo, buona festa! salutò le organizzatrici, inserendosi con Alex nella Sala vera e propria.
    Porca miseria. fu il genuino commento che uscì dalla sua bocca nel vedere come era stata completamente modificata la sala: fiori ovunque, luci sgargianti e persino l'aurora boreale in cielo. Sembrava di essere in un giardino incantato e, con somma delizia, Fin si accorse di quanto perfetto fosse il suo completo rosa per entrare nell'ambiente.
    Io, uh... non sono sicuro di cosa fare ora. non gli dispiacevano le feste, ma si trovava sempre un po' fuori luogo e in un contesto così bizzarro tutto sembrava essere amplificato.
    Aggiungiamo il fatto che la festa fosse specificamente di San Valentino, e il fatto che quell'anno fosse stato l'inizio di una lunga serie di realizzazioni e sofferenze da parte di Fintan, ed ecco che l'imbarazzo era spiegato. Non aveva avuto nessuno da invitare in quanto partner e, per quanto fosse contento di essere andato alla festa con Alex, vedere coppiette di studenti vagare mano nella mano per entrare nella Sala Grande non fece che aggiungere al senso di solitudine che si celava dietro al suo sorriso. Aveva bisogno di una distrazione, e ne aveva bisogno subito.
    Fortunatamente Alex suggerì di andare a recuperare qualcosa da bere, indicando come il muffin fosse un po' secco.
    Ottima idea. si incamminò assieme a lei In realtà il mio non era secco per niente, ma non sarei irlandese se mi rifiutassi di bere.
    Qualunque forma di bevanda alcolica era purtroppo preclusa ai minorenni, si sarebbe dovuto accontentare di analcolici rinfrescanti.

    14
    tassorosso 6VExziyx_o
    codice chili peppers

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    Il personaggio ha preso il veritaserum all'entrata: SI

    Per ora si interagisce con Alex e le organizzatrici :ninja:
     
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    Grifondoro
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    Interazioni con Fintan e brevemente con Emily ed Evelyn

    E
    ra stata indecisa sino all'ultimo se partecipare al ballo che si sarebbe tenuto quella sera. San Valentino non aveva alcun significato per la grifondoro, anzi, era una festa che la metteva quasi sempre a disagio. Non certo perchè fosse contraria all'amore o infastidita da esso ma vedere tutte quelle coppiette che si scambiavano effusioni e smancerie le facevano porre domande a cui non sapeva dare risposte. All'età di quattordici anni, Alexandra si ritrovava circondata da coetanei che stavano vivendo le loro prime storie d'amore mentre lei non aveva ancora trovato nessuno che le facesse battere il cuore in modo diverso, speciale.
    Nonostante tutto alla fine si era convinta a non pensare a tutto ciò e a godersi una festa che sarebbe potuta essere una bella distrazione dalla routine scolastica. Per quel motivo si era data appuntamento con il suo migliore amico Fintan davanti alla Sala Grande, luogo dove si sarebbe tenuto l'evento. Per l'occasione la grifondoro aveva deciso di abbandonare i suoi soliti vestiti comodi e semplici e di rispolverare un vestito che non aveva ancora indossato e che era stato relegato nel fondo del baule per diverso tempo. Si guardò allo specchio mentre si sistemava le maniche bianche decorate da tanti piccoli fiori che ricadevano morbide sulle braccia lasciando intravedere in trasparenza la pelle nuda. Il resto del vestito era piuttosto semplice, di un bianco caldo che si stingeva in vita con una piccola cintura che riprendeva il colore dei fiori, per poi ricadere morbido sino a terra. Era strano vedersi in vesti così femminili eppure doveva ammettere che non le dispiaceva. Qualche anno prima si sarebbe rifiutata categoricamente di indossare qualcosa del genere ma stava crescendo e anche i suoi gusti iniziavano a cambiare. Quel giorno sembrava essere proprio in vena di farsi bella tanto che decise persino di osare con il trucco. Se solitamente aveva imparato ad usare un po' di mascara per esaltare le lunghe ciglia, quel giorno aveva tracciato, con non poca difficoltà, anche una sottile (per quanto possibile vista l'incapacità del soggetto) linea di eyeliner. *Nemmeno dovessi fare colpo su qualcuno* pensò divertita ma con un fondo di amarezza mentre si sistemava i lunghi capelli ramati.
    Lasciata la bacchetta nel cassetto del comodino con non poco rammarico, si avviò verso le scale, pronta a raggiungere Fintan che, vista l'ora e la vicinanza della sua sala comune sicuramente la stava già aspettando davanti alla Sala Grande. *Certo che privarci della bacchetta è crudele però* pensò mentre scendeva le scale *Forse però visto i casini che succedono ogni volta a questi balli è comprensibile*

    Dopo aver sbagliato strada ben due volte a causa delle scale che avevano deciso di muoversi proprio nel momento meno opportuno, Alexandra raggiunse finalmente l'ingresso del castello dove, in un completo piuttosto elegante, la stava aspettando il suo accompagnatore.
    La ragazza non poté non notare l'aria sorpresa del tassorosso che le venne incontro -Buonasera a lei monsieur- disse ridendo. -Ma grazie! Anche tu sei un gran figo, fattelo dire- Forse erano i capelli pettinati in modo un po' diverso dal solito o l'abito elegante a cui non era abituata ma il ragazzo stava davvero benissimo e, complice l'amicizia che li legava, la grifondoro non ebbe alcun problema a mostrare il suo apprezzamento.
    Sorrise divertita anche al gesto galante di Fintan, decisamente non comune tra i due. Mimando teatralmente un finto svenimento, portando il dorso della mano sulla fronte, acconsentì e afferrò il suo braccio delicatamente dirigendosi verso la Sala Grande.
    Il portone era stato sostituito da una grande porta vetrata circondata da bellissimi fiori che rendevano perfettamente il tema della serata. Non appena cercarono di varcare la soglia i due vennero però fermati dalla voce di Emily Mills che li invitò a scegliere un dolcetto tra quelli contenuti in due grandi ceste. In ognuna di esse si poteva leggere un messaggio: il primo non sembrava preannunciare niente di strano mentre il secondo...
    Fintan si staccò dalla presa e andò dritto verso un bel muffin contenuto nella cesta con il messaggio più intrigante "lo morderanno solo i più coraggiosi, se non vuoi dimostrare il tuo valore, mangia dalla cesta accanto".
    *Certo che voglio dimostrare il mio valore* pensò in automatico lasciandosi guidare dal suo solito orgoglio. Se Fintan, o chiunque altro poteva mangiare il dolcetto di quella cesta, di certo anche lei non si sarebbe tirata indietro, figurarsi.
    -Sicuro che il cappello parlante non abbia sbagliato casa?- lo schernì bonariamente avvicinandosi anche lei alla cesta. Osservò attentamente i dolci che vi erano contenuti e alla fine si lasciò guidare dalla sua passione per il cioccolato afferrando anche lei un bel muffin.
    Con la bocca leggermente impostata salutò le due organizzatrici della serata, Emily e Evelyn con un semplice -Ciao ragazze- per poi addentrarsi nella sala. Era incredibile il lavoro che avevano fatto per rendere la Sala Grande così bella. Luci dai mille colori si diffondevano nell'ambiente, un sottile strato di erba attutiva i loro passi rilasciando un profumo dolcissimo mentre sopra di loro una magnifica aurora boreale contribuiva a rendere la stanza magica. Alexandra notò una specie di vagone che probabilmente sarebbe servito da palco per la band che, dopo l'abbandono di quasi tutti i i membri, compresa lei stessa, si era riformata proprio quell'anno.
    -Ma è bellissimo- disse guardandosi intorno e sollevando lo sguardo verso il soffitto.
    La sala si stava già riempiendo ed era inevitabile notare la tante coppiette dagli sguardi innamorati che si aggiravano qua e là. Leggermente a disagio, così come all'apparenza anche Fintan che non sapeva bene che fare, Alexandra decise di mettere a tacere quel sentimento, più che decisa ad evitarlo il più possibile.
    -Io per prima cosa direi di andare a prenderci qualcosa da bere, non so il tuo, ma il mio muffin era parecchio secco-L'amico non sembrava aver riscontrato lo stesso problema ma la seguì di buon grado -Hai ragione, come scozzese allora sono in ottima compagnia-
    I connazionali di entrambi erano infatti famosi per il loro amore per l'alcol ma i due ragazzi non avrebbero potuto rendere onore a tale tradizione, non certo in quella serata dove una spessa linea dell'età avrebbe reso inavvicinabili tutte le bevande non adatte alla minore età.

    Alexandra Clark

    14 anni ◆ grifondoro ◆ prefetto ◆ cercatore
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    Il personaggio ha preso il veritaserum all'entrata: SI
     
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    Quale istinto ci dice che un orologio è fermo, anche se segna l’ora giusta?

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    Adam Basset-Thorne | 12 y. o. | II anno | Scheda

    A dodici anni nessuno sceglie come vestirsi. Non se sei un maschio. Non se sei nell'età in cui le cose ritenute più importanti saranno le prime che rinnegherai da grande. Aveva chiesto ai suoi un vestito "per passare inosservato" e sua madre aveva fatto un ragionamento al contrario. Elegantissimo, certo, ma un tantino fuori contesto in fatto di cromie.
    Quale idiota si presentava ad un evento di San Valentino vestito con un completo nero su nero? Comprensivo di camicia, gilet, cravatta e scarpe. Total black
    Mentre si vestiva, guardandosi allo specchio, vedeva tutto tranne che un invitato alla festa. Proprio perché non ci andava con nessuno e perché non aveva ragione di "far festa". Ma non se lo sarebbe perso. Succedevano cose interessanti ai raduni del castello, un'ottima ragione per portarsi dietro la bacchetta e presentarsi in Sala Grande, seppur da "imbucato", da solo, un tantino fuori luogo...

    Ebbe la stessa sensazione scendendo le scale.
    In quel trionfo di colori e di gente accompagnata, tra ridarelle e complimenti, tra bacetti e comunelle varie, lui era come un ramingo. O per dirla ancora meglio, un sicario venuto ad assassinare tutti.
    S'era armato di un sorriso da ben intenzionato, aveva perfino ingellato i capelli all'indietro con uno stranissimo effetto bagnato, come aveva visto fare ad altri. Era entrato dalla sciccosissima porta di vetro come gli altri. E aveva azzannato un muffin, come gli altri.
    Preso dalla cesta dove aveva ficcato la mano quello prima di lui - stupido Fintan.
    L'imitazione per amor del contesto.
    Cose di cui potersi pentire comodamente più tardi.

    C'era molta gente, ma non abbastanza per non distinguere la voce di Emily Mills. La avvicinò senza fermarsi, parlando in transizione, senza rischiare di compromettersi troppo, eccedere in attenzioni fuori luogo e quant'altro.
    Buoni i muffin
    Erano come una matrioska, i complimenti di Adam.
    C'era dentro un ciao, la festa è buona, il cibo anche, sembra tutto perfetto e sei stata brava. Uno dentro l'altro. Senza grossi sorrisi. Senza sguardi troppo lunghi e passibili di bacchettate morali. Entusiasmi moderati.

    Per Alexandra giusto un cenno del capo.
    Pure troppo visto che non lo lasciava giocare a Quidditch.
    Una cosa era certa: sembravano tutte diverse - più belle. Valutazione che si tenne ampiamente per sé.

    Sarebbe andato un po' avanti, a zonzo, cercando un bicchiere da tenere in mano (come gli altri, già detto). Per sparire nei sottofondi musicali con la schiena piantonata ad una parete. Guardare un po' tutto senza fermarsi su niente. Tranne la Mills ogni tanto. Giusto per curiosità, eh. Conosceva tre persone in croce... almeno quelle le poteva tenere d'occhio, no?

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    Il personaggio ha preso il veritaserum all'entrata: SI





    Saluto ad Emily, cenno ad Alexandra e giretto, fino a piantonarsi contro un muro
     
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    Tassorosso
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    Vestiva con semplicità, quella sera. Monocromia elegante, toni di grigio e di bianco, chiaro, a non creare contrasto col vestito scelto dalla propria compagna, ma non colmo di colore, cosicché la propria ragazza potesse brillare tra i toni del rosa che indossava. Lo richiamava soltanto con il fazzoletto nel taschino della giacca. Dopotutto non aveva nessuna impressione da fare, a quel ballo, nessuno da stupire, nessuna scusa, nessun rimpianto da distillare nei versi di una canzone d'amore. No, voleva che fosse lei a brillare, a spiccare, voleva che quella fosse una serata per lei. Era buffa, a volte. Zacharie leggeva saltuariamente i numeri del giornalino scolastico, preferendo le informazioni dei corridoi e dei quadri a quelle delle pagine, che passavan di mano anche dai professori. Fosse successo qualcosa di importante non sarebbe certamente passato da loro. Ma aveva iniziato a prestare attenzione all'oroscopo, non tanto perché ci credesse quanto più per divertirsi a ritrovare sotto il proprio segno quello di cui parlavano, lui e la fidanzata, e quei capricci e quelle coccole che ogni tanto la Mills desiderava, o che sentiva di meritarsi, per un motivo o per un altro.

    Procedette con un mazzo di rose bianche e rosa di fianco alla cesta sulla destra dell'ingresso, neanche accorgendosi della sfida impressa sul cartellino a contrassegnare quella cesta adatta soltanto ai più coraggiosi. Lui dal canto suo prese tra le dita un piccolo bignè, lanciandolo tra i denti in un singolo movimento fluido, una carica di zuccheri adatta a quella prima parte della serata, che avrebbe probabilmente passato a salutare tutti i presenti. Gli occhi vagavano per la sala, ricercando nei colori dell'aurora riprodotta sopra le loro teste una sfumatura ancora ignota, un qualcosa da ricordare.

    Buono. Pensava a quello, attendendo tra gli altri invitati che al ballo venisse dato un vero e proprio inizio, ora salutando con gesti rapidi chi riusciva a scorger nella folla. Era tutto il giorno che non c'era, a scuola. Era stato ad Hogsmeade, una gita fuori porta per la quale s'era premurato di avere il permesso ben prima di quel giorno. Ma di quel che aveva fatto non ne aveva parlato con nessuno. Ora, ascoltando la voce della propria ragazza accogliere i presenti, si volse verso il palco e alzò la mano a tenere quel bouquet per farsi vedere, attendendola in disparte. già per metà avviato verso quegli spazi dove probabilmente avrebbero danzato per buona parte della serata, lui e la sua dolce Emily.

    "Ma fée, ma princesse.", salutò la rossa nell'averla finalmente davanti a sé, ora avvicinandosi ancor di più per un mezzo abbraccio, un bacio veloce, uno stampo di labbra contr quelle della sua lei. Si volse verso Evelyn, poi, rivolgendole un bel sorriso. "Come state? Che mi sono perso oggi?", domandò, curioso. "Buoni i dolci. Mi sono fatto corrompere.", commentò, sapendo che oramai fingere di volersi trattenere per mantenere la linea fosse impossibile, rassegnato a doversi alzar presto la mattina per bruciare tutti quei piccoli strappi alle regole. Disciplina significava anche saper spingersi oltre i limiti e sapere come recuperare.









    Zacharie Cecille Fletcher

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    Emily Mills
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    "Tranquilla, potrei schiantarti, pietrificarti, buttarti a terra con l'incantesimo della gravità, ho tante opzioni anche senza bacchetta, stai in ottime mani" sussurrò all'amica mentre faceva cenni agli studenti durante il loro arrivo.
    Ad un orecchio esterno poteva risuonare come una minaccia quella precisa frase sussurrata alla sua migliore amica, ma in realtà era il patto più puro di amore e fiducia che potevano avere due sorelle non di sangue, e dopo aver dato a tutti il banvenuto al microfono, ecco che arrivarono a lei una coppia di amici molto ben assortita "ma siete strepitosi!" disse di getto, battendo le mani e salutando entrambi con un gesto della mano "molto bella Alexandra, e Fin, sei meraviglioso" fece una piccola e rapida giravolta per mostrare meglio l'outfit e li salutò ancora una volta, facendo l'occhiolino nella loro direzione "grazie grazie" girò il volto verso l'amica, sfoggiando un divertito sorrisetto ed ecco che arrivò Adam col suo complimento sul cibo "felice che ti piacciano, ci siamo impegnate" le scappò una divertita risatina, dato che in quella frase c'era più di quanto uno poteva effettivamente immaginare e mentre lo vide avanzare senza fermarsi, si voltò, guardando la sua schiena "Adam!" lo richiamò, cercando di farsi sentire mentre la musica iniziava a risuonare per la sala grande "ballerai?" indicò la pista dopo un rapido cenno felice per poi voltarsi e avanzare con Evelyn, quasi trascinandola senza però toccarla direttamente.

    I passi rapidi e sinuosi della caposcuola si avviarono senza fermarsi un istante verso il proprio fidanzato, che mentre salutava gli studenti aveva alzato una mano con un mazzo di rose per farsi notare tra la folla.
    "Mon chevalier!" rapido abbraccio, bacio ed ecco che metà del gruppo si era riunito. Era migliorata a camminare sui tacchi, durante i giorni ad Hogsmeade aveva provato ad indossarli per casa, tanto alla mamma non le sarebbero più servite, dato che ora come ora il suo outfit consisteva in un bel pigiama a righe... per sua fortuna aveva ottimi gusti e lo stesso numero.
    "Sapete se arriveranno anche Mars e Dan?" disse con una smorfia in volto mentre provava a sbirciare fuori dalla porta per osservare la cesta a destra e guardò Zacky, passando prima agli occhi di Evelyn "giusto per curiosità, da quale cesta hai mangiato?" era una legittima domanda che però venne sussurrata al suo orecchio mentre col polpastrello dell'indice, andava ad accarezzare i petali dei fiori.

    L’INVIDIA NON È ALTRO
    CHE UN ODIO PER LA SUPERIORITÀ ALTRUI
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    code by Yuiccia


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    Saluto ad Emily, Evelyn, Zacharie ed Alex. Interazioni con Savannah


    Elizabeth Parker
    Ormai persino i quadri del castello sapevano che Lizzie aveva un problema con il brutto tempo. Era il 7 febbraio ed era finalmente tornata nel dormitorio dopo una giornata intensa e uggiosa, sperando di accoccolarsi sotto le coperte. Mentre però stava tirando via il lenzuolo, notò qualcosa di scintillante cadere per terra: lo raccolse, accorgendosi che si trattava di una lettera verde con su scritto il suo nome, vergato in dorato. -Lumos- sussurrò dopo aver preso la bacchetta e puntò la luce sull'involucro mentre lo apriva per tirarne fuori il contenuto. -Ohhh, ma che carino!- pensò, osservando con curiosità il foglietto con i disegni e i colori dell'arcobaleno. Notò che si trattava dell'invito di una festa, ma sul momento non collegò il giorno a San Valentino... per lei era più importante vestirsi in maniera colorata.
    Aveva subito invitato Savannah e, la sera dell'evento, la Grifondoro si era truccata e aveva indossato un ampio vestito a fiori, dopodiché scese in direzione della Sala Grande. -Ehi!- esclamò, mentre salutava Savannah la quale l'attendeva -Scusa di nuovo il ritardo ma... come sto? Dici che ho esagerato?- Si girò nel suo abito lungo, dopodiché precedette la Corvonero e aprì la porta a vetro ornata da fiori (giusto per stare in tema) della Sala Grande.
    -Siii, altri fiori!- fece contenta, poco prima che la sua voce venisse coperta da quella di Evelyn che disse a entrambe di scegliere saggiamente. Lo sguardo di Lizzie cadde allora su due ceste piene di dolci e, dimenticandosi delle raccomandazioni appena ricevute, corse col desiderio di mangiarne uno. -Ma... oggi è San Valentino!- si rese conto solo leggendo i due cartelli e guardò Savannah con un leggero imbarazzo, salvo poi decidere di distrarsi. Afferrò un donuts decorato con le stelle dalla cesta di destra, mentre guardava trionfante la Corvonero. -Le sfide sono sempre divertenti!- commentò e iniziò subito a dare diversi morsi al dolce. Finalmente, le ragazze entrarono in una Sala Grande abbellita dall'occasione e che, per Lizzie, lasciava un bellissimo profumo di violette. Ascoltò il breve discorso di Emily, che le fece venire da sorridere. -Sorprese, divertirsi e mangiare... le mie cose preferite!- esclamò dopo che la Tassorosso ebbe finito col suo breve discorso. -Dai, forza, andiamo a salutare- fece poi e iniziò a tirare Savannah per una manica, allo scopo di portarla verso i compagni di classe. -Ehi, ragazzi!- salutò Emily, Evelyn e Zacharie -Grazie per l'invito e complimenti, i fiori sono davvero bellissimi... ah e divertitevi anche voi-. Si allontanò con Savannah e nel mentre incrociò anche Alexandra. -Ciao Alex! Stai molto bene così- salutò la collega dopodiché, rimasta sola con la Corvonero, Lizzie le chiese -Ci sono tantissimeee cose da fare qui! Da cosa iniziamo?-
    Lizzie
    CB - ENFP
    Hogwarts/Gryffindor
    Headgirl/Chaser
    Future Magizoologist
    sheet - voice - outfit
    Il segreto
    della felicità è la libertà e il segreto della libertà è il coraggio
    © -V!ñC£ñT-

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    Saluta Emily, prova a interagire con Adam :D

    Zachary Hayward
    Zack non stava più nella pelle. Non che fosse un amante di San Valentino, intendiamoci: ai suoi occhi l’amore era un argomento totalmente privo di interesse e relegato sul fondo della lista delle sue priorità, ma l’undicenne non vedeva l’ora di partecipare alla sua primissima festa scolastica, e poi aveva sentito dire che ci sarebbero stati dolci in grande quantità, il che era veramente una goduria per il suo stomaco insaziabile.
    Non appena aveva trovato la busta con l’invito al ballo, era subito corso a cercare Jeremy, suo fratello maggiore, per chiedergli se avesse intenzione di partecipare, ma il Serpeverde l’aveva liquidato con fare sbrigativo dicendogli di avere di meglio da fare. Il Tassorosso non aveva nemmeno capito se il maggiore degli Hayward avesse o meno una fidanzata, ma sapeva che non gli avrebbe mai rivelato i fatti suoi. Non erano mai stati in confidenza e, per quanto Zack si sforzasse di avvicinarsi a lui, il fratello finiva sempre per tenerlo a distanza. Era stato chiarissimo fin dal giorno in cui avevano preso l’espresso per Hogwarts: il primino se la sarebbe dovuta cavare da solo e, anche in quell’occasione, dovette accontentarsi di prendere parte all’evento in solitudine. In ogni caso, la notizia non lo turbò eccessivamente: di sicuro non avrebbe avuto problemi a trovare qualche compagno con cui scambiare due chiacchiere.
    Naturalmente il ragazzino non aveva la più pallida idea di cosa indossare, ma per sua fortuna l’invito diceva esplicitamente che ci si poteva vestire in qualsiasi modo, per questo si limitò ad aprire il baule e tirare letteralmente fuori la prima cosa che gli capitò a tra le mani dopo la divisa: un paio di jeans e una maglietta bordeaux, alla quale aggiunse una camicia a quadretti che richiamava entrambi quei due colori. Un paio di scarpe comode e una rapida pettinata ai capelli per cercare di sistemarli alla bell’e meglio e fu pronto.

    Una volta raggiunta la Sala Grande, dovette passare due volte davanti all’ingresso prima di accorgersi di avercelo di fronte: distratto com’era, aveva fatto un po’ di fatica a riconoscerlo, tramutato in quella porta di vetro così diversa dal portone a cui era abituato.
    Impaziente, Zack sbirciò subito oltre la soglia, ma una voce femminile lo fece sobbalzare.
    “Buonasera capitano!” salutò allegramente Emily con il suo solito sorriso contagioso e, non appena i suoi occhi si posarono sui cesti stracolmi di dolci, la sua espressione di gioia si allargò ulteriormente.
    “Perché solo uno?” si chiese poi ad alta voce con aria confusa. Sarebbe stato già pronto ad afferrare tutti quelli che avrebbe potuto portare con sé, ma forse le organizzatrici avevano messo un limite per evitare che gli ingordi come lui se li sbafassero tutti a discapito degli ospiti arrivati successivamente.
    Sperando di trovare altro cibo all’interno della sala, l’undicenne osservò i due cartelli per qualche istante e, naturalmente, il suo sguardo venne calamitato da quello di destra, riservato ai ‘più coraggiosi’.
    “Io sono coraggiosissimo” dichiarò senza rivolgersi a nessuno in particolare, dopodiché agguantò un muffin al cioccolato e lo addentò con una certa voracità.
    A quel punto fece il suo ingresso in Sala Grande e, ignorando bellamente le decorazioni, prese a gironzolare alla ricerca di altri dolcetti. I primi ospiti erano già arrivati ma, a parte Emily e Zacharie, inizialmente non gli parve di notare alcun volto familiare. Ciò che invece non gli sfuggì furono i due prelibati banchetti predisposti lungo i due lati della navata. Zack si avventurò verso quello di destra, attirato dalla linea che lo delimitava ma, nonostante i numerosi tentativi, non ebbe alcun modo di raggiungerlo. Stringendosi nelle spalle, si avviò quindi verso quello di sinistra, recuperò un piatto e iniziò a riempirlo con tutto ciò che gli capitava a tiro, fermandosi solo quando la Mills prese il microfono per dare il benvenuto a tutti quanti. Inutile dire che il biondino seguì alla lettera il suo consiglio a proposito di ricordarsi di mangiare e continuò a fare scorta di ogni tipo di dolcetto.
    Quando infine fu soddisfatto, si mise nuovamente a passeggiare per la stanza alla ricerca di qualche viso conosciuto, finché il suo sguardo non si fu adagiato su Adam, il ragazzo che a Natale gli aveva regalato un pacchetto di gelatine Tuttiigusti+1.
    Con un sorriso a trentadue denti si avvicinò quindi al Grifondoro, che per l’occasione aveva optato per un outfit total black. Il Tassorosso non lo trovò affatto strano, in fondo sul biglietto c’era scritto che erano ammessi tutti i colori, quindi perché non scegliere il nero?
    “Ehilà!” lo salutò con un ampio gesto della mano libera, che rischiò di far precipitare la sua piramide di cibo già pericolante. “Vuoi?” gli domandò poi dopo essersi avvicinato al dodicenne, senza minimamente curarsi del fatto che avrebbe potuto non gradire la sua compagnia.
    “Non sapevo bene cosa scegliere, quindi nel dubbio ho preso un po’ di tutto” gli spiegò, abbassando lo sguardo sui vari dolci magici e babbani che aveva impilato disordinatamente sul suo piatto, che gli porse con un altro dei suoi sorrisi colmi di entusiasmo.
    Tassorosso - I anno - Battitore - Studente secondario


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    Quale istinto ci dice che un orologio è fermo, anche se segna l’ora giusta?

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    Adam Basset-Thorne | 12 y. o. | II anno | Scheda

    Accadde una cosa molto strana.

    Sulle prime pensò ad un effetto collaterale del contesto. Come il bacio di Zachary alla sua bella, per esempio.

    Ma era diverso.
    Non c'entrava neanche il vortice incontrollato di gente intorno, il moltiplicarsi di voci, di sorrisi finti, tutti quei vestiti sbrilluccicosi a perdita d'occhio, le facce pitturate a fucilate... solite esagerazioni delle feste.

    Era di più.
    Ben al di là della superficie liscia delle cose. Ed esplose sistematicamente con l'avvicinarsi di Emily - e come, altrimenti?
    Una domanda così stupida ed ignorabile che... non poté proprio ignorare.

    "Ballerai?"
    Magari

    ... magari? MAGARI?!
    Così, al volo.
    Cose per cui sbiancare e sentirsi violati. Aveva gli occhi raddoppiati. Non era tanto per la verità spiattellata, quanto per l'incapacità di trattenersi. Di omettere.
    La vergogna da cani s'incastrò ad un incantamento da sesta ora del venerdì: fissava il vuoto con tutte le proprie forze, il corpo in pausa e il cervello sotto sale. Un grosso sacco di carne in attesa d'essere alzato e gettato via dalla nettezza urbana.

    Invece arrivò il mingherlino dei Tassi, per giunta con una montagnola di schifezze.
    E accadde di nuovo!

    "Vuoi?"
    Eccome

    Si paralizzò ancora - con la mano che anziché prendere un dolcetto salì per sfiorarsi le labbra. Ci mise dieci secondi per scegliere qualcosa d'indecifrabile dalla piramide e schiaffarselo in bocca. Non aveva nessun sapore, tanto era altrove. Sgranocchiò in un silenzio di tomba, con la sensazione di morte imminente negli occhi. Non aveva senso niente.
    Macerò nei propri dubbi per un tempo incalcolabile.
    Se ne uscì dal guscio spostando uno sguardo guardingo sul tipetto di fianco. Misurandolo due volte, scendendo e risalendo.
    Sei venuto solo?
    Tassorosso anomalo, quelli di solito non andavano nemmeno al bagno da soli.
    Non ce l'hai una ragazza?
    Spoudoratezze ordinarie.

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    Lauren Morgan

    ■ Età: 12 ■ Data di nascita: 23/09/2010 ■ Anno di corso: secondo ■ Casata: Corvo nero ■ Stato di sangue: Mezzosangue ■ SchedaOutfit

    Era il 7 febbraio piovoso e, a fine lezioni, Lauren e Samantha rientrarono nella sala comune dei corvonero trovando una lettera con il proprio nome contenente un invito per la festa di san Valentino che si sarebbe tenuta il 14 febbraio in sala grande, Lauren sapeva che festa era e cosa rappresentasse, e non aveva nessun fidanzatino al momento, nonostante questo era intenzionata a partecipare, una festa era pur sempre una festa, così chiese alla sua inseparabile amica se le andava di accompagnarla, e con sua grande gioia lei accettò.

    Mandò una lettera alla madre dicendo che voleva un vestito giallo per l'occasione, aveva da poco scoperto che la sua aura era di quel colore, così lo aveva eletto a suo colore preferito, la madre la accontentò spedendole un vestito giallo pieno di fiori e brillantini, appena Lauren lo vide scoppiò di felicità, per lei era bellissimo.

    Finalmente arrivò il giorno della festa e si poté mettere quel vestito, una volta indossato e aver salutato il suo gatto e la sua bacchetta andò in camera di Samantha, bussò, entrò e, vedendola, scoppiò a ridere divertita Sembriamo due cioccolatini. Disse per poi guardare l'ora e aggiungere Da vieni, che facciamo tardi. per poi iniziare a correre verso la sala grande.

    Lauren era incredibile, nonostante avesse corso per tutto il giorno impaziente dell'inizio della festa era ancora piena di energie, sembrava che non sapesse neanche cosa fosse la stanchezza, e avrebbe potuto correre ancora più veloce se non fosse che l'amica non aveva la sua resistenza fisica e non poteva certo lasciarla indietro, in più c'era il fato che no voleva rovinare quel vestito.

    Arrivate davanti alla sala grande Lauren fece per entrare quando vide due ceste piene di dolci con ei messaggi sopra, lesse attentamente e poi prese un donuts da quella di destra osservandolo Ci sarà qualche magia che ci farà fare qualcosa. Disse per poi mangiarlo in qualche morso senza pensarci troppo, magari qualcun altro pensando a ciò che lei stessa aveva detto avrebbe preso l'altro avendo paura di fare brutte figure, ma Lauren no, non le importava nulla di fare brutte figure, e il giorno dopo si sarebbe comportata come se non fosse successo nulla.

    Aspettò che anche Samantha decidesse che dolce mangiare e poi entrò in sala rimanendo a bocca aperta WOW Gridò vedendo l'interno mettendo ancora una volta a dura prova io timpani di chi aveva accanto E' bellissimo. Poi si guardò intorno salutando un po' tutti per poi soffermarsi su un ragazzino che stava parlando Adam con che non aveva mai visto dev'essere del primo anno. Disse per poi rivolgersi a Samantha Vieni, andiamo a fare nuove conoscenze. Prese l'amica per mano e la condusse verso i due ragazzi sperando che la seguisse senza problemi.

    Una volta arrivata lì disse al grifondoro Ciao Adam. Per poi rivolgersi al ragazzino Io sono Lauren. Sorridendo gentilmente ma con la sua solita e incontrollabile vivacità.
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    Interazioni con Adam, Lauren e Samantha

    Zachary Hayward
    Con sua grande gioia, Adam parve gradire i dolcetti che gli stava offrendo, o almeno così gli parve. Zack, infatti, imputò l’esitazione del Grifondoro al fatto di non sapere quale prelibatezza scegliere e non venne minimamente sfiorato dall’idea che in realtà tutte quelle cibarie non gli interessassero. Lo lasciò quindi decidere con calma e lo osservò con grande soddisfazione prendere un dolcetto e gustarselo, completamente ignaro dei suoi veri pensieri.
    Non sapendo cos’altro aggiungere e preferendo fargli compagnia, il biondino afferrò a propria volta un brownie e lo mandò giù in due rapidi bocconi, ritrovandosi ben presto con parecchi residui di cioccolato sulle dita. Concentrato sul sapore del cacao, non si curò minimamente dell’occhiata indagatrice che Adam gli indirizzò e si accorse di essere osservato soltanto quando l’altro gli rivolse la parola.
    “Beh, sì… ho provato a chiedere a mio fratello, ma non ne ha voluto sapere” gli raccontò con una punta di tristezza, che si affrettò a scacciare via dedicandosi ad una crostatina di albicocche. Fortunatamente aveva un metabolismo molto rapido che gli garantiva un fisico piuttosto asciutto, altrimenti con tutto ciò che ingurgitava avrebbe cambiato taglia piuttosto in fretta.
    “Nah, per carità” replicò poi al suo secondo quesito, con espressione quasi schifata. Per Zachary era infatti ancora lontano il tempo di innamorarsi, per il momento l’idea di passeggiare mano nella mano con una fanciulla – o peggio, di baciarla – non gli passava minimamente per la testa.
    “E tu invece?” gli rimbalzò poi la domanda con un’ingenuità disarmante. Visto che il rosso-oro era stato così diretto, si limitò a fare lo stesso. Non era mai stato un grande osservatore e non pensò di poterlo mettere a disagio oppure infastidirlo.
    Parlando di ragazze, quasi come se si fossero sentite chiamate in causa, poco dopo due giovani studentesse si avvicinarono a loro. Zack conosceva già Samantha per via del Secret Santa, dal momento che era stata proprio lei la sua destinataria segreta, mentre non aveva ancora avuto occasione di incontrare l’altra, che si presentò con un sorriso vivace che gliela rese subito simpatica.
    “Ciao, io sono Zack, molto piacere” replicò, ricambiando l’espressione. Per un attimo fece per tenderle la mano, ma poi si accorse che era ancora sporca del cioccolato del brownie e decise di lasciar perdere.
    “Volete qualcosa?” domandò invece, offrendo a entrambe il piatto con la scorta di dolcetti che aveva prelevato dal banchetto.
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    oooo, una festa! pensai tutta felice, mentre i miei occhi erano ancora incollati al cartoncino grosso e ruvido al tatto su cui si muovevano dei disegni colorati; prima di metterlo via lo voltai, rimanendo un po' delusa dal fatto che avrei dovuto lasciare il mio Sicomoro sul comodino del dormitorio, ma ripensando ai problemi che avevano coinvolto la mia amica Tassorosso l'ultima volta, forse avevano deciso in quel modo per evitare che si ripetessero certe scene. Abbandonai il quinto piano e mi fiondai al primo, superando le cucine e attendendo davanti all'ingresso degli alloggi dei figli di Tosca, aspettando che - magari - Pam, passasse per di là, chiedendo a chicchessia se si trovava al di là delle botti o fosse da qualche parte nel castello. Se l'avessi trovata le avrei chiesto di sicuro di andare assieme alla festa, proprio la sera di San Valentino; non era importante l'occasione che si festeggiava, quanto la possibilità di passare qualche ora di spensieratezza, senza bacchetta - cosa davvero strana a Hogwarts - e magari mangiare qualcosa di buono e fare cose divertenti, senza - si sperava - essere improvvisamente aggrediti nel bel mezzo della serata.

    [...]

    14.02.2024 - Ore 19.00


    Dopo essermi rinfrescata con una lunga e bella doccia calda, tornai verso il letto avvolta nell'accappatoio e mi sedetti sullo stesso, accanto alla biancheria che avevo preparato poco prima. Ne indossai una parte, quindi mi chinai a tirar su le lunghe calze scure che avrebbero coperto le mie gambe sino alla coscia; aperto l'armadio, quindi, allungai il braccio per afferrare il vestito che avevo scelto di indossare per partecipare a quell'evento: un abito viola, stavolta turchese, con dei ricami neri a orlare la zona dei polsi nelle maniche e la parte finale della parte bassa dello stesso. Feci una giravolta davanti allo specchio e mi lanciai a recuperare le solite calzature comode, in tinta - questa volta - con i ricami dell'abbigliamento. Un ciuffo di capelli mi cascò davanti all'occhio, così capii di dover acconciarli prima di poter scendere per le scalinate e avventurarmi per il castello, così da raggiungere la Sala Grande in orario. Frugai nella mia roba, in cerca di alcuni fermagli che mi sarebbero stati bene e ne scelsi un tipo davvero curioso, nientemeno che a forma di libellula. Abbigliata e pettinata, mi avventurai per gli ambienti di Hogwarts, cercando Pam un po' qui e un po' là, sinché non arrivai al primo piano, chiedendo qui quo qua se qualcuno l'avesse vista. Se vedi Pam Mendel le puoi dire che Leta la sta cercando per andare assieme alla festa in Sala Grande?! Grazie! ripetevo praticamente una volta al minuto, visto il concitato movimento di persone che entrava e usciva dalla zona accanto alle cucine, dove anche gli elfi sembravano tanto indaffarati che, solo se gli si rivolgeva un cenno, trotterellavano via indispettiti e con sguardo un poco stanco. Recapitato il mio messaggio, andai via di là saltellando prima su un piede poi sull'altro, sinché raggiunsi e mi bloccai sul posto, l'entrata della stanza che avrebbe ospitato la festa a cui tutta la scuola era stata invitata. La mia bocca, nell'osservare l'enorme portone sostituito da un gigantesco ingresso a vetri che, decorato com'era, non lasciava intravedere ciò che si trovava alle sue spalle, si aprì mostrando una perfetta "O"; tutto attorno erano presenti una varietà di fiori che sarebbero stati anche difficile da contare da una persona sola. Wow, che bello! esclamai più per me stessa che per chiunque potesse trovarsi nei pressi in quel momento e mi avvicinai, fermandomi subito dopo sorpresa da una voce familiare si, ma che non ricondussi a nessuna persona di mia conoscenza in particolare. Il mio sguardo si spostò quindi sui cestini stracolmi di dolci, due per la precisione, storcendo la bocca in un'espressione perplessa per via dell'avviso posto sopra quelli di destra... Non c'era molto da pensarci su, io volevo "un dolce dolcetto che la mia serata avrebbe addolcito" e non chissà cosa che mi avrebbe fatto sentire una Leta più coraggiosa, per cui allungai la mano verso il cestino di sinistra, a stringere un muffin arricchito con dei pezzetti di frutta e lo avvolsi in un tovagliolo, lo avrei mangiato più tardi. I miei passi percorsero la distanza che mancava per raggiungere l'interno della sala a rallentatore, perché tutte le luci e i colori, mi sorpresero, trovandomi impreparata per quello spettacolo; i miei piedi stavano calpestando, non più le solite pianelle, ma un manto erboso soffice che, in alcuni punti si illuminava e, mi parve, di percepire un profumo come di campagna, quello che fa pizzicare delicatamente il naso quando ci si è immersi. Un movimento di qualcosa che percorreva la zona del soffitto che rappresentava una fantastica Aurora (Eheh <3) Boreale, mi fece sollevare la testa e intravidi una sorta di palco che si stava spostando per tutto l'ambiente. Che cosa fantastica! pensai, prima di posare lo sguardo sul tavolo di sinistra, dove era presente sia cibo che bevande, riservate a noi minorenni, con dei ben evidenti bicchieri rosa messi a disposizione per gli assetati. Ciao! Complimenti, è tutto molto bello! dissi alla Caposcuola Tassorosso e a quella Serpeverde, organizzatrici della serata, che stavano dando il benvenuto a tutti i partecipanti che, mano a mano, attraversavano la porta. Il mio sguardo, poi, si perse nell'osservare i presenti, facendo un cenno al mio compagno di lezioni Grifondoro che, avvolto da un vestito color pece (non che qualcuno si aspettasse un colore più sgargiante da parte sua), si era attaccato a una parete, in puro stile manifesto pubblicitario, e stava conversando con un ragazzino probabilmente del primo anno. Gira e gira la testa, le mie iridi si tuffarono addosso all'altalena sospesa sopra una vasca di palline colorate. Dai, quella è sicuramente per me! esclamai, afferrando il muffin avvolto nell'involucro e posandolo in un angolo della tavolata imbandita e tornando sui miei passi, raggiungendo il fondo della Sala Grande, dove si trovava l'attrazione che attirò la mia completa attenzione. Mi lanciai letteralmente sopra una delle seggiole senza spalliera, mantenendomi alle due cordicelle con le mani e mi diedi lo slancio, così da dondolare, sollevando bene le gambe quando mi trovavo in alto e abbassandole durante la discesa, così da accelerare sempre di più. Woooo! urlai contenta come pochi e con lo stomaco ben vuoto (niente incidenti e le palline sono salve), aspettando di essere pronta per lanciarmi letteralmente dentro la vasca di sfere multicolore.
    code: @Beatrix. ; @Francis.




    Il personaggio ha preso il veritaserum all'entrata: No
     
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    Samantha White - Corvonero
    Studentessa - II Anno - Narrato – Pensato - parlato © Hoperus

    Quel 7 febbraio quando Samantha assieme a Lauren rientrò nel dormitorio notò che gli era arrivata una lettera, fortunatamente era riuscito di procurarsi in qualche modo l’abito che voleva e cioè un vestito simile a questo:



    Dopo essersi vestite per la festa Lauren guardandosi insieme disse che sembravano due cioccolatini.
    Samantha sorridendo disse:
    è vero. Quindi siamo molto in tema con la festa no ?
    Quando lesse che le bacchette non erano ammesse si sorprese, perché alla fine era il loro unico mezzo di difesa, poiché essendo appena una strega dodicenne non sapeva usare gli incantesimi senza bacchetta, come alcuni adulti. Dunque cercò un posto dove mettere la bacchetta e si ricordò del salvadanaio Olemecco, ma poi guardò ma non la fessura era troppo piccola per la bacchetta e quindi cercò una borsa e dopodiché cercò anche uno degli studenti che non avrebbero partecipato alla festa di San Valentino poiché gli domandò Puoi rendere questa borsa più capiente e dopodiché rimpicciolirla?
    Fortunatamente riuscì a fare quello che aveva richiesto cosi avrebbe messo dentro la bacchetta lì dentro e poi l’avrebbe nascosta all’interno del suo dormitorio.

    Samantha assieme a Lauren si recò all’ingresso della sala grande e dove li c’era due ceste e vide che Lauren prese un cioccolatino da dove, forse spinta dalla curiosità di sapere cose sarebbe capitato lo prese anche lei dalla stessa cesta di Lauren.

    Subito dopo che Samantha lo mangiò, Lauren le prese la mano e le portò dentro per poi notare Adam con un primino, che sembrò di averlo già visto a Natale, e mentre Lauren salutava Adam, lei cominciò a salutare Zack, dicendo
    Ciao Zachary, è da Natale che non ci si vede. Grazie nuovamente per il regalo. E a te come va ?

    Quindi aspettò la risposta di Zack o che qualcun’altra persona la interpellasse.





    «Inizia un nuovo anno»


    CITAZIONE
    Il personaggio ha preso il veritaserum all'entrata: SI
     
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