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TheFedIvan.
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Il personaggio ha preso il veritaserum all'entrata: SI
Il personaggio ha abbracciato qualcuno: SI - AILSADeclannDeliaDrummondÈ strano il sangue di drago
Lei prende fuoco se lui apre bocca e le dice "Ti amo"
È sangue di dragoEd eccolo lì, il momento che non mi aspettavo. Perché l'ultimo istante che aveva preceduto il nostro contatto era quello sfiorarsi di dita in imbarazzo, o forse ancora quella lontana volta in cima al castello. Ma poi, cos'era stata quella sensazione che non sentivo più da tempo? Sedersi vicini e sentire le viscere contrarsi, poter leggere dentro i suoi pensieri su carta ma non su quelli reali. L'esclamazione di Ailsa seguì l'ennesima domanda a "alla Adam" che mi rigettava addosso le scelte.
"Sì, dovresti," gli dissi accettando senza remore, sospinta da un siero obbligato della verità che non sapevo di aver mangiato con un muffin tutto pieno di cioccolata. Quel "dovresti" detto con un sussurro, il contatto volontario che accettai con la titubanza di un cane bastonato quando sa che ciò che sta facendo provocherebbe solo legnate. Eppure, quando mi fece una domanda più esplicita, consegnata da quella mano aperta verso il soffitto, il mio corpo si mosse come se fosse stata Ailsa a farlo e non io, Declann. Eccoci, la mano dalle unghie smaltate che scivola a sfiorare la sua. Rossa in viso e... ricoperta di bolle di sapone?
Infatti, nel momento in cui le nostre dita si sfiorarono, i palmi si fecero amanti, i battiti si rendevano a contrasto, una scarica di bolle di sapone e di schiuma invase la sala, quella era una cosa completamente da Emily, ma nemmeno la battuta sarcastica di Adam mi impedì di concentrarmi veramente in un solo e unico momento.
"Guidi tu?" Gli sussurrai, forse non poteva nemmeno sentire la mia voce ma leggere solamente il labiale. L'ultima volta che avevo ballato con qualcuno, con Erick Miller, gli avevo rubato un ballo a musica spenta e a festa finita, ma lì sembrava qualcosa di studiato quanto bastava per essere giusta al momento giusto. Quando sperai che lui iniziasse a danzare, avevo puntato lo sguardo verso mia cugina, dispiaciuta di lasciarla da sola per quell'attimo che sarebbe stato di pochi minuti vista l'imminente conclusione della serata. Eppure, le sorrisi, con un certo grado di complicità.
Ailsa avrebbe capito. Ailsa capiva sempre tutto.
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