Carving words, blood spills out.

I'm guessing even murderers must put something on the radio,

why do I hear it playing from your car?

Lonely, isn't it?

don't tell me lies, I know you.

I'm sorry I had to hear your screams. No, I will not disappear.

AI!E!DEN

Love
Means nothing to me,
'cause I don't know what it is.
I'm just dying to be
All that I've been dreaming of.
And words betray me,
Contradict all I stand for;
But I'm still learning.
Yeah I'm still learning.

why did you come forward now? couldn't you wait?

why would you just let her bleed? why did you even come and tell me?

are you asking for forgiveness?

i can't even drown it all like I know you did, brother. Look me in the eyes,

tell me why you let them all die, before i kill you.

Wait, did I see a sign?
Wait, do I need advice?
Hey, is this by design?
Hey that’s fine
Wait, are you kidding me?
All the falsehoods and misery
All the bullshit and memories
Killin’ me

Code by © ϟ do not copy!

Apro la porta ma non sento niente. Non un saluto, non un fiato. Starà dormendo? Io mi faccio strada all'interno con passo silenzioso, mi chiudo dentro e guardo il piccolo ingresso. Qualcuno l'ha messo sottosopra, ma lo vedo, non è entrato nessuno. Ne sono così certo che non porto neanche la mano alla bacchetta, perché vedo le sue cose, i suoi giochi, sparpagliati fino alla cucina. Lì non c'è, ma la cerco comunque, mentre mi tolgo la giacca, so che non è lì ma lo faccio comunque. Qualcosa mi prende al petto, so che non dovrei ma stringo la mano destra a pugno e colpisco il piano della cucina. Non mi faccio male ma il tonfo è forte e so che quello che io non sento le mie ossa lo accusano comunque. "Corinne?", chiedo, ma non sento nessuna risposta, e mando a fanculo qualunque divinità mi abbia messo davanti il compito di prendermi cura di una bambina alla mia età. Poi ricordo che l'ho presa io di mia spontanea volontà, sono io che l'ho messa sotto la mia ala protettiva. E quindi mi mando a fanculo da solo.

Cerco la mia stanza, il salotto, ma ovviamente non c'è. Non voglio disturbarla, ma la sento, da dietro la porta semichiusa dalla sua cameretta. Quel mugolio sommesso mi fa stringere il cuore, e io non capisco davvero perché. Non è... patetica, quella sua debolezza? Non è qualcosa di cui dovrei disgustarmi? Io la sento e mi si contorce il volto in una smorfia, come se finalmente mi fosse arrivata la botta che ho dato in cucina fino al cervello. Ma non capisco, e non capirò mai, immagino, cosa diamine mi succede di fronte a lei. Perché apro la porta, e la vedo, avvolta nelle sue coperte, e la vedo girata verso la finestra, tra il pianto e la più assoluta confusione. Cosa dovrei fare, se non quello che faccio ogni volta? Sbaglio qualcosa? A queste domande mi si piega l'anima e non so cosa rispondere. Come un fiore contro mille venti, non posso muovermi, e le implicazioni dei miei errori mi prendono e mi sollevano per aria, mi stravolgono e mi lasciano ricadere a terra solo quando sento d'esser morto tra petto e schiena. Piove, eppure fuori c'è il sole. "Corinne?", dico, come se non fossi convinto sia lei, nascosta in quel fagotto da cui sbucano i suoi capelli biondi e lunghi.

Lentamente si gira, mi vede fermo sulla soglia. "... D-dov'eri?", mi chiede, ma io non so cosa dirle. Mi esce fuori solo "Corinne, non sei andata a dormire quando te l'avevo chiesto, vero?", e lei per tutta risposta corruga la fronte e la sua voce si rompe, e con quella mi si spacca un mondo davanti come un castello fatto di vetro. Mi urla. "Dov'eri?!"

E allora mi avvicino. Lei mi guarda, la vedo con gli occhi lucidi, ma deve aver pianto fino ad adesso. Cosa posso fare? Non lo capisco e vorrei ammazzarmi, non riesco a dirle niente ma mi abbasso fino ad arrivare faccia a faccia. E ora anche io devo avere gli occhi lucidi.

Da quant'è che non piango?

...

Forse è il momento di lasciarsi andare.

Ma non ce la faccio.

"Corinne... ero..."
"Eri fuori e non mi hai detto niente perché non vuoi che sappia che esci con questo o quello, ma io avevo bisogno di te e non mi hai neanche lasciato un biglietto, Lud!"

Mi si contorce lo stomaco. Lei mi chiama col nome di suo fratello. Mi viene in mente il suo corpo. Non ce la faccio, vorrei piangere, perché lo vedo, lì, aggrovigliato alla sorellina, senza respiro, senza battito. Io morirei per lei? Non lo so. E solo il fatto che ci sto pensando mi fa sentire debole, debole come non mi sentivo da anni, da quelli che sembrano secoli, e allora mi avvicino ancora un po', le tolgo i capelli da davanti al volto rigato di cascate di aghi che mi si conficcano nel cuore. Le poggio una mano sulla guancia tonda, la fisso negli occhi. "Corinne, era... lavoro importante. Lo sai che è difficile stare qui, solo noi due. Mamma e papà non ci possono aiutare..."

Io le mento, e non ho mai sentito una menzogna del genere pesarmi così tanto sulla coscienza. Gliene ho già dette fin troppe, di bugie, non riesco a controllarmi, inutile che queste mi facciano scoppiare per i sensi di colpa. Le do un bacio sulla fronte, caldo, silenzioso, perché lei ha smesso di parlare. E subito, da che la lentezza di quella scena mi stava divorando vivo dall'interno, m'abbraccia e mi stringe a se. Ricambio, sentendola singhiozzare.

"... Corinne.", la chiamo e basta, le accarezzo i capelli, la provo a calmare così. La stringo ma sento le braccia cadermi e accusarmi d'esser falso, mi rendono infimo in quello scambio d'affetto, perché so che io non sono abbastanza, come la forza con cui provo ad avvolgerla. Non è abbastanza. Non sarà mai abbastanza. Lei piange e piange, la giacca e la camicia più bagnate che sotto la pioggia della sera di prima.

"Sono qui, Corinne. Andrà tutto bene. Andrà... tutto bene."

Le dico così ma non ci credo. Non ci credo neanche per un secondo, e so che lei lo sente. Ma mi ama comunque. E cosa ho fatto per meritarmelo? L'ho strappata da un mondo che le apparteneva. Eppure... avevo paura, avevo paura per lei. Per una situazione che io non ho potuto controllare nonostante me ne sentissi pienamente capace, nonostante mi fossi ripromesso di salvare lei così come tutta la sua famiglia. Ero io che l'avevo messa in quella situazione, fin da principio? No. Certo. Mia madre era artefice di quella pupazzata, di quella macabra danza di burattini e inutili morali. Io e Corinne siamo vittime della stessa donna, eppure per qualche ragione mi sento responsabile. Anzi, non è che mi ritengo responsabile. Lo sono.

"Principessa mia, sorridi, sei tanto bella quando sorridi. Me lo fai un sorriso?", le chiedo. Non so neanche cosa sto dicendo ma io ci provo, ci provo con tutto me stesso a scaldarla. Io mi sento gelido, le sto dando tutto ciò che ho. Provo a staccarla da me per guardarla in faccia e finalmente prova a sorridere. Ride, quando mi vede serio, forse, vedo nei suoi occhi una luce che accende il mio spirito come nessun'altro sguardo ha mai fatto, prima d'ora. Poi rigira l'arco delle labbra, ma so che è più serena e la accarezzo ancora, le appoggio la testa sulla mia spalla e le liscio le dolci ondate d'oro che ricadono lungo il suo corpo, inizio a raggrupparle e a darvi un senso, mentre lei lentamente si placa. "Sei scemo.", mi dice, con questa voce piccola di chi ha paura di dire quello che dice, attendendo che la propria frase sia fraintesa e rigirata in mille e mille altri modi per metterla in cattiva luce. Io però annuisco.

In fondo, potrei risponderle d'essere altrimenti? Certo che no. Sono mille volte peggio di uno stupido. "Sono il tuo scemo?"

"Hm hm.", si struscia sulla mia giacca. "Profumi di buono.", mi dice. "... Anche te. Hai frugato nel mio armadio?", le chiedo. Non sono preoccupato, so benissimo che l'ha fatto, non una ma forse cento volte. Io non ci faccio più neanche caso, rido, lei sorride. "Lavanda.", mi sussurra. Mi si stringe il cuore. Certo che le piace, le ricorda una casa che non sa d'avere. "Buona scelta, Corinne.", e lei subito "Hm hm, lo so."

E' una bambina. Però ogni volta è come se sapesse mille cose in più di me, e io l'ascoltassi parlare ignaro del mondo che ci circonda, provando a capirlo attraverso i suoi occhi. Annuisco come se m'avesse impartito una qualche lezione, le bacio la nuca. Ci provo ad essere un bravo fratello, ma già so che la devo lasciare perlomeno per l'inizio mattinata, per puro egoismo, e mi fa male tutto. Non c'è un muscolo che non mi dica che sono nato bastardo. E in un certo senso è vero. "Hai fatto... un'altro incubo, Corinne?"

Lei annuisce. "E' tornato?"

Silenzio.

"Si."

"Ti ha detto qualcosa?"

"Si."

"E me lo vuoi raccontare?"

Silenzio.

Eterno e doloroso.

"Va bene, ne parliamo dopo, principessa mia. Io devo uscire per un'oretta, mi preparo e faccio delle commissioni al volo. Ma visto che ho lavorato tutta ieri sera, ti prometto che oggi starò con te tutto il giorno. Va bene, Corinne? Scrivi nel tuo diario quello che hai sognato, sai che sennò lo dimentichi.", le dico, ma lei lo sa già, lo sapeva già, e mi stringe alla vita come se non volesse più lasciarmi. "Corinne..."

Provo ad alzarmi ma non dico niente, non la scanso.

Non è dovere, il mio.

Vorrei stare così per sempre.

Però me ne vado. E perdo quella parte di me che è rimasta umana, perdo Ludwig.

Torno ad essere Aiden. Io odio Aiden.

by © ϟ do not copy!

teen!Z

I'll be back
I'll be back
That's what you said
When you left me

I wish I could stay
I wish I could stay
But I need some space
And you're in the way

Can you see me?
I'm dancing on my own
Can you hear me?
I'm crying out for help
Is it ignorance?
Or selfishness?
You said stay here
But I'm running out of air
I hope you know
As I wait
I suffocate

I hope you know
I hope you know
The air gets cold
When you don't hold me

The sky turns grey
The sky turns grey
The flowers fade
And blow away

Can you see me?
I'm dancing on my own
Can you hear me?
I'm crying out for help
Is it ignorance?
Or selfishness?
You said stay here
But I'm running out of air
I hope you know
As I wait
I suffocate

Should I chase you down?
Or should I keep waiting
Should I move on?
Or should I keep waiting

(Should I chase you down?)
Can you see me?
(Or should I keep waiting )
I'm dancing on my own
(Should I move on?)
Can you hear me?
(Or should I keep waiting )
I'm crying out for help
(Should I chase you down?)
Is it ignorance?
Or selfishness?
(Or should I keep waiting)
You said stay here
But I'm running out of air
(Should I move on?)
I hope you know
As I wait
I suffocate

Prompt 1: Bellezza

Il silenzio t'accompagna
e tra le nere piume
il sangue ristagna.

Debole sibilo
dal torto becco
della morta

rondine.

Bella.

Il volo eleva la sua forma,
riflesse nelle iridi
le volte che disegna,
stelle affisse su nel cielo.