Hogwarts: Il Paiolo Magico - {Harry Potter GDR}

Wunderkammer

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    La ragazza con la testa fra le nuvole!

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    Vi do il benvenuto nel mio gabinetto delle meraviglie!
    Entrate a vostro rischio e pericolo, qua non potrete trovare strani artefatti o coccodrilli essiccati attaccati al soffitto ma troverete curiosità sui miei personaggi, role, approfondimenti sui PNG e yada yada yada ~
    Vi lascio una piccola presentazione di me medesima e sottoscritta - qui trovate quella ufficiale . Vi lascio i crediti di rivuletpaper della bellissima illustrazione!

    Nome: Bianca
    Nickname: Flox, Mamma Tassa, qualsiasi vezzeggiativo di Bianca o lo stesso nome in qualsiasi lingua del mondo
    Compleanno: 19 Novembre
    Competenze: Doc, Zoologa (Malacologa e Entomologa)
    Passioni: teatro e gioco di ruolo
    Segno zodiacale: Scorpione ascendente Scorpione
    Allineamento: Legale Buono (molti mi danno del caotico)
    Cibo preferito: carbonara!
    Genere musicale preferito: non ve lo dirò mai
    Odio: le piante, non le capisco (che paura il regno vegetale)


    Edited by Flox Pollimon - 20/11/2023, 15:09
     
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    ~ Pam Mendel ~
    LhGuCFS

    ☀ Nome completo: Pam Mendel
    ☀ Data di nascita: 26/02/2011
    ☀ Casata: Tassorosso II anno
    ☀ Ruolo: Studentessa e Cacciatore Tassorosso
    ☀ Stato sentimentale: Single
    ☀ Bacchetta: legno di Larice, lunga dodici pollici, molto flessibile. Il nucleo è composto da radice di Valeriana e una scaglia di Salamandra
    ☀ Scheda: 🐌
    ☀ In breve: Pam è una studentessa Tassorosso molto paziente, con una grande passione per la cucina.
    Può essere ricordata come quella con una grande chiocciola (Tydus) come animale domestico, che sembra fissare tutti male se la scambiano per una lumaca.
    Pam ha una grande paura dell'altezza e soffre di vertigini. Suo padre era un lupo mannaro, scomparso nel lontano 2017.
    Durante il suo primo anno di scuola ha potuto legare e creare amicizie con alcuni compagni di classe, soprattutto con Lilith e Leta) ma ha avuto la sfortuna di diventare il bersaglio di Summer, studentessa Serpeverde più grande di lei.
    Emily, la prefetta Tassorosso, la sta aiutando a trovare il coraggio e la fiducia in sé stessa, facendola iscrivere alla squadra di Quidditch.
    Tra prove di canto nella Foresta Proibita, brutte cadute e un anno scolastico non eccezionale, Pam è pronta a cominciare il secondo anno.


    Caparezza - UNA CHIAVE
    corook - it's ok!
    Guilhem Desq - Cicatrices
    Jónsi - Go Do
    Jónsi - Where No One Goes [Volo - Prima Lezione - Primo Anno (PB)2022/2023]
    Laurent Perez Del Mar - She Is Dead
    Nicola Segatta - Blow Blow Thou Winter Wind (feat. Piccola Orchestra Lumière, Adele Pardi, Trio Broz, Monika Leskovar, Giovanni Sollima) (As You Like It) [Blow, Blow, Thou Winter Wind]
    Sufjan Stevens - Lonely Man of Winter (Doveman Mix feat. Melissa Mary Ahern)
    Sufjan Stevens - Majesty Snowbird (LIVE)
    The New World Renaissance Band - Wee Be Soldiers Three




    ~ Kikilia Eike ~
    dPeYQiL

    ☀ Nome completo: Kikilia Eike
    ☀ Data di nascita: 10/12/1990
    ☀ Scuola: Scuola Multiculturale di Atena (Diploma 2009)
    ☀ Ruolo: Un quarto gigante, Assessore UCMI
    ☀ Stato sentimentale: Single
    ☀ Bacchetta: Legno di Ontano, lunga 14 pollici e molto flessibile, con nuclei di Elleboro e Polvere di Corno di Unicorno.
    ☀ Scheda: 🌱
    ☀ In breve: Kikilia è un ibrido, con il sangue di gigante al 25% nelle vene. Da poco si è trasferita in Inghilterra, finalmente decisa a percorrere il suo percorso da Studiosa di Magia Internazionale. Il suo obiettivo: rafforzare le relazioni tra creature, esseri e "normali" maghi.
    Accolta subito da Cormac e diventata sua nuova coinquilina a Fondo di Lavante, Kikilia ha avuto l'opportunità di diventare assessore UCMI.



    Capital Cities - Safe And Sound
    Gio Evan - Sei perfetta
    Harry Nilsson - Gotta Get Up
    Levante - Mater
    Max Richter - Spring 1 - Recomposed: Vivaldi's Four Seasons








    ~ Rose O'Sullivan ~
    JrsD04u

    ☀ Nome completo: Rose O'Sullivan (conosciuta anche come Robin Maccready e Robin Red)
    ☀ Data di nascita: 27/10/1999
    ☀ Scuola: Hogwarts, Ex-Corvonero (Diploma 2018)
    ☀ Ruolo: Studentessa LUM/Aspirante Auror, ladra e avvelenatrice
    ☀ Stato sentimentale: Fidanzata ()
    ☀ Bacchetta: Legno di Noce, lunga 11 pollici, flessibile, con Nuclei di Petalo di Elleboro e Ragnatela di Acromantula
    ☀ Scheda: 🍂
    ☀ In breve: Dopo la morte della sua famiglia per mano di mangiamorte, Robin ha deciso di darsi alla fuga creandosi una nuova identità e cominciando una nuova vita da ladra.
    Dopo un furto andato - molto - male, ha legato con Nate e tra rapporti che si spezzano, arresti, paure e angosce, duelli con il Capo Auror e un amore appena sbocciato con Kharis, Rose sta cercando di riprendersi la sua identità, iscrivendosi all'università e cominciando a studiare per diventare un Auror.


    Baustelle - Baudelaire
    Baustelle - La canzone della rivoluzione [Domani Nella Battaglia Pensa A Me]
    Brunori Sas - Colpo di pistola
    Brunori Sas - Come Stai
    Bon Iver - Michicant
    Bon Iver - Perth
    Cesare Cremonini - Nessuno Vuole Essere Robin (Per Pianoforte e Voce) [Nessuno Vuole Essere Robin]
    Coldplay - Atlas (Hunger Games: Catching Fire)
    Gio Evan - Fontana
    Gio Evan - Sei diventata dura
    Hamilton - History Has Its Eyes on You [I Know It's A Bad Idea]
    Ibrahim Maalouf - True Sorry
    Levante - Antonio
    Levante - Magmamemoria [Nessuno Vuole Essere Robin]
    Lune - Leave The World Behind [Leave The World Behind]
    Mudimbi - Parlami
    Mudimbi - Paura
    Mudimbi - Sparirò
    Nick Mulvey - We Are Never Apart
    Pasino - Come un Pazzo [Opportunity Makes A Thief]
    Preßburger Klezmer Band - Oyfn veg shteyt a boym
    Sleeping At Last - You Are Enough (Acoustic)
    Sonya Belousova & Giona Ostinelli - Luffy Help Me
    The Cinematic Orchestra - To Build A Home





    ~ Robert Blanchard ~
    oGRxrzm

    ☀ Nome completo: Robert Blanchard
    ☀ Data di nascita: 04/04/1996
    ☀ Scuola: Ilvermorny, Ex-Thunderbird (Diploma 2014)
    ☀ Ruolo: Prima bacchetta di Adnah, Cartomante, Bob
    ☀ Stato sentimentale: Fidanzato ()
    ☀ Bacchetta: Dodici Pollici, molto flessibile, legno di Sicomoro, Radice di Albero della Gravità e Piuma di Sparviero della Nuova Brittania
    ☀ Scheda: 🍄
    ☀ In breve: Cresciuto per ricoprire il ruolo di prima bacchetta di sua madre, Bob è un duellante eccellente e divinatore. Il suo viaggio alla ricerca di Nate si è concluso, ma ora deve trovare un modo per colmare 9 anni di assenza. Se avete bisogno di una guida nell'oscurità del futuro, è il mago che fa per voi.


    aivi & surasshu - Steven Meets Pink Steven [Wait For Me, I'm Coming]
    Anaïs Mitchell - Wait for Me [Wait For Me, I'm Coming]
    André De Shields - Road to Hell
    Brunori Sas - La vita liquida
    Christopher Tin - Haktan Gelen Şerbeti - "The Drink from God"
    Christopher Tin - Waloyo Yamoni - "We Overcome the Wind"
    Cosmo Sheldrake - Wriggle
    Franco Battiato - Da oriente a occidente
    Gio Evan - Fontana
    Hans Zimmer & Radiohead - (Ocean) Bloom
    Lo Stato Sociale - Niente Di Speciale [Resort Estivo 2023]
    Management - Come la Luna
    Max LL - Meteoroids
    Mudimbi - Fred Astaire
    Raphael Gualazzi - Nah Nah
    The Avalanches - Running Red Lights [A Pink Champagne Corvette]
    The Oh Hellos - Constellations
    The Oh Hellos - New River








    Edited by Flox Pollimon - 27/10/2023, 10:04
     
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    The maiden flightFrom Volo - Prima Lezione - Primo Anno (PB) 2022/2023

    Pam Mendel - SHEET
    narrato – «parlato» – pensato
    Il cuore le stava martellando nella orecchie, quasi isolandola dal mondo che la stava circondando. Sentiva sotto di sé il vuoto e cercava di aggrapparsi con tutte le forze alla scopa e quando si ricordava che anche questa galleggiava nel vuoto veniva assalita da una nuova ondata di terre. Qualcuno cominciò a richiamarla e ci mise qualche secondo per recepire quella informazione.
    Era Phoebe. La voce era vicina e Pam socchiuse un occhio, vedendo la sua compagna di casa che cercava di attirare la sua attenzione. Pam non riusciva a muoversi ma cercò di ascoltare le sue parole. Cominciò a fare dei grandi respiri, seguendole. Si tirò un po’ su, come per riprendersi ma il suo sguardò andò oltre la figura di Phoebe, verso il suolo e tutto ritornò a roteare.
    In quel momento le parole dell’altra la recuperarono. Doveva concentrarsi su di lei.
    «S-sì» disse a stento, mentre cercava di respirare. La scopa forse aveva intuito qualcosa e stava piano piano scendendo di quota, arrivando all’altezza di Phoebe, affiancandola. Pam stava ancora visibilmente tremando ma cercava ora di combattere quella paura, anche se non sapeva gestire le ondate che sentiva arrivare.
    «V-Voglio scen-scendere» balbettò alla Tassorosso mentre respirava a scatti. Le cominciava a girare seriamente la testa.
    La lezione però non era finita. Il professore infatti dopo essersi complimentato e aver suggerito di riflettere su una carriera da giocatore di Quidditch… «No grazie» fu il commento infatti di Pam, il professore disse che era il momento di passare alla pura pratica volando in libertà.
    Il terreno del campo risuonò, facendo capire a tutti che ogni caduta sarebbe stata morbida. Pam strinse di più il manico della scopa. Non poteva saltare quella parte? Lanciò uno sguardo ad esempio verso Lilith. Non aveva visto la sua caduta ma notava il suo nervosismo. Poteva avvicinarsi a lei per chiederle di andare dal professore insieme per una giustificazione ma per farlo doveva scendere dalla scopa e quella maledetta non aveva intenzione di abbassarsi ulteriormente.
    Il professore continuava a parlare, dando istruzioni per comandare la scopa, sia con il manico sia facendo intuire che la scopa poteva percepire i pensieri e quindi assecondarli. Lei voleva scendere però e non ci stava riuscendo!
    Si rivolse a Phoebe, cercando di non farsi montare dalla paura.
    «Io scendo» le disse, sperando di farlo intuire anche alla scopa. Sarebbe andato tutto bene, se non si fosse accorta della grifondoro che cominciò a schizzare a tutta velocità, con delle acrobazie che la lasciarono a bocca aperta.
    «Wow» e per un attimo non sentì la paura di essere su quella scopa, forse perché si era completamente dimenticata di non avere i piedi per terra. Sarebbe stato bello …
    «Oh no! Phoebe!» quasi urlò cercando di agguantare con una mano, fallendo, la sua compagna quando sentì la scopa partire a tutta velocità.

    - -

    La velocità la stava disorientando, non trovava un punto di riferimento ma sapeva che se sarebbe andata a dritto si sarebbe schiantata contro i palchi che circondavano il campo. Perché quella scopa era partita! Aveva avuto un moto di ammirazione non di voglia di volare!
    «Fermati! Fermati!» cominciò a supplicarla terrorizzata, mentre cercava disperatamente facendo forza sul manico di alzare la traiettoria della scopa. Fu un gesto brusco e da un volo orizzontale passò ad uno verticale. Lanciò un rantolo, ritrovandosi senza fiato per urlare, mentre la scopa decideva di testa sua di volare in verticale vicino ad una delle torri. Così non stava andando affatto bene. Cercò di spingerla a girarsi per ritornare in orizzontale ma la scopa le fece fare una piroetta sul posto. Ora stava girando tutto intorno a lei.
    Si stava per mettere a piangere. Chiuse la mano in un pugno. Se non lo capiva con le buone… tirò un pugnò sulla punta della scopa, dove era già rovinata. Le dispiacque per un attimo ma poi si impaurì perché la scopa cominciò ad interrompere la sua corsa sbarellando a destra e sinistra.
    «ASCOLTAMI!» strillò al pezzo di legno. Le dispiaceva tantissimo per quel gesto che aveva fatto ma non potevano continuare così, dovevano collaborare. Aveva le lacrime agli occhi per lo spavento che si era presa e per il terrore che stava vivendo. Si guardò intorno e cercò un punto dove fermarsi. Non se la sentiva di scendere, aveva paura a guardare in basso. Vide i tre cerchi. Ce la potevano fare.
    Provò a girare la scopa ma questa per poco la fece ribaltare.
    «Andiamo andiamo andiamo» cominciò, mentre riprovando la scopa si impennò di nuovo, più di prima, facendola quasi cadere all’indietro. Le saltò il cuore il gola. Cosa poteva fare?
    «Non dovevo colpirti lo so. Ti ho fatto male e spero di non averti rotta ma ho avuto paura» cominciò a dire al pezzo di legno che sentiva sinceramente di aver tradito «Però non sono come te, non sono fatta per volare. Dovrò imparare e non mi va, devi aver pazienza… Scusa» disse sentendosi improvvisamente stanca, per effetto dell’adrenalina che aveva accumulato.
    La scopa sembrò recepire quelle scuse e si impennò un po’. Sembrava quasi volerle comunicare un “seh! Credi che mi abbia fatto qualcosa quel pugno! Sono forte io!” che fece sorridere un attimo Pam. Cercò di spostarla di nuovo verso la zona degli anelli e la scopa cominciò a obbedire. Si accorse che guardando un punto fisso riusciva a dirigersi meglio e concentrandosi solo su quello evitava di guardare quello che succedeva sotto di lei. La scopa la sosteneva quasi da farle dimenticare che non era più ancorata al terreno.
    Vide da lontano Leta e cominciò a sbracciarsi. Si sentiva stanca e la scopa stava andando pianissimo.
    «Leta!» la chiamò, mentre si avvicinava lentamente a lei. Sperò che l’altra l’aiutasse o nello scendere o nell’aggrapparsi agli anelli.
    Those patient Hufflepuffs are true, and unafraid of toil.

    credits e code © by Francis.

     
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    Bittersweet victoryFrom TRASF - PB - Lezione I - 22/23

    PAM MENDEL - Tassorosso
    I Anno - Narrato - Pensato - parlato © Hoperus
    Pam aveva sperato che Phoebe si fosse ripresa, avendo sentito la sua mano sulla spalla, come per congratularsi del lavoro fatto. Le sorrise di rimando, alzando il pollice sfinita. Cominciava a percepire un inizio di mal di testa. Aveva dato il massimo in quell'esercizio. Si tirò su quando vide l'uccellino atterrarle sul banco.
    Ciao gli disse non sapendo se fosse un caso o meno la sua presenza lì. Era stato attirato dalla Lira? Il professore la raggiunse dopo pochi attimi e le rivolse un sorriso che significava che aveva fatto un buon lavoro. Evitò di tirare su le braccia al cielo in segno di vittoria perché era a lezione e soprattutto perché ora ad essere in difficoltà era Phoebe. Istintivamente andò a con la mano a stringere quella della compagna.
    Non è vero e lo sai meglio di me le disse cercando di incrociare il suo sguardo carico di lacrime. La gioia di essere riuscita nell'intento si era infranta come lo specchio. Forse sarebbe stato meglio se avesse fallito come al solito.
    All'arrivo del professore Pam lasciò lentamente la mano di Phoebe, ascoltando di sfuggita. Pam si promise che l'avrebbe aiutata nell'esercizio, anche a costo di farsi venire il più grande mal di testa della sua vita.
    Non era comunque l'unica ad avere avuto dei problemi con l'incantesimo. Si girò un attimo, vedendo il professore che porgeva del cioccolato a Lilith. Quella sua vittoria stava avendo un retrogusto sempre più amaro. Phoebe pronta a piangere e Lilith fuori forma. Non era più così esaltata. Guardò Leta da lontano e fu sollevata di vedere che almeno lei era entusiasta del risultato.
    Il professore alla fine si congratulò con tutte, dicendo che chi era riuscito nell'esercizio poteva tenersi l'oggetto, visto che erano mere copie dell'originale. Chi aveva fallito invece avrebbe continuato il lavoro come un compito per casa. Pam guardò prima Phoebe e poi la Lira, il segno del suo "successo" in quella prova. Mossa dall'istinto e mordendosi leggermente il labbro inferiore per lo sforzo che fece, prese con la mano quattro corde e con un gesto controllato e secco (aveva visto qualcosa del genere durante le prove di sua madre, da parte di qualche membro dell'orchestra insoddisfatto del suono di una corda) le strappò.
    Mi sa che faremo i compiti insieme... Così possiamo pensare alla nostra fuga per Londra senza problemi sussurrò a Phoebe mentre stringeva nel pugno le corde strappate con un largo sorriso.

    Era arrivato il momento di passare alla fase successiva della lezione. Pam aveva riposto nella tracolla la falsa-Lira e tirato fuori il quaderno dove scrisse velocemente degli appunti. Era un po' stanca, quindi li prese in maniera essenziale. Scrisse ad un angolo del foglio "cerca in biblioteca". Segnò comunque i punti fondamentali: muto permetteva di cambiare un oggetto inanimato in altro, anche vivente (purché si sapesse quale fosse l'anatomia interna) e commuto permetteva di aggiungere, cambiare qualcosa all'oggetto. Non doveva essere difficile, doveva solo concentrarsi come al solito e avere la giusta dose di volontà. Inarcò le sopracciglia con espressione sorpresa quando notò la comparsa di oggetti di ogni tipo che vennero poi distribuiti dal professore. Pam guardò incuriosita la paperella di gomma con uno strano vestito nero e un pipistrello stampato sul petto. Non conoscendo BatMan, la streghetta non riusciva proprio a capire perché l'avessero conciata in quel modo. Se la rigirò tra le mani ascoltando le parole del professore.
    Guardò Estia e il suo oggetto, ovvero uno strano pallone. Chissà in cosa lo avrebbe trasformato! Però ora doveva pensare alla paperella.
    Ce la possiamo fare disse riferendosi a sé stessa, alla papera e alla sua compagna di banco. Si strofinò con la destra l'occhio, sentendosi stanca ma non volendo demordere.
    Doveva pensare a qualcosa di non troppo complicato. Le sarebbe piaciuta una pianta ma al momento non si sentiva pronta. Sapeva che avrebbe dovuto pensare a qualcosa di organico per commuto, quindi decise di non sforzarsi troppo. Però avrebbe potuto mantenere quella prima idea scegliendo qualcosa di legno come ... una pipa. Storse il labbro al primo oggetto pensato, non sapendo se continuare con quell'idea. Una pipa era semplice da ricreare. Testa e bocchino. Non sapeva bene il funzionamento della pipa ma sperava che il professore non volesse provare la sua creazione fumando in aula, era contro le regole!
    E che pipa sia mormorò accettando quell'idea. Mosse la bacchetta e la puntò contro la paperella di gomma.
    Muto! ordinò e la paperella cominciò a deformarsi, all'inizio senza seguire un vero e proprio senso. Strizzò gli occhi, aggrottando la fronte, cercando di concentrarsi e focalizzandosi sulla figura della pipa. Doveva trasmettere la sua volontà alla bacchetta. Cominciò a pensare innanzitutto alla testa, che poteva combaciare a quella della papera. Questa cominciò a gonfiarsi assumendo un aspetto simile a quello di un uovo. Sulla cima però cominciò a sprofondare, per creare quella buchetta dove si metteva il tabacco. Il resto del corpo intanto diventava sempre più sottile, allungandosi e seguendo l'onda che aveva l'idea di pipa di Pam. Trovata una forma il materiale cominciò ad indurirsi, dalla gomma passava al legno. Pam cominciò a pensare al legno del suo banco, per dare una direzione alla trasformazione dell'oggetto. Mollò la presa quando davanti a lei c'era una pipa, una brutta pipa ma si poteva riconoscere come tale. La prese tra le mano, vedendo che era riuscita a rendere cavo anche il bocchino.
    Si alzò dal banco e si diresse da Estia, pronta per lo scambio.
    Oh, per me? disse con tono sorpreso, quando ricevette da Estia una scatola di cioccolatini. Rimase stupita della bravura della Corvonero. Si diresse verso il suo banco e ricordandosi del gesto del professore nei confronti di Lilith, ovvero della cioccolata offerta, e dimenticandosi per un attimo che quelli non erano veri e propri cioccolatini ma un pallone trasfigurato... ne assaggiò uno. Arrivò al banco di Phoebe con una espressione stupita: era buono! Non riusciva a capire il sapore, sembrava cambiare ogni volta che pensava a qualcosa, ma le stava piacendo!
    Mangia! disse a Phoebe mettendole un cioccolatino accanto.
    Poi mise la scatola di cioccolatini sul suo banco. Come poteva trasfigurarla? Doveva pensare a qualcosa di semplice e l'idea di aggiungere delle zampe, anche se poco originale, la stuzzicò. Qualcosa di semplice ... le zampe di insetto potevano essere perfette! Non conosceva l'anatomia ma doveva essere molto più semplice e intuitiva di una zampa di una gallina o di un gatto (Nota del Giocatore: beata ignoranza!). Otto zampe di ragno erano quello che ci voleva!
    Impugnò di nuovo con forza la bacchetta e cominciò a concentrarsi. Otto zampe, nere come la pece, un po' pelose ma tutte uguali. Divise in tre parti, dentro ... c'era qualcosa dentro ma se le immaginò uniformi anche dentro. Zampe grosse, rigide abbastanza da sostenere la scatola, ma anche flessibili per compiere qualche passo. Sarebbero comparse dai bordi esterni della scatola. Pam cercava di immaginarsele il più preciso possibile, cercando di richiamare a sé tutta la volontà che le era rimasta.
    Se dovessi fallire ... pazienza si stupì per quel pensiero. Era la prima volta che riusciva a formularlo nella sua mente e si rilassò improvvisamente. Non mollava la presa da quell'idea delle zampe, ma anzi, riuscì per un attimo a intravederla con chiarezza sulla scatola. Poteva funzionare! Doveva solo tentare!
    Commuto! recitò, desiderosa di vedere otto grandi zampe di ragno spuntare dalla scatola.

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    Say Cheese!From Babbanologia - PB - Seconda Lezione A.A. 2022/2023

    PAM MENDEL - Tassorosso
    I Anno - Narrato - Pensato - parlato © Hoperus
    Avrà bisogno di una mano? aveva sussurrato all'amica serpeverde, dopo quel ragionamento sul rischio di presentarsi a fine anno, sporgendosi appena nella sua direzione, dando un'ultima occhiata alla nuova arrivata . Chissà come si era sentita Phoebe ... sentì l'impellente bisogno di scriverle, per sapere come stesse andando in Canada ... Guardò Lilith, come alla ricerca di un contatto di chi era vicino a lei. Il suo pensiero non poteva andare oltre l'oceano: doveva concentrarsi per non combinare pasticci o dare brutte risposte.

    Aveva arrossito leggermente, quando il prof l'aveva "sgamata" o meglio, aveva capito che non era la farina del suo sacco quel ragionamento ma preso direttamente dalla lezione di incantesimi. Nel suo caso erano stati semplici appunti, mentre altri studenti che sembravano aver seguito in presenza la lezione, avevano finito con dei ragionamenti simili se non identici. Il rossore non era diminuito dopo la spallata di Lilith, ma riuscì a sorriderle un po' impacciata, per poi ascoltare l'ultima risposta, quella della sua vicina di banco. La guardò un po' stupita, non sapendo lei stessa tutte quelle informazioni. Si chiese se avesse qualche parente magonò ma ... ora non c'era tempo per le domande, dovevano saltare.

    Si era mossa lentamente, per niente felice di usare una passaporta, ma se era per andare a teatro... questo e altro, no? Deglutì leggermente, mentre il professore ricordava loro l'incantesimo da lanciare. Non aveva avuto modo di esercitarsi così tanto ma sorrise lo stesso, un po' contagiata dal suo entusiasmo. Guardò Emily mentre dava le indicazioni per usare quella buffa passaporta e al segnale la toccò.

    La sensazione fu sgradevole come sempre, ma almeno in quel caso non venne colta dalla nausea. Stava forse facendo l'abitudine? O forse era già effetto del teatro? Sorrideva a vedere la grande struttura a lei sconosciuta e mentre seguiva il professore si perdeva nell'osservare la struttura dall'interno.
    Che bello... boccheggiò, estasiata e quasi dimenticandosi di essere ad una lezione. Glielo ricordò il professore, dando le indicazioni su dove applicare l'incantesimo, con l'obiettivo di individuare magonò e babbani in platea. Pam annuì, mentre cercava un posto. Mettersi vicino ad Emily? Fu Adam ad anticiparla posizionandosi vicino alla prefetta. Decise allora di mettersi in un posto centrale, ma che fosse più vicino al professore, stando lontana dal grifondoro e sperando nell'aver vicina Lilith. Sarebbe stato bello anche guardare uno spettacolo insieme - ed era anche soddisfatta di averci azzeccato sull'opera!

    Era riuscita a portarsi alla mancina il catalizzatore senza farsi accorgere da nessuno dei presenti in platea. Era agitata? Sì, le mani le sudavano. Non doveva pensare alla sua poca preparazione ma già questo era un pensiero che cominciò a sommarsi al suo timore. La musica non l'aiutava a concentrarsi molto bene. Ansia da prestazione? Emily la stava guardando? Chiuse gli occhi.
    Non ci pensare, non ci pensare sussurrò, storcendo le labbra. Si aggrappò alla sensazione di stare lì, ferma, occhi chiusi, cieca, non sapendo cosa ci fosse in platea. Maghi? Babbani? Magonò? L'incantesimo avrebbe reso chiaro tutto, lampante!
    Magicis Agnosco! recitò decisa e avvenne l'imprevedibile. Forse si era distratta per l'inizio della nuova canzone? Forse la bacchetta aveva preso troppo alla lettera il "lampante"? Non l'avrebbe mai saputo, ma l'effetto fu un lampo, un flash che partì dalla punta del suo catalizzatore illuminando parte della platea.
    Percepì come una coltellata lo sguardo della Mills e mentre Pam sperava di essere divorata dalla terra seduta stante, una persona dalla platea si voltò.
    Niente flash! Lo sai che è vietato scattare foto durante la rappresentazione? le soffiò quello che poteva essere ben riconosciuto come babbano anche senza uso di incantesimi. Il professor Cooper intervenne subito, scusandosi con lo spettatore semplicemente e fortunatamente infastidito, inconsapevole della magia appena fallita.
    Scusate scusate scusate scusate un eterno bisbiglio cominciò ad uscire dalle sue labbra, mentre si portava per la vergogna entrambe le mani al volto per la vergogna e lentamente sprofondava giù, lungo la seduta, volendo sparire dalla faccia della Terra.

    UwSBPeA

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    PericuloFrom CDCM - 2022/2023 - PB - Prima Lezione

    PAM MENDEL - Tassorosso
    I Anno - Narrato - Pensato - parlato © Hoperus
    Anche se le professoresse avevano lanciato su di loro un caldagoccia, Pam sentì un brivido gelido salire lungo la schiena davanti al labirinto. C'erano delle calde fiaccole ad illuminare la strada, ma con il sole sempre più basso il labirinto diventava spettrale e Pam non era proprio un cuor di leone. Aveva dovuto lasciare i Bunnerfly per arrivare fin laggiù, al limitare del labirinto con dieci Crup e due guardiacaccia ad attenderli. Pam sorrise un po' impaurita vedendo le code mozzate agitarsi al loro arrivo, come se fossero ben felici di vederli.
    Pam ascoltò la professoressa Atwood dare loro le indicazioni di usare l'incantesimo di fiducia sui Crup per poter essere guidati all'interno del labirinto e ritrovare gli oggetti dati alle due donne. Erano invisibili, quindi il fiuto della creatura era fondamentale per quella caccia al tesoro che Pam avrebbe voluto evitare o almeno fare con la luce del sole. La tassorosso estrasse la bacchetta, rigirandosela tra le dita e lanciando occhiate un po' preoccupate al Crup davanti a lei. Non aveva paura di lui, anche se sapeva quanto potesse diventare feroce. Lo sguardo della ragazzina andava al labirinto. La sua paura comunque era messa a dura prova dal fatto che doveva ritrovare il ditale di suo padre e quindi doveva darsi una mossa per sfruttare la poca luce che aveva a disposizione.
    Ah già, non posso fare affidamento sulla vista si corresse, guardando il Crup di nuovo. Sembrava attendere la sua mossa con una pazienza invidiabile. Due respiri, concentrazione e percezione del suo potenziale che serviva a caricare la sua bacchetta. Cominciò a pensare a qualcosa che potesse avvicinare il cane: ossi, un sorriso, parole dolci... qualsiasi cosa che già in lei potevano far scattare una scintilla di fiducia nel prossimo anche se sconosciuto.
    Fiducia Crup! recitò muovendo la bacchetta verso la creatura. Deglutì sonoramente quando lo vide muoversi, con la coda che si muoveva frenetica e avvicinarsi a lei. Le scappò una risata quando l'animale cominciò ad annusarla ovunque, soprattutto nella zona dei fianchi - forse dove aveva tenuto fino al prima dell'inizio della lezione una cioccorana.
    Annusò poi l'aria intorno a lei e poi si diresse verso il labirinto.
    Aspetta! lo richiamò, cominciandolo a seguire. Il Crup andava tranquillamente al trotto, mentre Pam più volte lo vedeva andare troppo in là. La creatura stava prendendo troppe svolte a destra sparendo dalla sua vista. Aumentò la velocità del suo passo per raggiungerlo. Al fianco dell'animale, Pam si guardava talvolta intorno, come per timore di veder spuntare chissà quale creatura dall'oscurità.
    Destra... sinistra ... dritto ... sinistra ... La tassorosso stava vagando da chissà quanto tempo, ma il Crup ancora al suo fianco sembrava avere chiara la scia da seguire. Forse era messo in difficoltà anche dagli altri suoi simili che cercavano qualcosa insieme a lui ... o forse quella che venne completamente distratta dal fruscio causato da un Crup e dal suo accompagnatore fu lei. Si era spaventata, già era troppo buio e poi la sua fiducia nei confronti del Crup era sparita ... insieme alla creatura.
    No...! le uscì un suono strozzato, guardandosi a destra e a sinistra ma del cane nessuna traccia. Cominciò ad avanzare, accelerando il passo ma quando si ritrovò davanti ad un vicolo cieco scoprì con orrore di aver perso la sua unica guida là dentro.
    Stupida, sono una stupida piagnucolò portandosi una mano a stringersi i capelli. Si avvicinò all'alta siepe cercando di passarci attraverso ma fu inutile.
    Phoebe! Lilith! ... lanciò quei due nomi ma tendendo l'orecchio doveva essere finita in una zona del labirinto non frequentata dai suoi compagni. Tirò su con il naso, cercando di ricacciare le lacrime che stavano spuntando per la paura.
    I-In ca-caso di b-bisogno balbettò prima di cercare di calmarsi e cercare di concentrarsi. Gli avevano dato le istruzioni: dveva lanciare un Periculum ma il suo balbettio non l'avrebbe aiutata a mandare il segnale d'allarme.
    N-Non mi t-troveranno p-p-più mormorò, immaginandosi già i tentativi fallimentari di trovarla. Quanto durava l'incantesimo Caldagoccia? Sarebbe morta di freddo prima di far trovare qualcosa di suo ad un Crup per cercare una traccia?
    Puntò la bacchetta verso l'alto. P-Pe-perriculum nulla. Questo aumentò la sua frustrazione PE-PERICULO disse a gran voce ma ancora nulla e aveva anche sbagliato il nome dell'incantesimo. La mano destra andò nelle tasche, come per cercare il ditale per darsi forza ma ahimé era chissà dove in quel labirinto. Sospirò e sentì le prime lacrime rigarle il viso. Alzò di nuovo il braccio sinistro, mentre il petto veniva scosso da singhiozzi.
    Sfogati e calmati le aveva detto qualche volta sua madre in momenti di difficoltà. Piagnucolò per un minuto buono, lasciando la paura scivolare via con le lacrime. Poteva farcela. Il braccio ritornò a puntare verso il cielo
    PERICULUM!

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    ROSE O'SULLIVAN

    Rudere O'Sullivan

    27 Ottobre 2023 00:07
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    L'esile figura di Rose O'Sullivan si materializzò nel mezzo di ciò che rimaneva di una filare di alberi. Legni contorti, bruciati, pietre che avevano resistito al calore delle fiamme confermavano che era arrivata a destinazione, mentre venivano illuminati dalla punta della bacchetta della ragazza. Cominciò a salire la bassa collina che l'avrebbe portata a casa.
    Doveva essere piovuto da poco, la terra era fangosa e la fredda umidità le entrava nelle ossa. Si sfregò la mano sul braccio e poi sul petto, cercando di riscaldarsi. Faceva freddo anche quando era nata tanto da quasi metterle una sciarpa al collo dopo il primo vagito.
    Non aveva informato nessuno di quel salto, era una necessità che si era tenuta silenziosamente dentro. Era un qualcosa che doveva fare da sola, senza essere accompagnata, senza far preoccupare nessuno. Era disposta a sentirsi rimproverata poi, in caso.
    « Sono tornata » sussurrò, mentre con un piccolo salto varcava quello che rimaneva della porta di ingresso, atterrando su una piccola pozza. Nessuno le rispose, era ovvio ma attese ugualmente, chiudendo gli occhi. Da lontano sentì il soffio di un barbagianni, ma nessuna voce umana giunse alle sue orecchie.
    « Tranquilli, non sono qui per altri duelli » rassicurò i mattoni e le assi di legno, camminando in direzione del salotto. Il Lumos non le permetteva di illuminare tutto quello intorno a lei ed era un bene. Le permetteva di immaginare le mura della casa, fondendo la realtà ai suoi ricordi. Sollevò la bacchetta per illuminare il vuoto, dove prima c'era un alto muro. Si ricordava l'enorme quadro ad occuparlo nella sua interezza. Era sempre stato lì da quando ne aveva memoria: un grande albero, simile ad Yggdrasill, le cui foglie cambiavano colore o cadevano a seconda della stagione. I rami più grossi riportavano sotto, con una pergamena disegnata, luoghi che la famiglia poteva frequentare come la casa, i campi, la scuola, Londra ... e per ciascuno era stato affidato un uccellino. Era bruciato, come tutti.
    Riprese a muoversi, fino ad arrivare a quello che era il salotto. Anche lì non era rimasto nulla, forse qualche cumulo più alto poteva segnare la presenza della vecchia poltrona ma era difficile, visto che era caduto su di esso anche il piano superiore. Poteva solo far affidamento ad un rettangolo davanti al quale si fermò. Le gambe cominciarono a tremare, sentendo il peso di tutto quel disastro sulle sue spalle. Si mise a sedere, ignorando l'umidità che cominciò ad impregnare la sua gonna e la sua giacca. Si portò le ginocchia verso il petto, cingendole con le braccia e affondando la testa nello spazio creato. Rimase lì, immobile, a sentire solo i suoi respiri, percependo che gli occhi cominciavano a pizzicare.
    « Ho ventiquattro anni » ruppe il silenzio, sollevando la testa e osservando quel punto delimitato da un rettangolo, ultima traccia del camino. Un piede slittò sulle macerie, nel tentativo di riscaldarsi. Cosa avrebbe dovuto aggiungere a quella affermazione: "sono ancora viva ... sapete che qualcuno non ci avrebbe scommesso neanche mezzo zellino?" oppure un "sento di non meritarmelo?". Si passò una manica sul volto.
    « Scusate se non sono passata prima ma non era sicuro. » Era la verità, durante quella sua fuga durata anni sapeva che tornare in quella casa sarebbe stato come rendere vano tutto quello che stava facendo per sopravvivere. Anthony la aspettava lì, ne era sempre stata certa. « Ora ... non è ancora finita, Anthony mi cerca ancora ma ... mi stanno aiutando. » era difficile mettere una dopo l'altra quelle parole, le mani si erano artigliate l'una all'altra, dolorosamente.
    « Ho ritrovato Mael sapete? Sta bene e si sposerà con Pauline » cominciò il racconto con un sorriso. Chissà se si ricordavano di lui ... massì, a sua madre stava molto simpatico il giovane Graël. Si morse le labbra, riuscendo a non far uscire le sue scuse per il fatto di ... beh, essere rimasti solo amici. Mael e Pauline erano una coppia bellissima e degna di esistere ma se avesse provato ad intromettersi? Ora si sarebbe ritrovata in mezzo a quella distruzione?
    « Ho conosciuto un ragazzo, si chiama Nate » e sul volto si disegnò un sorriso, un po' tremolante « Lo tormento da quasi un anno e l'ho fatto penare e l'ho deluso molte volte ... il mio carattere non aiuta » e ridacchiò, sollevando leggermente le spalle « Mi ha salvata, se non fosse per lui non sarei qui. È come se avessi trovato un altro fratello, non per dimenticarvi, non lo farei mai! » la voce si fece un attimo più alta, avendo il timore di aver offeso qualcuno « Non so come spiegarmi e non so come farò a sdebitarmi con lui e vorrei tanto trovare un modo per farvelo incontrare » e la sua voce venne interrotta da un singhiozzo, un sorriso che si era fatto amaro era ora stampato sul volto. Si passò una mano sul braccio, come a farsi una carezza da sola.
    Si schiarì la gola cercando di ricomporsi, di drizzare la schiena.
    « Mi sono iscritta all'Accademia delle Forze dell'Ordine Magiche » strinse le spalle, sperando che suo padre non avesse da ridire « L'uomo che ho sfidato durante l'estate era il Capo Auror Jørgersen. Mi ha costretta? No ma mi ha fatto capire che così posso aiutare come non hanno fatto loro » e sollevò lo sguardo verso le macerie.
    Poi cadde di nuovo il silenzio, da lontano sentì il rombo di un tuono. Tra poco avrebbe ripreso a piovere e lo percepì come un sipario, il possibile esplodere di quella bolla di pace su quelle rovine. Il tempo che le era concesso era come se stesse per andare a termine, neanche fosse stata una cabina telefonica a gettoni babbana.
    Le guance si imporporarono mentre sentiva che era arrivato il momento di affrontare quel discorso.
    « Ho una ragazza » borbottò imbarazzata. Non credeva di dover spiegare qualcosa alla sua famiglia e non ci sarebbe riuscita in quel momento « Si chiama Kharis Donovan » nome completo, non si sa mai se lassù servisse per individuare meglio la persona a riguardo « Io la amo e credo anche lei ... mi piace e mi sento bene quando sono con lei. Vi sarebbe piaciuta: è bella, più o meno alta quanto me, capelli scuri ... è molto più in forma di me, anzi è fortissima! Ha avuto l'Heliantus ma è riuscita a guarire. Non la può fermare niente e nessuno. Ha anche tantissimi animali ed è fissata con le serie tv babbane » ridacchiò per poi sospirare « Quando Nate ha rischiato di morire mi ha tirato via dall'ospedale e sapete? Ne ha una paura incredibile ... » sorrise, con lo sguardo che si era perso oltre alle rovine « Non è scappata quando le ho raccontato quello che è successo » sollevò lo sguardo verso l'alto, con un tacito "secondo me è quella giusta".
    Un tuono fece tremare l'aria e sentì l'aria farsi elettrica. Il cuore ebbe un sussulto, sapendo che non poteva stare ancora per molto lì.
    « Mi sto facendo degli amici » tono più veloce, l'urgenza di raccontare tutto in pochi attimi che non le permetteva di creare discorsi più complicati « Ho un asticello, un procione e ... » si alzò in piedi, quando sentì le prime gocce colpire la terra. « Mi mancate! » un urlo che venne sovrastato prima dalla luce e poi dal rombo del tuono, seguito dallo scrosciante temporale che si scatenò sulle rovine.

    Si materializzò sul caldo letto dell'appartamento di Kharis, zuppa di pioggia e carica di terra. Lo sguardo era spento, con la stanchezza di chi cercava un rifugio dalla pioggia lasciata fuori. Si mise sotto alle coperte, non pensando di sporcarle, essendosi dimenticata addirittura di disfarsi delle scarpe. « Scusa » disse all'altra, cercando il contatto del suo corpo e stringendosi a lei, alla ricerca di casa.


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    Robert Blancard


    Si consiglia la lettura con la musica di sottofondo.




    Adnah Mateomos riemerse dal pensatoio annaspando, cercando aria come chi si era cimentato in una lunga esplorazione degli abissi senza bombola dell'ossigeno. Le lunghe dita artigliavano i bordi dello strumento e la donna osservò, tra un respiro e l'altro, l'acqua che lentamente cercava di tornare uno specchio senza alcuna increspatura. Un urlo ferale le uscì dalla gola, battendo la mano sulla superficie e poi con forza spinse il pesante pensatoio, rovesciandolo a terra. Passi veloci e una porta aperta con urgenza rivelarono la figura di Alba, sua figlia che con un gesto nervoso del catalizzatore tirò su il prezioso strumento.
    « Lui dove è? » chiese Adnah, cercando di calmare il nervosismo causato da ciò che aveva appena visto. Le venne risposto che era in salotto, dove era stato portato da Alba stessa ed era anche lo stesso luogo in cui erano stati estratti copie di ricordi mostrati alla madre. La donna lasciò il compito ad Alba di recuperare i ricordi, anche se non era certa di quanto fossero riusciti a sopravvivere al suo scatto d’ira e di metterli in un posto sicuro. Tutto sarebbe servito a qualcosa, era questo il mantra nella sua testa, scossa dagli eventi che aveva appena visto dagli occhi del figlio. Si massaggiò la spalla, percependo ancora quel dolore che per lei era solo un ricordo non vissuto.
    Stava imboccando le scale che l'avrebbero condotta al piano inferiore quando lo sentì urlare, di nuovo. Grida soffocate dal pavimento su cui molto probabilmente si stava contorcendo. Non accelerò il passo, tenendo a freno l'istinto materno. Non era quello il momento, anzi, non c'era mai stato spazio nella sua vita per quel genere di amore. Doveva risolvere il problema il prima possibile e nel miglior modo che aveva a disposizione e temeva che ogni singolo istante potesse essere fatale al figlio. Mentre scendeva la lunga scalinata, si aggrappava al corrimano rivedendo tratti dello scontro. Nate Maccready, il sasso che Andah aveva creduto nascondesse un diamante per il figlio ... in realtà sotto di esso si nascondeva una serpe. Forse sarebbe stato meglio far aspettare Robert in eterno, non farlo mai incontrare con l'altro, ma nella sua debolezza Adnah aveva pensato che nove anni potevano essere il tempo giusto per ricominciare. Si era sbagliata e lei odiava compiere errori.
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    « Robert » lo chiamò, per dare il tempo all'altro di rendersi conto della sua presenza. Il salotto era un disastro: mobili scaraventati, la libreria era esplosa e il fuoco divampava, pericoloso, come una bestia che non voleva stare nel recinto. Il figlio era disteso sul pavimento, che si angosciata con urla animalesche e tentativi di rimettersi in piedi, gemendo dal dolore e ricadendo a terra. Alba aveva affermato che nel fisico stava bene: dove c'era il segno di uno sparo la ferita era stata guarita prima del suo arrivo catastrofico nel giardino della villa. Era un miracolo che non si fosse spezzato in due. Adnah avanzò fino a che non si trovò il figlio ai piedi e si chinò, passando una mano tra i capelli corvini, ribelli.
    « Ti hanno rotto » constatò, mentre l'altro, schiumante di dolore, afferrava con forza la gamba di lei. Accarezzò la testa, in un silenzio fatto di lacrime e di dolore.
    « Shhhhh » fece con delicatezza, la mano che scendeva sulla spalla guarita e poi sulla schiena graffiata dai cocci dei vasi su cui si era schiantato. Premette con forza, provocando un urlo di dolore da parte di Robert. Mollò lentamente la presa.
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    « Io ti riparerò » mormorò, sorridendogli, portando la mano sul suo mento e sollevandolo, affichè la guardasse negli occhi. Una mano accarezzò la guancia bagnata.
    « Lo prometto » e il sorriso si fece più largo, come quello di una serpe desiderosa di divorare un uovo, che ora era simbolo del dolore del suo bambino. La mano scese, sul suo cuore, un battito irregolare, sporco di dolore e tradimento
    « Cambierò il tuo nucleo, mia bacchetta. Elimineremo ogni impurità. Ti purificherò con il sangue dei nostri nemici e ti rafforzerò con le ossa dei loro crani » sigillò così la sua promessa, tono sempre calmo, di chi racconta la favola della buona notte capace di placare i peggiori incubi. Robert ritornò a respirare con regolarità, annuendo nei momenti in cui i brividi gli davano tregua.
    « Ci faremo aiutare dalla luna » gli sussurrò e l'aria sembrò tremare. Lo spostamento era dovuto dall'arrivo del grande gufo reale, famiglio di Adnah. Non lo degnò neanche di uno sguardo, la bestia sapeva già cosa fare e chi contattare e volò via, verso Nord.
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    « La luna è bugiarda e io sono stanco dei bugiardi » ringhiò Robert, non staccando gli occhi da quelli della madre, un'ancora a cui aggrapparsi nella tempesta che stava vivendo. La voce era bassa, tremante.
    « Fidati di me » affermò la donna, accarezzando la sua testa « Li elimineremo tutti »
    « Nate no » intervenne Robert e Adnah non controbatté « Lo stanno usando, lo stanno piegando e cambiando. Tutti da sempre hanno paura di quello che è, cercando di imbrigliarlo. Io ... Io ... voglio tornare indietro »
    « Indietro? » ora fu la madre a interrompere il figlio. Una luce sinistra brillava nei suoi occhi, curiosa.
    « Ucciderò questi bugiardi, ma torneranno altri ... devo colpire l'albero dalle radici per buttarlo giù ma è passato troppo tempo » adesso la donna sorrideva con fare eccitato, il cuore cominciò a battere velocemente nel petto.
    « Quanto indietro? » gli chiese, con un sussurro, rapida.
    « Primo settembre 2007 » la data in cui si erano conosciuti. Avrebbe salvato quel ragazzino chiuso tra un armadio e il camino, sapendo già della natura di Lancaster, sapendo già che esisteva una creatura che poteva guarirlo dalla sua malattia con il canto ... grazie alla sua conoscenza « Il futuro sarà nostro » concluse la madre i pensieri del figlio. Non era possibile tornare indietro nel tempo, era una follia ma in quell'istante, Andah e Robert si fissarono rendendosi conto che poteva essere la soluzione.
    Una risata sgorgò dalle labbra di lei e il corpo si piegò ulteriormente su quello del figlio, baciandolo sui capelli, sulla fronte. L'idea di imbrigliare il tempo la elettrizzava, desiderava ora trovare un modo per riportare indietro almeno lui e gli appunti di lei. La versione di sé stessa nel passato, nella linea temporale alternativa, ne avrebbe fatto un buon uso ... e se fosse morta? Esistevano più linee temporali o il viaggio di una singola persona avrebbe potuto distruggere tutto, come un ordigno nucleare dentro il nucleo terrestre? A quell'idea di morte e distruzione Adnah non riusciva a trattenere le sue risa, stringendo tra le mani la sua prima bacchetta che aveva smesso di tremare, intenta a fissare il vuoto, rendendosi conto che quella fantasia poteva forse diventare realtà.
    « Lo salverai Robert, anzi, sarai la salvezza del mondo intero! » esclamò sua madre, mettendosi in piedi e invitandolo a fare lo stesso. Si guardavano ancora negli occhi e Adnah era la gioia che non brillava più negli occhi del mago. « Ci salverai » sussurrò la donna al suo orecchio, per poi accarezzarlo sul viso. Avrebbe salvato il mondo, distruggendolo, facendolo ricominciare da un punto dove lui avrebbe regnato.

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