• White Noise •

• Inizio Febbraio 2023 •

I castelli in aria che continuavano ad ergersi nella mia testa cominciavano davvero a darmi sui servi. Erano un paio di settimane ormai che continuavo a rigirarmi nel letto più volte prima di riuscire a prendere sonno, con in testa un solo ed unico pensiero: quel dannato sorrisetto beffardo e quegli occhi verdi che, ogni volta che mi soffermavo ad osservarli, sembravano più profondi dello stesso Lago Nero che si palesava dalle enormi vetrate della Sala Comune. Non mi ero nemmeno resa conto da quanto fosse scattata quell'ossessione per l'Ifrit, soprattutto dopo tutti i dispetti che mi aveva fatto ad inizio anno, ma stava di fatto che mi ritrovavo spesso e volentieri a pensarlo. Era indubbiamente un bel ragazzo, quello non potevo certo negarlo, ma forse ciò che mi aveva colpito di più di lui era quel suo riuscire sempre a tenermi testa. Mai mi ero interfacciata con qualcuno che avesse la mia stessa spavalderia e, forse, quel suo lato mi aveva irrimediabilmente fatta cadere in un baratro fatto di pensieri costanti e battiti accelerati ogni volta che vedevo Lachlann entrare in Sala Grande. Io, che ero sempre stata l'oggetto del fascino sugli altri per via della mia natura da Mezza Veela, questa volta mi ritrovavo in prima persona ad essere vittima del fascino altrui. Sempre lucida e composta nella mia indifferenza, ogni qual volta spuntavano quelle dannatissime corna mi ritrovavo ad avere le mani sudate e il cuore che cominciava a premere contro il peggio come mai mi era successo. Mi ero anche confidata con Mìriel per venire a capo di quelle sensazioni, e per tutta risposta mi era stato mandato un gufo dove, con un immotivata ironia, l'elfa mi ufficializzava la mia prima cotta adolescenziale. All'inizio nemmeno la presi sul serio, ma con il passare dei giorni mi resi conto che forse non aveva tutti i torti. Se prima tendevo ad alzare riluttante gli occhi al cielo appena vedevo la sua chioma corvina al tavolo dei Serpeverde, ora l'andavo cercando. Senza rendermene conto avevo anche preso l'abitudine di passare più tempo in Sala Comune, speranzosa di vederlo entrare. Quei famosi castelli in aria, pian piano, avevano trovato fondamenta solide sulla quale innalzarsi… se in un primo momento avevo fatto di tutto per rigettare la cosa, nell'ultima settimana avevo accettato di non riuscire a comandare i miei sentimenti e le mie sensazioni.

Mi piace Lachlann Drummond.

Sorridevo divertita senza nemmeno rendermene conto quando ci pensavo, ricordando i mesi precedenti in cui avrei solo voluto rifilargli qualcosa di vomitevole nel succo di zucca mattutino. Anche in quel momento sorridevo, mentre varcavo la soglia della Sala Comune. Non ero riuscita nemmeno a raggiungere i dormitori che quegli stessi occhi verdi in cui avevo scoperto il piacere di perdermi, mi si posizionarono davanti. Il mio sguardo cadde su quello che aveva tutta l'aria di essere un invito, e poi quella domanda. Eccolo, di nuovo, il cuore che aveva iniziato a battere più forte del normale… era arrivato puntualissimo. L'Ifrit mi aveva appena invitato al Ballo di San Valentino. Lì per lì mi domandai se quello non fosse un altro gioco della mia mente, un altra fantasticheria delle mie, ma no… l'aveva fatto davvero.

Si, certo!

Ero riuscita a dire solo quello, abbozzando un sorriso imbarazzato prima di superare il ragazzo e dileguarmi il più veloce possibile dentro al mio Dormitorio. Chiusa la porta mi ci ero appoggiata con la schiena, abbandonando la borsa a terra e con ancora il biglietto stretto tra le dita. Non ricordo per quanto tempo rimasi a fissare la costellazione su quel dannato invito, ma di una cosa ero certa: Mìriel aveva assolutamente ragione.

H o p e ~