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+3
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. -
+4 .
Sono fuori luogo,
Canto senza tono,
Metto in fila parole che non ascolto,
Diamo consigli perché vivere ci sta al collo,
Ci soffoca,
Dimmi l'ultima volta che mi hai visto sbronzo,
Se ti dicessi ieri sera tu mi daresti dello stronzo,
Dimmi se diresti lo stesso se il mio vino fossi tu,
Se mi dicessi che sei fiera ti chiederei se sei seria,
Non ce la faccio a fare il finto tonto,
Non farlo neanche te,
Non per uno di poco conto
Come me, che sono strofa lunga in una vita corta.. -
+3 .
Non ho voglia di stare da solo con me,
straripo di freddo guardando la tua candela,
brucia nel petto il sapore di te,
pizzica il setto, rosa primavera,
sono stanco di essere libero,
sono stanco ma altro non c'è.. -
+3 .
Parli di me-moria,
Sentiti libera di mettermi in memoria,
Dimenticati l'uscio dietro al quale mi nascondi,
Dimenticati il numero che assegni ai miei ricordi,
Dimenticati,
Tanto nulla cambia,
Forse così non mi sentirò memoria,
Forse così non mi sentirò in colpa
Ad amarti ancora,
Solo a memoria.. -
+2 .
Uno,
lui si fa in due per te,
magari due non basta,
facciamo le corse,
non farne altre,
facciamo se,
facciamo un'asta
per vendere quel che
rimane di me,
magari il resto me
lo guardo dal tè,
dal fondo, perché,
quattro le foglie, beh,
cinque gli sguardi, aihmè,
tu già mi fissi, cliché,
sei pazza d'uno dei sette,
non sai? Mi chiamano re,
mi chiamano sì, altroché,
già si leggeva, desiree,
nel decotto, macché,
manco sai farti un frappé.
Nei fumi del narghilè,
solite nove giacche,
solco a piè pari il parquet,
sembri un dipinto, monet,
fattene una ragio-ne,
siamo un po' demodé,
io ho finito le cifre,
non l'hai capito? Vabbè.. -
+2 .
Quanto mi fa incazzare che non riesco proprio ad incazzarmi. . -
+3 .And you broke me and left these pieces
I want you to hurt like you hurt me today and
I want you to lose like I lose when I play
what could have been. -
+4 .
Mille le domande da farti
Cento sguardi, dieci sospiri, scarti
L'idea di rispondermi,
A piè pari salti e ti fermi
Solo sentendo quel pianto
Che dal petto nasce quando
Soffochi il mio canto.
Ti guardi dal sembrar d'animo stanco,
E replichi senza rimorso,
Riempi la bocca di quesiti,
Del mondo ignori me, del Fato il corso.
Mi chiedi se sto bene,
Io ti chiedo come fai
A dire che sto bene
Ora che non sto bene,
Ora che ti guardo e ti dico va bene,
Fa bene, starsene l'una senza l'altro,
Allora fa bene, far finta io esista solo ogni tanto?
Mi chiedi se starò zitto,
E darti ragione mi mette nel torto,
È il tuo ragionare fitto
Che lo dà per scontato, manco fossi già morto.
Forse lo preferirei all'ombra che abito,
Il buio di un mondo senza rammarico,
Il buio del legno che mi fa da abito,
Il buio che tiene il mio collo
Brandisce e stritola il manico
Di quel che rimane, d'amore, un carnet.
Ancora contro le palpebre le stelle danzano,
Ricaccian quel che rimane del defunto re,
Le cerco per un ultimo sguardo,
Ma fuggono su per il cielo
Che a loro appartiene,
Mi lasciano, che non ho più niente,
Mi ricordo solo di pensare a te.
Forse dovrei cercare l'uscita,
Avrei dovuto stare da me,
Starmene a letto,
Ora dormo, e speriamo per sempre.
Ora dormo,
Disturbami tu
All'orlo del letto
Trascini lenzuola e
Mi urli la sveglia,
A me sembra lirica
Per te é panegirica,
Mille le domande che ti ho fatto,
Almeno ricordane una,
Perché?. -
+3 .
Once and again,
it fills the lungs
the sickening presence
of death itself.
I wake up
laying beside it,
a mirror on a pillow
made of rust,
remembrance,
regret.
As the end is nearing,
I too will come.
I wake up
and hear your heart
beat through
our darkness,
desolate,
desperate,
dimly.
Omega,
that is my destiny,
and mine only
to conquer.
As the end is nearing,
I will not run.
Alpha,
that is my curse,
and mine only
to break.
As the end is nearing,
I will still fight.
Alpha and omega.. -
+1 .
Where death meets its end,
all of it loses any semblance of sense.
Life becomes but the knowledge of one's eventual decay,
and the self becomes nothing more than thought,
rotting, warped by the time that chips away at one's mind.
It feels hollow where there once was a heart,
for a while, then you forget what it was all about,
you forget you cared about it.
And for the sake of it, assume you can remember,
for a split second: you can put it into words,
yet it holds no real meaning,
like words themselves. Nothing but an empty vessel,
product of a voice with no more new songs to sing,
rid of all originality by one's own self consciousness of our limited ability to comprehend what lies behind death's door.
It is not nothingness, this life, yet it is not the same,
Not the same as yours, not the same as what it once was.
Thinking back to it, it cannot even be compared,
bringing a sense of void and dread whenever done,
yet overshadowed by the implications of all that makes us suffer:
that it is all meaningless, that in the end, being without end is no more than a cruelty done to oneself,
brought upon those sins that mankind revels in, despises yet pursues.
Why is it so hard to rid oneself of this flesh?
Of the pulsing of blood through the veins,
of the echoing of long lost emotions seeping through the bones,
fissures in time long past stuck to the retinas,
wells to another world we cannot live in anymore, stuck on the other side of the mirror.
Yes, that is what it feels like,
it feels like being stuck,
like being stranded alone, yet surrounded by that familiar scent of life,
the numb smell that overcomes you as your brain shuts off when you first realize you can love,
the deafening and putrid stench of anger,
the salty flavour of sadness and the bittersweet aroma of nostalgia.
You quickly get used to what death smells like.
Bland and unimaginative, nothing but the same,
each and every day, but by no means repugnant,
no, there is elegance in one's curse, the silent malediction keeps the skin tight,
yet ghostly, white pearl like the Moon's great eye.
And you are akin to her, watching over your every step,
safeguarding the light that you need to remember Earth's shine,
you become its extension, in a way,
and by design you are drawn to it, to its planes, wherein no life resides,
where all horizons look alike yet bewilder and amaze,
where there is no beginning and end, where there is no sound and no distractions from the blight of your own thoughts.
Maybe that is the way I want to go,
left alone to think over what I have done, walking through the great gray valleys,
towards that epiphany I have been waiting for all this time,
towards that missing piece.
Isn't it beautiful, having the luxury to believe in life after death?
A beautiful yet undeserved joy, one that I cannot feel,
one that I reject.
I want to know nothing awaits me on the other side.
I have nothing left to give but blood.
And I will, until I find the way I die.
Maybe I will read this once again, in a thousand years,
and think back to how wrong it all was,
to how my folly meets no boundaries, fueled by those same delusions that I warn thou about,
or maybe, just maybe, I will have learnt to smile again.
Where all else ends, there is still hope.
- RS.
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+5 .soon;.
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+4 .
I'm tired of writing in pencil
I'm inking you in,
Living like I'm not afraid of the end. -
+4 .Alchimia Avanzata - 21/02/2023; Dominic?Leon
Soldier's FragmentIo sono ancora sveglio, qui dentro. Non vedo più niente.
Non vedo, ma sento. Il colpo, lo sento, scuote tutto. Lo ha mandato via, il soldato. La gola arde, colma di sangue che si coagula sul fondo, gli occhi chiusi pieni di grani che grattano contro le retine. La pelle colma di graffi, tagli, lividi, le frecce spezzate ancora conficcate nel corpo. Qualcosa che mi spinge contro il petto. Ma poi... ma poi sono ancora sveglio, sono ancora qui. Sento l'impatto del pavimento, ricado scomposto, di lato. Non vedo. Cos'è, questo freddo? Non è la morte, no. L'ho sentita, la morte, io l'ho sentita, non è questa, non è lei. Non è... la mia. Non è la mia, non è qui per me, non per noi, né per lui. Ma il soldato se ne é andato. Il Leone. Lo sento, mi ride in faccia, tra un pensiero e l'altro, lo vedo, è l'unica cosa che vedo - me stesso. Non ho vinto. No, non ho neanche lottato come avrei dovuto, come avrei potuto, no, ha lottato per uccidere, ha lottato per fare del male, per far più male possibile, a me e a loro. L'ho ucciso io, il corpo su cui sono sdraiato?CITAZIONENo, no, non ti faccio sporcare le mani, santarellino.
No?
No, te l'ho detto, ti avrei fatto soffrire.
No.
Non te l'ho detto? Sarà che non mi chiedi più niente, di questi tempi.
E preferirei che fosse così sempre, Leo.
Non ti ho dato il permesso di buttarmi fuori.
Non ti ho dato il permesso di combattere al posto mio, eppure siamo qui, che parliamo mentre fuori ancora si ammazzano.
Ecco, hai detto bene, si ammazzano. Perché non dovremmo farlo anche noi? Non avresti mai vinto senza di me.
Non ho vinto neanche con te, bastardo.
Sì, ma perché non volevo. Te l'ho detto cosa voglio.
Non posso. Non posso seguirli. Bluethroat, Redstart... e se sbagliamo qualcosa?
Tornerà anche l'ultimo.
Tornerà.
E allora lo potremo finalmente fare fuori, fuori da quell'incantesimo di stasi, no? Non è quello che vuoi?
... No. Voglio solo continuare a vivere tranquillo, è possibile, per una santa volta?
Non hai mai iniziato. Brutto figlio di puttana, non abbiamo mai iniziato.
Respiro. Respiro ancora. Qualcosa mi colpisce appena sulla tempia, detriti da un'arena che sto lasciando, mi sveglia, e mi tiene sveglio solo una voce, quasi robotica, si ripete, nella mia testa, spezza il ritmo della mia voce, che ancora mi rimbomba nella voce. Soffoco tentando di tirarmi seduto, neanche muovo un muscolo. Gli occhi incollati dal sangue mi raccontano una storia che non ho tempo e motivo di sentire, di seguire, di voler capire. Un uomo mi raccoglie, mi prende con sé invece che lasciarmi andare tra il resto dei guerrieri feriti. Non è Levon, no, figurati. Ma non ho neanche il tempo di pensarci, che torno sotto. Mi trascina indietro, mi riporta nell'abisso. Non abbiamo finito di parlare. Mi sveglio, nel mio inconscio, una mano che tira su il sacco che mi soffoca, sul fondo di una grotta che mi ha inghiottito, illuminato appena dalla luce di una lanterna, una candela dalla fiamma bianca all'interno, seduto legato di fronte a me stesso. Mi guardo, stanco, lui corruga la fronte e mi marchia la mascella con un destro, mi scuote.CITAZIONENon mi hai sentito? Come cazzo fai a pensare che sia giusto così?
Così come, che tento di essere normale, per una volta?
Normale non è quello che sei, né quello che vuoi. Mi dici così solo per togliermi dai coglioni, ma io sono te, coglione, io ti capisco.
Non capisci niente, no, non capisci nulla di quello che ci passa per la mente. Tasti, sei cieco perfino a quello che sei - un rifiuto.
No, no, no - non provarci neanche. Io sono te, io ero lì fuori, ci sono stato prima di te e ci sarò dopo di te.
Fatto sta che sono io a comandare, no?
No, no, quando conta ci sono io. Quando non devi morire, chi chiami?
No. Mi sono perso. Tutto qui, mi sono perso, non era qui...
Chi, uno dei tuoi stupidi randagi? Vuoi veramente continuare a raccogliere teste di cazzo e reietti nel tentativo di sentirti meglio? Quanto tempo pensi passerà prima che ne muoia uno, eh?
... Andrò avanti.
Non sai andare avanti. Non sei mai andato avanti. Non hai mai iniziato.
Non te l'ho mai chiesto.
Inspiro, ancora. Mi si dipana davanti una scena che non volevo, che non mi mozza il fiato perché non ne ho, e non me ne frega un cazzo. Sento i muscoli contrarsi in uno spasmo, lui che di nuovo tenta di tirarmi dentro. Resisto. Chiudo gli occhi, inspiro. Resisti.. -
+2 .
I ache to do what I cannot
Yet it's hard to find the strength to move along
I'm not enough
Never enough.
Carving words, blood spills out. |
