« dear hunter »

Ho imparato a stare zitta quando dovevo, ma questo silenzio forzato ha esiliato il mio cuore in un luogo dove mi è impossibile provare qualsiasi emozione. Eppure stanotte ho fatto un sogno, e nel sogno ho rivisto i suoi occhi.
Sto cercando di scacciare questa sensazione di oppressione al petto da quando mi sono svegliata, ma questo assurdo ricordo di tempi passati mi costringe ancora a provare ancora malinconia.
I suoi occhi mi seguivano ovunque posassi i miei piedi e mi osservavano, anche se il mio pensiero non lo sfiorava dalla nascita di Helena. Nella sua assenza è eternamente presente, ogni volta che poso gli occhi su quella marmocchia senza spina dorsale è come se lo ritrovassi di fronte a me. E ora che lei è abbandonata ai suoi studi a Hogwarts, s'è portata via i suoi occhi.
Gli occhi di Alexander.
Forse è meglio così, non ho bisogno di ricordare continuamente il giorno in cui Alexander ha scelto mia sorella a me, lasciandomi incastrata in un matrimonio senza amore e imbarcandosi per un viaggio che ha portato via da me il mio unico amore e la mia unica consigliera.
Non ha mai saputo di lasciarsi alle spalle molto più di un cuore infranto, ed Helena non saprà mai che il padre di cui porta il cognome non è che un estraneo per lei. L’unico motivo per cui gli permetto di picchiarla è per il solo maligno piacere di vedere esaudita la mia vendetta sull’uomo che me l’ha lasciata nel ventre prima di scappare, e allo stesso tempo il mio unico rimpianto è quello di lasciare alle zanne di una bestia l’unico ricordo che ho del nostro amore.
Ma forse amore non lo è mai stato...