Hogwarts: Il Paiolo Magico - {Harry Potter GDR}

Unaware of loss, nor aware of gain.

Giro panoramico nella mia testa -Nessun rimborso-

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    La bellezza è raramente dolce o consolatoria. Quasi l'opposto. La vera bellezza è sempre un po' inquietante.

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    Quanto una giocata possa colpire qualcuno con cui sei impegnato non lo sai mai, in un certo senso non lo puoi nemmeno sospettare. Non puoi sapere quanto impegno ci sia dietro, che pensieri animino le dita su una tastiera per mettere insieme una risposta o quanto ciò che produci possa diventare incisivo e capita che, a volte, fra i messaggi privati ti arrivi questo:

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    Un doveroso ringraziamento va a Yuiccia per l'impegno, a Auror4 per il pensiero, che ricordo doverosamente si è potuto permettere perchè ci conosciamo da anni ormai. Come si dice, due pesi, due misure. Spero che chi ha avuto a che fare coi miei cattivi non si spinga mai a mandarmi teste di cavallo, anche pupazzo.



    Edited by Leyna Malstrom - 30/12/2019, 16:51
     
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    Love is the only thing we have that is only pure, that is not evil! The one thing just beautiful... ........... I exist for love

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    Mi fa tanto tanto piacere che ti sia piaciuto! Grazie ♥
     
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    Leon, appunti di viaggio

    La solitudine è un' amara beatitudine per me, da quando non ho ancora ben fatto amicizia con l'altro che abita questa pelle. Lui è quello ricoperto di soffice manto, che ha zanne al posto di denti bianchi e perlacei, che ha artigli al posto di dita, che sbrana al posto di baciare. È l'altro me, che risponde al richiamo della luna, ad un antico bisbiglio la cui eco ora arriva alle mie orecchie, ora nitida.
    La solitudine, quei giorni è necessaria come un vizio. La coltivo, seduto ad un pianoforte che in quei giorni non riesco nemmeno a sfiorare per paura di poterlo quasi scordare con lo sguardo. È un morbido sgabello imbottito in cui affondare, una condizione esistenziale come misurare il pavimento a passi lenti. Queste quattro pareti sono ormai la mia censura, allora vorrei evaporare per essere dovunque ed entrando nei respiri delle persone comprenderne i pensieri e tendere il mio arco verso qualcuno fino a non potere fare di più, per poi lasciare andare la corda. Potrei dimostrare che non sono capace di violenza.
    Ma sono solo vaneggiamenti di chi con gli occhi fissa un tramonto, vedendolo grigio. Meno male che ci sono, altrimenti sarei solo come è sola una ferrovia.
    È prigione e protezione, commemorazione di quello stato a cui non potrò mai tornare. Non potrò mai più sfuggire alla mia amante luna, mentre mi accorgo che ho cercato in tutto questo un senso, uno scopo più alto che in realtà non c'è. Le cose brutte accadono. Accadono alle persone anche se sono state buone, anche se sono innocenti come bambini troppo piccoli per poter essere davvero colpevoli di qualcosa. Di cosa mi dovrei poi stupire? Non sono perfetto, dentro di me lo so, dentro di me sale la rabbia fino a poterla strangolare.

    Le fiabe non esistono ed io dovrei saperlo bene.

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    Edited by Leyna Malstrom - 6/1/2020, 01:52
     
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    Dal suo strame s'è drizzato, la bestia dalla faccia di uomo, più feroce che affamato.
    Ma tu dove eri, che non vedevi?
    Eri muto che non parlavi?
    Eri impotente che non agivi?

    Considera allora se questo è stato, un tempo, un mago in grado di creare meraviglia.

    Nicholas appunti in viaggio
     
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    La mia uscita di Trasfi, giusto per farvi cvedere che cause di forza maggiore non sono riuscita a scrivere prima.

    IL LISTINO DOVEVO SISTEMARE IL LISTINO!

    ERICK MILLER - Serpeverde
    Studente - I Anno - Narrato - Pensato - parlato © Hoperus

    Lo guardo, lo guardo come se nella stanza ci fosse solo lui, Andreus, che tenta quell’incantesimo, lui che riesce in quell’incantesimo ed è la fine dei giochi, la fine della lezione. Distolgo lo sguardo rancoroso come non lo sono mai stato cercando in questo suo atteggiamento un perché, proprio ora dopo le sue scuse. Quell’ipotesi che avevo fatto collassa creando una voragine, un buco nero alla quale mi affaccio vedendo un altro me, uno mostruoso e disgustosamente cattivo. Come ho solo potuto pensare che Andreus m’avesse stordito apposta? E se lo avesse fatto di proposito perché non terminare l’opera senza così sforzarsi, senza fare un incantesimo perfetto come invece è stato? Ma doveva proprio premere quel dannato bottone? Leggere le etichette no Andreus? Troppo impegnato a fare la star per accorgerti di chi ti sta affianco? Come hai potuto!

    La testa ronza, è un chiassoso alveare in festa che non fa altro che aumentare di volume ora che non riesco a mantenere il focus su qualcosa, tutto ora è surreale ed il mio pensiero rotto, va in frantumi. Lascio rotolare i cocci nella mia mente. Il mio incantesimo è riuscito, il professore prende a complimentarsi, ad elargire le ultime considerazioni correttive e io metto tutto questo nel cestino del fregacazzi. Mi sento annaspare nel mio stesso risentimento e lentamente soffoco, deluso, offeso, ferito e in parte spaventato. E’ questo che mi fa paura ora, l’aver aggredito un amico vedendolo come nemico, il resto non conta. In natura non esistono suoni così perforanti e mi si sono scosse le ossa ma non è una scusa. Avrei voluto darmela a gambe ad essere onesti, come accade a quei colombi lanciati in aria durante le nozze di qualcuno. Spiegano le ali, fuggono terrorizzat dal suono delle campane a festa.

    Cerco qualcosa per distrarmi, un appiglio quando ad un ragazzo scivola la bacchetta di mano e io mi sento un poco come lui ora, inadatto. Il pensiero torna ad Andreus, alle parole cariche di veleno che gli ho rivolto quando ho ipotizzato, brevemente e tragicamente che quel suono fosse stato lanciato un po’ per stordire me, un po’ per attirare Ethelred non potendogli dare fastidio direttamente. Ridicolo? Macchinoso? Sensato? Assurdo? Eppure parlano i fatti, c’è qualcosa fra loro che mi esclude, qualcosa che li spinge a finire per collidere sempre trascinandosi dietro tutto ciò che ne consegue. Sono arrabbiato? Non sono arrabbiato. Sono geloso? Non sono geloso. Sono meschino e l’ho sempre saputo. Essere meschini, accanto ad Andreus non è mai una buona idea ma contemporaneamente non c’è nulla di più facile; è un oscurarsi per contrasto, lui brilla, brilla come il sole, è un bambino che tutti cercano che tutti vogliono amico, mica come me. Stargli accanto ora è anche più difficile quando mi accorgo che il mio impegno per quella causa è stato valutato insulso dal capogruppo in persona, o almeno così l’ho eletto il De Lagun. Dove pensi di averlo attaccato quel tentacolo Andreus, dove? Sei proprio un PIR LAAA.
    Forse allora è per allontanarmi un po' dalla sua faccia corrucciata che mi rivolgo a Michel. Mugugno fra me è me, preoccupato, domandandogli insistentemente dalla sua bacchetta sfuggitagli di mano e sono preoccupato dal fatto che magari la stessa possa aver voluto respingerlo. Non sarebbe un problema grave ma andrebbe posto rimedio e lo chiedo a lui una, due, tre volte fino a che non cede nel rispondermi che diavolo gli sia successo. Poi ancora domando. Quel che sento non ha senso e non ha senso quel che mi sta succedendo intorno. “procione?” “tizzone?” “soffione? “ Mi concentro sulle labbra del ragazzino tentando di lasciare scemare un pochino il ronzio che finalmente prende ad attenuarsi “Ah emozione…sì…capisco. Niente paura, il professore sa quel che fa, non avere dubbi, almeno non su di lui, lui non ha mai avvelenato nessuno!”
    Come impazzito cerco di nuovo con lo sguardo Andreus vedendo i suoi capelli crescere, farsi lisci e corvini, lunghi, prendere il colore delle tenebre e qualcosa mi si scuote dentro persino quando quel ciuffo blu sbuca. Non posso e non voglio lasciare le cose così, sospese ed in cancrena. E’ solo un passo ma pesa come se fossi zavorrato di mille macigni persino quando gli tocco la spalla, aspettando di vederlo esplodere ma non succede e io, e io, e io che avevo intenzione di fare? Come posso essere costruttivo se sono ancora arrabbiato, arrabbiatissimo soprattutto perché non importa quando grave fosse il torto che ho avvertito, non ho emesso una sola piuma. «Ho scelto un animale acquatico sai... per te... ho pensato che volessi sabotarci. Io sbagliavo, mi dispiace Andreus. Vediamoci prima di cena al cerchio di pietra, per favore» Che scuse di merda! L’importante però dovrebbe essere il pensiero…no? No. Queste sono cose che si dicono ai bambini quando consegnano disegni obobriosi ai genitori. Forse ho sbagliato pure nel tentare di correggermi, sono stato prepotente di nuovo e lui ora è ancor più triste di prima. Sto per avere un collasso nervoso, non si può passare dalla vittoria data dall’incantesimo perfettamente riuscito alla sconfitta, dalla felicità al più cupo senso di colpa ed al rimorso. Non si può quando tutto quel che è strato detto dal docente ha attecchito, germogliato, generato incantesimi quasi perfetti e non si può mettere l’amicizia davanti all’ambizione. E se invece la mia ambizione non fosse quella di eccellere? Se lamia ambizione fosse solo quella di fare del mio meglio allora ecco che saprei di non averlo fatto e saprei di aver fatto schifo. Nonostante l’impegno, nonostante il successo, nonostante le nozioni che ora posso cogliere a piene mani come frutti maturi e pronti per essere consumati non sono felice. Se poi è vero che gli amici veri si vedono nel momento del bisogno, ne ho la prova quando Ethel mi viene a salvare da me stesso. Se sto bene mi chiede “Sì “ gli rispondo ma lui sa che non è così. Ha imparato a comprendermi in questi mesi e non riesco a farlo fesso. E’ un sì di circostanza “Scusami …io…mi fischia tutto e non riesco a sentire nemmeno i miei pensieri! Andiamo…ho bisogno di rintanarmi, poi dopo aver parlato con Andreus verrò alla festa. Proveremo le tartine, proveremo l’avversaspecchio e tutto quel che vuoi. Conta su di me Ethel!“ Mi fermo per salutare il docente, oramai impegnato a ripristinare l’aula e l’arredamento consueto, dispiaciuto per aver sbottato durante la sua lezione “mi dispiace di aver turbato la lezione prima, professore. In ogni caso grazie per gli insegnamenti e per i suggerimenti, proverò ad applicarli sicuramente, buona continuazione e buona serata.” Abbozzo un sorriso, raccogliendo le mie cose e guardando Andreus scappare via, urtando Ethel, aspettando che sia lontano abbastanza per appoggiarmi al muro con le mani tremanti “Ethel, quel suono era la cosa più innaturale del mondo. Per te si puo’ avere paura di qualcosa che non ti può nemmeno toccare? Perché ho avuto paura”

    Lo sai Ethered ho capito cosa di lui ti da tanta noia, lui brilla e quando brilla attira tutti intorno a sé. Poi ci sono i giorni come questo dove le stelle si stufano di spandere luce e diventano buchi neri, buchi che attirano tutto e fagocitano tutto, come chi gli corre dietro ora. E’ questo che ti da fastidio Magnus? Persino quando è cupo non abbiamo occhi che per lui. Le stelle cadono, si spengono collassano. Per questo voglio provare a sostenerlo persino così. Mi perdonerai Magnus nei giorni come questo? Mi perdonerai la parola di troppo ed il gesto avventato? Mi perdonerai quando prendendo in mano l’avversa specchio per me apparirà solo la mia sagoma e capirai che per trovare un amico, bisogna chiudere un occhio; per non perderlo, tocca chiudere tutti e due, strizzandoli forte. Forte fortissimo


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    Justice&Honor Moira'sExperience & Shiro.
     
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    Leon

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    Sì, lo sappiamo del dolore
    che lui sì, ti vede benissimo
    ma forse non è che ti vede bene
    è un poco diverso;
    forse è proprio perché ti conosce
    il dolore si riversa in te come in una tana confortevole
    forse sei solo la forma migliore che gli piace assumere.
     
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    Dovunque sono, io sono ciò che manca.
    Quando cammino divido l'aria in due
    e sempre l'aria si fa avanti per riempire gli spazi che il mio corpo occupava.
    Tutti abbiamo delle ragioni per muoverci:
    io mi muovo per tenere assieme le cose,
    ricucire persone che per qualche motivo si sono scucite e sono di fatto impossibilitate a muoversi.


    Leon

     
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    IMG_20200411_005751_798 A Justice&Honor un enorme grazie.
     
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    Give me love and give me hate and give me pain
    Give me blood I don’t give a fuck to your faith
    Please kill me, please thrill me
    Give love and say that you want me

    Eisbrecher - Gothkiller

     
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    CITAZIONI A CASO
    E DI CONTESTO ASSOLUTAMENTE STRAVOLTO

    Cocciante sono seriamente seriamente spiacevole



    Justice lo sai
    è finita l' infanzia
    Io ti guardo con l'ansia
    Di non avere occhi abbastanza
    Tu piccolo così
    Il tuo primo topic iniziò
    L'invidia arrivò
    nella mente sua
    Giocatore, lo sai
    Nell'uomo c'è un demonio
    Sta attento quando posti
    Nelle lezioni e andando in quest
    Ma oggi non è ieri
    Tu non sei più com'eri
    Capisci che oramai
    Hai l'età per i confronti

    *dissolvendo * da cui non si impara mai niente, da cui non si impara mai assolutamente nienteeeeeeeeeeeeeeeeeeeeh



    Il mood :

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    Io li conosco i domani che non arrivano mai


    Io li conosco I domani che non arrivano mai
    Conosco la stanza stretta
    E la luce che manca da cercare dentro

    Io li conosco i giorni che passano uguali
    Fatti di sonno e dolore e sonno
    per dimenticare il dolore

    Conosco la paura di quei domani lontani
    Che sembra il binocolo non basti

    Ma questi giorni sono quelli per ricordare
    Le cose belle fatte
    Le fortune vissute
    I sorrisi scambiati che valgono baci e abbracci

    Questi sono i giorni per ricordare
    Per correggere e giocare
    Si, giocare a immaginare domani

    Perché il domani quello col sole vero arriva
    E dovremo immaginarlo migliore
    Per costruirlo

    Perché domani non dovremo ricostruire
    Ma costruire e costruendo sognare

    Perché rinascere vuole dire costruire
    Insieme uno per uno

    Adesso però state a casa pensando a domani

    E costruire è bellissimo
    Il gioco più bello
    Cominciamo…

    poesia di Ezio Bosso

     
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    Faceapp le ha amputato una falange, ma tanto nessuno se ne accorge.

    photo_2020-06-28_20-32-11



    When you lose the one you wanted
    Cause he's taken you for granted.