Hogwarts: Il Paiolo Magico - {Harry Potter GDR}

Irene Adler Darkoserpeverde - secondo anno - scheda - facebookSentiva il dolore, la paura, e l'inevitabile disastro, fiatarle sul collo in attesa di poterla finalmente distruggere, e lei si sentiva già come uno specchio rotto in mille pezzi, da quella consapevolezza. Riusciva persino a sentire una sensazione nuova, un misto di nuove sensazioni, cieca fiducia, fratellanza, solidarietà, insieme potevano chiamarsi amicizia... ma per lei era qualcosa di così nuovo che non riuscì a collegare quella realtà a quelle emozioni, nella sua testa però, era ovvio che fosse come una lanterna da portare con lei dentro quel tunnel in cui si apprestava ad entrare insieme a Lilith. Anche lei, voleva essere una delle luci nel tunnel per la Tassorosso.
Irene, seduta contro la fredda parente dei sotterranei, immersa in quell'umida afa gelida, sentì il dovere di alzare la testa e assicurarsi che la prefetta non stesse cedendo alla disperazione, e fu in quel momento, un attimo prima che lei si coprì il volto con entrambe le mani, che vide due piccole perle di lacrime brillare sulle sue guance alla luce tremolante delle fiaccole. Si sentì cadere in un burrone ad una velocità tanto elevata da mozzarle il fiato, come se quelle lacrime avessero tirato fuori a forza anche quelle che lei cercava di reprimere. Gli occhi che sentiva già umidi si riempirono di un velo che in breve le offuscò la vista, infastidita dovette sbattere le palpebre per mandarlo via, così che questo si accumulasse nell'angolo interno per poi scivolare giù vicino al naso con lenta risolutezza fino a raggiungere il mento e ad unirsi all'altra lacrima che aveva fatto il medesimo percorso, e che all'unisono cadde sulla stoffa dei jeans che le coprivano le ginocchia creando una piccola macchia scura.
Una mano, tremante, andò a scacciare con movimenti veloci e violenti, quei residui umidicci che avevano lasciato le due lacrime al loro passaggio, provò a prendere un respiro prima di parlare continuando a guardare dritta di fronte a se, le labbra strette che si aprirono per un istante cercando qualcosa da dire ma non trovandola, le sopracciglia che si piegavano in spasmi come se cercare di sembrare calma ma inevitabilmente il terrore animasse il suo volto. Con immensa sorpresa Irene, si rese conto in quel momento, dopo l'ultima proposta della compagna, che non si preoccupava più di tanto per la sua stessa incolumità, ma per quella delle persone a cui voleva bene e si sorprese anche di includerne più di una, nella lista. « Il preside? » domandò con un principio di scetticismo nella voce rotta, senza però voltarsi a guardarla come lei invece aveva fatto « Che cosa farebbe se lo sapesse? Siamo oggettivamente un pericolo per questa scuola e un pericolo per tutti gli studenti, la scelta più giusta e razionale da prendere sarebbe di mandarci via » perché due studente contro centinaia, non ne valeva la perdita « Pensi che si prenderebbe la briga di provare a difenderci mettendo a rischio tutti gli altri? Soprattutto dopo quello che è successo con Liam... Non lo so » le ultime tre parole suonarono più disperate di quanto volesse farle sentire « E poi i Darko chissà dove si nascondono, se mio padre non è riuscito ancora a trovarli vuol dire che si sanno nascondere parecchio bene » fece un sospiro in un crescendo di sbalzi, sembrava che respirare fosse incredibilmente difficoltoso con quel peso che sentiva premerle sul petto: la responsabilità, il senso di colpa « Ma se lui ci proteggesse, Hogwarts diventerebbe il posto più sicuro dove nasconderci » e tutte le persone a cui teneva erano lì dentro, almeno fino all'estate, si voltò verso la mora con la mano che protendeva timidamente verso di lei, tentò di appoggiargliela sulla spalla in un misero tentativo di farle sentire la sua comprensione « Forse hai ragione, potremmo provare a dirglielo » disse infine, anche perché probabilmente era l'unico vera possibilità di salvezza che le era saltata agli occhi da anni.
da ogni crimine e da ogni gentilezza, generiamo il nostro futuro