-
.ra sicura che tutti si stessero divertendo un mondo al ballo: probabilmente stavano suonando la sua canzone preferita, magari Charles e gli altri avevano già iniziato la vera festa senza di lei o magari... Fece una smorfia.E
Rowena, la vita era davvero ingiusta. Se non ci fosse stato Emrys a guardarla (e se non si fosse sentita così debole) si sarebbe già messa a prendere a pugni il cuscino. Invece se ne stava là, sdraiata con l'aria imbronciata, il volto che guardava dalla parte opposta rispetto a dove si trovava il suo infermiere nella segreta speranza che così non vedesse quanto sembrasse un clown col naso rosso per la febbre.
«Che rottura.» borbottò risentita, stringendo le dita attorno alla tazzina che le offriva Emrys. I tentativi del ragazzo di rasserenarla andarono parzialmente a segno: se diceva che sarebbero andati alla festa, lei gli credeva, anche se con la fronte in fiamme e la sensazione che, se si fosse alzata, sarebbe caduta come un sacco di patate, non capiva come il Corvonero potesse sostenere una cosa del genere, però aveva come quel tono sicuro di chi sa ciò che dice che portava tutti a dargli credito.
Avrebbe voluto dirgli che le dispiaceva di avergli fatto il perdere il ballo, ma le uscì un piagnucolio indefinito e allora rinunciò, ricadendo sul divano dopo aver sorseggiato la pozione curativa che dal pizzicore sulla lingua doveva essere quella Peperoncina - o forse Pepata? Era una frana in quella materia. In ogni caso, non gliene fregava un cazzo (e poteva quasi vedere mamma rabbrividire di fronte a quella parola così volgare).
In una circostanza normale non le sarebbe dispiaciuto così tanto essere malata, potendo avere Charles ed Emrys che si alternavano come cavalieri serventi, ma - diavolo - era il ballo di fine anno e avrebbe voluto davvero tanto volteggiare sulla pista col suo vestitino a fiori, prima di andarsi a sbronzare con gli altri sulle rive del Lago Nero.
In verità non era così spiacevole neanche al momento vedere il ragazzo sottostare ai propri capricci e, poi, secondariamente, era meglio che fosse lì con lei, piuttosto che a rischiare di essere beccato da Walker mentre rubava gli alcolici.
Percepì un brivido attraversala e, quasi di riflesso, si raggomitolò su se stessa in posizione fetale, percependo il maglioncino che le aveva prestato Charles sfiorarle le punte dei piedi. Amava indossare i suoi vestiti perché avevano il suo profumo, dunque non era insolito che nell'armadio della ragazza si trovassero t-shirt vecchie del gemello, anche se le andavano un po' grandi e sospettava che quel maglione sarebbe andato ad aggiungersi alla collezione.
Non avrebbe saputo dire quanto tempo rimase così (probabilmente si era assopita), ma a un certo punto sentì in modo vago Emrys dire qualcosa, forse riguardo a dei miglioramenti. Pareva così professionale e affidabile che con l'ingenuità dei suoi quattordici anni Camille non esitò a credergli.
Era ignorante su quali competenze mediche potesse avere il ragazzo, ma era sicura che Emrys Howell non le avrebbe mai fatto del male, nemmeno involontariamente. Annuì, mentre il Corvonero continuava a parlare. Sicuro, Emrys era uno okay, non avrebbe mai detto che stava bene se non era vero, giusto? Aveva bisogno di crederci (un po' perché le faceva comodo, un po' perché Emrys era Emrys). Non che non ne vedesse i difetti, come la sfumata pretenziosità, eppure si sentiva in parte stregata da quella riservata introversione che lo rendeva un po' un puzzle a cui mancavano alcuni pezzi. Quando gli aveva rivolto la parola per la prima volta quell'anno si era ripromessa di affrontare quella cosa con sguardo scientifico, aspettandosi di rompersi le scatole nel giro di un mesetto scarso, ma così non era successo, tanto da portarla a domandarsi se non fossero diventati... amici - ebbe un'esitazione nel pensare quella parola.
Si riscosse, sentendo Emrys riflettere sul modo più consono per portarla di sotto. «Riesco a camminare.» brontolò Camille e, come dimostrazione del fatto, fece per alzarsi. Avvampò per l'umiliazione quando, trovandosi a perdere l'equilibrio, dovette appoggiare la mano alla spalla del ragazzo.
Se cadi poi non so dove nascondere il corpo.
«C'è la stanza della necessità.» suggerì con logica innocente. «Ho sempre pensato fosse il posto ideale per... voglio dire, basta che chiedi una stanza che nessun altro può mai raggiungere e il corpo non verrà mai trovato, quindi-» Stava delirando e si sentiva la testa pesante, ma non aveva importanza, visto che (per fortuna) Emrys sembrava concentrato su problemi più urgenti che un omicidio ipotetico.
A essere sincera, per quanto avesse fiducia nel Corvonero, l'idea di farsi lanciare un Levicorpus e affidarsi del tutto alla sua prontezza di riflessi non l'allettava più di tanto, dunque si sentì discretamente sollevata quando mutò soluzione, optando per portarla in braccio.
«Devo riprendere a chiamarti Sir Howell?» rise, pensando che, oh, quella cosa faceva molto cavaliere e principessa (e poi avevano persino la torre), ma non credeva che Emrys dicesse sul serio. Erano circa una cinquantina di scalini, non poteva essere così pazzo da pensare di...
Il ragazzo non sorrideva, anzi, la guardava come per capire cosa ne pensasse. Era un'idiozia, quello pensava Camille, ma avevano fatto talmente tante idiozie insieme a cose apparentemente senza senso che quella sarebbe stata solo d'aggiungere alla lista. «Fanculo.» borbottò a se stessa per scacciare il terrore. Dopotutto, se davvero voleva diventare un pirata, avrebbe dovuto affrontare cose dieci volte peggiori. «Facciamolo. Pensiamo al vino che ci attende.» affermò seria, umettandosi le labbra. «Tanto se mi spacco una gamba, Charles ti strozza.» aggiunse, senza curarsi di dissimulare un certo compiacimento all'idea che non sarebbe stata l'unica a pagare le conseguenze, in caso di fallimento. «Magari ci daranno le brandine del San Mungo vicine.»
Sempre che Emrys non finisse direttamente all'obitorio per aver osato lasciare che la sorella di Charles Macaulay si facesse un graffio, il che forse non era così improbabile.
Circondò col braccio il collo del ragazzo, la cui altezza in qualche modo la faceva sentire quasi protetta. Avrebbe voluto appoggiare la nuca al suo petto e lasciarsi cullare, ma sospettava che, se avesse chiuso gli occhi anche solo per un secondo, non si sarebbe più svegliata.Code made by Noruwei
Edited by Noruwei - 23/8/2016, 18:23 -
.
Il DECIMO DOTTORE. TENNANT. <3333
Approvo tantissimo, sappilo u___u
Benvenuta ♥ -
.
Ciao, benvenuta Margherita ♥ -
.
Aww <3
Innanzitutto benvenuta e, tranquilla, molti all'inizio essendo alle prime armi si sono trovati in difficoltà, ma vedrai che in breve tempo ti ambienterai v-v -
.
Mi candido ~ -
.
Ciao Giorgia, welcome <3
Grazie a tua sorella per averti spinta a leggere la saga e tanti auguri per l'inizio del liceo il prossimo anno v-v -
.student - prefect - gryffindor - second year - Gemini - address [x]Allyn DaviesNo stop signs, speed limits, nobody's going to slow me down.L'avrebbe ammesso con difficoltà, ma - per quanto avesse una sorella minore - non era abituato a starsene mezzo nudo con (semi) sconosciute nella stanza. Semi sconosciuta che, per inciso, non aveva ancora capito che diavolo ci facesse lì. «Grazie per avermì ricordato il mio nome.» disse, alzando gli occhi al soffitto. «Sai anche il mio indirizzo di casa?» la provocò, sperando vivamente che quella non pretendesse che sapesse il suo.
Ecco, appunto, pensò, non appena la primina riaprì bocca. Che scocciatura. «So come ti chiami.» la interruppe per precisare con un tono offeso. «Sarah--» La prima parte la ricordava, non si poteva pretendere troppo. «...Smith? No, aspetta. È Blackwood, vero?» Era sicuro che ci fosse un Blackwood da qualche parte. Il resto della sfuriata lo prese alla sprovvista, spingendolo a indietreggiare di un passo. Sapeva che, a conti fatti, si era comportato in modo orribile, venendo a meno dei suoi doveri, ma in sua discolpa poteva dire che anche lui se l'era cavata da solo il primo anno ed era sopravvissuto benissimo.
«Come sei lagnosa.» ribatté alla fine, le orecchie in fiamme. La popolarità non c'entrava, semplicemente a malapena riusciva a badare a se stesso, figurarsi agli altri. Sarah Qualcosa non sapeva quanto fosse fortunata del fatto che avesse evitato di influenzarla eccessivamente. Cioè, dal suo punto di vista si era trattato quasi di un favore. Nel frattempo la ragazzina aveva continuato a parlare parlare parlare, ma quanto diavolo parlavano le femmine? Fu però l'ultima frase a indurlo a sogghignare (a dire il vero non sapevo nemmeno che questa fosse camera tua!). «Oh sì.» asserì con noncuranza. «Dicono tutte così.» Che fosse la prima volta che gli piombasse una ragazza in stanza era solo un dettaglio.
Dopo quel breve scambio di battute - breve almeno da parte sua - finalmente la fanciulla gli concesse un po' di privacy, non mancando di punzecchiarlo sulla questione del canto. Razza d'impicciona, pensò il ragazzo, alzando gli occhi verso il soffitto, mentre si dirigeva verso l'armadio alla ricerca di qualcosa di decente da indossare. S'infilò rapidamente i boxer e i jeans, per poi mettersi a frugare per trovare una t-shirt con scarso successo, alla fine rinunciò e rimise quella con la scritta Nirvana che aveva prima di rilassarsi sotto il getto d'acqua calda.
«Puoi voltarti ora.» le concesse, lasciandosi ricadere col fondoschiena sul materasso. «Senti, mi dispiace, va bene?» sbottò, reggendo lo sguardo accusatore della Grifondoro. Alzò le braccia in aria, come per dichiararsi colpevole. «È il mio primo anno da prefetto, non sono abituato ad avere tutte queste responsabilità.» si giustificò, scrollando le spalle. L'avrebbe aggiunto nelle cose in cui era una frana, rifletté, chiedendosi se effettivamente si sentisse in colpa. Forse un po' sì, a guardarla ora, con le occhiaie e furiosa, sinceramente ferita. Come aveva potuto farle quello, se nemmeno la conosceva? Nel senso: senza nemmeno rendersene conto. Essere prefetto forse significava anche quello, avere determinati compiti nei confronti degli altri e per lui che tendeva a preferire ragionare con la propria testa quello era maledettamente difficile.
«Dunque.» La studiò, inarcando un sopracciglio, mentre un sorriso tra il malizioso e la presa in giro si delineava sulle labbra. «Chi speravi di trovare? Forse potrei aiutarti.» Dopotutto conosceva il dormitorio maschile abbastanza bene, a differenza della fanciulla. Sapeva che ciò non avrebbe migliorato più di tanto l'opinione che Sarah aveva di lui (per altro abbastanza corretta, ovvero che fosse un nullafacente cronico), ma se non altro era il minimo che poteva fare per cercare almeno una volta di aiutarla. Si umettò le labbra a disagio, in attesa del responso. -
.
Ciau, io mi chiamo Bianca, benvenuta ♥
Tra le serie che hai citato seguo per bene solo The 100 (devo recuperare la 3^ stagione però çwç), mentre dei libri tutti-tutti tranne Shadowhunter. Anyway, adorabile la pv *w*
Spero di vederti grifa -
.“You are not thrown into the fire, you are the fire.”Quella era la Lagrange che gli piaceva, che lo divertiva, proprio lì, di fronte a lui, l'occhiata assassina nella quale si distingueva con facilità il desiderio di prevalere. Fu in quel momento, mentre la fanciulla gli puntava l'indice contro il petto, che Allyn Davies intuì che non si sarebbe tirata indietro finché non l'avesse - no, non solo battuto - stracciato.
Finse un'espressione preoccupata. «Sicura? Non vorrei che la sirena cattiva turbasse troppo la tua sensibilità.» Il tono di vaga derisione era in netto contrasto con l'espressione, ma non importava. Ormai avevano entrambi calato le maschere, non c'era bisogno di gentilezza. Per la prima volta avevano pronunciato ad alta voce quello che sapevano dalla prima volta, quando avevano parlato in Sala Grande, che un giorno si sarebbero ritrovati a essere avversari. E quel giorno era arrivato.
Sogghignò nell'ascoltare le parole seguenti, e le fece il verso con la mano. Era quasi graziosa, quando cercava di fargli perdere le staffe, cosa che andava a confermare che era riuscito a pungerla nel vivo con l'osservazione di prima.«Godric, hai scoperto il mio piano supersegretissimo.» rise, staccando le spalle dalla parete per accennare a qualche passo avanti. «Ora dovrò ucciderti.» Inclinò la nuca di lato, senza accennare a far sparire il sorriso di divertimento che gli era rimasto sul volto.
S'inclinò in avanti col busto finché le sue labbra non si trovarono a pochi centimetri dall'orecchio della ragazza. Le sfiorò la guancia con la propria, mentre sussurrava la parola d'ordine del bagno dei prefetti. Una volta pronunciata l'ultima sillaba si tirò indietro, mettendo fine a quell'invasione di spazio. «Cerca di non usarlo per farti il bagno.» Fece una pausa: l'ipotesi che la Lagrange non ne approfittasse erano ridicole. «Okay, se qualcuno ti becca, almeno non dire che sono stato io a dirti come fare.» continuò seccamente. C'erano così tanti prefetti, avrebbe potuto dare la colpa a caso a qualcuno di loro. Tipo Halliwell.
Riportò lo sguardo sulla parete, affiancandosi a Isobelle. Qualcosa gli diceva che tutta quella storia gli avrebbe portato solo guai, ma - del resto - i guai lo avevano sempre attratto come calamite. «Dunque...» iniziò, inarcando un sopracciglio. «Come preferisci passare la nottata? Torni di filato in sala comune o facciamo un salto nella sezione proibita della biblioteca?» Articolo otto. «Anche vandalizzare l'ufficio di Walker non sembra male.» Articolo quattordici. «Ma se sei troppo stanca...» Lasciò la frase in sospeso come per suggerire che fosse solo una scusa. Del resto, lui non aveva quel problema: sarebbe dovuto comunque restare in giro ancora un'oretta per controllare che fossero tutti a letto. Passare il tempo ad aderire ai suoi doveri da prefetto o a prendere in giro la folletta era pressapoco la stessa cosa, anche se la seconda era molto meno noiosa rispetto alla prima.Code made by Noruwei | Don't copy, pls ♥ -
.
Cito di sfuggita Isy, Aidan, Rose, Deborah (ti evoco) e Turner (♥); interagisco con Ji ed Erik ~ Allyn DaviesLa mia ignoranza, pur avendo grosse lacune, è enciclopedica.
Copre tutti i campi dello scibile umano.CODE&GRAPHIC BY HIME -
.
Ciao, benvenutissima <3 Sono sicura che ti troverai bene v-v -
.
Controllo schede grifondoro:
Alexander Murray
Moondace Arris -
.
Welcome ~ -
.
nteragisco con Rose, Shane, Aidan, Ji, Thyste, Isy, cito Pers ~ Allyn DaviesLa mia ignoranza, pur avendo grosse lacune, è enciclopedica.
Copre tutti i campi dello scibile umano.CODE&GRAPHIC BY HIME
Edited by Noruwei - 9/6/2016, 18:47 -
.
PNG DEL BALLO
Fred Meson
Hufflepuff | singerCODE&GRAPHIC BY HIME