Hogwarts: Il Paiolo Magico - {Harry Potter GDR}

Posts written by Noruwei

  1. .
    Presente
  2. .
    Ig1HooM
    Allyn Davies
    III anno || Grifondoro || Scheda
    L'estate era passata troppo in fretta. Nemmeno il tempo di realizzare che erano effettivamente gli ultimi giorni di agosto che Allyn si era ritrovato stravaccato sul sedile davanti dell'auto a trattenere la nausea alla vista delle indicazioni per King's Cross. Nonostante le sue vacanze fossero state stranamente fiacche avrebbe provato una certa nostalgia per lo zapping davanti alla tv e le nottate a giocare ai videogames, soprattutto considerando che l'alternativa era sgobbare sui libri, compiti e sopportare Turner. E quell'anno avrebbe dovuto fare sul serio se voleva passare l'esame da Animagus, visto che gli sarebbe servito avere E in pagella, cosa che per lui che sembrava abbonato alla O (neanche del tutto meritata) pareva più che altro un miraggio.

    Aveva salutato ma' con un bacio sulla guancia, annuendo con finta serietà alle sue raccomandazioni sul fare il bravo e tenere d'occhio Debbie. «Oh, andiamo, sai che sono un angelo.» Aveva sogghignato, facendo roteare in aria la spilla da prefetto, afferrandola poi col palmo della mano, percependo un brivido piacevole al contatto delle dita col metallo gelido. Dopodiché si era avviato insieme alla sorella verso il binario e i due si erano separati solo una volta superata la barriera. La guardò con la coda dell'occhio salutare con sorrisi e bacetti le sue amiche, prima di spingere il carrello, sforzandosi d'ignorare lo sguardo di sufficienza di Ares su di lui. Quel fottuto gufo alle volte era davvero inquietante, pensò infastidito. Le dita presentavano una serie di cerotti resi necessari dalle beccate di Ares causate dai numerosi e variegati tentativi del tredicenne di relazionarsi con lui senza successo. In quel momento Ares arruffò le penne, lanciando un acuto che indusse Allyn a una smorfia. «Ma sta zitto.» grugnì come era solito fare, da quando era giunto alla conclusione che il gufo capisse perfettamente quanto gli desse sui nervi e lo facesse apposta.

    Prima di salire sul treno si caricò la valigia sulla spalla, tenendo la gabbia di Ares con la mano destra, a cui prossimità c'era anche la borsa a tracolla che sfrusciava contro la sua coscia a ogni passo che faceva.
    Non aveva notato nessuno dei suoi amici, dunque non gli restava che andare alla cieca, sperando di beccare lo scompartimento giusto. Tre tentativi, si ripromise, poi rimango in quello che mi capita. Gli pareva un giusto compromesso.
    Dopo i primi due scompartimenti (uno al completo, un altro con soli primini) iniziava a perdere la speranza, ma, giunto in prossimità del 005 sentì una voce che gli era famigliare e sforzandosi di non dare nell'occhio proseguì lungo il corridoio, aguzzando l'orecchio. Gli erano sembrati Aidan e Amethyste, ma non era del tutto sicuro. Si fermò di fronte allo scompartimento che riportava il numero 008 e, appoggiata la mano sulla maniglia, fece scorrere la porta con una punta d'incertezza che sparì non appena scorse il volto dell'amico (e dell'altra befana).
    «Iniziavo a pensare che avrei dovuto passare il viaggio circondato da undicenni. Come stai?» Sul suo volto comparve un sorriso luminoso, prima d'iniziare a sistemare i bagagli, cercando di sfruttare il più possibile lo spazio rimasto visto che la Doherty pareva aver colonizzato lo scompartimento con la sua tribù.

    Per quanto fosse reticente ad ammetterlo tornare a Hogwarts aveva anche i suoi lati positivi come rivedere i suoi amici, l'unica cosa che rendeva più sopportabile l'idea delle lezioni. «Dunque: novità?» chiese, inarcando un sopracciglio, occupando il posto più vicino al finestrino. Sporse la mano verso il cane, ma la trattenne a mezz'aria, rivolgendo un'occhiata sospettosa verso la Doherty. «Non è che mi morde, vero?»
    CODE&GRAPHIC BY HIME
  3. .
    HTML
    <tr>
    <td>[URL=http://ilpaiolomagico.forumfree.it/?act=Profile&MID=11337836]Noruwei[/URL]</td>
    <td>II anno</td>
    <td>14/08/2016
    11/09/2016</td>
    <td>Vacanza studio in Irlanda v.v</td>
    </tr>
  4. .
    She was still a girl, a slight lovely girl who lay in bed and ate chocolates, a girl whose hair smelled like hyacinth and whose scarves fluttered jauntily in the breeze. But strange and marvelous as she was, a wisp of silk in a forest of black wool, she was not the fragile creature one would have her seem.
    - The Secret History, Donna Tartt

    D
    i fronte alla battuta di Emrys un sorrisetto sottile le si disegnò sulle labbra screpolate. Segretamente nel suo infantile desiderio di gloria avrebbe trovato strafigo finire sui giornali, del resto mica si era preparata il discorso del nobel per nulla. «Ci dipingerebbero come impavidi fuorilegge.» disse, sistemandosi una ciocca bionda dientro l'orecchio. «Oppure come schizzati ricercatori.» aggiunse, pensando tra sé che nel loro caso avrebbero potuto rientrare in entrambe le definizioni senza complicanze. Il fatto che quella schizzata tra i due fosse lei le sembrava un miserabile dettaglio, visto che dal suo punto vista nemmeno Emrys scherzava, tenendo conto che era abbastanza pazzo da stare a sentire i suoi vaneggiamenti. Per un attimo Camille valutò l'idea di esporre anche a lui la sua teoria degli alieni, ma accantonò in fretta l'idea, sospettando che quella rivelazione avrebbe potuto sconvolgere la mente pragmatica del giovane. Era consapevole che quell'ipotisi poteva sembrare un po' campata in aria, ma solo perché non aveva ancora ottenuto la possibilità di studiare come si doveva il caso, anche se la reticenza del Ministero (al quale aveva scritto una verbosa lettera elencando le sue richieste) suggeriva che ci fosse in corso una sorta di cospirazione governativa. Camille non se la sentiva di giudicare troppo male il ministro, visto che se l'esistenza degli alieni fosse stata testimoniata da una prova così schiacciante si sarebbe con ogni probabilità scatenato il panico. Si trattava di una stramba prudenza trattandosi di lei, ma, considerando le reazioni avute ogni volta che aveva tentato di spiegare come stessero le cose, più che giustificata.
    La Corvonero non avrebbe saputo dire come le fosse venuta l'idea di fare un gioco. Semplicemente un momento prima stava pensando alla stranezza di quelle pietre e un secondo dopo, la boccuccia corrucciata, si ritrovava a ordinare all'amico d'inventare un gioco per lei. Attese con pazienza che il ragazzo ci riflettesse subito e, una volta sentito l'«okay» decisivo, la giovane lasciò aderire le ginocchia l'una con l'altra per scaldarsi un po', percependo un insolito calore sulle gote, mentre si rendeva conto della stretta attorno alla sua mano. Si sentiva così sciocca in quei momenti, percependosi preda di quelle sensazioni che non capiva a fondo e che la spingevano successivamente a fantasticare su avvenimenti non accaduti.
    «Un gioco.» ripeté piccata come per ribadire il concetto nella speranza che, concentratosi nella spiegazione, Emrys non prestasse attenzione a quelle stramberie a cui forse ormai si era abituato e che, ignaro di esserne causa scatenante, dava per scontate. Tralasciato il turbamento del suo cuore la quattordicenne passò ad ascoltare con interesse le regole del gioco e alla fine aggrottò le sopracciglia, dubbiosa su come fare a portare a termine la prova senza penitenza. Visto che Emrys le concedeva la scelta sulla direzione la logica avrebbe voluto che si avviasse verso il prato che, procedendo, avrebbe portato al Lago Nero, eppure non poteva che provare una certa stizza nel contemplare un'ipotesi così noiosa. D'altro canto di andare a destra non se ne parlava, sarebbe stata un'idiota visto che c'erano troppi alberi e, conoscendo la propria cocciutaggine, sospettava che non si sarebbe fatta troppi problemi ad arrampicarsi su uno di essi e poi saltare di sotto pur di tenere alto il proprio nome. Ciò nonostante con ogni probabilità sarebbe poi finita a piagnucolare sull'erba, implorando Emrys di portarla in infermeria e, per le mutande di Merlino, sarebbe stato seriamente imbarazzante.
    «Di là.» stabilì dopo una riflessione durata all'incirca cinque minuti, durante i quali aveva spostato la testa verso tutte le possibilità, scrutandole con un'attenzione che aveva un che di analitico. La via prescelta era la zona sinistra caratterizzata all'inizio da una placida tranquillità che né lei né Emrys avrebbero avuto difficoltà a percorrere. Dopo quelli che le sembravano un paio di metri la cosa si faceva più complessa, visto che l'orto del Guardiacaccia si poneva proprio in mezzo. Superati i massi, la ragazza si avviò trotterellando e come previsto non ebbe problemi finché non dovette scavalcare la staccionata. Si issò con le braccia sul legno, appoggiando il fondoschiena così da darsi la spinta, atterrando in piedi dall'altra parte. «Ci sei?» mormorò flebilmente, abbassandosi a gattoni ma persistendo nell'avanzare. Per quel tratto era necessaria maggiore prudenza visto che c'era una finestra che dava sull'orto e se il Guardiacaccia era in casa e si fosse affacciato si sarebbe incazzato non poco nel vederli calpestare le sue preziose verdure. Provava l'intenso desiderio di voltare la nuca per controllare dove fosse Emrys ma si tratteneva, sentendo all'improvviso una nuova comprensione nei confronti di Orfeo, impossibilitato a gettare anche solo un'occhiata alla sua Euridice lungo il tragitto per l'Ade. «Emrys?» Una sfumatura d'ansia trasparì dalla voce, mentre premeva la suola su dell'insalata senza alcuna pietà.
    Code made by Noruwei


    Scusa il ritardo cwc


    Edited by Noruwei - 13/8/2016, 01:28
  5. .
    Col permesso di Chadwick comunico il cambio di pv di Camille Macaulay da Tuppence Middleton a Elle Fanning v.v
  6. .
    Complimentii <3
  7. .
    HTML
    <tr>
    <td>[URL=http://ilpaiolomagico.forumfree.it/?act=Profile&MID=11337836]Noruwei[/URL]</td>
    <td>III ANNO</td>
    <td>21/07/2016
    08/08/2016</td>
    <td>Vacanze</td>
    </tr>
  8. .
    Condivido TANTISSIMO l'amore per Sirius - non ci volevo credere quando la Rowling me l'ha ucciso, un po' come per Fred ç_ç
    Detto ciò, benvenuta Beatrice ♥
  9. .
    She was still a girl, a slight lovely girl who lay in bed and ate chocolates, a girl whose hair smelled like hyacinth and whose scarves fluttered jauntily in the breeze. But strange and marvelous as she was, a wisp of silk in a forest of black wool, she was not the fragile creature one would have her seem.
    - The Secret History, Donna Tartt

    «
    Uno.» aveva pigolato la ragazzina, obbediente e spaventata, mentre rivolgeva uno sguardo ai gradini che ancora dovevano percorrere. Si era stretta più forte al Corvonero che la teneva tra le braccia, sentendosi rigida come un pezzo di legno.
    «Due, tre, quattro.» Contò con discreta velocità, iniziando poi gradualmente a rallentare con l'aumentare dell'impiccio e della ripidezza delle scale. Camille si sentiva più al sicuro con quel ritmo, ma, forse a causa di qualche sorta di mascolino orgoglio, Emrys ritornò a quello precedente, strappandole un sospiro impaurito.
    «Venticinque.»
    Stava per dire il -tto di trentotto che accadde. Un tentennamento, il piede scivolato sul gradino, una frazione di secondo. Il colpo del fondoschiena sul pavimento non aveva fatto nemmeno tanto male, visto che il corpo di Emrys l'aveva attutito e, probabilmente, era stato solo grazie alla sua stretta che non era ruzzolata di sotto.
    Sbatté le palpebre, sentendosi leggermente intontita, e un sorrisetto le si delineò sulle labbra nel sentire l'imprecazione poco graziosa del giovane. Sono caduto. Se n'era accorta.
    Le domande del ragazzo la spinsero a riscuotersi, mentre levava gli occhi grandi su di lui. «Cosa?» domandò placidamente, prima di lasciarsi sfuggire una risata, finché, presa dall'ilarità, non appoggiò la schiena contro il muro. «Dammi un secondo.» disse, coprendosi la bocca con la mano per trattenere le risa, appoggiando la fronte sulle ginocchia piegate.
    Sapeva che non c'era nulla di divertente, che avrebbero potuto farsi male (male sul serio), ma vi era qualcosa di liberatorio nel contemplare il buffo di quella situazione. O forse, invece, era solo uno dei deliri dati dalla febbre.
    Lasciò che Emrys controllasse che andasse tutto okay, limitandosi a qualche leggera protesta. «Sto bene.» ripeté almeno tre volte, arricciando le labbra in smorfiette. Era solo un po' indolenzita, ma nulla di rotto. Si rialzò a fatica, facendosi leva con la spalla di Emrys, e fu solo accorgendosi della lieve sfumatura di dolore malamente dissimulata che intuì che anche il Corvonero doveva essersi fatto male nella caduta.
    Gli circondò le spalle col braccio, così che si aiutassero un po' a vicenda e, saltello per saltello, riuscirono a raggiungere la fine del percorso. «Ma come?» si lagnò, appena Emrys aprì bocca, guardandolo con vivacità. «Non posso raccontare come tu mi abbia eroicamente salvato? Sarebbe oneroso disse piccata, accennando a un broncio. Ritornò seria di colpo, percependo un bollente rossore riscaldarle le guance. «Grazie.» mormorò, prima di incamminarsi a passo rapido lungo il corridoio per evitare che il giovane potesse cogliere quell'imbarazzo. «Voglio dire, avresti potuto andare da solo.» borbottò, mantenendo con ostinazione gli occhi fissi sul pavimento.
    Per fortuna il resto del viaggio fu riempito da giochi di parole e barzellette, argomento su cui Emrys era molto più ferrato di lei. «Ma perché un granchio dovrebbe sgranocchiarsi si lamentò la ragazzina in preda alla confusione, quando potevano ormai vedere le rive del Lago Nero. Schioccò le dita, bloccandosi a metà strada e trattenendo l'amico per il polso. «È un cannibale, vero? È giusto? La soluzione è "cannibale"? Come sarebbe a dire che me lo racconti dopo? Dammi un indizio Howell o...» Ma nulla, Emrys era davvero cocciuto quando si metteva e la ignorò del tutto, recandosi a salutare Fitz.
    «Va al diavolo.» borbottò Camille alle sue spalle, rivolgendogli un ben poco elegante dito medio, prima di voltarsi sdegnosamente alla ricerca di Charles, intento a farsi sbaciucchiare la guancia da Selyse.
    «Ciao.» li apostrofò la ragazzina, agitando la mano, comprendendo nel gesto anche Max Bolton. «Vi abbraccerei, ma ho la febbre.» aggiunse compunta, stringendo svogliatamente il polso di Max per appoggiargli il palmo sulla sua fronte. «Senti? È una rottura.» bofonchiò, evitando di guardare nella direzione di Charles, segretamente risentita che non avesse insistito un po' di più per rimanere sopra con lei. Probabilmente, pensò con cattiveria, considerava la compagnia di Selyse migliore.
    Nel complesso non poteva biasimare Charles per pendere dalle labbra dell'amica - lo facevano tutti.
    Camille aveva iniziato a vedere nella ragazza dai capelli rossi una sorta di migliore amica dal secondo anno, quando avevano iniziato a sedersi vicine nelle lezioni che Charles non frequentava. L'adorava, eppure, alle volte, si ritrovava a pensare lei con nuovo fastidio, invidiosa della sicurezza con cui la rossa si approcciava ai cambiamenti del suo corpo.
    Ricacciati quei pensieri da dov'erano venuti, si voltò verso Fitz, rivolgendogli un sorriso. Conoscendo la sua antipatia per Howell avrebbe potuto dimostrarsi un valido alleato. «Emrys non mi vuole dire la soluzione dell'indovinello.» annunciò con una punta di accusa. «Te lo sai Fitz cos'è "un granchio che si sgranocchia"?» ripeté, aggrottando le sopracciglia in un'espressione pensierosa.
    Code made by Noruwei


    Edited by Noruwei - 23/8/2016, 18:25
  10. .
    Condivido il tuo stesso destino, visto che il prossimo anno sarò anch'io al quinto anno - e se a ciò si aggiunge che la mia conoscenza del latino come del greco è nulla la mia situazione diviene abbastanza tragica u_u
    E anch'io amo un sacco guardare serie tv **

    Dopo questo preambolo, benvenuto <3 u_u
  11. .
    Vorrei archiviare il pg disoccupato Lev Cavendish
  12. .
    Ciaoo, bentornata ♥
    Sono felice che tu riprenda, anche se ai tempi non c'ero ancora - e ti capisco per la faccenda del liceo, io faccio il classico e non vedo l'ora di riuscire a fuggire cwc
    Spero di (ri)vederti Grifa :flower:
  13. .
    Dexter *_*
    Le prime stagioni sono di una bellezza assoluta, io volevo farne il rewatch della versione subbata (il doppiaggio italiano non mi piace proprio cwc), ma purtroppo non ho trovato link funzionanti </3

    Anyway, sono innamorata del tuo nome (i miei erano indecisi tra Iris e Bianca, poi hanno puntato su quest'ultimo v-v)

    Dopo tutto questo bla bla bla, benvenuta sul gdr <3 Spero di vederti grifa :flower:
  14. .
    ABxfOyG
    Allyn Davies
    La mia ignoranza, pur avendo grosse lacune, è enciclopedica.
    Copre tutti i campi dello scibile umano.
    Si era accorto del movimento del catalizzatore troppo tardi e se Erik Mor non avesse deciso proprio quella frazione di secondo per scostare il braccio di Jiselle, lo schiantesimo avrebbe colpito il ragazzo, invece di schiantare il tavolo delle vivande (e dagli sguardi risentiti di molti dei presenti, Allyn intuì che qualcuno avrebbe di sicuro preferito).
    Il Grifondoro si era irrigidito, preso alla sprovvista, e osservava la caraffa del punch ridotta a pezzi. Non poteva negare di essersela deliberatamente cercata, tuttavia non si aspettava una reazione così estrema, forse sottovalutando il carattere emotivo della Levi. Del resto, aveva sempre pensato che il titolo 'regina dei ghiacci' fosse superficiale.
    Sentì la voce famigliare di Charles Macaulay chiamarlo e si riscosse, stupendosi di vedere il giovane senza la gemella che pareva essere quasi onnipresente, quando si trattava dell'amico. «Charles.» disse piattamente, ancora sotto shock. Si affrettò a far apparire un sorriso sulle labbra. «Non ne parliamo.» ribatté con una sfumatura di freddezza, rispondendo al commento del giovane sulla Levi, ormai non erano più affari suoi se andava via con Erik Mor. «Non è che hai il catalizzatore dietro?» aggiunse, acquisendo un tono più amichevole e rivolgendo un cenno della nuca verso il disastro sul pavimento. In una circostanza normale non avrebbe avuto problemi a usare lui stesso il reparo, ma aveva lasciato in dormitorio la bacchetta, considerandola superflua.

    Intravedendo Aidan avvicinarsi tra la folla, sfregò le nocche sul collo, chiedendosi se il Tassorosso avesse visto tutto. «Dove hai lasciato la tua dama?» lo prese in giro non appena fu abbastanza vicino. Finse una smorfia di dolore per lo stinco colpito, prima di alzare le spalle con costruita noncuranza. «Mi piace il brivido del pericolo.» scherzò, roteando gli occhi. Ormai si conoscevano da un anno ed era palese a entrambi che non si sarebbe buttato a piagnucolare sulla sua spalla in cerca di consolazione. Non era il suo stile. La mente di Allyn stava già vagando alla ricerca di una sopraffina vendetta in perfetto stile Davies.
    «Hai presente la tua idea di trasfigurarle il vestito in un costume da mucca? Era da mucca, vero?» asserì pensieroso, convinto che l'amico ricordasse. Gliene aveva parlato giorni fa in dormitorio, buttandola lì come se nulla fosse - Allyn sospettava per farlo sentire meglio. «La prossima volta.» gli promise, battendogli un pugno sulle nocche da veri bro.

    Preso dal suo dramma personale non aveva prestato particolare attenzione alla voce petulante di Amber Wood che parlava al microfono, visto anche che del ballo non gliene era mai fregato più di tanto. Fu per quel motivo che, sentendo pronunciare il suo nome, si gelò, per realizzare con un secondo di ritardo quello che fosse avvenuto.
    «Col cavolo.» ribatté, terrorizzato all'idea di dover ballare un lento davanti a tutti. Cioè, facevano sul serio? «Mollami.» sibilò, quando Amber, saltata giù dal palco, gli strinse le dita intorno al polso per costringerlo. La Corvonero, però, pareva essere decisamente forte, tanto che nel giro di qualche minuto e di svariati divincolamenti, la vittima il giovane si ritrovò imbronciato al centro del palco.
    «Che bello.» bofonchiò, la corona che gli pendeva malamente da un lato della testa. Poteva solo sperare che la reginetta non fosse Jiselle o la Doherty o la Moonlight o... VIKTOR HOUSTON. Lo prendevano per i fondelli? «Ora vomito.» annunciò, per poi aggiungere un convinto «Io non ballerò con lui nemmeno se mi pagate.» Beh, in effetti per tipo duecento galeoni non sarebbe stata così tragica, ma quello non l'avrebbe mai ammesso ad alta voce.
    Nel frattempo l'evento pareva aver assunto tinte alcobaleno, visto l'entità delle coppie che avevano iniziato a danzare, con la differenza che loro erano molto più aggraziate di quanto avrebbero potuto fare lui e Houston anche dopo decine di lezioni di ballo. «Non c'è un regolamento?» sbottò indispettito in direzione di Amber. «Tipo che i maschi non possono essere reginette? Cioè, andiamo
    CODE&GRAPHIC BY HIME
  15. .
    Presenteee
451 replies since 14/12/2014
.
Top