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Presente -
.Allyn DaviesIII anno || Grifondoro || SchedaCODE&GRAPHIC BY HIME
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<td>[URL=http://ilpaiolomagico.forumfree.it/?act=Profile&MID=11337836]Noruwei[/URL]</td>
<td>II anno</td>
<td>14/08/2016
11/09/2016</td>
<td>Vacanza studio in Irlanda v.v</td>
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.i fronte alla battuta di Emrys un sorrisetto sottile le si disegnò sulle labbra screpolate. Segretamente nel suo infantile desiderio di gloria avrebbe trovato strafigo finire sui giornali, del resto mica si era preparata il discorso del nobel per nulla. «Ci dipingerebbero come impavidi fuorilegge.» disse, sistemandosi una ciocca bionda dientro l'orecchio. «Oppure come schizzati ricercatori.» aggiunse, pensando tra sé che nel loro caso avrebbero potuto rientrare in entrambe le definizioni senza complicanze. Il fatto che quella schizzata tra i due fosse lei le sembrava un miserabile dettaglio, visto che dal suo punto vista nemmeno Emrys scherzava, tenendo conto che era abbastanza pazzo da stare a sentire i suoi vaneggiamenti. Per un attimo Camille valutò l'idea di esporre anche a lui la sua teoria degli alieni, ma accantonò in fretta l'idea, sospettando che quella rivelazione avrebbe potuto sconvolgere la mente pragmatica del giovane. Era consapevole che quell'ipotisi poteva sembrare un po' campata in aria, ma solo perché non aveva ancora ottenuto la possibilità di studiare come si doveva il caso, anche se la reticenza del Ministero (al quale aveva scritto una verbosa lettera elencando le sue richieste) suggeriva che ci fosse in corso una sorta di cospirazione governativa. Camille non se la sentiva di giudicare troppo male il ministro, visto che se l'esistenza degli alieni fosse stata testimoniata da una prova così schiacciante si sarebbe con ogni probabilità scatenato il panico. Si trattava di una stramba prudenza trattandosi di lei, ma, considerando le reazioni avute ogni volta che aveva tentato di spiegare come stessero le cose, più che giustificata.D
La Corvonero non avrebbe saputo dire come le fosse venuta l'idea di fare un gioco. Semplicemente un momento prima stava pensando alla stranezza di quelle pietre e un secondo dopo, la boccuccia corrucciata, si ritrovava a ordinare all'amico d'inventare un gioco per lei. Attese con pazienza che il ragazzo ci riflettesse subito e, una volta sentito l'«okay» decisivo, la giovane lasciò aderire le ginocchia l'una con l'altra per scaldarsi un po', percependo un insolito calore sulle gote, mentre si rendeva conto della stretta attorno alla sua mano. Si sentiva così sciocca in quei momenti, percependosi preda di quelle sensazioni che non capiva a fondo e che la spingevano successivamente a fantasticare su avvenimenti non accaduti.
«Un gioco.» ripeté piccata come per ribadire il concetto nella speranza che, concentratosi nella spiegazione, Emrys non prestasse attenzione a quelle stramberie a cui forse ormai si era abituato e che, ignaro di esserne causa scatenante, dava per scontate. Tralasciato il turbamento del suo cuore la quattordicenne passò ad ascoltare con interesse le regole del gioco e alla fine aggrottò le sopracciglia, dubbiosa su come fare a portare a termine la prova senza penitenza. Visto che Emrys le concedeva la scelta sulla direzione la logica avrebbe voluto che si avviasse verso il prato che, procedendo, avrebbe portato al Lago Nero, eppure non poteva che provare una certa stizza nel contemplare un'ipotesi così noiosa. D'altro canto di andare a destra non se ne parlava, sarebbe stata un'idiota visto che c'erano troppi alberi e, conoscendo la propria cocciutaggine, sospettava che non si sarebbe fatta troppi problemi ad arrampicarsi su uno di essi e poi saltare di sotto pur di tenere alto il proprio nome. Ciò nonostante con ogni probabilità sarebbe poi finita a piagnucolare sull'erba, implorando Emrys di portarla in infermeria e, per le mutande di Merlino, sarebbe stato seriamente imbarazzante.
«Di là.» stabilì dopo una riflessione durata all'incirca cinque minuti, durante i quali aveva spostato la testa verso tutte le possibilità, scrutandole con un'attenzione che aveva un che di analitico. La via prescelta era la zona sinistra caratterizzata all'inizio da una placida tranquillità che né lei né Emrys avrebbero avuto difficoltà a percorrere. Dopo quelli che le sembravano un paio di metri la cosa si faceva più complessa, visto che l'orto del Guardiacaccia si poneva proprio in mezzo. Superati i massi, la ragazza si avviò trotterellando e come previsto non ebbe problemi finché non dovette scavalcare la staccionata. Si issò con le braccia sul legno, appoggiando il fondoschiena così da darsi la spinta, atterrando in piedi dall'altra parte. «Ci sei?» mormorò flebilmente, abbassandosi a gattoni ma persistendo nell'avanzare. Per quel tratto era necessaria maggiore prudenza visto che c'era una finestra che dava sull'orto e se il Guardiacaccia era in casa e si fosse affacciato si sarebbe incazzato non poco nel vederli calpestare le sue preziose verdure. Provava l'intenso desiderio di voltare la nuca per controllare dove fosse Emrys ma si tratteneva, sentendo all'improvviso una nuova comprensione nei confronti di Orfeo, impossibilitato a gettare anche solo un'occhiata alla sua Euridice lungo il tragitto per l'Ade. «Emrys?» Una sfumatura d'ansia trasparì dalla voce, mentre premeva la suola su dell'insalata senza alcuna pietà.Code made by NoruweiSPOILER (clicca per visualizzare)Scusa il ritardo cwc
Edited by Noruwei - 13/8/2016, 01:28 -
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Col permesso di Chadwick comunico il cambio di pv di Camille Macaulay da Tuppence Middleton a Elle Fanning v.v -
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Complimentii <3 -
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<td>III ANNO</td>
<td>21/07/2016
08/08/2016</td>
<td>Vacanze</td>
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Condivido TANTISSIMO l'amore per Sirius - non ci volevo credere quando la Rowling me l'ha ucciso, un po' come per Fred ç_ç
Detto ciò, benvenuta Beatrice ♥ -
.Uno.» aveva pigolato la ragazzina, obbediente e spaventata, mentre rivolgeva uno sguardo ai gradini che ancora dovevano percorrere. Si era stretta più forte al Corvonero che la teneva tra le braccia, sentendosi rigida come un pezzo di legno.«
«Due, tre, quattro.» Contò con discreta velocità, iniziando poi gradualmente a rallentare con l'aumentare dell'impiccio e della ripidezza delle scale. Camille si sentiva più al sicuro con quel ritmo, ma, forse a causa di qualche sorta di mascolino orgoglio, Emrys ritornò a quello precedente, strappandole un sospiro impaurito.
«Venticinque.»
Stava per dire il -tto di trentotto che accadde. Un tentennamento, il piede scivolato sul gradino, una frazione di secondo. Il colpo del fondoschiena sul pavimento non aveva fatto nemmeno tanto male, visto che il corpo di Emrys l'aveva attutito e, probabilmente, era stato solo grazie alla sua stretta che non era ruzzolata di sotto.
Sbatté le palpebre, sentendosi leggermente intontita, e un sorrisetto le si delineò sulle labbra nel sentire l'imprecazione poco graziosa del giovane. Sono caduto. Se n'era accorta.
Le domande del ragazzo la spinsero a riscuotersi, mentre levava gli occhi grandi su di lui. «Cosa?» domandò placidamente, prima di lasciarsi sfuggire una risata, finché, presa dall'ilarità, non appoggiò la schiena contro il muro. «Dammi un secondo.» disse, coprendosi la bocca con la mano per trattenere le risa, appoggiando la fronte sulle ginocchia piegate.
Sapeva che non c'era nulla di divertente, che avrebbero potuto farsi male (male sul serio), ma vi era qualcosa di liberatorio nel contemplare il buffo di quella situazione. O forse, invece, era solo uno dei deliri dati dalla febbre.
Lasciò che Emrys controllasse che andasse tutto okay, limitandosi a qualche leggera protesta. «Sto bene.» ripeté almeno tre volte, arricciando le labbra in smorfiette. Era solo un po' indolenzita, ma nulla di rotto. Si rialzò a fatica, facendosi leva con la spalla di Emrys, e fu solo accorgendosi della lieve sfumatura di dolore malamente dissimulata che intuì che anche il Corvonero doveva essersi fatto male nella caduta.
Gli circondò le spalle col braccio, così che si aiutassero un po' a vicenda e, saltello per saltello, riuscirono a raggiungere la fine del percorso. «Ma come?» si lagnò, appena Emrys aprì bocca, guardandolo con vivacità. «Non posso raccontare come tu mi abbia eroicamente salvato? Sarebbe oneroso.» disse piccata, accennando a un broncio. Ritornò seria di colpo, percependo un bollente rossore riscaldarle le guance. «Grazie.» mormorò, prima di incamminarsi a passo rapido lungo il corridoio per evitare che il giovane potesse cogliere quell'imbarazzo. «Voglio dire, avresti potuto andare da solo.» borbottò, mantenendo con ostinazione gli occhi fissi sul pavimento.
Per fortuna il resto del viaggio fu riempito da giochi di parole e barzellette, argomento su cui Emrys era molto più ferrato di lei. «Ma perché un granchio dovrebbe sgranocchiarsi?» si lamentò la ragazzina in preda alla confusione, quando potevano ormai vedere le rive del Lago Nero. Schioccò le dita, bloccandosi a metà strada e trattenendo l'amico per il polso. «È un cannibale, vero? È giusto? La soluzione è "cannibale"? Come sarebbe a dire che me lo racconti dopo? Dammi un indizio Howell o...» Ma nulla, Emrys era davvero cocciuto quando si metteva e la ignorò del tutto, recandosi a salutare Fitz.
«Va al diavolo.» borbottò Camille alle sue spalle, rivolgendogli un ben poco elegante dito medio, prima di voltarsi sdegnosamente alla ricerca di Charles, intento a farsi sbaciucchiare la guancia da Selyse.
«Ciao.» li apostrofò la ragazzina, agitando la mano, comprendendo nel gesto anche Max Bolton. «Vi abbraccerei, ma ho la febbre.» aggiunse compunta, stringendo svogliatamente il polso di Max per appoggiargli il palmo sulla sua fronte. «Senti? È una rottura.» bofonchiò, evitando di guardare nella direzione di Charles, segretamente risentita che non avesse insistito un po' di più per rimanere sopra con lei. Probabilmente, pensò con cattiveria, considerava la compagnia di Selyse migliore.
Nel complesso non poteva biasimare Charles per pendere dalle labbra dell'amica - lo facevano tutti.
Camille aveva iniziato a vedere nella ragazza dai capelli rossi una sorta di migliore amica dal secondo anno, quando avevano iniziato a sedersi vicine nelle lezioni che Charles non frequentava. L'adorava, eppure, alle volte, si ritrovava a pensare lei con nuovo fastidio, invidiosa della sicurezza con cui la rossa si approcciava ai cambiamenti del suo corpo.
Ricacciati quei pensieri da dov'erano venuti, si voltò verso Fitz, rivolgendogli un sorriso. Conoscendo la sua antipatia per Howell avrebbe potuto dimostrarsi un valido alleato. «Emrys non mi vuole dire la soluzione dell'indovinello.» annunciò con una punta di accusa. «Te lo sai Fitz cos'è "un granchio che si sgranocchia"?» ripeté, aggrottando le sopracciglia in un'espressione pensierosa.Code made by Noruwei
Edited by Noruwei - 23/8/2016, 18:25 -
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Condivido il tuo stesso destino, visto che il prossimo anno sarò anch'io al quinto anno - e se a ciò si aggiunge che la mia conoscenza del latino come del greco è nulla la mia situazione diviene abbastanza tragica u_u
E anch'io amo un sacco guardare serie tv **
Dopo questo preambolo, benvenuto <3 u_u -
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Vorrei archiviare il pg disoccupato Lev Cavendish -
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Ciaoo, bentornata ♥
Sono felice che tu riprenda, anche se ai tempi non c'ero ancora - e ti capisco per la faccenda del liceo, io faccio il classico e non vedo l'ora di riuscire a fuggire cwc
Spero di (ri)vederti Grifa -
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Dexter *_*
Le prime stagioni sono di una bellezza assoluta, io volevo farne il rewatch della versione subbata (il doppiaggio italiano non mi piace proprio cwc), ma purtroppo non ho trovato link funzionanti </3
Anyway, sono innamorata del tuo nome (i miei erano indecisi tra Iris e Bianca, poi hanno puntato su quest'ultimo v-v)
Dopo tutto questo bla bla bla, benvenuta sul gdr <3 Spero di vederti grifa -
.Allyn DaviesLa mia ignoranza, pur avendo grosse lacune, è enciclopedica.
Copre tutti i campi dello scibile umano.CODE&GRAPHIC BY HIME -
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Presenteee