l punto era che quando si trattava di "tatto" il maschio medio perdeva tutto il proprio naturale charme e, di conseguenza, per quanto riguardava i regali per un essere vivente femminile la crisi era dietro l'angolo. Era per quel motivo che quando il gufo planato di fronte a lui aveva portato la missiva col nome del destinatario del suo regalo gli era sfuggito un mezzo gemito dalle labbra.
Audrey Hastings.Serpeverde. Secondo anno. Prefetto. Seguiva Alchimia con lui. Le cose che sapeva di quella ragazza finivano lì. Sì, beh, era anche una molto fissata con lo studio (stando all'attenzione che ci teneva a prestare a Whitefog durante le ore di lezione) e molto irritabile, tanto che, ogni volta che si erano ritrovati a condividere banchi e alambicchi, il Grifondoro non aveva mancato di stuzzicarla con tentativi di pasticciarle i quaderni e risate mal trattenute ogni volta che la fanciulla si esibiva in qualche battuta tagliente che avrebbe offeso chiunque altro. Eppure, a discapito dell'apparenza, non gli stava propriamente antipatica, visto che tendeva a prendere gli insulti della Hastings con divertimento, trattandola con condiscendenza nei turni insieme alle ronde solo perché sapeva che quell'atteggiamento la irritava ancora di più.
«Cosa si regala a una femmina?» aveva interrogato i suoi compagni di stanza qualche giorno prima, andando avanti e indietro per il dormitorio, ormai spazientito dopo tutte le sue ipotesi brutalmente scartate.
«Non è il tipo da peluche. Le collane sono banali. I braccialetti pure. Non ho voglia di andare a Diagon Alley a cercare.» aveva elencato con le dita, stravaccatosi sul letto prima di sbadigliare. La soluzione era arrivata da sé - cioè, più o meno, in realtà era stato a Charles a squadrarlo con un sopracciglio inarcato azzardando un 'prendilo via gufo, no?'
Dunque se il giorno della Vigilia Allyn Davies non stava varcando la soglia della Sala Grande a mani vuote lo si doveva anche al biondo Macaulay.
«Hei, Rosaleen.» disse, notando una chioma rossa e rivolgendo alla teletubbies un divertito cenno di saluto. Sorrise allegramente anche a Cannie, Kenneth e agli altri che conosceva, provando un vago senso di estraniamento di fronte ai visi sconosciuti dei primini (Godric, parevano moltiplicarsi), ma, individuata la Hastings, mutò bruscamente direzione, attirato da una forza invisibile.
«Oh, mio amabile Grinch natalizio.» l'apostrofò con un sogghigno, sfilando il pacchetto dalla tasca.
«Questo è per te. E, visto che a Natale sono tutti più buoni, mi scuso per essermi dilettato a irritarti durante le lezioni di Alchimia.» Fece una pausa, pensoso.
«Anche se alla fine delle vacanze tornerà tutto come prima.»Concluse con un noncurante scrollare di spalle.
«Fammi poi sapere se ti piacciono.» Pronunciata l'ultima sillaba si apprestò ad agitare la mano in aria in modo da attirare l'attenzione di Ethan, che aveva intravisto con la coda dell'occhio intento a parlare con un altro tizio.
«Grant!» Sì, beh, l'amicizia tra un prefetto e quel casinista non era vista di buon occhio da nessuno degli insegnanti, ma - dopotutto - Allyn non era mai stato un prefetto
nella norma.