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.Si accende l'accendino.
La sigaretta rollata prende fuoco, tabacco lucky strike senza additivi, mi piace che gratti la gola.
Leggeri applausi
Sipario
Akuma, cos'è akuma. Akuma è la parola giapponese per dire diavolo, Akumu per dire incubo. Akuma è Darkness' Nightmare, il più oscuro, il più strano.
Questa Dash sarà particolare per me. Akuma è...
Ma cos'è in fondo, è un ragazzo,di 21 anni, di origine siciliana, passato qui molti anni prima che il Paiolo avesse questa mole di regolamenti, andato via, con piacere di molti, e tornato, 9 anni dopo. Akuma è un ragazzo, il cui nome è Giovanni, un nome stupido, il santo patrono della mia città, messo in onore di mio nonno paterno. Stupido, sì, quanto è stupida la mia convinzione di chiamare il mio primogenito Giuseppe, come mio padre. Mio padre... vi parlerò più avanti di lui.
Akuma è. Akuma è me. Ma, citazione da uno dei film che ritengo e riterrò per sempre facenti parte della mia trilogia preferita, la cosa migliore di me... è che ci sono MOLTI me. Ho ruolato, prendendo le parti di un anaffettivo, parzialmente perverso, incline alla follia. Ho ruolato, contemporaneamente, prendendo le parti di un idiota, un comico, di situazioni assurde.
Akuma è.
Non mi stancherò di ripetere questa frase, volta per volta, questa, forse, è la parte più emotiva di me, più seria, più nascosta. Il "messo a nudo" di interviste farebbe le scarpe a questo tipo di racconto, di diario, di serietà. Poche cose saranno allegre qui, poche cose, considerate tutte le altre che sono solito dire. E' il mio angolino di riservatezza, così pubblico che Zuckmberg penso abbia preso ispirazione da ciò.
Akuma è.
E' un diario, un racconto, giorno per giorno, volta per volta, a seconda di cosa mi succede. Per giorni non scriverò, per altri quasi dieci volte al giorno, akuma, un sogno, un piccolo estratto di subconscio, rappresenta tutta la mia vita. Questa Dash, non scherzosa, non amichevole, non divertente, si apre per condividere la mia vita con gente pressoché sconosciuta. Perché? Per la stessa ragione per cui esistono i tassisti, per cui si parla con loro, si racconta. Se volete qualcosa di cui ridere... andate altrove. Scottecs, pantellas, quel che volete.
Akuma è.
Akuma è questo racconto, e se vi piacerà leggere i pensieri sconnessi di un diavolo, di un incubo, o di un fissato con un manga giapponese, allora akuma sarete anche voi.
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Akuma è.... Alcol.
"Giò, non starai esagerando con il bere in questo periodo?"
Quelle parole le ricordo ogni giorno. In realtà sono piuttosto recenti, solo l'anno scorso, in periodo esami. A 26 anni sei più maturo che a 20, e giorno dopo giorno aveva sempre più ragione.
Ho un leggero.. problema con l'alcol. D'altronde, ognuno di noi deve a se stesso un problema, piccolo, recondito, che non riesce a controllare. Mi piace pensarlo. Mi piace pensare di non essere solo. La solitudine acceca, distrugge, e se sei solo il mondo ti inghiotte.
Alcol, perché?
Ti rende forse più simpatico? No, più ridicolo. Ti senti più accettato? No, scherno e divertimento fanno parte della tua vita. Allora perché continui? Perché? Non lo so, forse una parte di te vuole sembrare più simpatica! Ma sai, sai che non è così.
Akuma è Alcol.
Sono un alcolista, forse. No, senza forse, stai male se non bevi qualcosa la sera, qualsiasi cosa. Ti aiuta a ruolare meglio, dici, a pensare meglio, dici. Stai faticando a premere i tasti, a focalizzare il concetto, a spiegare quale parte di Akuma sarebbe questa. Beh è questa, senza rolecode, senza fronzoli o, come si dice da me, cazzi&mazzi.
Akuma è alcolismo, puro e semplice, a volte me ne vergogno, altre volte ne rido. Questo è il mio momento serio per dirlo, e la cosa peggiore che potessi portarmi dietro e la frase "Volevo aprire una Dashboard ma sono troppo sobrio". Già, sembra una di quelle stronzate alla Tumblr... "Oh vi prego, capitemi, ho bisogno del vostro sostegno" no, non è questo, questo è il racconto di Akuma, che vi saluta con un bicchiere di Whsky in mano, la sua bevanda preferita.
Per questa notte, chiudo qui.
Prima o poi vi dirò chi è Akuma.
Akuma è. |
