Hogwarts: Il Paiolo Magico - {Harry Potter GDR}

Diario di un adolescente per bene

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    Ex-Corvonero

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    Caro diario,
    é la prima volta che scrivo tra le tue fibre intonse da quando ti ho comprato un anno fa. Sono le quattro di notte e sono seduto davanti al focolare morente della sala comune. Dopo tanto tempo sono ritornato nella stanza delle necessità per trovare un po' di pace. Tutto è stato come desideravo, nessuno mi ha visto entrare, nessuno mi ha visto uscire, nessuno era lì con me; era calma assoluta. Come sempre la stanza era perfettamente circolare e le pareti erano alternate a enormi finestre ad arco acuto che permettevano alla Luna e alle stelle di illuminare il mio piccolo angolo di paradiso. Delle lunghe tende bianche scendevano dal soffitto per disperdere i raggi lunari e diffondere la luce in tutta la stanza. Al centro di essa vi era un pianoforte bianchissimo che aspettava solo me. Già, a te posso confidarlo, è dal secondo anno che mi reco in quella stanza per imparare a suonare; tutto è successo quando vidi Lara a palazzo che metteva in mostra tutte le sue abilità; anche mio fratello Paul era un bravo pianista, tutto merito di nostra madre.
    Per cercare un po' di pace e distrazione così iniziai anche io, la stanza mi faceva sempre trovare tutto l'occorrente: un piano perfettamente accordato, dei libri per imparare e un metronomo. Quando ero stanco mi faceva trovare una tazza di tè caldo e qualche biscotto al cioccolato, insomma sosteneva il mio desiderio e mi incitava a continuare. Piano piano ho imparato a suonare semplici pezzi, a volte invece dei libri trovavo uno spartito e così iniziavo a studiarlo, mi esercitavo su quella canzone per settimane fino a che non ero in grado; solo quando ero sufficientemente pronto potevo passare alle lezioni successive.
    Come ti dicevo nessuno sa di tutto ciò, non sono un pianista e non sono mai stato ai livelli di Lara o Paul quindi ho tenuto questo piccolo segreto per me, quella stanza è il mio piccolo mondo.
    Questa sera quindi mi sono seduto e mi sono rilassato, non c'erano libri ad aspettarmi, avevo passato un mese a studiare una melodia ed era giunto il momento di vedere a che punto fossi. Lo spartito era già sistemato al suo posto e così cominciai. Alla decima nota un pizzico accompagnò il mio suonare, proveniva da un'area non illuminata della stanza, non ero stato io a suonarlo, forse era un piccolo incoraggiamento.
    Avevo tante cose per la testa e dovevo rilassarmi. Le corde del pianoforte vibravano dandomi quel senso di pace che da tanto cercavo, chiusi gli occhi e lasciai che quei mesi di esercizi parlassero per me. Cosa avrei fatto del mio futuro? Ero circondato da così tante persone che non avevo quasi mai il tempo per pensare a me. Gli studenti, i miei fratelli, Liam... Ero stanco, volevo essere io al centro della mia attenzione ora. Avevo dei piani per la mia carriera lavorativa? Si, avrei voluto diventare Auror, ma come? Dopo i Gufo avrei dovuto decidere che materie seguire, forse dovevo chiedere un colloquio a Walker e alla Harper per avere maggiori delucidazioni, sì avrei parlato con loro, avrebbero saputo dirmi che percorso seguire.
    Mentre i pensieri parlavano lucidi nella mia testa, piccole vibrazioni di piacere percorrevano i miei nervi, stavo per fare la parte che preferivo. Sorrisi, finalmente riuscivo ad avere quel piccolo momento per me, me soltanto. Iniziai a concentrarmi solo sulla musica e nient'altro, era una piccola dose di serenità che non mi concedevo da tempo. Illuminato dalla luce della luna continuai a suonare fino a quando stanco e soddisfatto decisi di tornare in sala comune.
    Ti confesso ora sto molto meglio, ma forse adesso è il caso di andare a dormire.

    Buona notte, Jon.

     
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