Hogwarts: Il Paiolo Magico - {Harry Potter GDR}

Armors don't walk, right?

per Sophie

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +2   +1   -1
     
    .
    Avatar

    DARK CURRENTS

    Group
    Vecchie Fiamme
    Posts
    188

    Status
    Anonymous
    ellenor sibel reed
    ◇ ◇ ◇ ◇ ◇ ◇ ◇ ◇ ◇ ◇ ◇ ◇ ◇ scheda primo anno serpeverde undici anni ◇ ◇ ◇ ◇
    tumblr_nn9xz9fgN01rzute3o10_250tumblr_nn9xz9fgN01rzute3o7_250
    Soffiò nello spazio chiuso creatosi nel congiungere le mani davanti alla bocca, sperando così di scongelare le proprie dita, tutte tremanti e infreddolite per il clima rigido che caratterizzava il mese di Dicembre. Il bello era che aveva anche cercato di proteggersi indossando dei guanti di lana; niente, era stato tutto inutile. Dopo aver studiato ininterrottamente in biblioteca per tre ore circa, aveva deciso di abbandonare temporaneamente i propri appunti e i libri per concedersi una passeggiata all'esterno, per prendere un po' d'aria e schiarirsi i pensieri. Inutile dire che era stata una pessima idea. Le temperature più che rigide degli ambienti esterni di Hogwarts l'avevano spinta a ritornare all'interno, facendole passare qualsiasi fantasia di vagabondaggio all'aria aperta. Erano circa le cinque e mezzo, ma il sole era già tramontato da un po', lasciando il cielo in quella condizione di oscurità parziale che precedeva la sera inoltrata. Tremò quando un brivido le percorse la schiena, costringendola a stringere meglio intorno al proprio corpo il cappotto invernale che indossava. L'ingresso del castello non era adeguatamente riscaldato, almeno non quanto gli altri ambienti della scuola. Tipo l'aula di pozioni, per dirne una. Ci avrebbe fatto volentieri una capatina per godere del suo tepore caratteristico, se non fosse stata troppo spaventata all'idea di imbattersi nella Graël, o - peggio - uno dei suoi animali da compagnia. A dirla tutta le sembravano più dei veri e propri mostri, altro che bestiole domestiche. Avrebbe volentieri fatto a pezzi quello Jarvey petulante, nessuno ne avrebbe pianto la scomparsa se non la docente stessa.
    A passo svelto imboccò le scale, risalendo lentamente verso i piani superiori. Più o meno cominciava ad avere una vaga idea di quello che faceva, mentre si spostava fra corridoi e gradinate, ma non completamente. Non era strano che si perdesse, di tanto in tanto, ma era confortante constatare che le capitava meno spesso di prima. Guardandosi intorno dedusse di trovarsi all'incirca al primo piano, più o meno, e ricordò lentamente che nei pressi doveva collocarsi un luogo che avrebbe potuto intrattenerla per un po'. Aveva letto della sala dei trofei in 'Storia di Hogwarts', ma fino a quel momento era stata o troppo impegnata o troppo pigra per visitarla. In effetti sarebbe stato un ottimo punto d'inizio per conoscere più approfonditamente la storia della scuola che stava frequentando, ma alle volte Elle finiva col procedere a passi inversi o addirittura cominciare dalla fine, piuttosto che dal principio. Superò diversi studenti, alcuni lì fermi a chiacchierare, altri intenti a camminare a passo svelto per andare chissà dove. La serpeverde si guardò intorno, rimuovendo i guanti di lana dalle proprie mani e infilandoli dimessamente in tasca, ficcandoli dentro con prepotenza quando notò che non sembravano starci. Entrando nel castello per prima cosa si era tolta il berretto, e quello era già riposto nello stesso comparto del cappotto. Sospirando spostò i guanti nella tasca libera, tirando poi verso il basso l'estremità della giacca per sistemare eventuali pieghe e sgualcitura. Fece qualche passo in avanti, aumentando il ritmo del proprio incedere nello scorgere un corridoio che pareva fare al caso suo. Per raggiungere la sala dei trofei bisognava attraversare la galleria degli arazzi, salire le scale per arrivare alla galleria delle armature, accanto alla quale poi si poteva accedere alla sala a cui Ellenor era interessata.
    Osservò la quantità spropositata di quadri affissi lungo il corridoio, salutando con un cenno del capo i protagonisti dei ritratti quando questi le rivolgevano la loro attenzione, accelerando invece l'andatura quando sentiva altri rimproverarla o apostrofarla con sarcasmo. Dentro di sé sentiva che non si sarebbe mai abituata fino in fondo a vedere gente che si muoveva su delle tele, e che addirittura parlasse. Slacciò i primi bottoni del cappotto nel salire le scale, poiché adesso che era in movimento cominciava a sentire un po' caldo. Una volta arrivata in cima alla seconda rampa si fermò, incantata dallo spettacolo che si presentava alla sua vista. Armature imponenti, tutte uguali, decoravano entrambi i lati del corridoio che l'avrebbe portata alla sala dei trofei, illuminate dalla prima luce della luna in maniera sinistra. Non vi erano torce ad illuminare il percorso, quindi avrebbe dovuto fare alla svelta nel percorrere il rettilineo. Da un lato era affascinata da quell'esposizione maestosa, ma dall'altro aveva come il presentimento che se non si fosse mossa alla svelta quei pezzi di latta avrebbero preso vita, e non se ne sarebbe nemmeno stupita più di tanto. Se i protagonisti dei quadri potevano muoversi e parlare, delle armature che prendono vita sono uno scherzo.
    Abbozzò una mezza corsa, superando la galleria delle armature e giungendo finalmente sulla soglia della stanza di cui era alla ricerca, soddisfatta di non essersi persa, ma soprattutto di non aver combinato casini. Come minimo si aspettava che qualche stupido incantesimo si innescasse, aizzandole contro le corazze di metallo, poste a protezione della sala dei trofei.
    « Wow. » mormorò, facendo qualche passo in avanti. Aveva il fiato corto dopo aver corso, e il suo respiro risuonava nel silenzio. C'erano montagne di premi, coppe, statuette, medaglie piazzate più o meno ovunque, archiviate all'interno di teche di vetro o ammassate intorno a delle colonne. L'ambiente era scarsamente illuminato, ma si riusciva a leggere senza problemi le targhe scritte a caratteri più grandi. Si portò entrambe le mani ai lati della testa, tirando indietro i capelli così che non le dessero fastidio. Da quando l'anno scolastico era cominciato erano cresciuti parecchio, una volta tornata a casa per le vacanze avrebbe dovuto tagliarli drasticamente. Nemmeno sapeva come domarli quando erano così lunghi.
    « Oh, accidenti! » commentò ad alta voce, notando che le mancava un orecchino al lobo dell'orecchio sinistro. Scosse il capo, irritata, traendo immediatamente dopo un bel respiro. Non aveva senso agitarsi, muovendosi bruscamente avrebbe potuto schiacciarlo se si fosse trovato accanto ai suoi piedi. Era uno degli ultimi acquisti fatti prima di partire per Hogwarts, era piccolo, aveva la forma di un rametto d'ulivo con tanto di foglie, e andava indossato orizzontalmente poiché accompagnava a forma dell'orecchio stesso. Non li aveva messi spesso, quindi era del tutto intenzionata a ritrovarlo.
    code be me
     
    Top
    .
  2. Mononoke.
        +2   +1   -1
     
    .

    User deleted


    SOPHIE MATTHEWS - Tassorosso
    Studentessa – I Anno - Narrato - Pensato - parlato © Hoperus
    La notte precedente una fitta nevicata si era abbattuta sul castello, lasciando spazio poi quella mattina, a un sole splendente, insolito per il clima scozzese decembrino. Chi prima e chi dopo, appena uscito da sotto le coperte, poté notare un leggero abbassamento della temperatura. Sophie, a cui era scientificamente impedito svegliarsi presto, fu una delle ultime a provare sulla propria pelle il cambiamento, che la sorprese piacevolmente. Si sentiva a suo agio nel freddo, molto più che nel caldo. Se avesse dovuto scegliere tra vivere ai Tropici o in Artantide, starebbe già pensando a quali pellicce portare con sé e se fosse meglio studiare prima gli orsi polari o i pinguini. Però, dato che per il momento non era nella Terra dei Ghiacci Perenni ma ad Hogwarts, non indossò una giacca pesante, bensì dei pantaloni (un paio dei pochi che era riuscita a far entrare nel baule) e una maglietta a maniche lunghe e pesante, color blu polvere.
    Il weekend voleva dire niente divisa scolastica e, soprattutto, niente lezioni. Nonostante ciò era ben consapevole di doversi mettere in pari con i compiti, da cui ultimamente era sommersa: sembrava che i professori volessero dare ai poveri studenti come lei, il colpo di grazia prima delle vacanze natalizie. Così, dopo un abbondante colazione in sala grande, passò la giornata tra la bibilioteca e la sala comune, a sfogliare manuali di testo e ad esercitarsi nei vari incantesimi appresi durante le ultime lezioni. La sua nove pollici e ¾ in quei primi mesi all’interno del castello era diventata sua compagna inseparabile e la tassorosso non avrebbe mai immaginato di potersi sentire così legata a un oggetto.
    Stremata e ormai con gli occhi che le si incrociavano, aveva tutta l’intenzione di prendere una boccata d’aria fresca, e l’avrebbe anche fatto se le scale non avessero deciso di ostacolare il suo cammino. Dopo tre mesi passati all’interno del castello, orientarsi le dava ancora del filo da torcere: la tassorosso già in situazioni normali, ovvero senza scale dotate di vita propria, aveva la capacità di perdersi in continuazione. Stufa di vagare alla cieca optò per rimanere sul piano in cui si trovava, che credeva essere il primo, e visitare la sala dei trofei. Si era sempre ripromessa di esplorare quel luogo ricco di storia, e quale momento poteva essere migliore di quello? Inoltre doveva essere uno dei luoghi meno affollati di Hogwarts, e lei aveva bisogno di pace e tranquillità. Attraversò la galleria degli arazzi, dove si trovavano appesi anche ritratti di maghi e streghe famosi (ancora non si era abituata a vederli muoversi e spesso sussultava quando li sentiva parlare), poi salì due rampe di scale (grazie al cielo rimasero al loro posto), e si trovò nella stanza delle armature. Si trattenne dal toccarle una ad una, evitando di combinare qualche disastro e di attirare in quel modo l’attenzione del fastidiosissimo Pix, Poltergeist incubo di qualsiasi studente. L’ambiente era meno illuminato rispetto al resto del castello e solo quando si apprestò a raggiungere il locale adiacente, ovvero il suo obiettivo, i suoi occhi iniziarono ad abituarsi alla semioscurità. La sala dei trofei era davvero incredibile e sorpresa non era vuota. Infatti, in mezzo alle numerose teche contenenti premi di vario genere e di varia dimensione, ma tutti ugualmente luccicanti, c’era una ragazzina dai capelli castani rivolta di spalle, che sembrava intenta a cercare qualcosa per terra.
    “Ehi, ciao… Hai perso qualcosa? Se vuoi ti aiuto a trovarla, magari in due è più semplice!” disse Sophie trillante avvicinandosi un po’ di più alla figura ancora misteriosa, sperando di non averla spaventata.

    FQ0Yo2w



    chiedo immensamente scusa per il ritardo ç____ç e per il post schifoso (zero ispirazione + influenza = super combo), mi rifarò con i prossimi <3
     
    Top
    .
  3.     +2   +1   -1
     
    .
    Avatar


    Group
    Vecchie Fiamme
    Posts
    351

    Status
    Offline
    tumblr_inline_o2ta2vWQEg1qlt39u_500tumblr_inline_o2ta2iNIqs1qlt39u_500
    Poppy Webb

    Corvonero x
    I anno


    Dicembre era arrivato e aveva portato con sé una grande nevicata. Nella testa di tutti bambini, ad esclusione di alcuni casi di apatici, l'avvicinarsi dell'ultimo mese dell'anno significava Natale, il periodo più amato di sempre, dopo l'estate, ovvio.
    Anche io avrei avuto molta voglia di gioire e canticchiare brani natalizi insieme al coro, se non fossi stata così impegnata sui libri. Nelle ultime settimane i professori sembravano essersi accordati per tartassarci tutti insieme di elaborati e ricerche e infatti, ero sull'orlo di una crisi di nervi.
    Non ero mai andata a scuola e non avevo mai avuto a che fare con docenti e compiti a casa; il massimo che mi chiedeva mio nonno era di ripetere le tabelline mentre mi lavavo i denti, ma niente mi aveva portato a pensare che la scuola fosse così impegnativa.
    Quel pomeriggio, mentre alcuni dei miei compagni fra i più coraggiosi giocavano a palle di neve, decisi di dedicarmi ai compiti di Collins, il professore di Storia della Magia. Lessi dal manuale tutto il capitolo sui fondatori di Hogwarts, ma quei paragrafi sembrano non bastarmi. Volevo toccare con mano o, se non fosse stato possibile, volevo vedere con i miei occhi. Qualche cimelio, quadro o trofeo mi avrebbero sicuramente aiutata nella mia ricerca, perciò mi alzai dalla sedia sorridente: la mia pausa dallo studio l'avrei passata nella Sala dei Trofei.
    Benché fossi a scuola da ormai più di tre mesi era ancora difficile per me destreggiarmi per le scale e ricordarmi le varie stanze per ogni piano, ma ci avevo fatto l'abitudine e non avevo più nessuna crisi isterica quando mi perdevo o sbagliavo strada. Ci misi una quindicina di minuti per arrivare in Galleria degli Arazzi, ma bisogna considerare che ero partita dalla mia Sala Comune, e quindi dalla torre dei Corvonero. Non male come record.
    Mi ritrovai in un corridoio pieno di gente che mi fissava dall'interno della loro tela, alcuni addirittura mi salutarono perciò decisi di ricambiare. "Buon pomeriggio" Sussurrai sia verso destra che verso sinistra, cercando di evitare di svegliare gli addormentati. Odiavo litigare con i ritratti, benché mi venisse molto semplice; alcuni avevano sempre qualcosa da dire, qualcosa di brutto da dire e non li sopportavo proprio. Quelli in casa mia erano molto più gentili e amichevoli; beh tutti tranne una, chiamata la Dama Disperata da mio fratello perchè quando incominciava a piangere smetteva dopo delle ore.
    Mi guardai un po' intorno, cercando tra le varie descrizioni un nome che mi fosse utile, ma dopo un po' mi stufai e con un rapido inchino mi congedai dai dipinti, proseguendo verso la Galleria delle Armature. Continuai il mio cammino senza soffermarmi troppo in quel luogo buio ed inquietante. Il motivo per cui Hogwarts fosse così piena di stanze angoscianti ancora non mi era molto chiaro.
    In ogni caso avevo finalmente raggiunto la mia meta sana e salva, un grande traguardo per una matricola nei primi mesi di scuola.
    Al Signor Lionel Holmes, vincitore del primo premio del Club dei Duellanti del 1968. Già mi ero persa nella targhetta del trofeo più vicino all'entrata, ma dovetti interrompere la mia lettura in quanto delle voci lontane mi avvisarono che non ero la sola nella stanza. Guardai più avanti, strizzando gli occhi e cercando di combattere la semi oscurità che viveva in quel posto. C'erano due figure dall'altro lato della sala, una delle due era piegata. Che diavolo stavano facendo? Incuriosita dalla scena, mi avvicinai silenziosamente notando che la bambina in piedi non era altro che Sophie, i suoi corti capelli biondi mi avevano immediatamente rivelato la sua identità, mentre il volto dell'altra non riuscivo a vederlo. "Ciao Sophie!" Esclamai appena prima che si piegasse anche lei verso il pavimento. Proprio non avevo idea del gioco a cui stessero giocando perciò mi chinai anch'io per cercare di riconoscere l'altra ragazza. "Ciao!" La salutai sorridendo, mentre nella mia testa scorrevano le decine di nomi che potevano appartenerle. Abbandonai i miei pensieri per capire che cosa stessero facendo, ma mi ci vollero pochi secondi per comprendere che due persone piegate che tastano il pavimento in una stanza al buio hanno probabilmente perso qualcosa di piccolo. Capitan ovvio. "Cosa cercate?" Chiesi senza nemmeno pensare che magari non avevano voglia di raccontarmi i fatti loro.
    Le guardai per qualche secondo ancora, cercando di trattenere una smorfia di disgusto per le loro mani, che erano ormai diventate nere appena aver sfiorato quel sudicio pavimento. Le due erano lì che si sporcavano le mani e sforzavano la loro vista alla ricerca di un piccolo oggettino, mentre io stavo lì a fissarle con una faccia di ripugnanza. Poppy svegliaa!!
    Senza perdere altro tempo tirai fuori la bacchetta dalla manica e, focalizzando nella mia testa una potente fonte luminosa, sussurrai: "Lumos!". La punta del mio catalizzatore si accese illuminando i nostri volti e il pavimento, ed ecco che sembravo leggermente meno inutile e antipatica.
    "Siete qui anche voi per i compiti di Collins?" Chiesi cercando di fare conversazione, mentre lentamente spostavo il polso per illuminare nuovi tratti di terreno.




    Edit: una gif era collassata quindi l'ho sistemata >.<

    Edited by Fizzy - 29/12/2016, 10:52
     
    Top
    .
  4.     +3   +1   -1
     
    .
    Avatar


    Group
    Fantasma
    Posts
    106
    Location
    Hogwarts

    Status
    Offline

    Narrato - Pensato - Parlato - Voce interiore

    L'inverno è arrivato. Finalmente, aggiungerei. Questo periodo è stato davvero esagerato. Io, in quanto fantasma, non soffro il freddo -e nemmeno il caldo, ovviamente. Ogni piacere (o dispiacere) che provavo nella vita terrena mi è stato strappato da quel mostro. Mi ha ucciso senza ritegno alcuno, strappando la mia bellissima e importantissima vita. Avevo il Diadema. Avevo un piano per diventare famosa. E poi è arrivato lui! MOSTRO!
    Cosa stavo dicendo? Ah si, fa troppo freddo. Così freddo che le pietre del castello sembravano pezzi di ghiaccio. Era semplicemente un'avvenimento eccezionale. Ma insomma chi se ne importa del freddo e del caldo? Non è questo il punto.
    Rimanevo lì per ore intere a fissare le pietre. Beh, non mi guardate in questo modo! Cosa dovrei fare? Lo trovavo vivamente interessante. Almeno così ho evitato ogni contatto con gli esseri che abitano questo castello. Il che è un bene.
    Purtroppo l'anno scolastico è iniziato, con mio grandissimo dispiacere. E gli studenti avevano cominciato a sporcare le mie mura. Studenti che diventavano, ogni anno, più orribili e promiscui. Più brutti, zozzi e cafoni. Più farabutti e più... ho già detto orribili?, degli altri anni. Ho visto un ragazzino con una grave forma di spruzzolosi selvatica! Come ha osato venire fin qui a infettarci tutti? E non parliamo di quel ragazzino che sembra una palla! E' davvero rotondo! E' nata una scommessa, tra noi fantasmi. "Quanto lontano rotolerà il pallone?". Io non scommetto, la trovo una cosa volgare. Ma devo ammettere che sono curiosa. Quindi ho deciso di pedinarlo. Sempre. Non voglio perdermi il suo rotolamento.
    Devo pur fare qualcosa! Ricordate? L'anno scorso ero il fantasma meno amato di Hogwarts, per i miei modi troppi... come dire? Antichi? Beh quest'anno ho deciso di far finta di niente.
    Fornicate pure dinnanzi a me. "Fate bordello". Uccidetevi. Io non interverrò. Sono tornata ad essere la Dama Grigia, che parla solamente coi Corvonero e che lancia sguardi d'odio agli altri.
    Però è dura cambiare le abitudini. Non ci riesco. Devo salvare queste persone dalla dannazione eterna. Anche se loro non volevano.
    Comunque il mio riposo è stato interrotto. Sento delle voci, dei passi... c'è qualcuno qui, in quest'angolo oscuro della galleria. Come osano? Poi osano anche dire che sono cattiva e maleducata! Da che pulpito viene la predica.
    Mi sento in dovere di intervenire, ovviamente! Ma poi mi blocco, perché una tenera voce famigliare chiarisce ogni mio dubbio. Stanno facendo i compiti o qualcosa del genere.
    "Compiti? Allora avrete bisogno del mio aiuto!" esclamo, saltando fuori dal mio nascondiglio e sorridendo. Sorriso che si cancella dal mio pallido volto quando vedo le tre presenti. Una Serpeverde, una Tassorosso e una Corvonero. (Sembra l'inizio di una barzelletta, ma ahimè, non lo è).
    "Salve mie care..." sussurro, tanto ormai mi hanno scoperto. Meglio giocare a vista d'occhio o qualcosa del genere. "Cosa state cercando? Spero non la sanità mentale, quella è salpata tanto tempo fa... vero cara?" dico, sorridendo amabilmente e guardando la bambina vestita dai colori di Tassorosso.
    "Comunque mi è parso di sentire qualcosa sui compiti, vero? Quindi è vero quello che dicono in giro? I Serpeverde hanno anche imparato a leggere e scrivere? Oh cielo, signorina Webb. Son tutta elettrizzata! Lei no?". E lancio uno sguardo complice alla piccola Corvonero di cui ricordo solamente il cognome, visto che il nome è una vaga allusione sessuale. Svergognata.
    CODE&GRAPHIC BY HIME SHEPPARD
     
    Top
    .
  5.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    DARK CURRENTS

    Group
    Vecchie Fiamme
    Posts
    188

    Status
    Anonymous
    ellenor sibel reed
    ◇ ◇ ◇ ◇ ◇ ◇ ◇ ◇ ◇ ◇ ◇ ◇ ◇ scheda primo anno serpeverde undici anni ◇ ◇ ◇ ◇
    tumblr_nn9xz9fgN01rzute3o10_250tumblr_nn9xz9fgN01rzute3o7_250
    Portando una mano a cingere il mento tra pollice e indice in una posa pensierosa, ripercorse mentalmente il percorso compiuto per arrivare fin lì, cercando di risalire all'ipotetico momento esatto in cui aveva perso l'orecchino. A distoglierla dal momento di riflessione fu l'arrivo di qualcuno, i cui tratti non riuscì a distinguere nella penombra. A occhio e croce doveva essere una ragazza, non molto alta, quindi una studentessa. Almeno non si trattava di un professore.
    « Ehi, ciao. » salutò non appena la figura si fece avanti, fino a che non fu arrivata accanto a lei. Era una ragazzina bionda, il cui viso aveva un che di familiare. Doveva averla incrociata a lezione con tutta probabilità, anche se non ne ricordava il nome. « Ho perso uno dei miei orecchini, ma è come cercare un ago in un pagliaio. » spiegò, voltando la testa per mostrare il piccolo accessorio di bigiotteria che indossava sull'orecchio destro per dare un'idea alla sconosciuta di come fosse fatto l'oggetto. Non era nemmeno sicura di averlo perso nella sala dei trofei.
    Si chinò in avanti, abbassando il capo per poter studiare meglio ogni singolo dettaglio del pavimento. Nella semi-oscurità era impossibile distinguere un gingillo così piccolo, ancora più difficile muoversi senza calpestarlo probabilmente. Se non lo avesse trovato a breve si sarebbe probabilmente arresa, ora che aveva compagnia non le andava di far perdere tempo a nessuno.
    Stirò le labbra in una smorfia di disgusto quando notò il colore che avevano assunto le sue mani nel rovistare a terra, battendole sulle gambe un paio di volte per tentare di ripulirle alla meno peggio. Sollevò la testa quando si accorse che qualcun'altro era giunto sulla scena del crimine (?). Per essere un luogo così silenzioso e buio stava diventando stranamente affollato. Una ragazzina bassina e con i capelli castani si era avvicinata a Sophie - o almeno, aveva usato questo nome nel rivolgersi alla tassorosso che era arrivata poco prima -, chiedendo cosa stessero cercando. Prima che Ellenor potesse rispondere la vide tirar fuori la bacchetta ed eseguire l'incantesimo Lumos per fare luce. Non lo aveva fatto lei stessa prima, non essendo sicura che fosse permesso in una stanza così importante, però il cambio di illuminazione fu sicuramente apprezzato.
    « Ciao, io sono Ellenor. Ho perso uno dei miei orecchini, e ... » si presentò, lanciando poi un'occhiata alla ragazza bionda accanto a lei alla ricerca di una conferma. « Sophie, giusto? Sophie mi sta aiutando a cercarlo. » annuì, chinandosi nuovamente verso il pavimento, facendo qualche passo a ritroso per poter scandagliare un'altra zona della stanza. Non riuscì a fare molta strada, tuttavia, perché una quarta voce interruppe la sua ricerca. Si voltò repentinamente, spalancando la bocca nell'osservare che un ... un fantasma si era appena palesato davanti a loro, con estrema naturalezza, rivolgendosi a loro con termini anche abbastanza sgradevoli. Corrugò la fronte, inarcando un sopracciglio al commento sui serpeverde. Pfff, questi esseri incorporei si attribuivano fin troppa importanza per i suoi gusti!
    « Sì, sì, sappiamo contare anche fino a dieci. » commentò a denti stretti, rimettendosi in piedi con un gesto stizzito. Con tutte quelle persone - ed ex persone - nella sala l'orecchino poteva considerarsi ufficialmente perduto per sempre.
    code be me
     
    Top
    .
  6.     +1   -1
     
    .
    Avatar


    Group
    Vecchie Fiamme
    Posts
    351

    Status
    Offline
    tumblr_inline_o2ta2vWQEg1qlt39u_500tumblr_inline_o2ta2iNIqs1qlt39u_500
    Poppy Webb

    Corvonero x
    I anno


    Ebbi un sussulto quando un fantasma apparve e prese a chiacchierare con noi. Che sia chiaro: ero perfettamente abituata ai fantasmi, a casa dai miei nonni ce n'erano un paio e li avevo già visti; in più avevo già incontrato la Dama Grigia e non era una creatura spaventosa. Mi aveva semplicemente colta alla sprovvista.
    In ogni caso, trovavo quel fantasma un modello di vita e sicuramente una donna da rispettare, perciò, da brava lecchina, mi alzai per salutarla stoppando per il momento la ricerca dell'orecchino. "Buonasera." Esclamai sorridendo leggermente, non volendo sembrare una primina in iperventilazione.
    Nel frattempo la Dama non aveva perso tempo per lanciare commentini vagamente acidi e, se proprio vogliamo fare i permalosi, offensivi.
    Sorrisi ridendo educatamente e annuendo verso il fantasma per poi guardare le due ragazzine accanto a me. Loro sembravano molto meno divertite, soprattutto Ellenor, eppure dovevano essere a conoscenza del carattere della donna.
    Durante quell'imbarazzante silenzio mi chiesi se fosse il caso di difenderle, se essere una buona amica significava prendere la loro parte. Ma naaah. In fin dei conti erano capaci di difendersi da sole, ci eravamo appena conosciute, quindi non potevo ancora definirmi "buona amica", ed inoltre, non avrebbero dovuto offendersi per così poco, quindi...

     
    Top
    .
5 replies since 6/12/2016, 18:44   183 views
  Share  
.
Top