Hogwarts: Il Paiolo Magico - {Harry Potter GDR}

Posts written by hime.

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    Siamo arrivati alla fine, abbiamo deciso di non aspettare nessun altro ♥ ma visto che vi siete impegnati per noi, abbiamo deciso di premiare i pochi rimasti con un regalino in più (e soprattutto più utile, in vista delle quest) rispetto a quello che avevamo programmato all'inizio!
    Quindi Noah, Diadem, Ethalyn, Viktor e Adam riceveranno un bracciale (del colore della vostra casata) magicamente incantato con l'incantesimo "Arresto Momentum", un esempio di situazione pratica in cui potrete usarlo? State cadendo da un dirupo o da una scopa e non volete sfracellarvi a terra... tenete stretto il bracciale tra le dita per tre secondi e questo rallenterà la vostra caduta fino a farvi atterrare dolcemente. Quando lo vorrete utilizzare in quest, dovrete linkare questa discussione :3
    In più, quello che troverete all'interno del piccolo baule sarà un peluche della forma della mascotte della vostra casata (un serpente per le serpi, un corvo per i corvi, un tasso per i tassi e un leone per i grifi), la particolarità di questo pupazzo è che quando qualcuno parla male della vostra casata, questo comincerà ad attaccare il mittente degli insulti, per quanto un peluche possa tentare di attaccare un essere umano... insomma, uno spunto per le role, ecco tutto!
    Grazie per la vostra partecipazione e speriamo che i regalini vi siano piaciuti ♥
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    Perfetto, puoi cominciare pure a ruolare quando vuoi ^^
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    SQUADRA TARTARUGHE BELLOCCE
    Diadem ti sbagli, il posto è quello giusto, è che ci siete capitati nel momento sbagliato perché sembra che un Jarvey sia arrivato prima di voi. Un grosso furetto fa notare la sua presenza con un gorgoglio gutturale, è dietro di voi e qualche metro più lontano, ma potrete notare che tiene tra le zampette pelose il vostro scrigno: "Stupidi marmocchi" dice l'animale, che è uno dei pochi nei mondo magico ad avere il dono della parola, al che fa un verso che sembra una risata e comincia a correre tra le vostre gambe ad una velocità esorbitante, tenta sicuramente di distrarvi prima di lanciare improvvisamente lo scrigno nella pozza. Un'ondata di fango vi investe in pieno e come se non bastasse, il Jarvey vi fa lo sgambetto mentre siete distratti e con una spinta vi fa cadere tutti e tre nella pozza.
    Ah, lo scrigno si sta abissando... dovreste muovervi a prenderlo!

    Quando riuscirete a prenderlo noterete che sulla parte superiore vi è incisa una scritta "Lo scrigno si aprirà soltanto quando il pregiudizio perirà... Una frase a testa dovrete dire, e essere dovranno, parole belle e sincere". Il baule si aprirà quando avrete risolto quest'ultimo indovinello, avete altri cinque giorni per scrivere questo post (corti, ragazzi, corti, l'importante è che postiate!).

    P.S. Volete arrivare primi dei Cervi con gli occhiali? Magari il vostro premio sarà migliore... provate a stordirli con una battaglia di gavettoni (mettetevi d'accordo privatamente).
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    SQUADRA CERVI CON GLI OCCHIALI
    La piovra si sta proprio divertendo con voi, un tentacolo schizza di nuovi fuori dall'acqua e questa volta colpisce in pieno la vostra barchetta riducendola in mille pezzi, con voi dentro. Riuscite a spostarvi nei lati appena in tempo così che non vi venga fatto alcun male, ma la barca si spezza in due e voi tre cadete in acqua, proprio vicino al masso che Ethalyn ha indicato. Potete arrivarci a nuoto tranquillamente, visto che la piovra ora è concentrata sulla barchetta, sopra il masso troverete un piccolo scrigno, sulla parte superiore vi è incisa una scritta "Lo scrigno si aprirà soltanto quando il pregiudizio perirà... Una frase a testa dovrete dire, e essere dovranno, parole belle e sincere".
    Il baule si aprirà quando avrete risolto quest'ultimo indovinello, avete altri cinque giorni per scrivere questo post (corti, ragazzi, corti, l'importante è che postiate!).
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    Esattamente :3
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    Ciao ♥ prenderò in custodia io la tua scheda, per qualsiasi domanda ci sono, chiedimi pure quello che vuoi ~
    Per ora quello che ho letto va bene, magari prova ad ampliare un po' le descrizioni fisiche e caratteriali! Puoi aprire da Olivander intanto e se hai intenzione di fare la patente di smaterializzazione, anche al ministero :3
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    Up! Come procede? :3
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    Non mi ero accorta che Anne Hathaway (PG: Haven Jane Locke) era usata per un personaggio in costruzione, quindi la cambio (q_q) con Stephanie Corneliussen.
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    2USNit1
    irene adler-darko
    III - prefect - slytherin - voice - sheet
    Stava pregustando la miriade di cose che avrebbe potuto fare con quella nuova carica sulle spalle... cos'era quella voce che sentiva sussurrare in lontananza? Responsabilità? No, sicuramente si stava sbagliando. Ascoltò meglio: poteva sentire chiaramente che una le ricordava di possedere delle infinite riserve di creatività, che avrebbe potuto completamente dedicare alle punizioni e un'altra si assicurava che il suo sorriso alla "stai attento, se ti avvicini troppo ti mangerò" fosse al suo posto sulle labbra sottili. Giovane prefetta, fantasiosa e piena di entusiasmo... un'equazione che poteva essere letale per i nuovi arrivati.
    Fece una colazione veloce e poi raggiunse il resto dei prefetti e caposcuola la dove avrebbero dovuto iniziare il tour.
    Si sorprese parecchio nel vedere i nuovi prefetti che erano stati eletti insieme a lei, insomma, Allyn non era esattamente l'incarnazione dello studente modello, Aidan... era Aidan. Angolò un effimero sorriso per entrambi e salutò gli altri con cenni del capo, non ne conosceva la metà ma non le importava più di tanto, lei si trovava lì per svolgere il suo dovere e non di certo per chiacchierare - lanciò un'occhiata anche a Nathan e Audrey, con un veloce spostamento dell'angolo della bocca, gli unici primini che aveva avuto il piacere (e di vero piacere si trattava, stranamente) di conoscere di già - a Lilith riservò un sorriso più ampio, il precedente anno scolastico si erano concluso con una conversazione che non poteva dirsi di certo allegra, ma le due prefette avevano avuto l'occasione di conoscersi meglio e Irene non poteva ignorare quel sentimento di amicizia che aveva iniziato a provare per lei.

    « Io sono Irene Darko, del terzo anno » si presentò secca indicando la cravatta stretta perfettamente intorno al collo per evidenziarne il colore, facilmente comprensibile da quest'ultimo a quale casata appartenesse, i suoi occhi vagarono su qualche studente fermandosi ogni tanto ma per non più di pochi secondi « Penso che avrete capito ormai che è meglio evitare di fare idiozie, per il vostro bene ma soprattutto per quello della vostra casata » spostò lo sguardo su alcuni Serpeverde « Se mi costringerete a dovervi togliere dei punti, ne sconterete le conseguenze » continuò a parlare con il viso mosso soltanto da un'impersonale formalità, solo il tono di voce tradiva quel lieve retrogusto crudelmente divertito, se qualcuno fosse stato un buon osservatore avrebbe potuto notare quanto fosse deliziata dagli avvertimenti che stava dando.
    Quindi si voltò dando le spalle ai ragazzini e proseguì verso il Lago Nero « Muovetevi sù » li esortò girando di poco il viso verso di loro in modo che ne potessero vedere un quarto solo per qualche breve istante, prima che si voltasse di nuovo « Prima Stephan vi ha fatto vedere le profondità del Lago Nero che soltanto i Serpeverde potranno vedere di nuovo » un moto di orgoglio provenì dalla sua voce a quelle parole, poter vantare una Sala Comune e dei Dormitori simili non era da tutte le casate « Però il Lago Nero offre anche spettacoli aperti a tutti » e in quel momento bastò svoltare un angolo che costeggiava un muro di siepi, per poter vedere lo spettacolo di cui parlava: un'enorme distesa d'acqua scura illuminata da un placido sole mattutino, i riflessi argentei della sua superficie venivano increspati soltanto da qualche volatile che si abbassava ad acchiappare la sua colazione, pesci che schizzavano in alto oltre il pelo dell'acqua.
    Irene girò su se stessa in modo da dare ora le spalle al Lago e poter guardare in faccia i presenti « Potete passeggiare sulla riva e anche fare il bagno, non oltre il coprifuoco ovviamente, le raccomandazioni di William sono state abbastanza convincenti a questo proposito vero? » si sarebbe aspettata di vedere qualche primino annuire intimorito « D'inverno magari evitate, è molto freddo e di solito si ghiaccia, non vorrei vedervi in infermeria per un'assideramento, forse » scrollò le spalle come se in realtà non le importasse davvero e anche l'atonalità della voce lasciò trasparire il suo disinteresse « Anche il pattinaggio sul ghiaccio non è conveniente... ricordo che qualche anno fa un ragazzo ci ha provato e la Piovra Gigante, che evidentemente non apprezzava il rumore dei pattini, ha fatto uscire uno dei suoi tentacoli dal ghiaccio e si è portata il ragazzo di sotto » li aveva spaventati abbastanza a giudicare dalle maschere di cera terrorizzate che vedeva al posto di alcuni visi « Non vi consiglio il lato est, comunque, per i Maridi potreste essere un problema » e dato che con quell'ultima frase aveva fatto la sua buona azione giornaliera, si sentiva in pace con se stessa e con il mondo e pronta per cominciare a torturarli in altri modi più coloriti.
    Al che si voltò verso l'altro biondastro che l'aveva accompagnata fino a lì e con un leggero cenno del capo lo sollecitò a procedere con la sua parte, aveva volutamente evitato di parlarne perché sapeva che avrebbe finito con l'insultare non molto velatamente tutte le altre casate eccetto la sua, quindi si fece da parte incrociando le braccia al petto e facendo scorrere i suoi occhi di ghiaccio di apparenza e di fatto, sul gruppo di novellini per studiarne le reazioni: l'unico dettaglio divertente di quel momento.

    Quando Aidan ebbe finito di parlare nella smielata lingua dei Tassorosso, Irene intervenne di nuovo lasciando che le braccia cadessero lungo i fianchi « Le regole del gioco sono semplici, quindi ascoltatemi perché non le ripeterò » Aidan cominciò a "distribuire" dei fogliettini che trasformati in origami presero a svolazzare intorno agli studenti « Se riuscirete a decifrare questi indizi, troverete un premio » Irene sogghignò provando ad immaginare che cosa stessero pregustando di ottenere gli undicenni, probabilmente molti sarebbero rimasti delusi « Vi divideremo in squadre seguendo un solo criterio: potete collaborare soltanto con studenti di una casata diversa dalla vostra » si ravvivò i capelli con un gesto fluido della mano « Una volta trovato il premio dovrete tornare qui e farcelo vedere » di nuovo le sue labbra si aprirono in un lieve ghigno divertito « Potrete cercare di rubare i premi degli altri, dopo che saranno riusciti a trovarli, usando quelli » e con la mano sinistra andò ad indicare una piccola montagna di palloncini colorati (nei quattro colori delle diverse casate) pieni d'acqua « Se mi arriva ancora soltanto una goccia d'acqua, siete morti » concluse con uno dei suoi sorrisi più falsi e inquietanti che si dipingeva sulle sue labbra.
    Procedette a dividere i gruppi insieme ad Aidan, limitandosi a guardare i colori delle divise senza quasi mai guardare in faccia i ragazzini, chiamandoli con numerose varianti di "ehi tu" "novellino" "ragazzino" "moccioso" e così via... e quando le squadre furono formate disse con non-chalance « Se avete bisogno di aiuto... urlate » quella frase poteva passare inosservata come anche riscuotere numerosi dubbi: che cosa intendeva lo potevano sapere soltanto lei e Aidan.
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    Ricapitolando:
    - Nel post sotto questo troverete la lista dei gruppi e un indizio per ognuno.
    - Dovrete organizzarvi privatamente con il vostro/i compagno/i di squadra per provare a capire qual è il luogo descritto nell'indizio, una volta che pensate di averlo indovinato, potete postare qui descrivendo come avete fatto a capirlo ON GDR e come arrivate nel luogo (oltre ovviamente a commentare tutto ciò che avviene prima dell'inizio del gioco!).
    - Successivamente noi prefetti vi risponderemo OFF GDR e le prossime istruzioni le troverete in quel post.
    - Non potete usare incantesimi, dovrete cavarvela con la vostre sole forze fisiche o usando oggetti che troverete in giro, più, ovviamente la vostra astuzia e fantasia.
    - Le scatoline che troverete saranno queste, non si apriranno finché non ve lo diremo noi. Intanto pensate a cercare di prenderle.
    - Ora divertitevi e mi raccomando siamo qui per divertirci non per scrivere poemi (MASSIMO 4000 CARATTERI, ma 2000 sarebbero ottimali)!

    SCADENZA MERCOLEDI' 9 ALLE 23:59
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    Presente
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    2USNit1
    irene adler-darko
    III - prefect - slytherin - voice - sheet
    Dire che era soddisfatta era riduttivo, sebbene non mostrasse neanche un briciolo di quell'entusiasmo, una parte di lei stava saltellando su quell'odiosa Effie che, guardandola qualche giorno prima, le aveva detto che era troppo piccola e magra poiché la prendessero in una squadra di Quidditch. Beh, okay, non era stata ancora presa, ma intanto aveva fatto un ottimo provino (a parte qualche sicuramente trascurabile sbavatura) ed era sicura al novantanove percento che avrebbe visto il suo nome appeso in bacheca, una volta finite le selezioni.
    Ascoltò le parole del suo esaminatore con vivido interesse, proprio come stesse ascoltando la lezione di un docente, annuì con lentezza e, con la stessa espressione impassibile che era perpetuata nel tempo, sul suo viso fino a quel momento, rispose « Mi so adattare velocemente » Lynch aveva senz'altro ragione, ma lei non si era posta il problema, lì a mezz'aria, si simulare una vera e propria partita, più che altro aveva sviluppato quella situazione a suo vantaggio così come avrebbe fatto durante un vero e proprio torneo. Annuì di nuovo mentre allungava una mano per stringere quella che il ministeriale le stava porgendo a sua volta « Grazie del suo tempo » disse e gli strinse la mano con la stessa forza e contemporanea femminile delicatezza che aveva usato all'inizio. Si lasciò sfuggire un lieve sbuffo quando apprese che l'esito sarebbe uscito soltanto tra parecchio tempo, non le piaceva aspettare e soprattutto non le piaceva essere completamente nelle mani di qualcuno che non fosse se stessa, il suo ruolo in quel gioco era terminato e ora non poteva fare più nient'altro, era questo che la infastidiva.
    Lasciò la mano dell'uomo « Arrivederci » lo salutò infine con la formalità di cortesia che le aveva insegnato ad usare suo padre, al che gli diede le spalle e tornò verso il castello con passo svelto. Una doccia e poi... quell'orrendo trattato di Alchimia che l'aspettava in Sala Comune l'avrebbe avuta di nuovo.
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    2USNit1
    irene adler-darko
    III - prefect - slytherin - voice - sheet
    Irene si stringe nelle spalle in risposta a quella sorta di complimento che ricevette dal ministeriale, aveva capito che tipo di persona fosse e aveva anche capito che probabilmente non si sarebbe sbilanciato troppo con il commentare le sue abilità, dunque lo prese per ciò che era, un'osservazione. I capelli tornarono al loro posto in un'ondata di lisci e lunghi filamenti chiarissimi, mossa inutile dato che un istante dopo, Lynch fece partire il boccino e Irene dovette ripartire, questa volta all'inseguimento della piccola pallina dorata.
    Diede una spinta piegando le punte dei piedi e si ritrovò a mezz'aria come poco prima. Aveva ascoltato con attenzione ciò che l'esaminatore le aveva suggerito, e aveva capito che nei primi minuti avrebbe dovuto usare il tempo che aveva, per studiare le mosse del boccino e cercare di capire che traiettoria pianificava di prendere. Molto più facile a dirsi che a farsi, visto che appena quello scattò in aria, cominciò a muoversi quasi a zig zag ma con movimenti del tutto privi di logica e apparentemente senza seguire uno schema.
    Irene lo seguiva ad una velocità media ma sempre costante in modo da non stancarsi eccessivamente e non cominciare già con le manovre pericolose che le sarebbero potute costare la perdita del boccino, inutile provare a prenderlo in quel momento visto che stava letteralmente andando in tutte le direzioni completamente a caso. Ad un certo punto fece addirittura dietro front a gran velocità passandole accanto a pochissima distanza dalla sua guancia, sarebbe sembrata una semplice folata di vento per come le aveva fatto alzare i capelli, se non avesse sentito una parte dell'ala andare a strisciare sulla pelle come una lama - difatti avrebbe notato soltanto più tardi, che aveva riportato una lievissima ferita sullo zigomo. Seguire il boccino in quel momento si rivelò la cosa più difficile che aveva fatto durante quel provino: dovette frenare, darsi una forte spinta verso destra tanto da far ruotare su se stessa la scopa, e poi un'altra nella direzione in cui era scappata la pallina dorata, nello stesso identico momento o comunque a distanza di pochi secondi. Le costò un non trascurabile sforzo fisico e due minuti dopo cominciò a sentire il fiatone appesantirle il petto.
    Si accorse in quel momento che il boccino stava rallentando, perché anche lei dovette fare lo stesso per continuare a seguirlo dalla stessa distanza, segno che anche le evoluzioni improbabili in cui si stava esibendo probabilmente sarebbero finite a breve. Passò pericolosamente vicino ad uno dei cerchi più grandi e Irene si ritrovò a dover abbassarsi sulla scopa così velocemente da perdere quasi l'equilibrio, un piede per poco non le scivolò via dal pedale... così, oppure la porta le avrebbe tranciato di netto la testa alla velocità a cui stava andando. Riacquisì la stabilità subito dopo comunque, quando poté tirarsi su e nonostante la scopa avesse pericolosamente minacciato di capottarsi, Irene si poteva dire anche quasi perfettamente in sella.
    La Serpeverde cominciò a preoccuparsi quando vide che il boccino sembrava puntare dritto dritto contro la torre Corvonero degli spalti, ci si sarebbe schiantata, lo sapeva, oh se lo sapeva, ma voleva essere la cercatrice della sua casata e avrebbe rischiato fino in fondo per diventarlo. Magari sarebbe riuscita a imbrogliare il boccino, magari quella dannatissima pallina sarebbe scattata verso l'alto pensando - pensava? - che Irene non sarebbe riuscita a decollare in tempo per seguirlo, oppure avrebbe continuato ad andare perforando la tela senza farsi il minimo danno e mandando invece in infermiera una terzina che si era schiantata contro le assi di legno degli spalti. Sperava nella prima ipotesi.
    E per qualche benedetto aiuto dal cielo, o dai sotterranei di Salazar, le sue speranze diventarono realtà e il boccino virò all'ultimo momento verso l'alto. In quel brevissimo lasso di tempo in cui Irene dovette quasi puntare le gambe verso il telone azzurro e nero che copriva la torre, per far ruotare la scopa praticamente parallela alla superficie del tessuto, Irene temette di finirci dentro comunque e già figurò se stessa coricata all'interno dell'infermiera... per fortuna la propulsione della scopa fu abbastanza potente da permetterle di seguire il boccino, sibilando raso parete. Strinse le mani intorno a manico come se ci si dovesse aggrappare, in effetti sentiva il suo corpo tirato verso il basso dalla forza di gravità, ma la struttura del sellino e i piedi quasi infilzati sui pedali, le impedirono di scivolare giù. Arrivati in cima la prefetta non riuscì a trovare neanche il tempo per riprendere fiato, perché il boccino prese a discendere verso terra in una spirale mortale intorno alla torre, in cui ovviamente Irene si buttò a capofitto, erano già a tre giri completi quando capì doveva voleva arrivare: non era riuscito a farla schiantare prima, ci stava riprovando, ora però il suo obbiettivo erano gli spalti che univano le torri in orizzontale.
    Inchiodò e fece dietro front come aveva imparato poco prima, questa volta infatti la manovra riuscì molto meglio e non ebbe nessuna ripercussione sulla sua stabilità, circumnavigò la torre dalla parte opposta rispetto a quella del boccino, e si fermò esattamente dietro l'angolo da dove sarebbe sbucato di lì a pochi secondi. Drizzò le orecchie e ascoltò il suono di quel battito d'ali, quasi impercettibile, in una partita quella tecnica non avrebbe mai potuto funzionare visto il vociare del pubblico, ma in quel momento nel campo c'era solo lei, il boccino e l'esaminatore. Il suono si stava avvicinando. Contò cinque secondi. Sempre più vicino. Spostò di scatto il braccio sinistro oltre l'angolo e il palmo aperto ricevette una botta tanto forte da farlo tornare indietro di qualche centimetro, essendo mancina la forza di quella mano, però, fu tale da permetterle di chiudere immediatamente le dita sottili intorno alla pallina dorata.
    L'aveva preso. L'aveva davvero preso. Lo sentì agitarsi tra le sue dita come se fosse un insetto in trappola, prima di arrestarsi finalmente e chiudere le ali nel suo guscio brillante. Tornò a terra e riaprì la mano appena i suoi piedi toccarono l'erbetta verde che ricopriva il campo, il boccino riaprì le ali e tornò dal ministeriale precedendo la sua predatrice, che arrivò di fronte a lui con tutta calma - più che altro perché aveva il fiatone e necessitava di un attimo di respiro. « L'ho preso » annunciò con il fiato corto, come se non fosse abbastanza evidente, forse semplicemente voleva solo dirlo ad alta voce, con quel sorriso sornione sulle labbra che urlava al mondo quanto fosse orgogliosa di se stessa.
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    2USNit1
    irene adler-darko
    III - prefect - slytherin - voice - sheet
    Annuì brevemente in risposta alla domanda dell'esaminatore che però suonò più che retorica, spostò lo sguardo dal vario armamentario (perché sì, quelle erano armi di distruzione di massa) all'uomo che l'avrebbe giudicata e al suo movimento anche lei allungò la mano per stringergliela in una morsa risoluta ma femminile al tempo stesso. Si sforzò di non sembrare infastidita di fronte a quelle convenzioni nonostante lo fosse, per lo meno sembrava che anche Lynch lo fosse e quindi si rilassò dal momento che non doveva mantenere così solidamente davanti a se, la maschera di finta cortesia che utilizzava con tutti « Irene Darko, sono prefetta Serpeverde del terzo anno » orgoglio era quello che si poteva palesemente sentire dal tono della sua voce, non poteva evitare di aggiungere quel 'prefetta' ovviamente « Vorrei fare la cercatrice » al che sorrise lievemente e si indicò con il dito, come se la risposta fosse ovvia « Non sono esattamente un colosso, penso che un cercatore debba essere abbastanza minuto per poter passare attraverso gli altri giocatori senza creare disturbo oppure infilarsi ovunque il boccino decida da scappare, io posso entrare dappertutto anche in posti minuscoli e stretti » parlava come se stesse dicendo delle ovvietà e forse sarebbe potuta suonare anche un po' presuntuosa a chi non era capace di comprendere che era semplicemente molto conscia delle sue abilità, ma anche dei suoi limiti « Sono un'ottima osservatrice, mi dicono, e non ho paura di andare veloce » concluse quindi, e per osservatrice intendeva in senso letterale, niente chiacchiere inutili su chissà quale predestinazione o chiamate divine, ma pura e semplice concretezza, lei non era adatta per altri ruoli se non che per quello. Inclinò un poco la testa verso destra e si scostò i capelli dietro l'orecchio « Ho partecipato alle lezioni di Volo e Trasporto Magico al primo e al secondo anno » rispose ancora una volta in fretta e all'ultima domanda si umettò le labbra alzando un sopracciglio, che razza di domanda era? che cosa avrebbe dovuto rispondere? Attese qualche secondo e poi, fregandosene totalmente di come sarebbe sembrata, rispose con sincerità « No » secca e diretta, anche se probabilmente avrebbe cominciato a guardare qualche partita per studiare le tecniche di gioco.

    Non saliva su una scopa dalla fine dell'anno precedente ma nonostante questo la cosa non le risultò comunque difficile, anzi, i suoi movimenti erano fluidi e ben misurati, svolti con un'agilità e una tranquillità degna di un giocatore di Quidditch. Teneva ancora la scopa posta verticalmente contro il terreno, quindi semplicemente si limitò a spostarla davanti a se alzando di poco il piede destro ma abbastanza per farcela passare sotto, e piegandola di poco verso il basso fece aderire il fondo schiena sul sellino nel mentre che chiudeva le piccole manine intorno alla sommità del manico. Piegò le ginocchia e si diede una leggera spinta verso l'alto come se stesse effettuando un saltello, il vuoto fece capolino gradualmente sotto di lei e la scopa iniziò a prendere quota poco per volta, ma non perché tentennasse, no, semplicemente Irene sapeva manovrare bene la sua velocità, il manico quindi si spostò inizialmente da una posizione obliqua fino a raggiungere la sua stabilità in orizzontale, accompagnato dai movimenti della schiena della Serpeverde che si incurvò per una maggiore aerodinamicità, così come le era stato insegnato alle prime lezioni. Salì quasi in linea retta e una volta arrivata all'altezza giusta si fermò, lanciando una breve occhiata al rosso che la stava esaminando.
    Erano tre le cose che doveva dimostrare di saper fare: essere veloce, essere agile ed essere pronta a seguire un bersaglio minuscolo in un campo enorme quale era quello del Quidditch. Aveva chiesto un riscaldamento, ma Irene era una Serpeverde e come per qualsiasi cosa che si apprestava a fare, non si sarebbe mai limitata a dare una misera impressione di se, il suo intento, in ogni situazione, era di essere la migliore e di sorprendere chi la stava guardando.
    Protese il corpo verso destra, curvò di nuovo la schiena che aveva raddrizzato per fermarsi e con una spinta frontale diede il via ad una semi curvata che inizialmente fu direzionata soltanto verso destra ma che poi, con uno spostamento del peso corporeo verso il basso, iniziò una sempre più veloce discesa verso il terreno. Sì, stava scendendo in picchiata e non sembrava avere la minima intenzione di decelerare, paura di farsi male ne aveva, ma era anche perfettamente in grado di capire quanto stava rischiando e per ciò che aveva in mente non ce n'era poi tanta, infatti arrivata più o meno ad altezza uomo la curva si strinse improvvisamente andando quindi a cambiare anche la traiettoria che ora puntava verso il ministeriale. Il vento le sferzava la pelle come lame, i capelli ondeggiavano scattanti dietro di lei, mossi da uno spostamento d'aria troppo forte, di fronte a lei l'uomo la cui distanza si riduceva drasticamente e i suoi occhi erano fissi sui suoi aspettando forse una mossa da parte sua. Qualsiasi movimento avrebbe fatto Irene avrebbe continuato ad andargli contro, soltanto all'ultimo momento avrebbe tentato una schivata. Fece ruotare il corpo e quindi anche la scopa di qualche centimetro verso sinistra e quella partì in uno scatto morbido verso la direzione indicata, spostò allora il corpo di nuovo verso destra e tornò in carreggiata appena dopo aver superato il ministeriale, come se avesse disegnato una breve linea ondulata nell'aria.
    Non si fermò. L'adrenalina alle stelle le iniettava nelle vene così tanto entusiasmo ed eccitazione, che fermarsi dopo così poco le era fisicamente impossibile. Tirò verso l'alto il manico e raddrizzò la schiena in modo che potesse iniziare a salire, purtroppo anche dovendo frenare e riducendo così l'enorme velocità alla quale stava andando - imprudente, avrebbe pensato l'esaminatore, anche perché aveva solo tredici anni, ma con il peso esiguo del suo corpicino, la Firefly non ci metteva molto a raggiungere velocità elevate.
    Salì fino ad avere di fronte a se aveva i tre cerchi, le tre porte. Quel giochino l'aveva fatto una volta e basta, sapeva che poteva essere pericoloso ma voleva tentare il tutto e per tutto, quindi si spostò di lato fino a che non si fosse trovata le tre porte lateralmente di fronte, ne vedeva soltanto i sottilissimi profili posti ad altezze diverse. Si diede uno slancio abbastanza forte in modo tale da prendere una notevole accelerazione quasi subito, e poi si esibì in uno slaloom tra i cerchi. Il primo fu facile, vi entrò da destra ed uscì da sinistra spostandosi semplicemente come se stesse svolgendo una normale schivata. Per il secondo però dovette concentrarsi e azzardarsi in una posizione pericolosa per riuscire a salire abbastanza veloce da non schiantarsi sull'asta, la scopa si mise quasi in verticale perpendicolarmente al terreno, sfiorò il bordo con la coda ma riuscì ad entrarci senza troppi problemi. Infine sembrò riproporre la stessa identica manovra di poco prima ma al contrario, visto che la scopa si inclinò talmente tanto verso il basso che sembrava volesse andarci a schiantarcisi contro, entrò ed uscì anche dal terzo anello con un tentennamento non da poco visto che la Firefly, forse un po' stanca dalla sboroneria di Irene, ondeggiò violentemente per un istante prima che Irene recuperasse il controllo e ne comandasse la discesa.
    Tornò verso terra senza però poggiare i piedi per terra e restando a fluttuare di fronte a Lynch, tenendo con la mano destra il manico e con la sinistra andando a ravvivarsi i capelli ora visibilmente spettinati. Non disse niente però, sicura che il provino non sarebbe terminato così facilmente, rimase semplicemente in attesa.
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    Hime
    Irene Adler-Darko
    Casata - Serpeverde
    Anno di corso - Terzo
    Ruolo per cui ci si propone - Cercatrice
    Attestato al corso di Quidditch per tale ruolo - //
    Acquisto scopa - click
    Frequentate Volo e Trasporto Magico? Ho partecipato fino al secondo anno, da quest'anno l'ho tolto.

    2USNit1
    irene adler darko
    III - prefect - slytherin - voice - sheet
    Due anni fa se gliel'avessero detto non ci avrebbe creduto, eppure eccola nel suo dormitorio ad indossare la sua tuta protettiva, al suo ingresso ad Hogwarts erano acquisti obbligatori, diversamente da come avveniva in quegli ultimi anni, perciò quando si era trovata di fronte a quel bancone non l'aveva comprata pensando di usarla, se non durante le lezioni di Volo... eppure la sua Firefly ora giaceva proprio lì, poggiata contro il muro accanto al camino. Irene la fissava seguendone le curve con lo sguardo, mentre allacciava le fibbie della ginocchiera destra, non era la prima volta che volava ovviamente e non si era distinta per chissà quali doti, ma Irene aveva voglia di fare, voglia di provare cose nuove e il ruolo che le sembrava più adatto era sicuramente il cercatore. La sua vista era perfetta, la furbizia non le mancava e la voglia di sfiorare il limiti velocità era qualcosa che desiderava fortemente: la ricerca di adrenalina, uno dei motivi principali perché aveva scelto di proporsi. E poi c'era anche un altro piccolo dettaglio, non tanto piccolo poi, era prefetta quell'anno e ci teneva a dimostrare quanto fosse importante per lei la sua casata, se la squadra di Serpeverde avesse perso il campionato con lei in carica... no, era fuori discussione, e infatti puntava ad essere il capitano, oltretutto.
    Salì le scale diretta verso l'ingresso con la scopa tenuta in parallelo al pavimento, ad ogni passo i capelli biondo platino lasciati sciolti ma stranamente lisci, si muovevano all'unisono con il suo corpo in morbide ondate di profumo alla vaniglia, dovuto al suo shampoo. Tutto in lei ostentava una sicurezza che era sicura di avere: il modo in cui metteva un piede di fronte all'altro senza temere di poter inciampare o che la terra le franasse da sotto ai piedi - come invece aveva visto fare a qualche Tassorosso - il petto gonfio, le spalle larghe e il mento rivolto di pochi millimetri verso l'alto, mentre gli occhi puntavano dritto di fronte a se senza guardare nessuno.
    Quando arrivò al campo però non vide nessuno, incrociò le braccia al petto mantenendo la scopa per il manico e la punta poggiata invece sul terreno in verticale, cominciò a guardarsi intorno in attesa che il ministeriale si facesse vivo - così le avevano detto per lo meno - odiava aspettare.
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    Midnight in paris nel tuo avatar ♥ benvenuta!
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