Stava pregustando la miriade di cose che avrebbe potuto fare con quella nuova carica sulle spalle... cos'era quella voce che sentiva sussurrare in lontananza?
Responsabilità? No, sicuramente si stava sbagliando. Ascoltò meglio: poteva sentire chiaramente che una le ricordava di possedere delle infinite riserve di creatività, che avrebbe potuto completamente dedicare alle punizioni e un'altra si assicurava che il suo sorriso alla "
stai attento, se ti avvicini troppo ti mangerò" fosse al suo posto sulle labbra sottili. Giovane prefetta, fantasiosa e piena di entusiasmo... un'equazione che poteva essere letale per i nuovi arrivati.
Fece una colazione veloce e poi raggiunse il resto dei prefetti e caposcuola la dove avrebbero dovuto iniziare il tour.
Si sorprese parecchio nel vedere i nuovi prefetti che erano stati eletti insieme a lei, insomma, Allyn non era esattamente l'incarnazione dello studente modello, Aidan... era
Aidan. Angolò un effimero sorriso per entrambi e salutò gli altri con cenni del capo, non ne conosceva la metà ma non le importava più di tanto, lei si trovava lì per svolgere il suo dovere e non di certo per chiacchierare - lanciò un'occhiata anche a Nathan e Audrey, con un veloce spostamento dell'angolo della bocca, gli unici primini che aveva avuto il piacere (e di vero piacere si trattava, stranamente) di conoscere di già - a Lilith riservò un sorriso più ampio, il precedente anno scolastico si erano concluso con una conversazione che non poteva dirsi di certo allegra, ma le due prefette avevano avuto l'occasione di conoscersi meglio e Irene non poteva ignorare quel sentimento di amicizia che aveva iniziato a provare per lei.
« Io sono Irene Darko, del terzo anno » si presentò secca indicando la cravatta stretta perfettamente intorno al collo per evidenziarne il colore, facilmente comprensibile da quest'ultimo a quale casata appartenesse, i suoi occhi vagarono su qualche studente fermandosi ogni tanto ma per non più di pochi secondi
« Penso che avrete capito ormai che è meglio evitare di fare idiozie, per il vostro bene ma soprattutto per quello della vostra casata » spostò lo sguardo su alcuni Serpeverde
« Se mi costringerete a dovervi togliere dei punti, ne sconterete le conseguenze » continuò a parlare con il viso mosso soltanto da un'impersonale formalità, solo il tono di voce tradiva quel lieve retrogusto crudelmente divertito, se qualcuno fosse stato un buon osservatore avrebbe potuto notare quanto fosse deliziata dagli avvertimenti che stava dando.
Quindi si voltò dando le spalle ai ragazzini e proseguì verso il Lago Nero
« Muovetevi sù » li esortò girando di poco il viso verso di loro in modo che ne potessero vedere un quarto solo per qualche breve istante, prima che si voltasse di nuovo
« Prima Stephan vi ha fatto vedere le profondità del Lago Nero che soltanto i Serpeverde potranno vedere di nuovo » un moto di orgoglio provenì dalla sua voce a quelle parole, poter vantare una Sala Comune e dei Dormitori simili non era da tutte le casate
« Però il Lago Nero offre anche spettacoli aperti a tutti » e in quel momento bastò svoltare un angolo che costeggiava un muro di siepi, per poter vedere lo spettacolo di cui parlava: un'enorme distesa d'acqua scura illuminata da un placido sole mattutino, i riflessi argentei della sua superficie venivano increspati soltanto da qualche volatile che si abbassava ad acchiappare la sua colazione, pesci che schizzavano in alto oltre il pelo dell'acqua.
Irene girò su se stessa in modo da dare ora le spalle al Lago e poter guardare in faccia i presenti
« Potete passeggiare sulla riva e anche fare il bagno, non oltre il coprifuoco ovviamente, le raccomandazioni di William sono state abbastanza convincenti a questo proposito vero? » si sarebbe aspettata di vedere qualche primino annuire intimorito
« D'inverno magari evitate, è molto freddo e di solito si ghiaccia, non vorrei vedervi in infermeria per un'assideramento, forse » scrollò le spalle come se in realtà non le importasse davvero e anche l'atonalità della voce lasciò trasparire il suo disinteresse
« Anche il pattinaggio sul ghiaccio non è conveniente... ricordo che qualche anno fa un ragazzo ci ha provato e la Piovra Gigante, che evidentemente non apprezzava il rumore dei pattini, ha fatto uscire uno dei suoi tentacoli dal ghiaccio e si è portata il ragazzo di sotto » li aveva spaventati abbastanza a giudicare dalle maschere di cera terrorizzate che vedeva al posto di alcuni visi
« Non vi consiglio il lato est, comunque, per i Maridi potreste essere un problema » e dato che con quell'ultima frase aveva fatto la sua buona azione giornaliera, si sentiva in pace con se stessa e con il mondo e pronta per cominciare a torturarli in altri modi più coloriti.
Al che si voltò verso l'altro biondastro che l'aveva accompagnata fino a lì e con un leggero cenno del capo lo sollecitò a procedere con la sua parte, aveva volutamente evitato di parlarne perché sapeva che avrebbe finito con l'insultare non molto velatamente tutte le altre casate eccetto la sua, quindi si fece da parte incrociando le braccia al petto e facendo scorrere i suoi occhi di ghiaccio di apparenza e di fatto, sul gruppo di novellini per studiarne le reazioni: l'unico dettaglio divertente di quel momento.
Quando Aidan ebbe finito di parlare nella
smielata lingua dei Tassorosso, Irene intervenne di nuovo lasciando che le braccia cadessero lungo i fianchi
« Le regole del gioco sono semplici, quindi ascoltatemi perché non le ripeterò » Aidan cominciò a "distribuire" dei fogliettini che trasformati in
origami presero a svolazzare intorno agli studenti
« Se riuscirete a decifrare questi indizi, troverete un premio » Irene sogghignò provando ad immaginare che cosa stessero pregustando di ottenere gli undicenni, probabilmente molti sarebbero rimasti delusi
« Vi divideremo in squadre seguendo un solo criterio: potete collaborare soltanto con studenti di una casata diversa dalla vostra » si ravvivò i capelli con un gesto fluido della mano
« Una volta trovato il premio dovrete tornare qui e farcelo vedere » di nuovo le sue labbra si aprirono in un lieve ghigno divertito
« Potrete cercare di rubare i premi degli altri, dopo che saranno riusciti a trovarli, usando quelli » e con la mano sinistra andò ad indicare una piccola
montagna di palloncini colorati (nei quattro colori delle diverse casate) pieni d'acqua
« Se mi arriva ancora soltanto una goccia d'acqua, siete morti » concluse con uno dei suoi
sorrisi più falsi e inquietanti che si dipingeva sulle sue labbra.
Procedette a dividere i gruppi insieme ad Aidan, limitandosi a guardare i colori delle divise senza quasi mai guardare in faccia i ragazzini, chiamandoli con numerose varianti di "
ehi tu" "
novellino" "
ragazzino" "
moccioso" e così via... e quando le squadre furono formate disse con non-chalance
« Se avete bisogno di aiuto... urlate » quella frase poteva passare inosservata come anche riscuotere numerosi dubbi: che cosa intendeva lo potevano sapere soltanto lei e Aidan.