Hogwarts: Il Paiolo Magico - {Harry Potter GDR}

Posts written by hime.

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    Presente
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    Confermo il cambio, mi sono messa d'accordo privatamente con lei xD
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    Benvenutoooo *^* io sono Hime, piacere!
    Io ho cominciato AHS la settimana scorsa e ho finito la prima stagione in due giorni, dire che mi sono ossessionata è poco 💚 sopratutto con Tate *^*
    E vedo una Taissa selvatica nel tuo profilo 😍 che bella che è! Comunque, ti consiglio di finire la prima stagione di AHS, è troppo stupenda 💚
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    Benvenuto 💚 anche io sarda, di Cagliari, e grande amante della serie TV di Daredevil 😍
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    Irene Adler-Darko
    Prefetto || Mezza-Veela || Serpeverde || III
    Stava cominciando a rivalutare la tranquillità della sua attuale situazione. Non che avesse intenzione di attirarsi di nuovo tutti quei guai con cui aveva dovuto combattere l'anno precedente, era ovvio, ma iniziava ad annoiarsi... c'erano tantissime matricole da torturare, ma da quando i suoi geni dei mezza veela erano venuti a galla, molte delle sue cavie da laboratorio avevano cominciato a diventare inevitabilmente troppo docili, mentre se possibile alcune ragazzine la odiavano anche di più del solito e non osavano battibeccare con lei. Inoltre era stata quella stessa scoperta a farle salire un incredibile e intramontabile malumore che perseguiva il suo intento di rovinarle le giornate da almeno un mese.
    Perdeva il suo tempo, come suo solito, in lunghe passeggiate nella speranza di incontrare qualche idiota e beccarlo in flagrante per assicurargli una punizione. Dopotutto, l'ultima volta che aveva fatto una di quelle passeggiate era finita a provare il tremendo gusto delle sigarette. Quante ne aveva fatte, di cavolate, e ora portava orgogliosamente una spilla appuntata sul bavero del mantello.
    Si strinse nella sua sciarpa e assaporò il clima autunnale che le pizzicava la pelle nuda e le faceva apprezzare maggiormente il calore che proveniva dalle sue vesti, una ventata d'aria più fredda le scosse le ossa per un attimo e lei si strinse di nuovo abbassando lo sguardo sui suoi piedi mentre girava l'angolo per imboccare il corridoio sul Ponte Sospeso. Quando li rialzò vi trovò Frost, il suo collega prefetto, intento a fare proprio quello che Irene desiderava di avere l'occasione, la scozzese inclinò le labbra in un sorriso sghembo e divertito mentre si avvicinava a lui con passi veloci « Frost » chiamò il suo nome un po' per attirare la sua attenzione e un po' per palesare la sua presenza, si tenne a qualche passo di distanza facendo passare lo sguardo gelido dal prefetto al ragazzino sospeso oltre le protezioni del ponte « Che ha fatto l'idiota? » gli chiese quindi, piuttosto incuriosita, con il tono di voce che rappresentava alla perfezione quel suo tipico sorriso crudelmente divertito.
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    Irene Adler-Darko
    Prefetto || Mezza-Veela || Serpeverde || III
    Finalmente si smetteva di chiacchierare, non che non fosse brava a parlare ma preferiva non farlo spesso. Il ministeriale rivelò con uno sventolio della bacchetta, quale sarebbe stata la prima vera prova della lezione: alle sue spalle comparve una sorta di tubolare trasparente che aveva tutta l'aria di servire da tunnel, per attraversarlo in volo insomma, la parte interessante erano i pali che lo attraversavano da parte a parte e che quindi formavano degli ostacoli in varie direzioni e in vari punti. Le iridi grigie di Irene seguirono il percorso studiandolo nei minimi dettagli, mentre spostava il peso del corpo da una gamba e l'altra e con la mano libera, si ravviava la coda di cavallo.
    Sembrava divertente. Non avrebbe mai pensato di affermare una cosa del genere, ma il Quidditch era divertente, poteva essere liberatorio, poteva far male a chi odiava senza nemmeno dover subire delle conseguenze, e poteva essere completamente se stessa senza che nessuno avesse da ridire. In quelle settimane che aveva passato ad allenarsi, aveva imparato che dopotutto, rischiare di morire ogni due per tre la faceva sentire molto più viva che fumare delle stupide sigarette o bere qualche bicchiere di alcool. Era l'adrenalina... e suo padre non poteva dirle nulla, visto che anche lui aveva giocato a Quidditch quando frequentava Hogwarts. Ovviamente non era stato lui a dirglielo, l'aveva scoperto per caso: Alan Darko battitore di Serpeverde, uno dei giocatori più scorretti della storia del Quidditch a Hogwarts. Suonava persino bene.
    Drizzò le antenne e si riscosse da quei pensieri, appena percepì che sarebbe stata una gara, una competizione. Era la più grande, era una prefetta, era Serpeverde, era Irene Darko: doveva vincere. Si guardò intorno per un attimo, scoccando un'occhiata al biondino che aveva accanto a se, nonostante Irene fosse bassa per la sua età e particolarmente minuta, riusciva ad essere comunque più alta di lui, la sua espressione che ondeggiava tra il disperato e il rassegnato e così come gli altri, neanche lui lo riteneva un problema, però la incuriosì. Probabilmente perché non capiva perché stesse frequentando una lezione di Quidditch se aveva tutta l'aria di starsela facendo nei pantaloni. Tirò su il viso in direzione del ministeriale ed esordì con « Beh, inizio io » con una calma così piatta nella voce che sembrava stesse annunciando che voleva il bis del dolce.

    Fece passare il manico di scopa sotto il piede destro e inforcò il sellino, fletté le ginocchia e si diede una lieve spinta verso l'alto spiccando il volo con facilità. Il vuoto subentrò tra Irene stessa e il terreno e in breve si trovò a mezz'aria, sorprendendosi anche della facilità con cui era riuscita a bilanciare la scopa durante la salita e quindi a non ondeggiare neanche una volta.
    Come aveva imparato a fare, si sporse avanti con uno scatto e la scopa partì nella direzione che Irene stava fissando, entrò all'interno del tunnel con un sibilò mentre il repentino spostamento d'aria le faceva volare i capelli perpendicolari al terreno.
    Quei tipi di ostacoli erano i più facili da sorpassare e schivare, bastava spostarsi e virare nella direzione desiderata, ma perché non dare un po' di spettacolo? Magari qualcuno dei presenti avrebbe rinunciato a provare con le selezioni e avrebbe avuto cercatori possibilmente meno formati di lei, contro cui combattere.
    Il primo palo era posto in verticale leggermente spostato sulla sinistra e Irene si limitò a spostare di poco la schiena verso destra e a virare con la scopa del tanto che bastava per sfiorarlo ma passarci accanto, in uno spazio così piccolo era meglio evitare di esagerare con gli spostamenti per non rischiare di finire addosso alla barriera trasparente. Passò così vicino che il mantello verde della divisa di Quidditch frustò il legno del palo, così come fece anche con il seguente che era posizionato allo stesso modo dal primo ma opposto, sulla parte destra, Irene ripeté quindi l'operazione facendo però un po' più di forza per sbilanciarsi a destra in modo da coprire la distanza lievemente più lunga in meno tempo.
    Ne schivò un altro posto in obliquo senza troppe difficoltà, il punto era proprio quello, riuscire a usare il giusto quantitativo di spinta e peso da porre sulla scopa per virare, senza esagerare o mancarne, senza farlo troppo velocemente o troppo lentamente, si doveva trovare il giusto compromesso adatto ad ogni situazione e Irene sapeva che era solo questione di allenamento, dato che lei non era mai stata un'asso nel Quidditch eppure adesso se la cavava egregiamente.
    Il due penultimi ostacoli li superò con una giravolta su stessa: il primo era un palo orizzontale che lasciava solo uno stretto spiraglio tra la parte superiore del tunnel ed esso stesso, così che Irene dovette tirare su il manico della scopa badando bene di restare comunque chinata su di esso per non far diminuire la velocità. Come una scheggia riuscì a passare in un soffio tra il palo e il tetto del tunnel trasparente ad una velocità però troppo elevata e che avrebbe dovuto smaltire per riuscire ad evitare il seguente intralcio, un altro pilone sempre orizzontale che però era stato sistemato esattamente di fronte a lei, doveva quindi salire o scende. Optò per una discesa, c'era poco tempo per pensare e quindi per decelerare dovette esibirsi in un volteggio a cui diede inizio con una spinta verso destra ma contenuta, un guizzo scattante e che mirava al tempo stesso al lato ma anche verso il basso in modo da conferirle il senso di rotazione che le serviva.
    Naturalmente fu un successo, aveva imparato la rotazione l'anno scorso e la sapeva effettuare tranquillamente. La scopa si inclinò verso il basso mentre Irene ruotava su stessa e passò come un fulmine a ciel sereno, alla stessa velocità ma smettendo di girare su se stessa - semplicemente dandosi una spinta dalla parte opposta e dondolando qualche secondo prima di fermarsi - e facendosi ancora più piccola riuscì a passare anche al di sotto di quel piccolo arco creato dal tronco rovesciato.
    Una volta uscita fermò gradualmente la scopa tirandosi su con la schiena e poi leggermente indietro fino a che quest'ultima non si fu fermata, continuando però ad andare fino a ritrovarsi in prossimità dell'entrata de tunnel la dove era partita. Tornando al suo posto accanto al biondo mentre si riavviava di nuovo i capelli che si erano leggermente spettinati.
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    Irene Adler-Darkola vita imita l'arte più di quanto l'arte non imiti la vita2CLlNi1 tumblr_nvuxhprbJf1rman0no2_250Le ronde notturne stavano diventando noiose, appena il profumo della novità si era dissolto nell'aria e aveva lasciato puzzare la cruda realtà, si era fatta sentire anche la noia della routine. Nessuno che provava a fare qualche cavolata, nessuno che si aggirava per i corridoi, neanche un sonnambulo, neanche un fantasma: Irene non incontrava un anima, viva o morta che fosse, da almeno cinque o sei ronde. Ecco perché quella notte si aggirava per i corridoi del castello tra uno sbadiglio e l'altro, senza riuscire a tenere davvero in allerta i suoi sensi. Un piede di fronte all'altro, camminava con una lentezza inesorabile e i corridoi si facevano sempre assurdamente più lunghi, passo dopo passo, per inerzia riusciva a tenere il braccio steso di fronte a se, con la bacchetta illuminata da una punta di luce che a sua volta rischiarava l'ambiente circostante, creando inquietanti e mutevole ombre in ogni anfratto della roccia e dei marmi che componevano le mura di Hogwarts.
    La divisa scolastica perfettamente in ordine rivestiva il corpicino minuto, sul bavero brillava la spilla da prefetto ogni volta che un raggio di luce ci andava a sbattere contro, Irene era circondata dalla solita nuvola di profumo alla vaniglia che si allargava insieme al mantello e alla lunga chioma biondissima, di impeccabili boccoli vaporosi e morbidi. Si fermò per un attimo ad osservare il suo riflesso distorto nell'elmo di un'armatura, i suoi occhi grigi erano spenti e stanchi e il suo viso appariva forse un po' sciupato anche se gli altri, l'avrebbero comunque vista fin troppo bella.
    Irene non si sentiva più bella però, da quando aveva scoperto di essere una mezza Veela, si sentiva soltanto più lontana dal suo corpo, estranea quasi, come se stesse svolazzando a svariati metri di distanza da terreno, legata alla sua carne soltanto da un esile e fragile spago. Niente in lei era vero, era giunta a questa conclusione all'ennesima bugia che suo padre aveva tentato di rifilarle prima di ammettere che sì, sua madre era in parte Veela... soltanto una cosa, era certa che fosse sinceramente reale: che la sua vita era composta da incertezze, era nata nelle bugie, era cresciuta in mezzo ad altrettante bugie e per quanto si fosse sforzata di comprendere e scoprire la verità, questa era ancora troppo lontana da lei e dalle sue attualità possibilità.
    Era nel bel mezzo di un tour mentale di autocommiserazione quando sentì delle voci che provenivano dal corridoio sulla destra, un po' d'azione finalmente. Irene era una ragazzina con i piedi per terra, ma se c'era qualcosa che non sopportava era la noia, i momenti vuoti dove restava da sola con la propria testa, quindi senza pensarci due volte cominciò a correre nella direzione da cui pensava provenissero le voci.
    « Non lo farà invece » esordì Irene, spuntando alle spalle dei due Serpeverde più grandi, illuminò i loro visi con la bacchetta quando questi si girarono senza preoccuparsi di accecarli e infine diede luce anche ad un volto che conosceva quasi bene e di cui aveva riconosciuto la voce. Sperava non fosse vero, però. Corrugò le sopracciglia guardando il primino e abbassando ora la bacchetta in modo che anche lui potesse guardare lei « Nathan » pronunciò il suo nome come se fosse una sorta di saluto, ma poi si rivolse immediatamente dopo a tutti e tre. Fece un sospiro tirato e assunse un cipiglio severo, deluso in fondo « Perché volete per forza farci perdere punti? » chiese retorica « Siamo già dietro ai Tassorosso, volete davvero che ci sorpassino anche i Corvonero? » guardò tutti uno per uno, soffermandosi però sui due più grandi « Tornate nei vostri dormitori, sarete in punizione con me per una settimana ma se vi ritrovo in giro di notte dovrò togliervi dei punti, chiaro? » sembrava stesse parlando soltanto unicamente con i ragazzi del terzo anno lasciando fuori Nathan, ma fu in quel momento che Irene avanzò di qualche passo avvicinandosi fin troppo al suo tutorato.
    Con la bacchetta puntata sempre verso il basso, Irene fece cenno con la mano libera ai due coetanei di andare via e poi si concentrò su quel ragazzo. Voleva capire. Lo osservò dritto negli occhi per qualche secondo e senza dire mezza parola attese come se dovesse essere lui a parlare, ma poi si decise « Tu resti qui con me » fece una breve pausa « E mi spieghi che diavolo ti salta in testa: ti fai mandare dal preside da Collins, fai le scampagnate notturne... Vuoi un premio per il più grande stupido dell'anno? » chiese in un sibilo quasi unico, con gli occhi ridotti a due fessure e le labbra strette e contratte in un'espressione all'apparenza calma ma lievemente accigliata: non era furiosa, era confusa.
    « parlato » - pensato - narrato

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    Edited by himë - 9/12/2015, 21:57
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    Io ho cambiato Anne Hathaway in Angelina Jolie perché mi sono accorta che Anne era stata già usata in una scheda in costruzione. L'avevo già comunicato ma non è stato aggiornato quindi lo riscrivo D:
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    Irene Adler-Darko
    Prefetto || Mezza-Veela || Serpeverde || III
    Dopo di lei arrivarono una mandria di ragazze ed un solo esponente del sesso maschile, dopo aver salutato Valery con un cenno del capo falsamente disinteressato - il fatto che stesse palesemente mentendo il suo disinteresse si poteva notare dal sopracciglio destro che scattò verso l'alto, Irene portava rancore, per troppo, troppo tempo - continuò a studiare gli altri, sarebbero potuti essere suoi avversari sul campo. Beth, ormai aveva memorizzato il suo nome, sì, sembrava la più tosta.
    Seppur in ritardo, entrò nel suo campo visivo anche un piccolo Tassorosso che aveva forse intravisto a lezione di Storia della Magia, quando era entrata in classe e aveva fatto una delle sue adorabili ramanzine ai suoi Serpeverde - arrivando a segnare qualche nome sulla lista chiamata "persone da torturare quando mi annoio". Sembrava che non avesse voglia di vivere o che non avesse voglia di morire, considerando che razza di sport era il Quidditch... gli scoccò un'occhiata di lato per poi concentrarsi sul ministeriale.
    Dopo qualche minuto il giovane uomo, che si presentò come Adam, cominciò a parlare e pose la sua prima domanda, Irene non ci pensò due volte prima di rispondere anche perché si era preparata a quella domanda, era di routine dopotutto, quindi prese parola con il suo solito tono altezzoso e lo sguardo serioso « Sono Irene Darko » iniziò brevemente « Ho fatto i provini per entrare nella squadra di Serpeverde quest'anno e vorrei approfittare di questa lezione per allenarmi con qualcuno di esperto e magari imparare qualcosa di nuovo » spiegò con calma facendo una breve alzata di spalle alla fine, come se tutto ciò che aveva appena esposto fosse ovvio.
    La parte teorica la conosceva praticamente a memoria, aveva divorato libri su libri prima di provare con le selezioni perché riteneva che la preparazione mentale fosse ugualmente importante a quella pratica. I suoi occhi saettarono ricolmi di vivido interesse sulla piccola pallina dorata, mentre continuava ad ascoltare la spiegazione appuntando mentalmente tutte le informazioni che già conosceva, come se le stesse checkando su una lista, e provando a memorizzare invece quelle che invece erano nuove anche per lei.
    « Sì » esordì quando Adam chiese se qualcuno aveva delle domande « Cosa succede se i due cercatori prendono il boccino nello stesso istante? » beh era una domanda strana, sicuramente un caso al limite dell'assurdo ma dopotutto aveva letto che Harry Potter alla sua prima partita aveva praticamente mangiato il boccino, quindi...
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    Benissimo allora te la approvo :3
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    Va molto molto meglio :3 la smaterializzazione quindi non la fai? il link della revisione inserito?
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    Presente
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    Irene Adler-Darko
    Prefetto || Mezza-Veela || Serpeverde || III
    Non era certa di ciò che sarebbe successo, era convinta che il suo provino per diventare Cercatrice fosse andato a gonfie vele ma aveva imparato a ridimensionare il suo ego alla fine del suo primo anno di scuola e nonostante fosse una ragazza alquanto sicura di sé, sapeva che se fosse stata presa in squadra avrebbe dovuto assolutamente migliorare.
    Ecco perché si era iscritta al corso ben consapevole di essere probabilmente une delle poche del terzo anno a parteciparvi, dato che l'anno prima per puro disinteresse aveva preferito non parteciparvi - e poi, in realtà, da quando il suo sangue veela aveva deciso di uscire allo scoperto, si divertiva molto di più a girare per la scuola e ridere dei maschietti che le sbavavano dietro senza alcun contegno. Peccato per loro che i suoi pensieri andavano solo ad un unico Serpeverde.
    Si sistemò la divisa da Quidditch che riportava i colori della sua casata e legò i capelli in una coda alta che le ricadeva sulle spalle in morbide volute profumate alla vaniglia, inforcò anche il suo manico di scopa personale e tenendolo tra le dita della mano, raggiunse il campo negli esterni di Hogwarts.
    Era la prima e nel campo c'era soltanto un giovane uomo che doveva essere il ministeriale incaricato di fare la lezione « Buongiorno » lo salutò cortesemente con un veloce cenno del capo, per poi incrociare la braccia, mantenendo il manico di scopa incastrato da queste. Irene si disse che sarebbe stata molto più felice se sua zia avesse trovato lavoro in un ufficio diverso dall'ALSM, le mancava terribilmente e gli assessori del suo ufficio uscivano davvero di rado da Ministero. Fece un sospiro e attese che anche altri arrivassero, anche se a dirla tutta, avrebbe preferito fare la lezione da sola.
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    E quindi finalmente è arrivato qualcuno che ha lo stesso nome della mia PG ahahahah (solo che la mia Irene si legge all'inglese, quindi Airiin) bnvenuta ♥ e il Re è il Re, amiamolo!
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    Ciao :3 ci conosciamo già! Mi occuperò di questa scheda quindi se hai qualche domanda non esitare a chiedere, mi raccomando, qui, per MP o su Facebook ^^
    Allora innanzitutto, temo che il prestavolto sia già in uso... è Candice Accola, giusto? Puoi provare a chiedere alla player in questione se vuole condividerlo, considerando che la sua è una pg studentessa.
    Per il resto va tutto bene, la storia è un po' povera quindi magari puoi provare a descrivere un evento con maggiori dettagli o qualche di più particolare.
    Se vuoi fare la smaterializzazione vai pure, se no, scrivi che non si sta smaterializzare... puoi comunque già iniziare da Olivander :3
363 replies since 5/5/2007
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