Hogwarts: Il Paiolo Magico - {Harry Potter GDR}

[QUEST STUDENTI] Beacon in the Night: Winged Chain

Matthew | Edward | Erick

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    La bellezza è raramente dolce o consolatoria. Quasi l'opposto. La vera bellezza è sempre un po' inquietante.

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    Erick Miller ▾ Caposcuola Corvonero ▾ ½veela

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    La gita in quel mondo medioevale diventava simmetricamente più complessa quanto più semplice volesse apparire; una volta che ti trovavi invischiato, anzichè sfumare, diventava più vera grazie al fatto che Erick sembrava aver cambiato atteggiamento. Fingere di avere le cose sotto controllo diventava la realtà e influenzava ogni cosa, ogni gesto altrui, ogni parola, in un modo che sembrava positivo. In effetti, era preferibile alla realtà, una realtà di studenti scomparsi, di paura e incertezze.

    In quel momento il Corvonero voleva solo urlare. Voleva urlare i nomi di quei bimbi sperduti e riprendeseli, ma non poteva, così era costretto ad ascoltare. Registrava con pazienza i dialoghi nella mente, ed ebbe l’inquietante sensazione parlassero di lui le donne. Lui che s’era perso il regalo per una fanciulla, lui che comunque era portato a ritenere ogni cosa una minaccia o un riferimento a sé. Una personalità facile da disturbare, reboante, che s’espandeva come macchie su una pergamena e vero che... la magia...i miei occhi...sono l’unica cosa viva rimasta di mia madre.
    Si distrae sradicandosi di forza da quel pensiero ed accordandosi alle parole di un giovane nobile intento proprio a parlare con i propri servi

    Ma Erick si sposta e le tavole di legno cigolano appena, forse è questo a indirizzare l’uomo attempato alla sua direzione. Esso, voltatosi all’improvviso, lo fissa. Sorride. I suoi occhi lattiginosi sono velati da quella che pare una pesante cataratta se non una cornea incapace di catturare immagini, eppure lo vede.

    «Grazie per l’accoglienza, mio caro, e per i complimenti. Hai occhi ovunque tu» un doppio senso neanche tanto velato. Erick ascolta, disfando l’incanto camaleontico non verbalmente, rendendosi visibile e sorridendo di sbieco alle spalle dell’uomo.

    Non che io voglia partecipare ai giochi, è inteso, piuttosto devo. Mio padre si aspetta questo, è vero e, a quanto pare, sono in debito di un regalo con la figlia di Mademoiselle e non è bene avere debiti. Parteciperò, il figlio del re non sarà solo, quindi» si schiarì la voce, guardando a lato, a terra, quasi stesse ponderando le dimensioni del disastro. Stringeva la bacchetta quasi fosse poi l’unica cosa a separarlo da un burrone.

    […]



    E il moschettiere ascolta le parole della campionessa, pondera, studia la situazione essendo, di fatto, solo una cassa di risonanza «Ma cara mia, io ho sempre paura, è una mia amante fedele la paura. Mi tiene vivo» ridacchia a sua volta Erick ed esso ripete i pensieri, ed era vero. Se tanto Erick era riuscito ad apparire come sfrontato o sconsiderato, fin anche coraggioso, era per paura. Paura che quelli che viveva potessero essere i suoi ultimi istanti e che la sua esistenza sarebbe risultata ininfluente. «Ma io il tuo volto non lo conosco affatto, per via della maschera.» considerò con una nota ironica e la stessa ripropose l’animus «e sicché la indossi se mai dovessi avere il potere di togliertela, non te lo farei. Non che io stia cercando di fare il ruffiano, avrai i tuoi motivi per indossarla e io non ne ho di validi per passare sopra alla tua volontà» cecò di non farlo trasparire ma, intimamente, trovò inquietante che entrambi i suoi tentativi di mimesi fossero stati scoperti. Lei in definitiva aveva indovinato esattamente che tipo di animus guerriero avesse avanti anche se era occultato. Forse le donne non parlavano degli occhi di Erick, infine, ma di quelli della campionessa. S’imbarazzò parecchio e di nuovo, tentennando nei pensieri e nella voce parlò, anche se D’Artagnan si trovò a sbuffare e a rivolgere gli occhi al cielo. Lui, di donne, ne aveva viste e corteggiate parecchie. Quella che il moschettiere si trovava davanti, bella per bella che fosse, se la sarebbe dimenticata in fretta. E poi lui non aveva nemmeno un corpo per godere dei piaceri della carne, non avrebbe saputo come concludere anche volendo, incatenato a quel pulcino di veela che l’aveva scelto.
    «Niente affatto. Niente affatto, mia cara…questo è un arrivederci, a dopo. Sei bellissima e questo è certo, ma io amo un’altra. L’amerò per sempre. Ne custodirò il nome come tu la tua lancia. È tutto quello che mi resta » e così facendo, richiamò il suo animus a sé. E di Lea non ne chiamò il nome, lo lasciò fluire nella mente come una carezza, insieme al ricordo di tempi migliori.

    Brutto da dirsi ma non si fidava di alcuno in quel mondo fasullo, né del cerimoniere…né di farsi curare dal taumaturgo, né credeva che quelli attorno a lui fossero amici o amichevoli. Decisamente si sentiva in trappola, altro discorso sarebbe stato trascinare in trappola gli altri, con sé.

    […]


    Si rivolse allora al cerimoniere con riverenza e rispetto. Certo, il Miller era sospettoso, ma nulla gli vietava di fingere o almeno di sfruttare il suo carisma innato per trarne vantaggio «I principi Sullivan e Corbin, sono e non sono qui, ma se vorranno parteciperanno di certo» sorrise amabile quanto falso «In ogni caso mi ricordi le regole di ingaggio, sia gentile, è poi passato tempo dallo scorso torneo.» bofonchiò quasi a volersi giustificare. Invero, poteva solo seguire le macchinazioni del faro, sperando di avvicinarsi alla risoluzione di quell’enigma.


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    1 disfa l'incanto camaleontico su di sè n.v.
    2 chiede di poter partecipare ai giochi
    3 parlare attraverso l'animus con la campionessa
    4 chiede di conoscere le regole della giostra
    5

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    Edward | L'araldo si fa tutto tronfio e fiero nel ritrovarsi a parlare con te, e ti guida alla casa di un vecchio sarto, ora alla fiera, assicurandoti che, sicuramente, sarebbe felice di sapere il proprio operato in mano al figlio di un Duca. Ti lascia sceglier liberamente, non importunandoti e attendendoti tranquillo, complimentandoti poi sul tuo gusto (qualunque outfit tu decida di vestire, non sembra far differenza per l'uomo). Ti allontani e ti dirigi alla fiera sfruttando la passaporta che ti è stata prima donata, e quindi ci metti ben poco a raggiungerla, e graviti immediatamente verso la zona delle tende dei partecipanti al torneo. Un uomo alto sì e no un metro e venti ti si avvicina tutto concitato. "Padron Sullivan, sono lusingato di vederla qui, sua madre mi ha incaricato di guidarla qui alla fiera. Mi presento, umilmente, al suo servizio, Lord Baquarion di Lornemarsh. Lei è qui per partecipare o per vedere su chi scommettere?", ti domanda, poggiato ad un bastone da passeggio bardato da una testa di falco in argento. "Non sarebbe il più giovane, partecipa anche il figlio di Lady Thesbeth, oh, un maestro del coltello nonostante l'età.", commenta, indicandoti la tenda probabilmente occupata dal ragazzo di cui parla. "Se volesse puntare sulla forza bruta però le consiglierei di certo il Cavaliere Verde! Un guerriero formidabile, e ho sentito che nella scorsa spedizione esplorativa di casa Rothenshire ha sconfitto un Grugnolungo alle colonne d'Ercole ed ora lo veste!", ti dice, tutto entusiasta. "Di sfidanti validi ce ne sono tanti altri... ma se volesse combattere dovrebbe sceglier un'arma. Oppure utilizzar solo la sua bacchetta, se si sente più a suo agio così. L'armeria della fiera è a sua disposizione, se mi descrive qualcosa farò in modo che le capiti fra le mani, volesse realmente lottare nella mischia.", ti spiega, e attende tue indicazioni, mentre attorno a te c'è un via vai di gente. Mercenari, cavalieri per metà, giovani in cerca di gloria. Tra tutti, quello che più attira la tua attenzione è un uomo completamente coperto da lunghi drappi di stoffa arancione, arabeggiante, e col volto coperto da una maschera nera, senza lineamenti. Pare non abbia nessun'arma, con sé. Che sia un altro mago?


    Matthew | Il ragazzo scuote il capo, evidentemente amareggiato. "Purtroppo no, il mulino non è ancora partito: è da anni che attendo che i miei investitori si presentino per partire assieme, ma ognuno ha i propri obblighi, lo capisco, lo capisco. Ma la ringrazio dei suoi complimenti, signore.", replica, appena rattristato. "Sempre spiritoso, messer Corbin! Le auguro che la sua casata da Ducato cresca ancora, ma non vorrei sembrar blasfemo nell'augurarvi di superare la casata del re Alasdair.", e mette le mani avanti, come se avesse paura che le tue parole siano un modo per "coglierlo in fallo" e fargli dire qualcosa di troppo e che possa esser interpretato male di fronte ad una corte di giustizia. "Ma sicuramente se lei si presentasse con un omaggio al mio lavoro alla pari di quello dei miei investitori sarei più che felice di farla viaggiar con noi. E perché no, lo farei anche per meno, se quel che desidera è la libertà.", ti spiega, facendosi più contento e spensierato.

    "Prego, ho un aggeggio che potrebbe far al caso nostro.", ti rivela, ora muovendosi in direzione di una porta piazzata lì tra le cianfrusaglie della stanza. La apre, rivelando che dall'altro capo vi è la fiera: un portale, insomma, che sbuca nel sottobosco in prossimità delle tende dei partecipanti al torneo di cui prima hai visto lo striscione. Nella folla, anche da dietro i cespugli, riesci a scorger la figura di Edward, intento a chiacchierare con quello che ti pare in tutto e per tutto un nano. "Le servisse altro me lo faccia saper ora, altrimenti penso che a questo punto sia ora di separar le nostre strade, per ora.", ti dice. "Volesse partecipare al torneo potrei donarle una delle mie armi, ma se fosse intenzionato soltanto a scommetter sul vincitore io consiglierei di puntare sul campione dell'anno precedente.", conclude, con un sorriso.


    Erick | Il taumaturgo ride, alla tua battuta. Una risata roca e piena di una certa soddisfazione. "Un vecchio saggio non rivela mai i propri segreti, ma volesse imparare, signorino, potrei impartirle questa mia conoscenza.", si offre, piacente. Ti dà quasi l'impressione d'esser il maestro che non hai mai avuto, genuinamente interessato a te, cerca di guardarti pur non vedendoti realmente. "Non sapevo suo padre fosse così... esigente.", e poi si volta verso l'altro lato della piccionaia, dove ancora le signore sono immerse nel silenzio cacofonico della fiera piena, senza essersi accorte della tua presenza nonostante il disfarsi del tuo incanto, per tua volontà. "Se desidera partecipare allora sarà meglio che decida come lottare. Se con la bacchetta solo o con qualcos'altro. L'armeria della fiera è a sua disposizione, ma volesse potrei offrirle qualcosa di mio. Posseggo diversi artefatti che sicuramente potrebbero interessarle, a prescindere dalla sua natura.", ti dice, lasciandoti intuire che, oltre a veder oltre la fattura camaleontica, par vedere anche attraverso la pelle per studiare il tuo sangue. O forse... forse, come la gabbia ha riconosciuto gli animali evocati, ha riconosciuto anche te in quanto ibrido.

    "Ha ragione anche lei, è passato tanto tempo...", mugugna. "Il primo giro altro non sarà che una mischia. Tutti contro tutti. Le consiglierei di rimaner in disparte e attender che i meno adatti si palesino. Il secondo giro sarà un'altra mischia, ma per passare oltre bisognerà aver sconfitto almeno un altro contendente. Le ricordo che molti individui hanno tanto da perdere, non si aspetti che giochino tutti pulito... ma decidesse di non farsi aiutare da fuori, magari dai suoi colleghi, sarebbe certamente degno di merito e di lodi.", ti racconta, ora facendoti cenno verso la Fossa, dove i primi contendenti iniziano ad accomodarsi. Nessuno ti pare degno di nota, ma l'araldo chiama i loro nomi - storpiature di luoghi inglesi e vecchi nomi che nella tua epoca sarebbero legati soltanto ad anziani e figure nei libri di storia - e li acclama, facendo esaltar la folla.

    [ *** ]

    La donna guarda confuso l'Animus. "Maschera?...", sussurra. Ma non indaga oltre, lasciando che le parole del moschettiere gli scorrano addosso come un unico pensiero, un flusso. Si avvicina alla propria arma, poggiata, e la solleva con una singola mano, senza sforzo. "Sono felice tu abbia qualcosa in cui credere. A tra poco.", risponde, con un sospiro. Una sentenza, ed ora la sua voce si è fatta debole, mielosa, quasi fosse triste nel dichiarare che a breve vi incontrerete. Forse anche lei non vuole combattere.

    LA PROSSIMA SCADENZA É LUNEDÌ 29 APRILE ALLE 23:59!



    Edited by Stand Bizarre - 29/4/2024, 13:34
     
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    La decisione di parlare con quel messaggero presente nella piazza del paesello si rivelò giusta; l'uomo, infatti, mi portò alla dimora di un sarto, dove con tutto il tempo necessario, potei entrare a scegliere un abito o un accessorio adatto alla moda dell'epoca in cui mi pareva di trovarmi. Scelsi quindi un bel mantello dal doppio colore, esternamente nero e internamente verde scuro e, avendo lo stesso un copricapo allegato, terminai velocemente la mia vestizione, tornando dall'araldo che attendeva il mio ritorno. Costui si lasciò andare a dei complimenti, mostrandosi molto gentile nei miei confronti. La ringrazio buon uomo, sembra quasi fatto a posta per la mia persona! affermai serio, per poi allontanarmi da quel luogo. Non appena i miei piedi toccarono il selciato nei pressi della fiera, un omino mi si fece incontro, dicendo di essere stato mandato lì da mia madre e presentandosi come Lord Baquarion di una certa cittadina. Mia madre?! pensai stupito senza però darlo a vedere, ma sorridendogli in modo cordiale ed educato. La ringrazio per l'aiuto Lord Baquarion... Mmm... risposi con aria subito pensierosa riguardo la sua richiesta. ...Vorrei tentare con la mia partecipazione a questa "gara" anche io! gli confermai, ascoltando la sua spiegazione riguardo gli altri giovani partecipanti alla stessa, spostando gli occhi da lui al suo bastone dalla punta decorata in modo particolare, a cui si poggiava per mantenere la posa diritta, quindi sulle tende che andava indicandomi. Noto che ha grande partecipazione questa iniziativa! commentai, continuando a spostare gli occhi qui e là, capendo infine che egli sapeva della mia natura di mago. Tutto attorno al punto in cui mi trovavo era presente tanto movimento, con persone, partecipanti era chiaro, abbigliate nelle maniere più varie, dai più semplici giovanotti ai cavalieri tutto d'un pezzo, con armatura e armamentario vario. Improvvisamente le mie iridi vennero attirate da un tizio ricoperto di arancione, dall'aspetto non propriamente occidentale, viso nascosto da una maschera scura, il quale, come me, non portava - al momento - nessun'arma tra le mani. Per caso conosce quell'uomo vestito d'arancione?! domandai alla mia guida personale; se avessi ricevuto risposta avrei ottenuto l'informazione altrimenti sarei andato verso il soggetto di mio interesse per capirci qualcosa in più. Affrontare persone armate sarebbe stata una sfida "alla si può anche fare!", ma affrontare un altro mago, beh, ci voleva qualche punto di coraggio e determinazione in più e, sapevo bene, Salazar senza problemi me l'avrebbe elargito volentieri, sicuro!
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    1 Chiede informazioni alla guida sull'uomo in arancione
    2 Se l'azione 1 non è utile a ricevere l'informazione necessaria, si dirige verso l'uomo.
    3
    4
    5



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    QUI RIPORTARE LO SCHEMA DEGLI INCANTESIMI UTILIZZATI COPIANDO LO SCHEMA DAI VARI PROGRAMMI (LINKATI SOPRA) E NON DALLA LISTA INCANTESIMI



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    [Mini-Quest interna] Incubi di Carnevale “Mindfulness”
    Il pg ottiene +2 di bonus nelle prove di ragionamento e di logica


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    Matthew Corbin - Serpeverde
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    Ogni informazione che mi dava quella specie di elfo mi faceva solamente confondere, quel mulino era una specie di mezzo, ma da quello che avevo capito non era partito a causa della non presenza che dei fondatori forse sono i quattro fondatori della casata << oh non si preoccupi noi siamo meglio del Re perché quando vogliamo qualcosa ce la prendiamo…>> dissi con sguardo serio, ma l’ultima parte del suo discorso mi fece aguzzare le orecchie si era messo a disposizione per volare il suo mulino se solo in cambio gli avrei dato un omaggio al suo lavoro, forse intendeva dei galeoni non lo so, ma queste informazioni era meglio dirle ad Erick e Edward. Mentre pensavo a tutte quelle nuove informazioni insieme a lui varcai una sorta di passaporta o portale che mi indirizzò direttamente nel sottobosco, proprio vicino alla fiera riconobbi subito Sullivan intento a parlare con chissà chi, mentre la mia guida mi chiese se volevo partecipare al torneo o meno << Vorrei scommettere e partecipare al tempo stesso … è possibile ? >> feci una domanda retorica dato che in un certo senso avevo già deciso da solo << comunque mi farebbe piacere se mi desse un'arma e in più ho la mia bacchetta che non guasta mai, penso che scommetterò su Erick cosi abbiamo più possibilità di vincere…>> aggiunsi riferendomi alla mia guida in attesa di sue notizie.
    […]
    Per fortuna Erick mi aveva notato e ha mandato il suo animus a parlarmi forse in cerca di informazioni, vidi arrivare dinanzi a me uno degli ex Moschettieri del re di Francia con lo sguardo vigile, vidi che non c’era più nessuno al mio fianco in modo da poter parlare <<senti D’Artagnan non ho tempo da perdere per cui ascoltami e riferisci a Miller, sono entrato in quel mulino ogni entrata è appartenuta ad un capo fondatore della casata di Hogwarts e per quanto mi riguarda assomiglia molto al faro, forse centra qualcosa o potrebbero essere la stessa cosa? Il proprietario dice o da quello che mi ha fatto capire che è un mezzo per volare, ma non l'hai mai fatto perché sta aspettando i suoi finanziatori per poterlo fare e, da quello che ho capito, dovrebbero essere sempre i quattro fondatori, ma ha detto che potrebbe comunque farmi fare un giro se solo gli dessimo un giusto premio al suo lavoro, al piano superiore c’è una stanza dove è diciamo si guida la struttura, c’è un motore intorno all’asse della struttura, le leve sono a sinistra alza e riabbassa e a destra muove babordo e a tribordo digli tutto mi raccomando >> feci un lungo respiro, sperando di non essermi dimenticato qualcosa.


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    1. Matthew interagisce con l'Animus di Miller .
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    1) Pozione Cura Ferite
    2) Antidoto ai veleni comuni
    3) Essenza di Dittamo


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    E il vecchio ride. Ride di una risata controllata, deferente e allo stesso tempo scandita da "quel che" di costruito. Lui si atteggia da docente, da padre, da quella guida che Erick avrebbe voluto avere, ma non ha, e non ha nemmeno ora. Non c’è molta differenza fra quella sensazione che provava e l’idea di viaggiare in mosse già previste. «Mio padre…» sussulta e la sua voce si allungava nella pronuncia e diventava un filo «se anche non è qui fluttua nell’aria in pensieri tangibili. Siamo tutti il prolungamento di volontà d’altri».
    Ed Erick ascolta e ascoltando inizia a ipotizzare cose, a richiamare idee «userò la mia bacchetta, la mia alchimia, tuttavia, se avessi un’arma in grado di scalfire la pelle di drago la prenderei in prestito volentieri, altrimenti…mi toccherà crear d’intorno al cavaliere pelle di drago una maschera d’infamia di fuoco alchemico che ne consumi l’ossigeno e non è un bel modo…di morire…annaspare senza aria».
    Ed ecco qui, lo sguardo del veela posarsi sulle dame. Non sono discorsi da fare e studia le espressioni del vecchio tornando poi a lui, aspettando il responso. Quale che fosse la cosa che frenasse Erick dal combattere e lo spingesse invece sempre alla provocazione, in quel momento stava facendo cilecca. «Quale che sia la mia natura» risponde con un bellissimo sorriso diabolico. Neanche lui sa di cosa parli il vecchio, e non lo vuole sapere.

    ***



    La risposta della dama lo turba e lo intriga al contempo. Pare stranita e dispiaciuta da quel che sta per accadere, finanche refrattaria alle trame che le sono state imposte come dispiaciuto lo è lui. Qualcosa non torna, e forse, solo allora, si chiarificano alcuni pensieri e alcun dialoghi delle dame di poco prima. Punto primo: dame parlavano di lei, e, punto secondo, quale che sia l’incanto legato al suo bel viso l’animus non ha saputo riprodurlo. In sostanza, è davanti a un altro inconveniente non di poco conto.

    Erick allora rende di nuovo visibile l’animus annullando non verbalmente il suo occultamento tramite un animus revelio e lo invia a cercare i suoi compagni e a presentarsi loro. Più o meno riprodurrà quanto segue, se e quando li troverà: “sono D’Artagnan, l’animus del vostro gondoliere di fiducia. È stato scoperto, sebbene occultato, e come risultato di ciò ora s’appresta a partecipare al torneo che inizialmente sarà un “tutti contro tutti”. Se la sua buona stella l’assiste si troverà ad essere stato furbo abbastanza da starsene in disparte, ora dovrà però sconfiggerne sicuramente uno.
    Altri partecipanti da tenere sotto sorveglianza qualora anche voi voleste combattere, sono: un ragazzo molto giovane sulla quindicina, con occhi totalmente neri. Un altro sulla trentina che indossa un'ingombrante armatura di placche e di scaglie verdi, simili a quale di un drago, armato di ascia bipenne. Oltre a lui, un uomo anziano, vestito di stracci armato di catene negli avambracci. Le lame di falce, sul terminare delle catene, sono state cosparse di una sostanza ignota che non ho saputo riconoscere.

    Infine la campionessa, una bellissima giovane dal viso probabilmente incantato, forse-che sì-forse-che-no. »

    E se l’animus riuscirà a trovarli entrambi e a recapitare i messaggi, ecco che ascolterà le eventuali risposte facendo da spola e riferendo ciò che gli viene risposto dai due e trasmettendolo al padrone.

    Nel frattempo, Erick, si prepara avvantaggiandosi evocando il proprio elemento in modo che l’aleggi attorno in fiammelle, cerca quindi una concentrazione incrollabile, respira piano, portandosi all’interno della fossa. Rimane al perimetro, come gli era stato consigliato e quindi, mantenendosi lucido e determinato, visualizza una calda fiammella di fuoco scoppiettante. Non gli è difficile, spesso ad Hogwarts la sera fa ancora freddo e i camini sono abitati da fuochi rigogliosi e caldi. Passa quindi al richiamo del potere, attraverso il rilascio del potenziale del nucleo magico, pronunciando la formula « Elementia » facendo roteare la bacchetta in senso orario, ondeggiando la mano secondaria quasi volesse rendere il tutto più teatrale. In sostanza sì prepara alla battaglia
    E quando sarà il tempo, scenderà nella Fossa, eventualmente avvalensosi dell'arma fornita dal vecchio.

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    CONTEGGIO DEGLI INCANTESIMI CHE DURANO PIU' TURNI



    1 rendere visibile l'animus
    2 Trovare e recapitare il messaggio a Corbin
    3 Trovare e recapitare il messaggio a Sullivan
    4 Se riescono queste due azioni, raccogliere e registrare eventuali risposte
    5 evocare una fiammella tipo Orb da utilizzare poi

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    Nome: Genesi Elementale
    2. Materia ed Anno: ALCH PG2 (SKILL BASE)
    3. Formula: Elementia Se si possiede la skills MAESTRANZA ALCHEMICA: nessuna formula.
    4. Movimento: Muovere il catalizzatore in senso orario. Se si possiede la skills MAESTRANZA ALCHEMICA: nessun movimento particolare, ma sarebbe fico allungare la mano in avanti.
    5. Manifestazione: Dal catalizzatore fuoriuscirà l’aura dell’alchimista che materializzerà in campo l’elemento caratteristico dell’alchimista
    6. Effetto: L’aura dell’alchimista materializzerà una espressione elementale relativa all’elemento dell’alchimista. Essa sarà governabile dall’alchimista, il quale potrà spendere una – o più – delle sue azioni per manovrarla anche a distanza. La genesi elementale non materializza elementi di forma complessa, ma l’uso di cui l’alchimista ne dovrà fare deve essere bene esplicitato nel narrato. (esempio: cerchio di fuoco)
    7. Controincantesimo: Finite Incantatem (interrompe il controllo dell’alchimista sull’elemento materializzato, ma non lo fa scomparire.)
    8. Durata: 3 turni (dopo i 3 turni, con 1 azione di mantenimento a turno lo si può mantenere attivo per un massimo di altri 3 turni.)
    9. Costo: 1 azione per richiamare + x azioni per ogni manovra.
    10. Particolarità:
    11.
    1. Danno: dipende dalla forma ed è a discrezione del master
    2. Range: la genesi elementale non può essere più lunga di 3 metri
    3. Difficoltà: Medio
    4. Velocità di applicazione: istantaneo.



     
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    The Vagabond - The Witcher 3 OST
    Edward | Lord Baquarion pare farsi ancor più contento quando gli annunci la tua decisione. "Ah, perfetto, perfetto! Allora la faccio aggiungere, quando sente il suo nome chiamato si rechi alla Fossa e faccia il suo ingresso!", ti dice, indicandoti chiaramente quell'arena circolare circondata di gradinate che hai prima visto nel passeggiare verso le tende dei partecipanti. L'uomo svita la cima del bastone, e un fumo grigio-blu ne fuoriesce, formando una piccola sfera che ora fluttua lontano, plausibilmente una sorta di messaggio (o di messaggero) per iscriverti alla mischia.

    "Sì, sì, tantissimi, ma sono sicuro che se non si stancherà nei primi minuti saprà far colpo sulla folla e raggiunger almeno gli ultimi cinque!", e lo diceva come fosse un grande traguardo, quello, e probabilmente lo era per davvero. "Sarà sicuramente premiato, sì, ne sono sicuro!", gioisce. Poi ascolta il tuo quesito, muove il capo verso l'individuo che gli hai indicato e scuote il capo. "Mmh... mai visto...", mugugna, chiaramente confuso. Prima che tu possa muoverti, ti raggiunge D'Artagnan, l'Animus di Erick, e ti comunica alcune cose prima di dileguarsi. [ Vedi post di Erick sopra! ]

    Ti avvicini quindi al misterioso individuo avvolto di velli arancioni, che si ferma al tuo approccio e si volta nella tua direzione. Attende qualche attimo prima di rivolgerti parola. Ha una voce sottile, un soffio di sabbia, che non riesci a decifrare come marcatamente femminile o maschile. "Percepisco il canto del mondo scorrere nelle tue vene.", mormora. "Sei un incantatore?", è il primo individuo che, parlandoti, non sembra già conoscerti. "Non ti consiglio di scontrarti con me prima degli ultimi posti. Sarebbe uno spreco di energie e non mi piacerebbe privarti di una comparsata nei primi otto.", mormora. L'araldo chiama, chiama altri nomi, e vedi la figura mascherata muover il capo verso la Fossa. "A breve toccherà a me entrare. Vuoi accompagnarmi?", ti domanda, facendoti cenno di proceder a passeggio, assieme.


    Matthew | Il ragazzo dagli occhi di falco ti osserva curioso, ridacchiando appena quando gli riveli la tua idea. "In caso lo faccia mi asterrei dal dichiararlo di fronte al resto dei nobili. Potrebbero dubitare della sua integrità morale in generale, non saprei se sia una saggia mossa... ma non dovrebbero esserci problemi nel scommettere e partecipare alla mischia. Cosa punterebbe?", commenta, e poi ti porge una domanda curiosa, cercando di capire cosa sei disposto a metter in gioco. "Erick di casa Miller? Non conosco le sue capacità, ma se si fida che andrà avanti nel torneo mi sembra un'idea interessante metter qualcosa sul suo nome.", menziona, mentre ora rovista tra le sue cianfrusaglie, ancora dall'altra parte del varco che tu hai già attraversato. "Potrebbe interessarlo questo?", ti domanda, e ti porge attraverso la porta-portale un aggeggio piuttosto ingombrante: è una sorta di protezione per un braccio che culmina in due grosse lame di gemma purpurea. Ti mostra il suo funzionamento: afferrandone a pugno chiuso l'impugnatura, orizzontale - in corrispondenza della gemma purpurea centrale - il metallo si anima e si chiude attorno all'avambraccio per aderirvi, e quando invece tenti di aprire la mano l'oggetto si slega automaticamente dall'arto e risale fino alla spalla per diventare una piccola protezione. [ X ] "Le lame sono in grado di tagliare e perforare anche la pietra, e le fatture altrui.", menziona. "E quando invece l'oggetto è uno spallaccio, può proteggerla da un incantesimo. Ma uno soltanto! E se fallisce, non potrà riusare la lama, diventerà un pezzo di ferro come un qualsiasi altro pezzo d'armatura. Per farlo tornare come prima dovrebbe immergerlo nella linfa di una pianta o nel sangue di un qualche animale per una giornata intero.", ti spiega.

    Eventualmente accettato il suo dono, il ragazzo ti ringrazia a prescindere e ti saluta, assicurandoti che andrà a piazzare per te il tuo nome tra i partecipanti del torneo, e di attendere di esser chiamato alla Fossa per fare il tuo ingresso. Per un'eventuale scommessa non sa come aiutarti se non indicandoti gli spalti e dicendoti di cercare tra i popolani chi stia effettivamente organizzando il gioco d'azzardo sulla mischia. Comunque sia, ti saluta cordialmente e si allontana, andando per fatti suoi, proprio quando D'Artagnan ti si avvicina e ti comunica quel che Erick ha da dirti, e, viceversa, gli dai tutte le informazioni del caso ed ora hai da vedere il da farsi dopo aver concluso la breve discussione con lo spirito in rosso che si allontana mentre riferisce il tutto al proprio evocatore.


    Erick | L'uomo è pensieroso alle tue affermazioni. "Forse ha ragione, sì.", ti dà ragione. Ma solo in ipotetico, e per un attimo soltanto. "Siamo nati per volontà altrui, ma ciò non decreta per forza quel che facciamo della nostra condizione. La vita non è né dono né maledizione, soltanto una possibilità. Non crede?", domanda. E non sembra importi una risposta, non gli interessa realmente. E non batte ciglio quando parli d'uccider tanto crudelmente un altro partecipante. "Non sarebbe un bello spettacolo, lo farei uscir prima.", risponde, ghignando appena. Come se anche lì un "forse" fosse implicito.

    "Un'arma per scalfire i draghi... sì, qualcosa dovrei avere.", afferma. Dalle lunghe vesti estrae una bacchetta di legno contorto. Non l'hai mai visto, prima d'ora, un catalizzatore del genere. È di un grigio pallidissimo, e ora noti che lascia sui guanti dell'uomo polvere e cenere. Quando richiama un incanto non verbale per cacciare una mano invisibile nel Limbo, le venature del legno si accendono appena di luce infuocata. Ne trascina fuori non un'arma ma un flauto bianco, un po' torto, decorato da una serpe all'imboccatura, uno scorpione tra i tasti ed un capo di drago sul fondo, con occhi di smeraldo. È un po' torto, un po' malmesso, coperto di liane. L'uomo lo afferra e strappa qualche pezzo di pianta dalla superficie dell'oggetto, ripulendolo appena, e poi te lo porge. Sarebbe questa, l'arma che hai chiesto? [ X ]

    "Se lo suona, il suo prossimo attacco sarà potenziato. Il buco all'impugnatura corrisponde al suono della serpe: l'assalto diventerà mentale invece che fisico, ma potrebbe perdere di potenza. I buchi successivi sono quelli dello scorpione: chiudendoli, il suo attacco diventerà in grado di trapassare i metalli e i materiali più resistenti, ma non le barriere magiche. Se chiude invece tutti i buchi contemporaneamente, il suo attacco sarà in grado di oltrepassare quasi qualunque barriera - ma attento! L'assalto la lascerà vulnerabile e stanco, quindi si prepari a difendersi in svantaggio. L'oggetto perderà gran parte del suo potere, dovrà attendere che gli occhi del drago tornino verdi per poter riutilizzarlo.", esplicita, mostrandoti come riprodurre i suoni ai quali si riferisce man mano che li esplica.

    D'Artagnan nel mentre ha raggiunto i tuoi alleati e con loro sei riuscito a comunicare. Evochi delle fiammelle a circondarti, ed ora il resto dei nobili si volta ad osservarti, ed i più ti applaudono e ti sorridono, compreso l'uomo che prima si penava in attesa dei "principi", apparentemente confortato dal fatto che sembra che tu voglia partecipare. La voce dell'araldo chiama il tuo nome quando proprio quel Lord fa un cenno nella sua direzione, e vieni invitato a gran voce dagli spettatori e con un cenno da parte del taumaturgo ad unirti agli altri partecipanti nella Fossa, di fronte a tutti quanti. A te sceglier la tua entrata - se dall'entrata laterale, così come la maggior parte degli avventurieri e dei cavalieri hanno fatto, o se far qualcosa di più scenico per fare un po' di spettacolo, insomma, in attesa di iniziare la mischia.

    [ per tutti ]

    L'araldo chiama per primo, tra i vostri, un nome soltanto. "E il prossimo ad unirsi alla Fossa altro non è che il nostro signor principe del ducato di casa Miller, il giovane e magnifico Erick, il nostro bellissimo Piumafuriosa. Sarà spina nel fianco dei nostri partecipanti e del nostro campione così com'è freccia nel cuore delle fanciulle della folla?", domanda, giocoso.

    [ Al prossimo turno saranno chiamati ad entrare anche Edward e Matthew, e tra due turni inizierà il combattimento. Preparatevi! Studiate i vostri avversari o usate le vostre azioni per armarvi e caricarvi d'incanti in vista dello scontro. Chiedo ad ognuno di iniziare a descrivermi come volete approcciare la mischia, visto che sarà un grosso tutti contro tutti, e di lanciarmi 1d100, utilizzando il seguente codice (da mettere in fondo al vostro post, sotto tutto quanto). Grazie! ]

    CODICE
    [dice=1d100]Mischia[/dice]


    LA PROSSIMA SCADENZA É DOMENICA 5 MAGGIO ALLE 23:59!

     
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    Il messaggero ringalluzzì quando ascoltò la mia risposta e feci si che il mio nome venisse aggiunto a quelli degli sfidanti; seguii la direzione del suo gesto, osservando il luogo - l'arena - dove si sarebbe tenuto lo scontro, che avevo visto di sfuggita poco prima, non avendo ben chiaro a cosa servisse in quella fiera uno spazio del genere. Ora mi era chiaro, di certo. Senza avvisarmi, costui smontò il proprio bastone, staccandone la testa e facendo si che un fumo bluastro si liberasse e andasse a consegnare, forse, un messaggio o simile a chi di dovere. Conscio che non ero di certo l'unico a partecipare a quell'evento e, nelle parole del Baquarion, riconobbi un'enorme fiducia nei miei confronti. La ringrazio Lord, anche se, in verità, non sono sicuro di ciò che m'attende! gli dissi, non così sicuro come egli si stava dimostrando sul fatto che sarei stato premiato per chissà quale impresa.

    [...]

    Mossi solamente un piede verso il misterioso uomo in arancione, quando arrivò presso di me l'Animus di Erick, che mi informò sul tipo di torneo a cui andavo a partecipare. Annuii, ascoltandolo attentamente, spostando qui e là lo sguardo quando nominò chi oltre me partecipava, conscio ora che, tra i tanti, almeno uno andava sconfitto dalla mia persona; anche se la magia era dalla mia parte, beh, ero sicuro che non sarebbe stato così semplice, visto che lo scontro aveva una modalità caotica, e non un "facile" uno contro uno. Incrociai finalmente lo sguardo con quello del mago arabeggiante, cercando di captare le sue parole che, flebili, uscirono dalle sue labbra. Ebbene lo sono! gli confermai, annuendo solamente alla sua specifica sul non affrontarlo per primo. Spero dunque di non farlo signore!...Ma certo! dissi quindi, seguendolo verso l'arena.

    La voce dell'araldo risuonò nell'aria e sentii il nome del nostro compagno figlio di Corinna venir chiamato. Ingoiai un groppo di saliva anche per lui, non felice di aver udito il suo nome certo, ma prendendo un bel respiro per il fatto di non essere stato chiamato tra i primi - era una situazione di per sé pericolosa.
    Posso conoscere il suo nome signore?! Messer Edward Sullivan, piacere! ... Non vedo un catalizzatore tra le sue mani, che tipo di magia è solito utilizzare, se posso?! Non ero abituato a combattere e, probabilmente, avrei applicato un atteggiamento difensivo più che offensivo; la mia educazione, anche nel mondo magico, non mi permetteva di partire alla carica e lanciare incanti cruenti qui e là; avrei di sicuro mantenuto un comportamento più posato, di uno che studia ciò che accade attorno e agisce solo al bisogno effettivo.
    16 anni Studente VI Anno Hogwarts Serpeverde Purosangue








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    CONTEGGIO DEGLI INCANTESIMI CHE DURANO PIU' TURNI

    -

    AZIONI DEL PERSONAGGIO

    1 Segue l'uomo in arancione
    2 Interagisce con l'uomo per conoscerlo meglio
    3
    4
    5



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    QUI RIPORTARE LO SCHEMA DEGLI INCANTESIMI UTILIZZATI COPIANDO LO SCHEMA DAI VARI PROGRAMMI (LINKATI SOPRA) E NON DALLA LISTA INCANTESIMI



    -



    MAGO: CDCM DCAO INC ERB
    GUFO: BAB MINT POZ MDM

    + ALTRE ABILITA' SPECIALI

    BONUS QUEST
    [Mini-Quest interna] Incubi di Carnevale “Mindfulness”
    Il pg ottiene +2 di bonus nelle prove di ragionamento e di logica


    QUI L'INVENTARIO

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    Matthew Corbin - Serpeverde
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    << ti ringrazio…>> dissi a quell’uomo non appena mi diede l’arma e per l’iscrizione che gli incaricai di fare per me. quell’arma era una sorta di protezione al braccio, con due grosse lame di una gemma purpurea, mi mostrò il suo funzionamento impugnandolo orizzontalmente in corrispondenza della gemma, il metallo si anima e si chiude orizzontalmente e quando si apre la mano l’oggetto si apre da solo e risale fino all’arto diventando solamente una protezione. Ascoltai le due funzioni cercando di focalizzarle a mente in modo che al momento giusto avrei usato la sua funzione, ma ecco che prima di andare sugli spalti per poter piazzare la mia scommessa, venni fermato dall’animus di Miller che mi diede informazioni riguardo quell’incontro, all’inizio era un tutti contro tutti, ma prima o dopo qualcuno dovevo sconfiggerlo e proprio il suo animus me li elencò. Ognuno con una sua stranezza e, da quello che mi stava raccontando, non ce ne era uno facile, forse da evitare subito la campionessa e, magari, era proprio lei quella che mi ha risposto quando ho alzato la voce dentro quel dannato faro, appena terminai, lo ringraziai e velocemente gli dissi tutto quello che sapevo sperando di non aver dimenticato nulla.
    […]
    Non appena andò via, mi recai velocemente sugli spalti cercando di capire chi facesse le scommesse, ma dopo pochi minuti venni distratto dal suono dell’araldo che annunciò Erick dove stava per entrare e i prossimi saremmo stati certamente noi, non mi restava che alzare la voce << Scusate c’è qualcuno che fa le scommesse qui? Non ho tempo da perdere …nel caso vorrei scommettere su Erick Miller come funziona? >> alzai un po' il tono di voce per attirare la mia attenzione, non appena sbrigai le ultime pratiche con la nuova arma impugnata sull’arto sinistro e la bacchetta in quello destro, mi avvicinai all’entrata dove ritrovai Mollaccione Sullivan e quel tipo vestito tutto di arancione che stava interagendo con lui, senza dire qualcosa presi la mano di Edward senza farmi vedere da quel tipo ( almeno speravo) lo tirai a me << Che cazzo fai? Qui è tutto strano non c’è tempo per fare amicizia con questi tipi, è tutto finto comunque stammi vicino è fondamentale iniziare insieme …>> dissi a bassa voce, sperando di non farmi sentire da altri per poi fare un lungo respiro per cercare di sedare in quel modo la mia ansia, prima che fosse troppo tardi, ormai era arrivato il momento.


    BhLl





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    1. Matthew accetta l'arma.
    2. Matthew si rivolge alla folla su gli spalti e scommette tutto su Erick Miller .
    3.

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    1) Pozione Cura Ferite
    2) Antidoto ai veleni comuni
    3) Essenza di Dittamo


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    La bellezza è raramente dolce o consolatoria. Quasi l'opposto. La vera bellezza è sempre un po' inquietante.

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    Erick Miller ▾ Caposcuola Corvonero ▾ ½veela

    I was only trying to survive your chaos...well, look at how it's paid off

    Il taumaturgo, l’uomo dei miracoli, sembra voler mantenere quel suo ruolo davanti al Corvonero. Erick glielo lascia fare, almeno per ora, nella speranza di non inimicarselo. Quando vuole, Erick, sa vendersi benissimo. Non ha dimenticato il suo scopo, non gli interessa altro che riprendersi gli altri studenti dispersi e questo suo moto accorato lo sta mettendo in una situazione di svantaggio terribile. Lui lo sa. Lui sorride amabile, pensando al Fletcher e a quante volte si sia trovato a fare gli stessi conti della serva, ma con lo stesso sorriso ammaliante che indossa a differenza del Caposcuola Tassorosso, a questo signore un po' attempato a lui in fronte strapperebbe la pelle della faccia a morsi, se servisse a riscattare quei ragazzi. Il Caposcuola Corvonero sta al gioco, soprattutto perché non ha altre idee al momento. Nessun indizio.
    «Non si inganni, quale che sia la differenza fra le due condizioni, non cambia assolutamente nulla nel mio caso, almeno. A credere il contrario sono solo i poveri cristi»
    Fa qualche passo molleggiando le ginocchia. Non è un cattivo giorno quello, non è niente. Ed è notte, se lo deve ricordare prima di abituarsi a credere alle menzogne propinategli da tutto il circondario.
    Quel che fa è essere compiacente, osservando l’evocazione dal limbo dell'arma a lui destinata resta abbastanza perplesso: gli viene rifilato un flauto, roba che non vedeva dalla scuola elementare. Come tutti, allora, aveva odiato il flauto e i suoi suoni acuti, i suoi fischi di riottosa ribellione, ma l’accetta.
    «Immagino, immagino di sì» tentenna iniziando a disporre le dita sullo strumento, a prenderne dimestichezza, ascolta. Tenta di memorizzare.
    Il flauto bianco, ritorto, nella sua prima intonazione sembra in grado di trasformare un attacco mentale da uno fisico, mentre i buchi dello scorpione successivi, se chiusi, rendono l’attacco in grado di trapassare i metalli, mentre chiudendo tutti i buchi l’ attacco derivante sarà in grado di oltrepassare quasi ogni altra barriera. Erick annuisce.
    Fidarsi? Non fidarsi? Perché privarsi di un’arma così potente per farne dono a lui, poi.
    Comunque D’Artagnan fa ritorno riferisce i messaggi. Pare mettere parecchia enfasi sulla faccenda dei comandi del mulino riferita dal Corbin.
    «Immagino questo significhi che, inzomma, come con la barca, devo inventarmi qualcosa»
    «Già, immagino», risponde il moschettiere abbastanza sconsolato.
    «Cambiano le epoche, canbiano i tempi, ma i veela hanno sempre a che fare con l’aristocrazia francese prima della Rivoluzione» commenta solenne quanto perplesso.

    Quando viene chiamato alla Fossa, Erick, finisce per scegliere l'entrata laterale, non per vanto né per senso di comunanza, non vuole essere accerchiato. Saluta le genti acclamanti, compiendo una piccola flessione del torso quando viene chiamato Piumafuriosa. Non gli dispiace, alla fine, lo inserirà insieme a tutti gli altri suoi soprannomi e probabilmente, non fosse così attento a cercare di salvarsi le piume furiose gongolerebbe anche.
    Svuota la mente e per maggiore sicurezza, inizia caricandosi di uno strumento di difesa, giusto per scrupolo. Qui non sono a lezione, non può contare sul fatto che quello sia un becero esercizio si routine. Respira per regolarizzare il proprio bioritmo, normalizza i battiti del cuore trovando una calma apparente. Gli occhi sono ancora azzurri, docili, e ha fermato il fulcro dell’incanto nella mente.
    Visualizza al meglio che può il disco protettivo che deve realizzare, ne delimita i confini, la resistenza, la posizione sull’avambraccio, l’ampiezza e il fatto che al contrario di molte altre barriere esso non fosse un qualcosa di fisso nel terreno, ma di collegato a lui e ai suoi movimenti anche repentini autoprotettivi o istintivi. Lo immagina invisibile, ma non per questo meno efficace. Richiama il potere a sé attingendo dal proprio nucleo magico ottenendo un rilascio di potere congruo allo sforzo che l’incanto richiedeva, lasciandosi infine pervadere dal tipico tepore che gli indica d’essere effettivamente pronto al rilascio dell’incanto. Pronuncia allora a tono sostenuto e sicuro la formula «Signo Defensore», avvicinando con un gioco di spalle e muscoli dorsali, l’avambraccio alla punta della bacchetta e facendo quindi di nuovo del suo meglio per realizzare l’incanto.

    Dopo di questo, si dedica all’ Alos Elementalis tentando d’armarsi e chiamando « Alos Elementalis» puntando il catalizzatore alla fiammella prima evocata, volendo che la propria aura la trasformi, dandole l’intento di diven tare una lunga frusta incandescente che vuole raccogliere in una forma a spirale attorno a sé. Certo, la temperatura è alta e ritoccata al rialzo non caso; vorrebbe sia sufficiente a dissuadere un attacco diretto. Guiderà quindi la sua frusta fiammeggiante quasi fosse una serpe agguerrita, puntandovi contro la bacchetta e lasciando che la propria aura le avvolga, utilizzando l’incanto [color=dodgerblue]« Tenor Elementalis »

    Solo allora tenterò un ultimo incanto, utile a diventare il centro di antigravità. In quell’arena doveva riuscire a controllare le sue forze di attrazione base e crearne di avverse. Bastava immaginare la formazione di onde concentriche che dall'esterno andavano ad allontanarsi da lui, sempre più decisamente, sempre più compresse, fino ad allontanare ogni cosa, un po’ come faceva la gioia dalla sua esistenza. O Leah, anche lei gl’era riuscito d’allontanarsela per anni. A quel punto rivolgeva la bacchetta verso il suo corpo, scegliendo il petto come fulcro più che altro perché immaginava sarebbe stavo un più ghiotto bersaglio per gli altri contendenti. Pronuncia in fine la formula «Gravitatem Ego» sperando nella riuscita dell’incanto e liberando il potenziale magico.


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    CONTEGGIO DEGLI INCANTESIMI CHE DURANO PIU' TURNI



    0 accetta l'arma
    1 arma signo difensore
    2 crea una frusta di fuoco
    3 muove la frusta di fuoco
    4-5 cerca di castare incantesimo antigravità

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    Nome: Signo Defensore
    Materia ed Anno: DCAO PM1 (B)
    Formula: Signo Defensore
    Movimento: Puntare la bacchetta verso il proprio braccio.
    Manifestazione: Dal braccio uscirà uno scudo traslucido.
    Effetto: Incanto di difesa, in grado di far apparire uno scudo traslucido sul braccio dell’incantatore che protegge dagli incantesimi offensivi e dagli oggetti creati con la magia.
    Controincantesimo: Finite Incantatem da parte dell'evocatore. Lo scudo ha un valore di protezione di 5, ogni incantesimo che incassa riduce il valore a seconda dei danni, fino a infrangerlo (lievi=1, medio=2, gravi=5). Gli incanti gravissimi distruggono sempre lo scudo.
    Durata: 3 Turni
    Costo: 1 Azione
    Particolarità: Non protegge da oggetti fisici e non magici. Lo scudo evocato copre il corpo dell'incantatore per un'area che va dalle ginocchia al volto - senza coprirlo; può essere spostato come uno scudo reale e non ha peso.
    Danno: //
    Range: A contatto: servirà per proteggere il mago che lo evoca.
    Difficoltà: Media.
    Velocità di applicazione: Istantaneo.

    Alos Elementalis / Per creare e modellare una sorta di frusta di fuoco
    Tenor Elementalis/ Per muovere la frusta come fosse viva
    Nome: Incanto Matrix.
    Materia ed Anno: Astronomia PG3 base.
    Formula: Immotus.
    Movimento: Puntare la bacchetta su se stessi.
    Manifestazione: La punta della bacchetta si illumina di blu.
    Effetto: Per pochi istanti il tempo sembra fermarsi per tutti tranne che per l'utilizzatore, il quale può schivare un attacco o incantesimo con più facilità.
    Controincantesimo: //
    Durata: 1 azione.
    Costo: 1 azione.
    Particolarità: Un osservatore esterno non noterà alcun cambiamento di tempo, ma vedrà il pg utilizzatore muoversi velocemente e agilmente.
    Danno: //
    Range: //
    Difficoltà: Molto difficile.
    Velocità di applicazione: Istantanea.
    ________________________________________
    Nome: Movimento Elementale.
    Materia ed Anno: ALCH PG2
    Formula: Tenor Elementalis Se si possiede la skills MAESTRANZA ALCHEMICA: nessuna formula.
    Movimento: L’alchimista dovrà puntare il suo catalizzatore contro l’elemento in questione, pronunciare la formula e muoverlo a suo piacimento descrivendo attentamente i movimenti che dovrà compiere. Se si possiede la skills MAESTRANZA ALCHEMICA: non è necessario l’utilizzo della bacchetta e non è necessario un movimento specifico, per comodità si può muovere il braccio a mimare i movimenti, ma non è obbligatorio.
    Manifestazione: L’aura fluisce fuori dal catalizzatore, quindi avrà il colore caratteristico dell’aura dell’alchimista ed avvolgerà l’elemento.
    Effetto: Qualora l'elemento sia presente in campo, può provocare un movimento del proprio elemento (es. far muovere una fiammella in una direzione precisa o alzare una colonna d'acqua) in una direzione semplice (es. dritto, destra, sinistra) nell'ambio di 5 metri come raggio di una sfera intorno al mago.
    Controincantesimo: //
    Durata: 2 turni
    Costo: 1 azione
    Particolarità:
    1.
    Danno: //
    Range: Max: raggio di 5 metri in una sfera intorno al mago.
    Difficoltà: Medio
    Velocità di applicazione: medio.

    Materia ed Anno: Astronomia PG1 base.
    Formula: Gravitatem ego.
    Movimento: Puntare la bacchetta sull'oggetto da incantare.
    Manifestazione: La becchetta inizia a vibrare.
    Effetto: Trasforma un oggetto o una persona in un centro di gravità/antigravità, attraendo/respingendo ciò che è presente nell'ambiente circostante.
    Controincantesimo: L'incantesimo stesso.
    Durata: Da 1 turno a 3 turni.
    Costo: Da 2 azioni a 1 turno in base al diametro dell'area nella quale la forza attrattiva/repulsiva dell'oggetto o della persona incantata ha effetto (vedere range).
    Particolarità: Più è intensa la forza attrattiva/repulsiva dell'oggetto o della persona incantata, più l'incantesimo è difficile.
    Danno: Si potrebbe venire colpiti da oggetti che vengono attratti/respinti.
    Range: L'incantesimo si può usare su oggetti lontani fino a 50 metri. L'area di effetto ha un diametro massimo di 20 metri.
    Difficoltà: Media.
    Velocità di applicazione: Veloce.




    Mischia: 47
    • 1d100
      47
    • Inviato il
      6/5/2024, 00:02
      Alk@line
     
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39 replies since 24/3/2024, 23:52   696 views
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