Hogwarts: Il Paiolo Magico - {Harry Potter GDR}

Tassorosso - Grifondoro

Coppa di Quidditch 10/11

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    Mago Provetto

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    Christiane Luthién Ducrèt

    Quella mattina Chris si alzò presto per sbrigare alcuni compiti. Avrebbe potuto dormire ovviamente, ma in mattinata avrebbe avuto inizio una cosa alla quale Christiane non aveva mai assistito.. Non ad Hogwarts perlomeno: una partita di Quidditch. Per la precisione si sarebbero affrontate le squadre Tassorosso e Grifondoro. Il tifo sarebbe stato un grosso problema.. Chris, infatti, aveva amiche in entrambe le squadre quindi decise di non schierarsi né con una né con l'altra.. O, forse, si schierò con tutte e due visto che si mise due bracciali delle due casate, in modo da non offendere nessuno.

    Con una rapida occhiata all'orologio da polso Chris capì che era giunto il momento di andare. Infilò la giacca pesante e la sciarpa della sua casata per raggiungere gli esterni della scuola, ma prima prese il regalo per la sua amica. Mentre sfrecciava lungo il ponte sospeso poté notare il cielo terso e limpido.. Ottima condizione atmosferica per giocare una sana partita di Quidditch.
    Quando raggiunse i cancelli dello stadio, lasciandosi superare da una mandria di Grifondoro impazziti, riconobbe la folta chioma rossa della Prefetta Corvonero.

    « Ciao Deni! », e le corse incontro sorridendo, « pronta per andar a vedere e studiare le mosse dei nostri futuri avversari? », domandò divertita, « ma prima di addentrarci tra la massa devo darti questo », e tirò fuori le mani da dietro alla schiena, « è un giacinto.. Ho pensato fosse adatto per te. Profuma, ed è azzurro.. Patriottica la cosa? », azzardò ridendo, « te l'ho messo già in un apposito vaso e mi sono permessa di fare un incantesimo che ho trovato su un libro in biblioteca. Grazie ad esso non dovrebbe mai sfiorire! », riferì all'amica, sperando che ne apprezzasse il gesto.

     
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    A TUTTI I GIOCATORI

    Per questioni di praticità arbitrale, ogni giocatore dovrà inserire nel proprio messaggio il tesserino relativo al proprio ruolo nella squadra.
    Potete trovarli in QUESTO topic!
     
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  3. Lutarissa
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    Lutra non aveva dormito più di quattro ore quella notte ma si sentiva carica come un predatore che sta per assalire la preda. Era stata una notte tranquilla, calda, serena. Il giorno dopo sarebbe stato buon tempo, ottimo per una bella partita di Quidditch.
    Era la prima volta che partecipava ad un evento sportivo importante come il Quidditch ma, dopo essere sparita da Hogwarts per molti mesi le sembrava un modo adatta per sottolineare il suo ritorno e per divertirsi.
    Scopa in mano, vestita di tutto punto con la divisa del gioco, correva curva, quasi sfiorando la terra con la grossa mazza ferrata che aveva nella mano destra, e che serviva a colpire i bolidi che puntavano sui suoi compagni di squadra.
    Aveva scelto quel ruolo perchè la sua forza fisica era ben conosciuta da molti e perchè, con i suoi geni mannari, preferiva i ruoli più violenti ed energici.
    In pochi, lunghi, balzi, si ritrovo al campo già affollato. Le gradinate erano piene di ragazzi e ragazze di ogni età e di ogni anno scolastico. I tifosi sventolavano sciarpe multicolori e gettavano in aria buffi cappelli, innalzando cori e attendendo con impazienza l'inizio della partita.
    Il campo era veramente enorme: ben curata, l'erba era stata già tagliata e se ne sentiva l'odore fresco e pungente. Lutra per un attimo si sentì spaesata, ma poi ritornò a quell'atteggiamento di calma glaciale che la contraddistingueva.
    Lutra ignorò la gente, il frastuono, il cronista, i Tassorosso avversari e persino i suoi compagni di squadra.
    Saltò semplicemente con un balzo a cavalcioni della sua scopa, aggrappandosi con una sola mano, molto agilmente, e sfrecciando verso l'alto, mentre il cuore, da calmo e controllato, cominciava a pulsare più velocemente, mentre sembrava quasi che il sangue le stesse affluendo in tutto il corpo.
    Prima di mettersi nella sua postazione, sfrecciò vicino ad Aveline, una sua vecchia conoscenza, per salutarla. Era da quando era sparita, molti mesi prima, che non vedeva un volto amico.
    Le si posizionò accanto ma non disse nulla, si limitò a farle un cenno e un breve sorriso prima di sfrecciare al suo posto a tutta velocità.
    Al sorriso si sostituì un ghigno feroce, contratto in un'espressione di sfida e furore. Mentre l'adrenalina saliva e aumentava, Lutra curvò le spalle per assumere una statura più equilibrata e minuta, in modo da avere maggiore equilibrio e velocità, brandì nel contempo la mazza con più forza e trattenne un ruggito di gioia.
    Qualcosa, nel suo aspetto selvaggio e disumano, faceva paura e atterriva. Nel ghigno si notavano i canini estremamente lunghi e gli occhi, rossi come il sangue, avevano pupille sottili come spilli, come quelle dei gatti a contatto con la luce.
    Lutra attese, cercando di calmarsi inutilmente, ma la voglia di combattere per la propria squadra non glielo permetteva.
    Voleva, doveva fare del suo meglio.
    Cominciò a sussurrare tra se e se, sia per calmarsi, sia per studiare un piano e una strategia che fosse d'aiuto a lei e alla sua squadra.

    " Il mio compito è colpire il bolide. Ignora tutto il resto. Proteggi i tuoi compagni di squadra e usa quella mazza bene. "

    pensò con sicurezza, rimanendo curva sulla scopa, attendendo l'inizio della partita aspettata da lei con ansia, da quando era entrata nella squadra.

    Edited by Lutarissa - 4/2/2011, 17:04
     
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    rouge

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    Serpeverde
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    ~ Dialogo ~ Pensiero ~ Dialogo altrui

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    Emily si svegliò piuttosto tardi quella mattina. Non c'erano lezioni da seguire quindi optò per rimanere sotto le coperte il più a lungo del solito. Stava così bene al calduccio, ma.. c'era qualcosa che non quadrava. Ma certo, la partita di Quidditch! La sera prima, in Sala Grande, il Preside aveva comunicato a tutta la scuola che il giorno dopo sarebbe iniziato il Campionato. La prima partita vedeva scontrarsi i Tassorosso contro i Grifondoro; durante la cena Cassandra la invitò ad accompagnarla al campo per tifare la squadra della sua amica Reisuke. Emily si ritrovò costretta ad accettare, un po' per il fatto che la ragazza l'aveva aiutata a superare una stratosferica crisi di gelosia, e poi ormai erano diventate amiche.. come poteva rifiutare? Si buttò sotto la doccia e, una volta uscita si vestì con un paio di jeans neri ed una felpa molto pesante di colore grigio; non considerò neanche l'idea di mettersi il giubbotto, sarebbe morta di caldo con tutti quei vestiti addosso; nonostante fosse ancora Febbraio, le temperature avevano cominciato a risalire. Si mise al collo la sciarpa di Serpeverde e corse fuori dai Sotterranei, incrociando la Corvonero vicino alla Sala Grande. Tutto okkei! Rispose velocemente mentre veniva trascinata fuori dal castello dalla ragazza; Emily l'osservò e notando l'eccitazione della compagna non potè fare a meno che guardarla con un'espressione non ben definita in volto. Attraversarono il cortile il più velocemente possibile - quasi correndo - ed arrivarono al Campo da Quidditch, già stracolmo di studenti. I giocatori delle due squadre stavano già volteggiando per il campo, in attesa del fischio di inizio. Cassandra la trascinò sulle tribune di Tassorosso, molto - troppo - vicine a quelle di Grifondoro; la ragazza mutò la sua espressione e, facendole gli occhi dolci, le ordinò di tenere un pezzo di uno striscione dedicato alla sua amica Reisuke. Emily afferrò con l'indice ed il pollice un lempo del lenzuolo, guardando sconvolta la compagna saltellare sul posto urlando il nome della Tassorosso. Non appena il cronista nominò Mirkovic, un leggero senso di nausea si impadronì della Serpeverde che per un attimo ebbe la fantastica idea di lasciare lo striscione, che riacciuffò immediatamente mostrando un sorriso a trentadue denti alla compagna, assumendo l'espressione del finto angioletto. Vuoi stare un po' tranquilla? Se continui a saltellare le tribune crolleranno! urlò, per farsi sentire da Cassandra - date le urla dei tifosi - accennando una risata. Inizialmente non aveva idea di per chi tifare; se i Tassorosso vincevano, loro Serpi erano nei guai fino al collo data la situazione della Coppa delle Case. Tifare Grifondoro non le saltò alla mente neanche per un secondo, così optò per rimanere neautrale, cercando di farsi piccola piccola nel vano tentativo di non farsi vedere dai suoi compagni di casata, lì tra le tribune dei Tassi.
     
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  5. Accenði le Stelle™ ~
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    - Frenky Mcloggan -
    Ero disteso sull'erba, vicino al lago nero, godendomi tutto il riposo di quella giornata fantastica. Il sole scaldava il mio viso ed io sorridevo ad ogni spiffero di vento che sfiorava la mia pelle. Stavo quasi per cadere in un sonno profondo, quando un boato di grida mi fece alzare di colpo. Cosa diamine poteva essere? Rimasi a guardarmi intorno per vedere cosa succedeva. Non parevano urla di dolore, ma solo urla di gioia. Continuai a cercare con gli occhi la fonte di queste grida, poi mi ricordai della partita di Quidditch di oggi e corsi immediatamente al campo. Per la via, sentivo i tamburi, le urla e il cronista che annunciava i giocatori. In campo giocavano Tassorosso contro Grifondoro. Secondo i pronostici, Grifondoro era una grande squadra e composta da giocatori professionalmente capaci. Tassorosso, anch'essa una squadra forte, era una squadra giovane e preparata. Arrivato all'entrata degli spalti, svoltai per il corridoio, per poi infine, raggiugere gli spalti con la tifoseria Tassorosso. Tutti i miei compagni di casata erano lì a gridare ed a mostrare stiscioni, sciarpe e bandiere con colori e lo stemma di Tassorosso. Sorrisi nel vedere la splendida tifoseria che avevamo contro quella dei Grifondoro, dall'altra parte del campo, agguerriti quanto noi. Sopra le nostre teste volavano i giocatori mentre la banda della scuola suonava l'inno di Hogwarts in onore ai vecchi presidi ed in onore al Quidditch. Camminai un po per trovare un posto per mettersi seduti, e trovai una serie di posti vuoti vicino ad una ragazza. Questa ragazza era diversa da noi, era l'unica ad avere lo stemma dei Serpeverde sul petto. Capii perchè c'erano quei posti vuoti, ma non ci feci caso e mi sedetti vicino a lei. In mano avevano uno striscione, ma non feci caso a ciò che c'era scritto. Mi tolsi la sciarpa dal collo e la presi in mano, esponendola in alto per solidarietà. Poi mi risedetti ed attesi l'inizio della partita osservando i bravissimi giocatori armati di scopa volteggiare in aria con grande maestria.


     
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    Sore Ga Paradise ♥

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    Mary scese dal letto bella pimpante, precipitandosi dal letto e urlando fortissimo "Oggi c'è la partita di Quidditch" che la sua civetta che domiva beatamente nella gabbia aperta ebbe un sussulto e se ne volò via infastidita. Mary sorrise. Andò alla finestra e guardò il cielo. Bellissima giornata per un incontro di Quidditch! Si stiracchiò alzando le braccia in alto e spingendo, si levò il pigiama e si infilò la divisa della scuola. Si infilò le ballerine e si legò i capelli in una graziona cipollina lasciando un pò di ciuffi sciolti.
    Hmm... no... si slegò i capelli così è meglio!.
    Prese la sua sciarpa a righe blu e nero e la mise attorno al collo. Prese la bacchetta e la mise in tasca.
    Pronta!.
    Corse giù per le scale fino al giardino, dovette deviare al primo piano a causa del cambiamento improvviso delle scale. Uscì correndo e arrivata al campo si accorse che alcuni giocatori erano già arrivati, il pubblico con loro.
    Il Quidditch è da sempre stato il suo sport preferito. Una volta ci giocava come cacciatore ma era una schiappa e così fu costretta a lasciar perdere anche se il suo sogno è fare la cacciatrice. Sulla scopa è molto abile e sà fare piroette grandiose, beh si, facili, ma adatte a lei.
    Salì sulle tribune e si sedette in prima fila aspettando l'inizio partita.
     
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    Rachel Lee Connelly
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    La sveglia che suonava mi fece sussultare, erano solo le sei e mezzo di mattina ma il dormitorio era già vuoto. D'un tratto mi ricordai, La partita contro tassorosso! Mi alzai velocemente dal letto per infilarmi la divisa rossa e gialla della mia amata casata, poi aprendo il baule tirai fuori trionfante il mio nuovo acquisto, una scopalinda due nuova di zecca, non bella e veloce come una nimbus ma poteva bastarmi. Scesi correndo giù per le scale in sala grande e senza nemmeno sedermi presi un bicchiere di succo di zucca e un toast al prosciutto. Una colazione sostanziosa era quello che mi serviva. Attraversai il giardino già pullulante di tifosi per arrivare allo spogliatoio dove la mia squadra era radunata a parlare. Nella fretta che avevo avuto non mi ero nemmeno accorta di quel misto di paura ed emozione che mi stava facendo venire le farfalle allo stomaco pieno. Era la mia prima partita e dovevo mettercela tutta per far guadagnare preziosi punti alla mia casata che era sotto di poco a corvonero.
    Il discorso del caposquadra, nonchè prefetta, Sirya fu davvero rassicurante per tutta la squadra, il cronista era tassorosso, non dovevo nemmeno ascoltarlo se non per il punteggio delle squadre e il consiglio del vento mi parve davvero molto utile. Non ero molto esperta ma me la cavavo piuttosto bene con la mia nuova scopalinda2.
    Scesi in campo con il resto della squadra e montai sulla mia scopa, la schiena leggermente piegata in avanti e la testa in cui rimbombava una sola frase: Dobbiamo vincere e io devo fare entrare la pluffa in uno di quegli anelli assolutamente.
    Attendevo solo che le mie orecchie udissero quel suono che avrebbe fatto iniziare la partita, Il fischio di inizio.



    Edited by PatriziaLautner - 4/2/2011, 19:21
     
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    Happiness is Home;

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    Da Camelot però prima ho fatto una capatina in Irlanda<3

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    Ceywenne Felix
    Ceywenne si stava spostando verso il campo di Quidditch per poter assistere alla prima partita del campionato, Grifondoro e Tassorosso, inoltre da quando le era stato dato il compito di Capitano passava più tempo ad allenarsi con la scopa e la mazza da battitrice quale era. Si era svegliata presto quella mattina e i suoi occhi erano la testimonianza più visibile dell'alzattaccia. Sbadigliando si coprì nella sciarpa dai colori della casata pensando da quale parte schierarsi. Non aveva molte conoscenze nei Grifi mentre aveva molte più amicizie nei Tassi , ma alla fine decise di non prendere la parte di nessuno . Non ci mise molto e velocemente si ritrovò coinvolta nel boato delle tribune. Era ancora all'esterno e già il calore del pubblico si faceva sentire. Sorridendo cercò facce amiche finchè non fecero capolino nella sua visuale due compagna di casate, Denise e Chris. Sorridente di poter commentare con qualcuno la partita si avvicinò a loro mentre alzava una mano per salutarle. Non aveva mai chiacchierato con nessuna delle due ma spesso si erano incontrate in giro per la sala comune. Finalmente arrivò davanti a loro e con il solito sorriso le salutò amichevolmente.

    << Ciao Denise! Ciao Chris ! Partitaccia questa è! Io non saprei neanche fare un pronostico.>>

    Sperava che per loro fosse piacevole la sua compagnia. Bisognava entrare o il posto a sedere non si sarebbe trovato.

     
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  9. ¬C r ä ž y~
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    Bryan Sheldon

    Narrato - Parlato - Pensato - Parlato altrui


    Bryan si svegliò tardi quella mattina. Era tranquillo e non aveva nessuna lezione. Non sapeva cosa fare in tutta la mattinata, ma appena svegliato il suo solo pensiero era fare colazione. Scese in sala comune e mangiò una brioches alla creama e bevve un pò di caffèlatte. Rimase nella poltroncina davanti al fuoco per qualche minuto. "Che giorno è oggi??..." pensò fra se e se, per assicurarsi di non avere impegni....riflettè un attimo e poi pensò: "Ma oggi c'è la partita di Quidditch tra Grifondoro e Tassorosso, non me la posso perdere. Salì di corsa nel suo dormitorio, aprì il baule e prese una sciarpa di Grifondoro, che aveva preso da casa sua prima da partire per Hogwarts, e uscì dalla sala comune. Vagò a passo svelto per il castello, fichè non uscì. Fuori era una bellissima giornata, ma l'aria frizzante gli fece venire i brividi. Si affrettò al campo da Quidditch, e quando arrivò le tribune si stavano già riempendo. Cercò un posto insieme ad altri Grifondoro. Era molto emozionato perchè non aveva mai visto una partita di Quidditch, e attese con ansia l'inizio della partita.

    scheme code © -kæde
     
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    Pensato
    Parlato Altrui


    Eos Loo
    TASSOROSSO
    Partita di Quiddich..link scheda

    La giornata era perfetta, magnifica per la prima partita di Quiddich dell'anno. Cielo chiaro, poche nuvole, una lieve dose di venticello per non parlare della tifoseria Tassorosso. Da quasi due settimane il dormitorio pullulava di spille e striscioni, si progettavano canti di incitamento e bandiere da sventolare.
    Ed ora era lì, seduta tra le file più alte delle gradinate per non perdersi nemmeno un secondo della partita. Aveva declinato la proposta di essere una cacciatrice, tutti si sarebbero azzuffati per quel ruolo, eppure lei preferiva di gran lunga sedere sulle scalinate. Lei e il Quiddich non andavano molto d'accordo, probabilmente la paura di alzarsi più di un metro da terra non era un grande requisito, per non parlare di quei bolidi che schizzavano da tutte le parti, Eos invece di scansarsi si limitava a chiudere gli occhi...azz. Fortunatamente ora era una riserva: aveva diritto a una di quelle bellissime tute canarino, ma sperava di indossarla il meno possibile, desiderano l'incolumità dei suoi compari. La partita iniziò con qualche minuto di ritardo, Jenny era una cronista: finalmente anche la ragazzina introversa iniziava a lasciarsi andare. Vennero annunciati i vari componenti delle squadre: Grifoni VS Tassorosso. E ora..... Vi presento i Tassorosso, con una squadra giovanissima. Partiamo dai cacciatori, sono Mirkovic Allen, Aimee Cain, Reisuke Yumehara. I due battitori, Max Guevara Evans, Serena Lili Bellefleur! In porta abbiamo Kyla Lyram e come cercatore Maxine Laurth ! Eos urlò, applaudì, saltò, travolse casualmente metà tifoseria-grifona e cantò a squarciagola canzoni a caso. La riuscita della partita era fondamentale per i tassorosso, dovevano recuperare i punti per la coppa delle case e dovevano guadagnare un po' di autostima. TASSOROSSO E' FORTE, TASSOROSSO E' LEALE, NESSUN GRIFONDORO LO POTRA' MAI FERMARE. Iniziava a farle male la gola, ma era pronta a ritrovarsi senza voce la mattina successiva pur di sostenere i suoi compagni. Rei, Aimee, Max, l'Allen, Maxine, Kyla e Serena erano fantastici, ormai i tassi erano diventati la sua famiglia: non poteva più farne a meno. NON SAPENDO COSA FARE, I TASSOROSSO DEVI TIFARE. Le sue frasi peccavano di originalità è fantasia, ma diamine! Qualsiasi cosa lei dicesse pareva estremamente utile tra tutti quei brusii. Dopo mille altri applausi e vaneggiamenti decise di sedersi e gustarsi la partita, che Tosca Tassorosso sia con loro!












    You might belong in Hufflepuff,
    Where they are just and loyal.

    scheme code © -kæde
     
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    Ma che fico mi ci Ficco!

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    "parlato"; -pensato;"parlato altrui"; parole chiave

    Davirko Allen

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    La Seconda partita di Campionato era finalmente arrivata. Vedeva sfidarsi Tassorosso Vs Grifondoro. Entrambi squadre molto forti. Grande entusiasmo viaggiava in Davirko quel giorno. Non vedeva l'ora di gustarsi quella fantastica partita, dove avrebbe preso parte suo fratello, Mirkovic Allen, militante nella squadra GialloNera. Dopo essersi dato una velocissima sistemata, scese nella Sala Grande, insieme ai suoi compagni di casata. Ovviamente la partita serviva a studiare le tecniche delle squadre avversarie. Davirko aveva preso parte agli allenamenti della sua squadra e, con ansia, aspettava il verdetto finale. E se entrasse? Se entrasse nella squadra? Non oso immaginare la partita contro il fratello. Mamma mia. Uno spettacolo incredibile. Il Corvonero si abbuffò di tutto ciò che la colazione offriva quella mattinata. Doveva saziarsi al meglio. A pancia piena si assiste meglio alle partite! In lontanaza vide il fratello alzarsi dal suo tavolo. Sicuramente stava andando al campo per prepararsi. Mirkovic gli fece cenno con la testa, trovando risposta da Davirko, strizzandogli l'occhio e dandoglio l'OK con la mano destra. Mirkovic non sembrava essere molto agitato. Meglio per lui. Sapeva che questa partita sarebbe stata una vittoria personale per lui. Il suo carattere determinato lo portava a non mollare mai, giocando con grinta fino all'ultimo secondo. Davirko si alzò dal tavolo, insieme ad un suo compagno di casata. "Presto andiamo! Non troveremo posto!" Esclamò il ragazzo al compagno. DI corsa raggiunsero il campo di Quidditch, già invaso dalle urla e dagli applausi dei numerosi studenti, accorsi numerosi per l'inizio della partita. Raggiunsero immediatamente la tribunetta centrale dei Corvonero. Lo speaker annunciò le squadre. Uno scrosciante applauso devastò tutta Hogwarts. Il pubblico era particolarmente caldo quella mattina. Il freddo non si riusciva più a sentire. Mirkovic entrò in campo, accompagnato dal tifo incessante dei Tassorosso. "Daje Mirko!!! Fagli vedere chi sei!!!" Urlò il ragazzo, cercando di farsi sentire dal Fratello. Stava per cominciare l'attesissima partita. Tutto era pronto. Tutto era perfetto.

     
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  12. Çhàñël
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    - Una bellissima giornata pensò Chanel scendendo dal letto.
    Per la prima volta da quando si trovava a Hogwards scese più tardi del normale.
    Infondo oggi non aveva lezioni, e doveva essere riposata al meglio per avere i polmoni carchi per tifare i Tassorosso che oggi giocavano la loro prima partita a Quiddicht della stagione.
    Si vestì, un paio di pantacolant, una felpa, comoda e calda, e sotto il braccio, un giubbotto morbido e la scarpa della sua casata.
    In Sala Grande, il clima era più o meno come nella sua Sala Comune: Tassorosso che parlavano della partita, che tra poche ore si doveva giocare, Grifondoro intenti a ripassare un piano, che Chanel intuì subito che fosse una strategia di gioco, mentre le altre due casate parlvano allegramente di scuola, ragazzi, famiglia ecc.
    Chanel fece una colazione molto povera, dato che al mattino non aveva poi così tanta fame (si spiega perchè a pranzo e a cena mangia così tanto) e, dopo essersi messa il giubbotto, uscì dal castello diretta al Campo di Quiddicht.
    Il tempo era a dir poco ottimo: non c'erano nuvole che preannunciavano pioggia, ma il venticello fresco rendeva un pò offuscata la vista.Alcuni giocatori, sia di Tassorosso che di Grifondoro, erano posizionati nel campo.
    Chanel pensò di essere in ritardo, e iniziò a correre su negli spalti, nella fila più alta e comoda.
    Per un momento sentì una voce, anzi due, e si girò per guardare: era il suo amico Taker, Tassorosso, insieme a una ragazza dai capelli rossi che stavano facendo la cronaca della partita. Erano entrambi molto presi,e discutevano animamente, senza trascurare nessun dettaglio.
    Poi nel campo vide la sua squadra, i Tassorosso. Intravide Kyla, la ragazza che aveva conosciuto nella Sala comune, che occupava il posto del portiere, e poi altre ragazzi e ragazze che aveva già incontrato sia in Sala comune che in dormitorio.
     
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  13. Arbitro IPM
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    Chi manca posti lo stesso...verrà considerato come post "neutro", ovvero non è influenzato dal regolamento

    L' arbitro entrò in campo, seduto sulla sua reattiva scopa, e seguito dalle due file di 7 giocatori.
    Le tribune erano gremite, e non si ricordava l'ultima volta che le avesse viste tanto piene.
    Probabilmente tanti anni fa, lontani dal boom di iscrizioni che aveva accompagnato gli ultimi due anni ad Hogwarts.
    I due cronisti annunciarono i giocatori, tutti o quasi validi giocatori. Ne era certo: quella sarebbe stata una partita interessante.
    Esaurito il giro di benvenuto, le squadre si disposero con giustezza nel campo tridimensionale.
    L' arbitro era nel centro campo, in compagnia dei due capitani.
    Li scrutò e dichiarò ad alta voce:


    "Voglio un gioco pulito e leale, se qualcuno farà qualcosa da non fare, verrà punito seduta stante!"

    Ammorbidendo i tratti del viso, concluse con:

    "In ogni caso vi auguro una buona partita, fate divertire il vostro pubblico"

    Un segno di intesa ai responsabili dei bolidi e del boccino, fece sì che fossero liberati.
    Ora non restava che la lanciare in aria la pluffa, che teneva appoggiata al fianco sinistro.


    "Pronti...via!"

    Lanciò la palla in contesa, verticalmente. Ed usò il fischietto per un breve ma significativo fischio.
    I cacciatori partirono come razzi alla sua conquista.
     
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    Max Guevara

    « Y es verdad que somos ángeles, que caímos desde el cielo sin poner pies en el suelo, y es verdad...»

    Chissà perché, ma quella mattina si era svegliata con l’amaro in bocca. Non avrebbe saputo spiegare cosa fosse al dire il vero, ma la sensazione che qualcosa sarebbe andata male era forte, tremendamente forte e viva dentro di lei. Con uno sbadiglio si era rotolata come una panda e aveva cercato di guardare la sveglia coi numeri fluorescenti che teneva sul comodino e che portava con se ovunque andasse. La guardò una prima volta tranquillamente, ma poi rendendosi conto che non era possibile che fosse già quell’ora? Con un urlo spaventato si tirò su in piedi sul materasso e ignorando le sue vertigini, che in un altro momento l’avrebbero fatta svenire, saltò giù dal letto afferrando al volo i primi vestiti che le capitavano a portata di mano. C’era il Quidditch quello stesso giorno! Lei era in ritardo! E cosa peggiore di tutti, lei era anche il Capitano! Che bell’esempio che avrebbe dato arrivando tardi, al’avrebbero di sicuro declassata a porta-asciugamani. Facendo quindi più in fretta possibile indosso rapida una maglietta, una delle sue solite felpe e dei pantaloni, fatto questo si fiondò verso il proprio baule e prese un respiro. Lì dentro c’era il suo tesoro! Aprì il baule con timore reverenziale e quando ne fece uscire il manico lucente della propria Firebolt sorrise teneramente. Adorava quella scopa, era come se fosse una parte di lei. la guardò un altro attimo, poi dopo aver controllato che il suo piccolo Naa stesse dormendo, corse di sotto. Ignorò i ragazzi la guardavo di traverso, soprattutto i Grifondoro, guarda caso, e andò più veloce che poteva. Quando infine raggiunse gli spogliatori si sentì finalmente in pace.. i ragazzi, i suoi ragazzi, erano tutti là che si cambiavano e che la fissavano. Erano nervosi anche se cercavano di non darlo a vedere. Rivolse loro un sorriso stentato mentre cercava di riprendere fiato. Prese la propria divisa e la indossò in fretta, tenendo d’occhio il resto dei ragazzi. Forse doveva fare loro un discorso d’incoraggiamento? Non ne era mai stata capace però! Chiuse l’ultimo legaccio della propria divisa non molto convinta, e poi li guardò schiarendosi la voce.
    - Ragazzi... so che siamo tutti quanti molto giovani, io per prima... però... ehm... anche Grifondoro...- non poteva di certo continuare a parlare a monosillabi come se fosse un’analfabeta! Prese un respiro e cercò di calmarsi – Grifondoro ha un’ottima squadra, e lo sappiamo tutti benissimo, non c’è bisogno che io lo ripeta mettendovi ancora più sotto pressione... ma noi siamo meglio! Ci siamo allenati tanto, e abbiamo sudato un sacco per riuscire a raggiungere questi livelli! Per cui dobbiamo vincere! Anche per dimostrare che Tassorosso non è una casata stupida e inutile come pensano tutti! Noi oggi saremo i migliori! Noi vinceremo ragazzi!- l’ultima frase la disse quasi urlando, come una grande trascinatrice politica. Detto questo afferrò la propria mazza e la scopa e uscì allo scoperto. Sugli spalti c’erano centinaia di ragazzi che facevano il tifo per una o per l’altra casata, il rumore era tremendo. Avrebbero saputo giocare anche così? Bastò un’occhiata alla squadra. Nulla li avrebbe fermati. Saltò agilmente a bordo della propria Firebolt e si diresse verso centro campo, dove Sirya Black, che a quanto pare era l’altro capitano, la stava aspettando insieme a Madama Lewis. Gli altri si disposero tutto in cerchio intorno a loro. Quasi non ascoltò le parole dell’arbitro, e annuì come un automa. Poi guardandola con aria di sfida e un mezzo sorrisetto strinse la mano della giovane Grifondoro. Fatto questo la sua attenzione si distolse dalla Pluffa che aveva n mano l’arbitro per dedicarsi ai bolidi che venivano liberati col boccino nello stesso momento in cui la Lewis lanciava in alto la Pluffa e fischiava. Si mise la mazza in spalla e rimase ad osservare lo svolgersi dell’azione nell’attesa di dare indicazioni utili.




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  15. Matt Varney
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    Era mattina ed era maledettamente presto quando Matt si alzò dal letto con i sensi ancora addormentati. Si guardò un po' intorno spaesato; quella stanza, così dannatamente quanto palesemente vuota, lo smarriva. Come se si sentisse l'unico essere vivente all'interno di quelle mura, saltò in piedi e corse freneticamente verso la bacheca. Che si fosse perso qualche evento mondano assolutamente da non perdere? Come a confermare il suo incubo giornaliero, sulla bacheca era affisso un bigliettino, con su scritto: "Da non perdere, prima partita di Quidditch dell'anno: Tassorosso - Grifondoro". La partita era appena cominciata, considerata l'ora, e i suoi timori furono provati da urla concitate proveniente proprio dall'esterno, più precisamente dal campo stesso. Si vestì e uscì in fretta in furia, nemmeno badò a lavarsi il viso da quanto era preso. In una manciata di secondi, grazie ad una corsa a perdifiato, si trovò all'entrata dello stadio. Salì rapidamente in una delle torri, scelta per la vicinanza, e si trovò immerso tra i suoi coetanei delle più disparate casate. Salutò con un cenno dell mano un paio di suoi concasati, mentre rivolse un sorrisetto malizioso a qualcuno delle ragazze più interessanti. Si sedette, poi, al posto libero più vicino. Quindi, finalmente, ebbe la possibilità di notare Sirya sulla sua scopa, pronta a dare il tutto per tutto. « VAI SIRYA! FATTI VALERE O DOVRAI VEDERTELA CON ME! »Le sorrise e le rivolse il suo solito occhiolino, che ormai aveva un significato tutto loro.

    Peace.
     
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156 replies since 2/2/2011, 12:17   5024 views
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