Emily si lasciò scappare un piccolo sbuffo divertito, roteando gli occhi nel fingersi esasperata dalla reazione dell'amico di lì a breve non più solo amico. Aveva osservato il suo volto arrossire un poco e farsi tutto d'un tratto imbarazzato mentre tentava - con risultati assai scarsi - di cimentarsi in una spiegazione logica alla sua sensazione di nostalgia che l'ex Serpeverde gli impedì di continuare, sia per evitargli ulteriore imbarazzo, sia perché aveva cose più importanti da dire e fare.
Sei il solito Grifondiota. Aveva quindi mormorato prima di alzarsi leggermente sulle punte e zittirlo con un bacio, lasciandosi stringere da quelle braccia che da ormai più di dieci anni a questa parte l'avevano stretta nei momenti più disparati della sua vita.
Per quanto l'affetto nei suoi confronti fosse molto, molto profondo, per Emily era sempre stato un amico, un fratello, un padre, una spalla su cui piangere, un compagno con cui divertirsi, chiacchierare del più e del meno alla sola luce della luna seduti sulle bianche spiagge dell'Australia, cantare e ballare per casa con un mocio tra le mani mentre l'aiutava nelle faccende domestiche e tanto altro ancora. Solo di recente aveva iniziato a guardarlo con un'altra prospettiva, benché ci fosse già - più o meno - passata tanti anni prima.
Le ci erano voluti anni, forse anche troppi, ma alla fine lo aveva capito che lei, senza di lui, non poteva stare.
Si lasciò trasportare in quel bacio, inizialmente casto ed innocente, ora più passionale e bramato dal Grifondoro da chissà quanto tempo.
Scusami se ci ho messo così tanti anni. Mormorò una volta che si fu separata da quelle labbra per incrociare ancora una volta lo sguardo della persona che amava. Si morse leggermente il labbro inferiore e, alzatasi ancora sulle punte, si accostò all'orecchio del Moore. Stavo pensando ad una cosa... Che ne dici di eludere la sorveglianza e andare alla ricerca di quel rudere?